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giovedì 18 ottobre 2018

"La felicità sul comodino - Piccoli segreti per vivere meglio ogni giorno" Alberto Simone (2018)





LA TRAMA:
Chi non desidera essere felice?
Chi non vuole che le persone che ama lo siano altrettanto?
Chi non ha mai conosciuto almeno una volta nella vita anche un solo istante di felicità, magarti, poi, passando gli anni, coltivandone il ricordo e la nostalgia?
Perchè la felicità appare, ci seduce, ci stordisce e poi se ne va.

Per questo cerchiamo di afferrarla, scattando fotografie e girando filmini in ogni circostanza festosa,
per condividere tutto con amici, parenti e persone a noi vicine.
Questa però è una felicità transitoria, sulla quale non abbiamo molte possibilità di controllo.
Così rara, a volte, da farci pensare che sia solo una chimera, un intervallo più o meno lungo tra due momenti di non felicità.
In queste pagine, invece, parliamo di una felicità possibile e duratura.
Una condizione di maggiore libertà e stabilità emozionale, di pace interiore e di comprenetazione totale con l'universo al quale apparteniamo.
E lo facciamo esplorando quei meccanismi invisibili e spesso subdoli con i quali siamo proprio noi e nessun altro a renderci le cose difficili, allontanandoci da una condizione naturale che è quella di saper godere e gioire di tutto ciò che riempie e rende unica la nostra vita.

IL MIO GIUDIZIO:
Ho scoperto questo libro, in teoria un volumetto di self-help, in realtà molto di più, perchè l'ho visto in mano a un'ospite dell'agriturismo in cui ho lavorato la scorsa estate.
Mi ha colpito il titolo.
Da un pò di tempo ho intrapreso un percorso per conquistare, non dico la felicità, ma quantomeno quel briciolo di serenità che in vita mia non ho mai avuto e, siccome sono dell'idea che niente accada per caso e che siano i libri, in un modo o nell'altro, a venirti a cercare, ho deciso di leggerlo.
E non me ne sono assolutamente pentita.

Innanzi tutto vi ho ritrovato subito quei concetti della filosofia buddista che, in concomitanza con la ricerca della serenità interiore, ho preso a praticare (a dimostrazione del fatto che il pensiero buddista non è qualcosa di lontano e astratto ma totalmente e completamente applicabile alla vita di ogni giorno e,laddove si parli di felicità, si parla anche di buddismo):
l'Universo è regolato da 2 leggi fondamentali, quelle della dualità (ogni cosa esiste perchè esiste il suo opposto) e quella dell'impermanenza (tutto cambia).
Quindi, in base a queste due leggi, anche nei momenti di maggior sconforto, dobbiamo tenere a mente che il male è destinato a passare per lasciare posto al bene.
E, siccome nell'Universo tutto è energia, compreso le emozioni che proviamo, e l'energia si propaga tramite onde elettromagnetiche, cambiando noi stessi e il nostro modo di pensare, possiamo cambiare anche l'ambiente che ci circonda.
In meglio o in peggio, a seconda di come ci poniamo noi in primis.

Inoltre, con capitoli brevi e uno stile chiaro e semplice ma dettagliato, l'autore,
partendo dal presupposto che la vera felicità può essere solo legata alla spiritualità e non certo alle cose materiali,
ci dà altre dritte sul come raggiungere questo benessere interiore, 
benessere che ognuno di noi ha dentro di sè dalla nascita e che, una volta portato alla luce, è indistruttibile e inscalfibile.

Ci invita quindi a imparare nuovamente a stupirci per il miracolo della vita che, in ogni momento, si rinnova sotto i nostri occhi;
a riscoprire (se non, in molti casi, proprio a scoprire) il significato della parola gratitudine, 
senza la quale non ci può essere nessun tipo di felicità;
a smettere di preoccuparci e lamentarci,
spiegandoci quanto queste attività siano totalmente inutili e controproducenti, in quanto siamo comunque soggetti a una "forza universale" che ci sovrasta;
a fare pace col passato invece di provare rancore perchè, ogni evento vissuto, anche il più brutto, ci ha in qualche modo arricchito, rafforzato e portato ad essere chi siamo adesso;
a vivere il "qui e ora", dando priorità al pensiero positivo, alla propositività invece che alla mania di controllo;
a cercare di cambiare quello che non ci piace,diventando protagonisti della nostra vita, invece che essere meri spettatori o comparse;senza dover sempre accontentare gli altri solo per essere accettati;
a usare con cura le parole da dire, visto che le parole hanno un peso e possono influenzare irrimediabilmente il nostro futuro.

