domenica 5 marzo 2017

Frasi dal libro "L'arte di essere fragili - Come Leopardi può salvarti la vita" di Alessandro D'Avenia

A tutti gli uomini e le donne che difendono le cose fragili,
perchè sanno che sono le cose più preziose.

Ci accontentiamo di attraversare stancamente la ripetizione di giorni senza gioia.
Io credo accada perchè spesso alla vita preferiamo il suo rivestimento,
come se chi ha ricevuto un regalo si accontentasse del pacchetto per paura di rimanere deluso.

...trasformando ciò che ci è capitato in scelta,
ciò ci è dato in desiderio,
ciò che abbiamo in passione,
la strada che stiamo percorrendo in ispirazione per una meta.

Lettore,pensa a ciò che ti sta accadendo adesso.
All'atto di sconsiderata fiducia che si consuma nel leggere un libro al fuoco antichissimo e moderno di una lampadina,nella condizione orizzontale del proprio letto:
stai permettendo a un estraneo di entrare nella tua notte,il momento in cui abbassi le difese.

Leggere ciò che un altro uomo ha scritto è entrare in relazione epistolare con lui:
lui ci scrive e noi,a distanza di migliaia di ore,rispondiamo.

Un fuoco che non si spegne,quello della passione felice di essere al mondo come poeti del quotidiano e non stremati superstiti o pallide comparse.

Sperare non è il vizio dell'ottimista,ma il vigoroso realismo del fragile seme che accetta il buio del sottosuolo per farsi bosco.

L'arte da imparare in questa vita non è quella di essere invincibili e perfetti,ma quella di saper essere come si è,invincibilmente fragili e imperfetti.

Riuscireste voi a trasformare in canto il dolore della vita,i vostri fallimenti,la vostra inadeguatezza?
A nutrirvi del vostro destino,più o meno fortunato che sia,per farne un capolavoro immortale?

...la speranza dell'impossibile reso possibile.

Avevi capito che la crescita dell'uomo non è solo organica come quella di una rosa,
ma interiore:
conosce salti,risvegli,accelerazioni.
Tu sapevi quanto un dolore,un amore,un sogno,una lettura possano accelerare un uomo,destarlo e restituirlo a se stesso con maggiore pienezza.

Senza rose e senza libri siamo perduti.
Perchè è perduta l'occasione di provare quella meraviglia che può innescare la felicità.

La speranza è un'arte che ha il suo prezzo.

Se si sottovaluta o addirittura si trascura una tappa della vita,si rischia di passare il tempo a recuperarla in altre età,con gli squilibri che questo comporta.

Occhi celesti aperti sul mondo e quindi anche sulle sue ferite,
che si nascondono solo a sguardi superficiali.

La realtà ha risposto in maniera imprevista e questo è fonte di nuove creazioni,di nuova crescita.

La vita non è mai povera.
Povero è il nostro sguardo.

Troppo pensiero e troppo cuore per un volto solo.

Per salvare la ragione bisogna prima recuperare il cuore.

La disarmonia tra cuore e ragione andava riequilibrata e riparata,altrimenti il prezzo sarebbe stata la follia:
pazzo è un pensiero senza cuore,così come un cuore senza pensieri.

Con le tue parole ho trovato il volto delle tante cose invisibili che vivevano dentro la mia anima:
bellezza,cuore,malinconia,eroismo,dolore,amore,vita,occhi,destino,stelle,vento,notte...
Grazie,Giacomo,per avermi dato le parole per guardare nei posti giusti,negli angoli nascosti,le parole per dirmi,per conoscermi,per essere.
Le parole per accettare che sono,come te,un infinito ferito.

Per poter essere raggiunto,l'infinito deve essere prima ferito,ostacolato,limitato.

Il mondo è un luogo abitabile solo per chi coltiva la propria vita interiore.

Non sopporterei una vita senza passione per la vita.

Una passione è anche un servizio agli altri,non una sterile autoaffermazione.

Tu,Giacomo,sei una genio nel senso che "generi".
Fecondi la vita di altri e ne allarghi le prospettive.

Non desidera qualcosa se non che ne avverte la mancanza.

Non rinunciare mai alla poesia,anche quando sembra che la vita mantenesse le sue promesse,è l'atto d'amore più grande che tu abbia compiuto.

