domenica 13 marzo 2016
"L'amica geniale IV e ultimo capitolo - Storia della bambina perduta" Elena Ferrante (2014)
LA TRAMA:
"Storia della bambina perduta" è il 4° e ultimo volume de "L'amica geniale".
Le 2 protagoniste Lila ed Elena sono ormai adulte,con alle spalle delle vite piene di avvenimenti,scoperte,cadute e rinascite.
Ambedue hanno lottato per uscire dal rione natale,una prigione di conformismo,violenze e legami difficili da spezzare.
Elena è diventata una scrittrice affermata,ha lasciato Napoli,si è sposata e poi separata,ha avuto 2 figlie e ora torna a Napoli per inseguire un amore giovanile che si è di nuovo materializzato nella sua vita.
Lila è rimasta a Napoli,invischiata nei rapporti familiari e camorristici,ma si è inventata una sorprendente carriera di imprenditrice informatica ed esercita più che mai il suo affascinante e carismatico ruolo di leader nascosta ma reale del rione (cosa che la porterà,tra l'altro,allo scontro con i fratelli Solara).
Ma il romanzo è soprattutto la storia di un rapporto di amicizia,dove le 2 donne,veri e propri poli opposti di una stessa forza,si scontrano e si incontrano.
Si influenzano a vicenda.
Si allontanano e poi si ritrovano.
Si invidiano e si ammirano.
Attraverso nuove prove che la vita pone loro davanti,scoprono in se stesse e nell'altra sempre nuovi aspetti delle loro personalità e del loro legame d'amicizia.
Intanto la storia d'Italia e del mondo si srotola sullo sfondo e anche con questa le 2 donne e la loro amicizia si dovranno confrontare.
IL MIO GIUDIZIO:
"Storia della bambina perduta",
ci riporta con la mente ad alcuni recenti fatti di cronaca nera nostrana,
come la sparizione delle piccole Angela Celentano e Denise Pipitone.
Ma chi sia,effettivamente, la "bambina perduta" citata nel titolo,
lo scopriremo solo addentrandoci nella lettura.
Questo quarto e ultimo capitolo della saga de "L'amica geniale"
si snoda a partire dagli anni 70 fino ad arrivare,più o meno, ai giorni nostri e ripercorre il periodo della maturità e della vecchiaia di Lila ed Elena.
Allo stesso tempo,però,ci racconta anche gli eventi salienti,a livello storico e politico,
di cui è stata protagonista l'Italia nel corso degli ultimi 40 anni e gli inevitabili cambiamenti che vi sono stati nel nostro Paese in questo lasso di tempo.
Spulciando qua e là su internet,ho notato che in molti definiscono questo volume conclusivo assolutamente dissimile agli altri, un pò lento e sottotono rispetto ai precedenti.
Obiettivamente mi chiedo come sia possibile,visto che gli avvenimenti e i colpi di scena scorrono a ritmo serrato,tenendo il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.
Elena e Lila ormai sono due donne fatte.
Elena,intellettuale di sinistra,è cittadina del mondo che,
grazie anche alla sua attività di scrittrice,gira in lungo e in largo.
Lila,invece,non è mai andata oltre i confini del rione in cui è nata e di cui,col tempo,è diventata una sorta di indiscusso capoclan,
capace di comandare gli altri ma non di comandare se stessa,
essendo spesso vittima di devastanti attacchi di panico che le stravolgono il corpo e la mente.
Elena,spirito pragmatico ma con un latente senso di inadeguatezza che l'accompagna dall'infanzia e che la porta a sentirsi nessuno senza l'approvazione e il consenso altrui,
cresce,praticamente quasi con le sue sole forze e nonostante un senso materno non molto accentuato,le sue 3 figlie femmine.
Lila,invece,cui l'idea di avere dei bambini inizialmente repelleva,dimostra,col tempo,una notevole predisposizione per il ruolo di madre.
Due personalità forti,assolutamente dissimili fra loro che,però,in un modo o nell'altro,
fra alti e bassi,litigi e riappacificazioni,si completano e non possono fare a meno l'una dell'altra.
Ancora una volta la Ferrante dà sfoggio del suo disgusto verso gli uomini:
i personaggi di genere maschile che compaiono nella storia sono descritti come figure meschini,vili e vigliacchi;
dei traditori che ragionano solo col cazzo,
predominati da un impulso sessuale a cui non sanno opporsi:
più delle bestie che degli esseri umani,in pratica.
La piccolezza e la bassezza degli uomini,quindi,contrapposta alla maestosità di due grandi donne come Lila ed Elena.
E la scrittrice non ci risparmia neppure un'apologia sui figli che dovrebbero,per legge,avere il cognome materno,in quanto l'utero che li porta in grembo per 9 mesi e che li partorisce,fra lancinanti dolori,è quello della donna.
Ma,alla fine della storia,chi è questa amica geniale?
Lila o Elena?
Probabilmente entrambe si vedono geniali l'una agli occhi dell'altra,
perchè ognuna ammira ed invidia delle caratteristiche che vorrebbe avere ma che non ha e che invece ritrova nell'amica.
La Ferrante,nel primo e nell'ultimo romanzo,dice espressamente che l'amica geniale è Elena:
"Lenù tu sei la mia amica geniale e devi diventare più brava di tutti,maschi e femmine"
"Ero ciò che Lila stessa,ora per scherzo,ora sul serio,aveva spesso ripetuto:Elena Greco,l'amica geniale di Raffaella Cerullo".
Però,però...per come si conclude la saga,a me è venuto da pensare che,in realtà,la vera amica geniale sia stata Lila.
IL MIO VOTO:
Lila,Elena e tutto il loro cucuzzaro mi mancheranno immensamente.
Le loro vicende mi hanno accompagnato per 2 mesi e mai un romanzo mi ha entusiasmato e coinvolto così tanto.
Un modo di scrivere superbo ed appassionante.
Davvero una bella scoperta,questa Elena Ferrante,chiunque essa sia.
LA SCRITTRICE:
Non sono disponibili foto dell'autrice,in quanto essa vuol mantenere l'anonimato.
E'molto probabile che Elena Ferrante non sia altro che uno pseudonimo dietro il quale si nasconda in realtà un'altra persona.
Come scrive lei stessa,proprio in questo ultimo romanzo:
"Quante storie per un nome:
famoso o no,è solo un nastrino intorno a un sacchetto riempito a vanvera con sangue,carne,parole,merda e pensierini."
* ECCELLENTE! *
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