Piccoli accorgimenti che, se si riesce, con pazienza e volontà, a mettere in pratica, 
andando contro la nostra "mente negativa" possono portare molteplici benefici nella nostra esistenza, migliorandola notevolmente e facendoci sentire gli "amati figli dell'Universo"

IL MIO VOTO:
Utile e rasserenante.
Offre ottimi spunti di riflessione.
Consigliato a predilige la spiritualità piuttosto che il materialismo.







LO SCRITTORE:





mercoledì 29 agosto 2018

"La paziente delle quattro" - The good psychologist" - Noam Shpancer (2010)




LA TRAMA:
Protagonista di questo romanzo è uno psicologo che si divide tra gli appuntamenti con pazienti affetti da disturbi d'ansia,le lezioni universitarie e una complicata situazione sentimentale.
Di colpo,la routine della sua vita è scossa da una nuova paziente,una spogliarellista che non riesce più a esibirsi in pubblico e che gli chiede di essere ricevuta alle 4 di pomeriggio.
Poco a poco,mentre la terapia procede e la giovane rivela i propri segreti e le sue sofferenze,per la prima volta lo psicologo vede incrinarsi il guscio del proprio distacco e si sente suo malgrado sempre più coinvolto.
E così,in un pericoloso assottigliamento dei confini tra vita personale e professionale,il protagonista si ritrova a doversi confrontare con la propria fragilità e i nodi irrisolti della propria esistenza.

IL MIO GIUDIZIO:
A metà fra un trattato di psicologia e un romanzo.
Uno psicologo, attraverso le lezioni tenute all'università e attraverso i casi dei suoi pazienti, 
in particolare della "paziente delle quattro" (una spogliarellista che, dopo un attacco di panico, non riesce più a esibirsi), analizza le varie patologie, soprattutto quelle legate a disturbi d'ansia e scandaglia minuziosamente la mente umana.

L'autore, psicoterapeuta di professione, ci spiega che lo psicologo, a differenza di quanto molti possano pensare, "non è un autista ma un istruttore di guida": 
egli, con empatia ma senza coinvolgersi emotivamente, non risolve la vita a chi si affida a lui ma dà gli strumenti per affrontarla in modo consono.
Aiuta a interpretare correttamente il pensiero, perchè i pensieri influenzano, senza ombra di dubbio, il nostro modo di essere e di rapportarci col prossimo.

Un'opera utile sia per chi ha già fatto un percorso di psicoterapia (personalmente ho trovato diversi riscontri nel capitolo relativo al rapporto conflittuale con i genitori),
sia per chi, per paura, vergogna o quanto altro, vorrebbe intraprenderlo ma non ne ha la forza o il coraggio.

Un pò sottotono il finale e la parte riguardante la storia personale della voce narrante.
Quest'ultima, in effetti, l'ho trovata decisamente disconnessa dal resto.
Probabilmente è stata inserita per "romanzare" il tutto e per dimostrare come, il più delle volte,

i terapeuti, tanto siano in grado di risolvere i problemi degli altri, 
quanto poco riescano "a cavarne un ragno dal buco" quando si tratta di questioni private.



IL MIO VOTO:
Utile ed interessante.

LO SCRITTORE:


























lunedì 11 dicembre 2017

"La principessa che aveva fame d'amore" Maria Chiara Gritti (2017)





LA TRAMA:
Belle,buone,brave e obbedienti:
quante donne hanno imparato fin dall'infanzia che questo è l'unico modo per essere amate?
Come succede ad Arabella,la protagonista di questa favola:
pur essendo capace,intraprendente e piena di talento,è pronta a sacrificare la sua allegria,la sua curiosità e i suoi stessi bisogni per compiacere i genitori e sentirsi apprezzata.
Ma c'è qualcosa che grida dentro di lei,un grumo di insoddisfazione che le lacera lo stomaco e la rende irrequieta e vorace:è la sua fame d'amore.
Si convince che solo un uomo potrà placarla e va dritta nella Città degli Incontri.
Ma come può una ragazza poco nutrita d'affetto riconoscere il sapore del vero amore?
E'sin troppo facile accontentarsi di un riempitivo qualunque,