"Ma tutto questo era dentro di me?"
"Sì,era già dentro di te,ma solo a contatto con ciò che era fuori di te è fiorito in parola e adesso un'oasi abitabile è stata strappata al deserto dell'indifferenza"

Poeti sono tutti quelli che "fanno",che ricevono tutta la ricchezza che la vita può offrire,
ne accolgono la fragilità e incompiutezza e si impegnano a proteggerla e portarla a termine proprio attraverso il loro "fare".

Anche le nostre lacrime sono la sostanza liquida e salato del caos,
prezzo da pagare alla nostra fragilità che si apre e viene ferita.

Il mondo che riusciamo a vedere dipende dalla cura che ci prendiamo dei nostri sensi.
I sensi non sono organi inerti e autonomi,sono il grande dono che il corpo ci fa per accogliere la realtà.

Felicità è la capacità di accogliere tutto attraverso i sensi,
costi quel che costi,limiti compresi.
Anzi,a partire dai limiti.

Il senso della vita è il compimento e il compimento è un processo che conosce lotte,cadute,battute d'arresto,come sa ogni scultore che nella materia trova la resistenza necessaria a dare vita alla sua intuizione.

Solo il tempo mostra la grandezza di un amore,di un'opera,di un uomo.
Non possiamo eliminare le stagioni che servono al seme:
le piogge,le nevicate,i rigori dell'inverno,il vento e le bufere,il caldo e la siccità sono tutti elementi che fanno parte del processo.
Tutti elementi della vita,di cui il seme ha bisogno.

Creare senza lasciarsi paralizzare dalla paura di fallire è il modo per far sì che il rapimento diventi realtà feconda.

Mi avete voluto bene ma non siete strati capaci di farmi del bene.

Per avere "cara la vita" bisogna navigare,affrontare i pericoli e la solitudine del mare,anche quello infinito del naufragio del cuore.
Altrimenti si precipita nella noia.

Che ne fai tu,dei doni della vita?

La vita non è equilibrio ma tensione.
Ciò che in natura si ferma ha raggiunto la morte.

...la capacità di far proprie le sollecitazioni e assecondarle:resilienza o resistenza.

Era un periodo in cui il dolore stava distruggendo il gusto di vivere.
Accanto a me soffriva,fino alle lacrime,una persona che amavo ma non riuscivo a raggiungere nella sua pena,che avrei voluto prendere su di me purchè cessasse.
In quei giorni compresi quanto il dolore sia capace di confinarci nella solitudine,in stanze buie della nostra casa interiore.
Vi trascina sia chi lo subisce,sia chi vorrebbe accompagnarlo.
Facevo esperienza della separazione profondissima tra gli uomini,della difficoltà nell'amare le persone più vicine.
Della loro quasi invalicabile solitudine nel dolore.
Dell'impossibilità di raggiungerle e salvarle.

Aprirsi al dolore e abitarlo,come una delle stanze del nostro cuore.

So quanta vita ferita ci voglia a scrivere certe parole.
Perchè so di non essere solo nella mia fragilità.

Tutte le relazioni vere si nutrono della loro fatica.

Gioia e dolore,insieme,piangono con le stesse lacrime,l'essenza dell'essere uomini.

Il buio della notte serviva per vedere le cose che la luce nasconde.
Perchè a volte sono tanto belle da doverle proteggere come si fa con i tesori.
Con la luce si perde qualcosa e sempre con le tenebre qualcosa si guadagna.
E magari è l'essenziale.

Possiamo dire ciò che siamo,ma non come e perchè esistiamo.
Sappiamo solo che a ciò che siamo è dato di esistere e questa è una chiamata a cui non ci possiamo sottrarre.
Bisogna quindi abitare la terra del forse,la terra del possibile,delle sfide,degli eroi,che lottano per compiere ciò che sono nel breve spazio che è dato loro.

Maturità è trovare il coraggio di cercare,più che di fuggire.

...quello stato d'angoscia di chi sa di essere fuori posto.

La scrittura è il luogo in cui si supera il limite e si combatte la propria incompiutezza,riparando ogni possibile inadempienza e raccontando come sarebbe dovuta o potuta andare.
Cos'era per te scrivere se non vivere?