Per fortuna c'è qualcuno pronto a darle una bella svegliata e guidarla a trovare la giusta ricetta.
In questa favola,la psicoterapeuta Maria Chiara Gritti affronta con ironia e delicatezza la "love addiction":quella strana cecità del cuore che porta a scambiare ogni rospo per un principe,a cui dare tutto in cambio di niente.
Troppe principesse ne soffrono e si aggrappano a rapporti squilibrati nei quali perdono autostima,fiducia e sorriso.
Basta!
Non dobbiamo più accontentarci delle briciole,insegna la favola di Arabella:
l'unico modo di nutrire il vero amore è imparare a nutrire noi stesse.
E dovrà essere il principe a mostrarsi degno di noi.

IL MIO GIUDIZIO:
Ho scoperto questo libro perchè mi è apparso su fb,fra le pagine sponsorizzate.
Incuriosita dal titolo ho dato una scorsa alla trama e ho deciso di prenderlo e leggerlo immediatamente perchè,senza ombra di dubbio,Arabella c'est moi!

Le tematiche sono le stesse di "Donne che amano troppo" ma scritte sotto forma di favola e,
tramite l'uso di metafore, l'amore diventa pane e l'assenza di esso,il Vuoto,che urla dal fondo dello stomaco.

Arabella è una principessa cresciuta da 2 genitori un pò distratti,egoisti e poco adatti al loro ruolo che non nutrono abbastanza la loro figlia,senza accorgersi di quanto essa di magra e di quanto avrebbe bisogno di "pane".
La piccina fa di tutto per non disturbarli e si rifugia in un mondo di fantasia,

dove immagina un principe che venga a salvarla per nutrirla di tutto il pane di cui ha bisogno.
Una volta cresciuta,decide di mettersi in viaggio per cercare questo principe ma,
accecata dalla fame estenuante,non è capace di distinguere il "pane" buono da quello velenoso e incappa così in uomini meschini,avidi e ossessivi che la fanno sprofondare ancora di più nella disperazione,convincendola che è colpa sua se nessuno è disposto a offrirle il "pane dell'amore" che da sempre va cercando.

Sarà l'incontro con una donna dolcissima,chiamata "aggiustabussole",ma di fatto una psicologa,che riuscirà a farle far pace con se stessa e soprattutto con la bambina illusa e delusa che,dal profondo del suo cuore,reclama quell'affetto e quelle attenzioni che non ha mai avuto.
Arabella saprà nutrirla a sufficienza e finalmente sarà in grado,grazie alla ritrovata dignità,accettazione e fiducia in se stessa,di riprendere in mano la propria vita e farne un successo.

Una storia semplice ma avvincente e ben scritta,a tratti davvero commovente.
Ho letto il capitolo in cui Arabella adulta incontra la se stessa bambina mentre ero in attesa nello studio del mio medico e ho dovuto far fatica a trattenere le lacrime.

Una favola terapeutica sulle dipendenze affettive che hanno radici nell'infanzia e creano un'insaziabile fame d'amore e un vuoto dentro che corrode il fisico e l'anima,
portandoci a ingozzarci di cibo per riempire un'assenza che,senza la ragione della nostra vita,non si colma mai.

Personalmente ho trovato un pò troppo utopistico il finale riavvicinamento coi genitori,
l'ammissione delle loro colpe e l'incontro fortuito con l'Amore con la A maiuscola,
che c'è sempre stato ma che Arabella,accecata dal falso mito del Principe Perfetto,
non aveva mai notato.
Però...è una favola e,nelle favole,l'happy ending  è d'uopo.
Nella vita reale è un tantino più complicato,almeno per me,che pure mi applico però....



IL MIO VOTO:
Una simpatica favola sulle dipendenze affettive che aiuta,in modo semplice e diretto,a comprenderle e affrontarle.
Consigliato a tutte quelle donne affamate d'amore che,pur di non restare totalmente digiune,si accontentano,come i passerotti,di mangiare solo le briciole.