Più sicuro è stare sotto terra e dentro la scorza del proprio io,ma senza libertà.
Libero è l'uomo che assume la propria sorte come dono e compito,e rimane fedele a se stesso,perchè ne va della possibilità di offrire agli altri la sua essenza,contrastando la vile prudenza che ci rende simili ad animali che hanno come unico obiettivo la conservazione della specie:
allora sì che saremmo fatti solo per la morte.

Io,benchè sprovvisto di tutto,non devo confidare se non in me stesso.

So che mi riterrai pazzo,come so che tutti gli uomini grandi hanno avuto questo nome.
E poichè la carriera di quasi ogni uomo di gran genio è cominciata dalla disperazione,
non mi preoccupa che la mia cominci così.

Una disperazione che in realtà è speranza.
E' lasciare il porto sicuro per entrare in mare aperto e navigare verso un nuovo continente dell'anima tutto da scoprire e abitare.

La vita è nelle tue mani e pulsa e fa paura e torce le viscere e genera lacrime ed insonnie.
Ma questa è la vita,e il suo contrario non sono l'infelicità e la sofferenza,ma la pusillanimità e la noia che ne consegue.
La ristrettezza di chi rimane seme e non dà frutto,di chi non si impegna per amore.
In costui prevale la paura di soffrire sulla voglia di vivere,il cuore si indurisce,come un uccello che tenga le ali chiuse per timore del loro peso,per l'assurda paura di essere fatto per volare.
Grazie,Giacomo.
Ti prometto che non sarò mai piccolo e annoiato,piuttosto infelice e sofferente,ma fedele alla vita.

E'piaciuto al cielo per mio castigo che il solo giovane di questa città che avesse pensieri un pò più che locali,toccasse a te,e che il solo padre che giudicasse questo figlio come una disgrazia,toccasse a me.

M'inginocchio per pregarti di perdonare questo infelice per natura e circostanza.
Vorrei che la mia infelicità fosse stata tutta mia,e nessuno avesse dovuto risentirne.
E così spero che sia d'ora innanzi.

Quando si è scoperto per cosa morire bisogna poi veramente morire.

La maturità è il momento in cui ci si scontra con ciò che,nella vita di tutti i giorni,ci fa sperimentare la morte mentre cerchiamo di realizzare ciò per cui vale la pena di vivere.

Maturità è attraversare questo deserto di speranze disattese,rimanendo fiduciosi che esista una terra promessa e scoprendo che questa terra,più che fuori di noi,va trovata e coltivata dentro di noi.

Come fare a sperare ancora e ancora quando restano solo le macerie di tutto ciò che avevamo immaginato?
Come non scivolare,dopo l'incanto giovanile,nel disincanto adulto?

In noi c'è un nucleo stabile che dura nel tempo,un luogo intatto,originario e originale,da cui sembrano sgorgare il dire e il fare che più sono nostri,da quando siamo bambini a quando siamo vecchi.
E'un luogo sempre nuovo e rinnovabile,da cui si libera una specie di spensierata sicurezza,il luogo interiore in cui possiamo contenere la vita e sentirci dalla vita contenuti.

Scrivere è scendere nel cuore del cuore per imparare ad abitare se stessi e quindi la vita.
La penna diventa un piccone,la pagina una luce.

L'arte del silenzio è la più dura da imparare,a causa della sua apparente assenza di frutti e di gioia.
Pochi sono quelli che perseverano e ne gustano la polpa.

...un destino più pieno di destinazione,proprio perchè messo alla prova.

La vita è una promessa non mantenuta.

Finchè c'è un briciolo di speranza io voglio continuare a vivere al meglio,
non per gli altri,perchè anche loro passano,ma per tutto ciò che ho sopportato e sopporterò,
e per riuscire a dire,alla fine,che ne è valsa la pena di soffrire.
Perchè la vita è davvero il dono più prezioso che abbiamo ricevuto.

Piaceri,amore,lavoro,avvenimenti,scrivi,sono solo coriandoli ingannevoli di un carnevale che dura un giorno.
Il battito d'ali di farfalla,bellezza fragile ed effimera.
E la verità della morte,limite per eccellenza,sia fisico che spirituale,rivela cos'è quella tensione giovanile all'infinito:nient'altro che un dito che indica avidamente la morte.