LA SCRITTRICE:






martedì 28 marzo 2017

"Molte vite,un solo amore" - Only Love Is Real: A Story of Soulmates Reunited - Brian Weiss (1996)




LA TRAMA:
Elizabeth è reduce da un amore sbagliato e avviata sulla strada della depressione.
Pedro è un ricco giovanotto messicano segnato prima dalla morte del fratello e poi da un'indecisa relazione con una donna sposata.
Elizabeth e Pedro non si conoscono,ma il dottor Weiss ha ascoltato da entrambi,durante la terapia di repressione,il racconto dello stesso episodio doloroso risalente a centinaia di anni prima.
Dopo essersi amati in una vita precedente,sembrano destinati a ricongiungersi  e l'amore che dissolve la rabbia e guarisce l'afflizione rappresenta per entrambi l'unica possibilità di guarigione.


IL MIO GIUDIZIO:
Circa una quindicina di anni fa,per un periodo,ho sofferto di incubi ricorrenti che si trasformavano in veri e propri attacchi di panico notturni,
facendomi svegliare di soprassalto con l'ansia e la tachiardia,
e con l'impressione di essere sul punto di ricordare qualcosa di importante che però,col risveglio,si vanificava.
Visto che questi episodi si ripetevano anche più volte per notte,lasciandomi stremata,
mi rivolsi a uno specialista in disturbi del sonno.
A suo dire,nel sonno,l'inconscio può mostrarci dei frammenti di cose che da svegli non possiamo o non vogliamo ricordare,anche di vite passate,e mi propose delle sedute di regressione ipnotica per ovviare il problema.
Se da un lato la cosa mi affascinava,dall'altra mi spaventava terribilmente,
e alla fine lasciai perdere e,piano piano,gli incubi scomparvero quasi del tutto da sè.

Però,ormai,mi era stata messa la pulce nell'orecchio e iniziai a interessarmi all'argomento e,
qualche tempo dopo,mi capitò fra le mani un'intervista al dr Weiss,psichiatra esperto in ipnosi regressiva,seguita da alcuni stralci della sua opera "Molte vite,un solo amore".
Mi ripromisi di leggere il libro quanto prima ma poi,fra una cosa e l'altra,non l'ho mai fatto.


Fino a quando,pochi giorni fa,su una pagina Facebook dedicata alla lettura,
me lo sono trovato di nuovo sotto gli occhi e ho capito che era giunto per me il momento di leggerlo (perchè resto dell'idea che siano i libri a scegliere noi e non viceversa!).

Parto dal presupposto che la storia narrata è una storia vera.
Sono stati cambiati solamente i nomi per tutelare la privacy dei protagonisti ma gli eventi sono reali.

Forse ai più potrà sembrare una vicenda eccentrica e irreale,per non dire addirittura fantascientifica,
ma lo scrittore è uno psichiatra di fama internazionale e ha scritto questo libro basandosi sulle trascrizioni delle sedute ipnotiche eseguite con i suoi pazienti e non credo che si sia messo a inventarsi assurdità,col rischio di sputtanarsi anni di onorata carriera.

Egli ritiene,infatti,che con la regressione ipnotica (indotta facendo cadere i pazienti in una sorta di trance),
si "addormenti" momentaneamente l'"IO" (ovvero la parte conscia di noi,quella legata alla razionalità) e si dia voce al "SE'" (l'inconscio).
In parole povere,con la regressione,mettiamo a nudo la nostra anima,
la facciamo "parlare"e le permettiamo di ricordare ciò che la ragione le impedisce di ricordare.

L'anima,a differenza del corpo fisico,è immortale e,una volta che il corpo fisico muore,
così come succede con l'acqua, "evapora" in cielo per poi ricadere "come pioggia" di nuovo sulla terra,reincarnandosi in un altro corpo.
L'anima però conserva memoria delle sue vite precedenti,soprattutto per quanto riguarda i traumi subiti che si sono fissati nella psiche in maniera più tenace,
e se li porta dietro nelle nuove vite che andrà a vivere,trasformandoli in paure,ansie,fobie o addirittura in malanni.
Quindi,per esempio,una persona che ha paura dell'acqua,potrebbe essere morta annegata in una vita precedente;
così come chi lamenta un forte dolore in qualche parte del corpo,
dolore che non si riesce ad attenuare con nessuna terapia o cura,
potrebbe aver subito una ferita letale proprio in quel punto.
Tramite la regressione ipnotica,lo psichiatra induce l'anima a rievocare i suoi ricordi,a rielaborarli e a catarsizzarsi,risolvendo,di fatto,le problematiche del paziente che si è sottoposto all'ipnosi.