Nessuno conosce la propria profondità se non scende a uno a uno i gradini del silenzio,per trovarsi faccia a faccia con se stesso,senza maschere,finzioni,menzogne,dove si annida la verità più nuda.

Quando un cuore dice a un altro:
"Ti amerò per sempre",

che pretesa avanza se non quella che riuscirà a trovare sempre il nuovo nella stessa persona,
l'infinito nel finito?

La natura costringe l'uomo alle illusioni,
ma poi non gli dà i mezzi per raggiungere questa felicità.
Che farsene di questo ardore che genera sete se è solo una più crudele condanna?
Perchè tutto questo futuro nel cuore se poi si rivolterà contro noi stessi,per una caduta più rovinosa?

Molti ritengono una colpa la loro originalità.
Il mondo li vuole normali,cioè mediocri,fino a far credere loro che quella unicità sia sbagliata.
E,per troppa paura che il loro rapimento non si realizzi e per non soffrire ancora di più,
fuggono questa resistenza della vita che provoca il loro continuo morire,
precludendosi la possibilità di trasformarla in feconda chiamata della realtà.

Distruggere è l'atto creativo di chi ha perso speranza nella propria originalità,
nel bello che è venuto a portare nel mondo,nella novità che è per sè e per gli altri.
A distruggere ci si può dedicare con lo stesso slancio e trasporto del creare.

La fragilità senza maschere,la mancanza di sentimento della vita,che chiamiamo depressione:
assenza di senso,la morte che si sconta vivendo.

Sono orfano sebbene fisicamente esistano i miei genitori.

La mancanza di conoscenza di se stessi porta all'infedeltà a se stessi.
A cercare fuori ciò che non si ha il coraggio di cercare dentro.

Scrivimi,come si fa a non mettere una corazza attorno al cuore per paura che la vita ci inganni o dopo che la vita ci ha disingannato?
Meglio un quieto sopravvivere o un inquieto vivere?
Meglio morire per vivere o vivere per morire?

"E poi ho visto i suoi occhi"
...la congiunzione "e" a indicare che il flusso della vita precedente si svolgeva anonimo e senza sussulti.
E a un tratto erano apparsi i suoi occhi a guardare proprio lui,proprio lei.
Finalmente la vita acquistava senso ed era necessario quel "poi",
prima del quale tutto era informe o uniforme,
cioè non aveva forma o ne aveva una sola,sempre uguale.
Quegli occhi che fra milioni si posano su di noi e solo su di noi,come a dirci "scelgo di guardare te tra tutti",
ci tirano fuori dall'anonimato,dalla terra degli sbagliati e degli invisibili,
aggiungendo la dimensione della profondità alla nostra vita.
Quello sguardo ci perdona di essere come siamo,
ci permette di abbassare le difese per lasciarci amare,
ci rivela che andiamo bene così,con le nostre fragilità.
E la prima cosa che racconteremo a quegli occhi,a tu per tu,
non sarà certo quanto siamo bravi e belli,i nostri risultati,
ma proprio quanto siamo piccoli e fragili,
perché finalmente abbiamo trovato qualcuno capace di guardare la nostra nudità senza farci sentire nudi,
bensì vestiti proprio di noi stessi e quello sguardo ci aiuta a indossare la nostra vita come il più bello degli abiti.

Io non ho bisogno di stima,nè di gloria,nè d'altre cose simili.
Io ho bisogno d'amore.

Chi ama ed è amato accende tutto il suo essere.

Niente ci fa morire in vita come un amore non corrisposto.
Perchè ci conferma che quegli occhi,che abbiamo cercato per abitare la nostra fragilità,non esistono.
L'esistenza,senza amore,non è altro che una ridicolaggine,una beffarda tragedia.

Il cuore si era lasciato ingannare dal più seducente degli inganni,dalla più raffinata delle torture:
l'amore.
Il cuore è l'origine delle illusioni,dei desideri,dei progetti,dell'infinito oltre la siepe,ma la vita si incarica di frantumarli uno a uno.

"I moti del cuore",
una tensione verso ciò che ci fa sentire a casa,
una sorta di forza di gravità spirituale che esercita su di noi un'attrazione silenziosa,ma efficace.
Il cuore ci fa sperimentare la familiarità con una cosa o una persona come se avessero sempre abitato sotto il nostro stesso tetto.

Cos'è l'amore se non un confidare a qualcuno il punto più scoperto dove colpirci,
nel caso smettesse di amarci?
E se la più grande delle speranze si trasforma nella più dolorosa delle morti,per cosa mai vivere?

Il segreto di una vita matura:
riparare le ferite degli uomini e del mondo,
farsi balsamo per quelle ferite,
anche quando sembra che non possano guarire.

Per cosa spendo la mia vita?
Per difendere la bellezza delle cose fragili.
Viviamo in un'epoca in cui si è titolati a vivere solo se perfetti.
Ogni insufficienza,ogni debolezza,ogni fragilità sembra bandita.

C'è un altro modo per mettersi in salvo ed è costruire un'altra terra,fecondissima,
la terra di coloro che sanno essere fragili.

Senza amici l'arte di essere fragili è impossibile.

Fu un'amicizia difficile,
come tutte le relazioni vere,che richiedono continua messa a punto e proprio per questo diventano profonde e non vengono mai meno.

Sono gli amici che ci restituiscono la nostra immagine più vera,
perchè devono persino difenderci da noi stessi e dalle nostre smanie di distruzione,
quando ci sembra che creare sia impossibile,che il compimento sia perduto per sempre,
che il nulla ci meriti.
L'amicizia salva perchè ripara la nostra immagine più vera,restituendoci la fedeltà che rende felici nella nostra insopportabile fragilità.
L'amico è colui che,pur volendoti bene,non ti nasconde le tue debolezze,i tuoi difetti,i tuoi vizi.
L'amicizia si fonda dunque sulla somiglianza,ma si manifesta nella diversità,nelle contraddizioni,nelle differenze.
A volte gli amici devono amarci più di quanto noi amiamo noi stessi.
E questo richiede coraggio e pazienza.

Malinconia è vedere l'enorme fragilità del mondo e non scappare,
ma chinarsi a riparare,senza stancarsi.
Scorgere che sempre,sempre,qualcosa manca,e in quel vuoto sentirsi spinti non verso il nulla,ma verso la creazione.

Ciò che sai amare è il tuo vero retaggio.
Ciò che sai amare non ti sarà strappato.

Giacomo,nonostante tutte le cicatrici,tu canti.
Anzi,tu canti proprio grazie ad esse.

Il nostro compito è trasformare la ripetitiva prosa quotidiana in versi,
fare ogni giorno una cosa bella al mondo,
portando a compimento o riparando un'incompiutezza.
Questo cercano i tuoi versi,con i quali ripari chi invece non riesce a fiorire e perde fiducia.

A noi restano solo la malinconia di una promessa non mantenuta e un totale smarrimento,di chi è in cammino ma non sa verso quale oriente.

Ma noi,Giacomo,da quale luce possiamo essere riparati?
Con quale luce possiamo riparare,se non è in noi?

Caro Giacomo,
vorrei che tu fossi ricordato come poeta del destino e non della sfortuna,
della malinconia e non del pessimismo.
Come poeta della vita che lotta per trovare la sua destinazione e il suo senso,
e non come poeta della gobba e della gioia negata.
Il destino cercò di rinchiuderti in tutti i modi,
ma più lo faceva,più tu lo trasformavi in destinazione di bellezza,
in compito creativo,
non per questo senza sentirne tutto il peso e la fatica,

Io che sono?
Ove tende questo mio vagar breve?

"Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta nè più nè meno,con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?"
"Codesto non vorrei"

"Oh che altra vita vorreste rifare?La vita del principe,o di chi altro?O non credete che il principe o chiunque altro risponderebbe come voi,che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta,nessuno vorrebbe tornare indietro?"
"Lo credo codesto"

"Si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato che il bene,se a patto di riavere la vita di prima,con tutto il suo bene e il suo male,nessuno vorrebbe rinascere"

Abbiamo bisogno di dare a questo intreccio un nome:fortuna,caso,sorte,fato,provvidenza.,,
E speriamo che ci riservi qualcosa di buono per il futuro,dato che sul passato non c'è più nulla da fare.