Il dr Weiss ritiene,altresì, che le anime,nel corso delle loro reincarnazioni,tendano a ritrovarsi le une con le altre.
In particolar modo si sofferma sulle anime gemelle,ovvero le anime affini e complementari,
le famose "2 metà della mela",per intendersi.
Esse si ritrovano in ogni vita:
magari in una vita il loro legame può essere quello di madre e figlio,
in un'altra vita quello di fratello e sorella,
in un'altra vita ancora quello di fidanzato e fidanzata,
però è fuori discussione che si ritrovino.
Il destino le farà rincontrare e riconoscersi,tramite gli occhi del cuore.
Poi starà al libero arbitrio di ognuno di noi,decidere come giocarsi questa opportunità.
Se seguire la voce del cuore e unirsi alla propria anima gemella,vivendo con lei un'unione appassionata e completa.
Oppure se dar retta alla razionalità,alla paura di mettersi o rimettersi in gioco,allontanandola da sè e votandosi così all'infelicità più bieca.

Elizabeth e Pedro sono 2 giovani poco più che trentenni che si rivolgono al dr Weiss per superare un periodo particolarmente buio della loro esistenza.
Entrambi si sentono demotivati e depressi.
Entrambi hanno subito un lutto devastante (lei ha perso la madre e lui un fratello).
Entrambi non riescono ad avere una relazione sentimentale soddisfacente e tendono sempre a legarsi a persone instabili o poco affidabili.

A mano a mano che si susseguono le sedute di regressione,lo psichiatra realizza che Elizabeth e Pedro (che non si conoscono reciprocamente nè si sono mai incontrati) rivivono le stesse identiche esperienze ed emozioni.
E quando prova a chiedere ad ognuno di loro se pensano di riconoscere nell'anima con cui si sono relazionate in passato qualcuno che fa parte della loro vita attuale,essi negano con decisione.
Inizia quindi ad avere la certezza che i 2 siano anime gemelle,
che siano già stati più volte uniti nelle loro precedenti vite ma che in questa non abbiano ancora avuto la possibilità di trovarsi.
Il che spiegherebbe la loro prostrazione e la difficoltà nel crearsi una famiglia.

Essendo vincolato dal segreto professionale,il Dr Weiss non può ovviamente parlare con loro di ciò che ha scoperto.
Ma decide però di dare una mano al destino,facendoli incontrare casualmente nella sala d'attesa dello studio.
Riuscirà nel suo intento?
I 2 si riconosceranno con gli occhi del cuore?
O faranno prevalere la ragione,condannandosi all'infelicità definitiva?


Un libro che,oltre a raccontarci una bella e appassionante storia d'amore che si perpetua nei secoli dei secoli,
ci insegna che lo scopo per cui noi siamo su questa terra e per cui (in teoria) ci reincarniamo è solo uno: l'amore.
Viviamo più vite per imparare ogni volta dei nuovi insegnamenti,delle nuove lezioni,
ma soprattutto per imparare ad amare sempre meglio e sempre di più,
perchè l'amore è la sola energia che può tutto,quindi dobbiamo sempre e solo seguire quello che ci indica il nostro cuore.

Ci insegna che ciò ci è destinato troverà il modo di venire a noi.
A tal scopo,il Dr Weiss ci tiene a rassicurare quelle donne che si straziano a causa di un'interruzione di gravidanza (spontanea o indotta).
Secondo i suoi studi,infatti,fino a quando un bambino non viene alla luce,
l'anima non entra in modo definitivo nel corpo.
Quindi,se per qualche motivo un feto è stato abortito,è assai probabile che l'anima andrà poi ad incarnarsi nel corpo di un altro figlio avuto in seguito da quella stessa donna.