Sulla pietra della tua lapide è testimoniato una volta per tutte il fatto che ti sei radicato a questa terra per neanche 40 anni.
Quanti saranno quelli,tra i circa 80 miliardi di uomini che hanno solcato le strade del nostro mondo,di cui non si saprà neppure questo?

Solo dando il consenso a tanta notte hai trovato così tanta luce.

La vita si fa bella e terribile quando lotta per vivere di più.

L'ultimo gesto è sempre d'amore,anche quando il destino sembra averla vinta.

Le persone che riparano il mondo sono quelle che amano ciò che fanno,indipendentemente dalla grandezza di ciò che fanno.

Nel nulla e dal nulla non si può generare che nulla,mentre la vita genera vita,anche quando incontra resistenza.

Solo la bellezza ispira a uscire da sè,a esplorare,ad amare,a creare,a riparare.

Niente come l'ispirazione è capace di illuminare la nostra vita quotidiana da dentro,
con quella luce che rende ogni nostro gesto autentico e ogni nostra opera feconda,indipendentemente dal risultato.

Un lavoro non amato,un lavoro che annoia è una delle più grandi sventure umane.

...la forza di una passione profonda,che gli dia energia per nutrirsi di ogni ostacolo.

La scuola che ciascuno di noi ricorda in quel professore speciale,che ci ha guardato come qualcuno e non come qualcosa,cominciando così a farci fiorire.

Poter dire alla fine dei miei giorni:nulla è andato sprecato.

Il cielo notturno dovrebbe diventare patrimonio dell'umanità,così come le più preziose tra le creazioni umane.
Restituire al cielo notturno la sua identità ci aiuterebbe a ricordare che ci sono cose di cui non ci possiamo appropriare,ma che possiamo solo ricevere.

Solo chi accetta la morte sa vivere.

Solo i veri amici sono depositari delle nostre più profonde gioie e malinconie.

Questa è la bellezza delle cose fragili,che bramano essere ciò che ancora non sono,
lottano per compiersi e cercano ciò che le possa far fiorire nella loro piena bellezza.

Non si può morire del tutto se si è lottato per fare qualcosa di bello al mondo.

Solo chi ama fa qualcosa di bello al mondo.

Non possiamo avere un destino e una destinazione,senza un amore che abbia fede in noi prima che noi in lui.
Questo amore io l'ho trovato in Dio.

Ma sarà vero che i libri salvano la vita o forse la salvano solo metaforicamente?
Io credo che i libri,se scelti bene,possano salvarla davvero la vita,soprattutto quella fragile,
facendole cogliere il frutto del futuro che ha dentro.

Spaccare il guscio e lasciare che ogni fiore sia.
Questo è il compito di ogni maestro.

2 commenti:

Maddalena Ghidelli ha detto...

Grazie per questa recensione di frasi! Penso proprio che comprerò questo libro.

Rebecca ha detto...

Quando ho trovato il dottor Wealthy avevo un disperato bisogno di riportare indietro il mio ex amante. Mi ha lasciato per un'altra donna. È successo così in fretta e non ho avuto voce in capitolo sulla situazione. Mi ha appena scaricato dopo 3 anni senza alcuna spiegazione. Ho contattato il dottor Wealthy e lui mi ha detto cosa dovevo fare prima che potesse aiutarmi e ho fatto quello che mi aveva detto di fare, dopo aver fornito ciò che voleva, ha lanciato un incantesimo d'amore per aiutarci a tornare insieme. Poco dopo aver fatto il suo incantesimo, il mio ragazzo ha iniziato a scrivermi di nuovo e si è sentito orribile per quello che mi ha appena fatto passare. Ha detto che ero la persona più importante della sua vita e ora lo sa. Ci siamo trasferiti insieme ed è stato più aperto con me di prima e ha iniziato a passare più tempo con me rispetto a prima. Da quando il dottor Wealthy mi ha aiutato, il mio partner è molto stabile, fedele e più vicino a me di prima. Consiglio vivamente Dr.Wealthy a chiunque abbia bisogno di aiuto. E-mail: wealthylovespell@gmail.com. Chiamalo o aggiungilo su whatsapp tramite: +2348105150446 PAGINA DEL BLOG Dr.Wealthy: Blog: https://wealthylovespell.blogspot.com