Non dobbiamo,perciò, temere la morte nè la perdita delle persone a noi care perchè la nostra anima è immortale e tutto ciò che è destinato ad unirsi a noi lo sarà,se non in questa vita nelle prossime.
Dobbiamo solo avere fede.


IL MIO VOTO:
Magico ed emoziante.
Aldilà del fatto che si possa o meno credere alla reincarnazione come filosofia di vita,
è interessante scoprire ciò che l'inconscio può rivelare quando è lasciato libero di esprimersi.
Consigliato!.

LO SCRITTORE: 



giovedì 20 dicembre 2012

"Smettila di incasinarti" Roberto Re (2006)

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LA TRAMA:
Con questo libro Roberto Re intende trasmettere ai propri lettori la propria decennale esperienza sul campo,
aiutando concretamente tutte quelle persone che, a causa di schemi mentali sedimentati e automatismi del comportamento protratti per troppi anni, hanno sviluppato un'inesauribile abilità nel complicarsi la vita,
perdendo di vista quelle opportunità che, sfruttate al meglio, potrebbero al contrario renderla migliore.
In "Smettila di incasinarti!" Roberto Re accompagna il lettore nel capire quali sono i processi mentali più utilizzati dalle persone per complicarsi e “incasinarsi” la vita, ingigantendo gli aspetti negativi delle situazioni e sviluppando convinzioni limitanti ed emozioni negative.

Forte della sua ventennale esperienza di formatore e "Life Coach" Roberto guida il lettore, in maniera pratica e divertente,
ad acquisire la consapevolezza di questi processi mentali e tutti gli antidoti necessari a contrastarli,
migliorando così il proprio rapporto con sè stessi e con gli altri.
"Smettila di incasinarti" nasce quindi dall’osservazione di Roberto di centinaia di migliaia di persone di ogni tipo di età ed estrazione sociale,
dallo studente all’imprenditore, dalla casalinga alla star televisiva, dal calciatore della nazionale al pensionato.
La possibilità di lavorare con loro, di aiutarle a raggiungere i loro obiettivi, superando le problematiche che le hanno ostacolate,
di ascoltare le loro storie e condividere i loro sogni ed i loro dubbi, gli ha permesso di identificare i diversi modi,con i quali molte persone si incasinano.



IL MIO GIUDIZIO:
Più che leggerlo,questo libro,me lo sono proprio studiato,sottolineando i concetti più interessanti,
prendendo appunti e poi ricopiandoli in bella copia,in modo da averli sempre a portata di mano,in caso di emergenza e pronto intervento.

E’ difficile fare una recensione di questo libro,che è più giusto definire un manuale di uso x migliorare la qualità della propria vita.
Molti sono gli argomenti trattati dall’autore e avrebbe poco senso riportarli come una sorta di lista della spesa...
x capirli e comprenderli al meglio è necessario leggere l’opera e farla propria.

Quello che posso dire è che ne consiglio a tutti la lettura.
Non è il classico manuale “palloso” pieno di nozioni e termini scientifici ma è scritto in maniera colloquiale,ma comunque interessante e istruttiva, ma anche ironica e divertente.
Certo,una volta terminato il libro non sarà facile mettere in atto tutti i consigli e le tecniche di “non incasinamento” suggerite dall’autore...
x questo mi sono fatta degli appunti riepilogativi da riguardare alla bisogna.

Devo dire però,che subito dopo aver terminato il manuale,mi sono ritrovata,ripensando a un evento del mio passato,a dire,
come del resto ho sempre fatto,che mi ha “rovinato la vita”.
E subito,la via vocina interna mi ha ripreso e bacchettato:
“Non è giusto dire che ti ha rovinato la vita..hai 34 anni e si spera che la tua vita te la debba ancora vivere..diciamo che te l’ha solo resa un po’ più complicata del previsto!”
Devo dire che,conoscendomi,lo considero già un grandissimo passo in avanti!!!

Quindi “incasinati di tutto il mondo” leggetevi questo libro,che,anche se magari non vi risolverà la vita,
comunque vi darà delle dritte x viverla in maniera un po’ meno “caotica”!


IL MIO VOTO: * MOLTO BUONO * Utile!!

LO SCRITTORE:
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