mercoledì 29 agosto 2018

"La paziente delle quattro" - The good psychologist" - Noam Shpancer (2010)




LA TRAMA:
Protagonista di questo romanzo è uno psicologo che si divide tra gli appuntamenti con pazienti affetti da disturbi d'ansia,le lezioni universitarie e una complicata situazione sentimentale.
Di colpo,la routine della sua vita è scossa da una nuova paziente,una spogliarellista che non riesce più a esibirsi in pubblico e che gli chiede di essere ricevuta alle 4 di pomeriggio.
Poco a poco,mentre la terapia procede e la giovane rivela i propri segreti e le sue sofferenze,per la prima volta lo psicologo vede incrinarsi il guscio del proprio distacco e si sente suo malgrado sempre più coinvolto.
E così,in un pericoloso assottigliamento dei confini tra vita personale e professionale,il protagonista si ritrova a doversi confrontare con la propria fragilità e i nodi irrisolti della propria esistenza.

IL MIO GIUDIZIO:
A metà fra un trattato di psicologia e un romanzo.
Uno psicologo, attraverso le lezioni tenute all'università e attraverso i casi dei suoi pazienti, 
in particolare della "paziente delle quattro" (una spogliarellista che, dopo un attacco di panico, non riesce più a esibirsi), analizza le varie patologie, soprattutto quelle legate a disturbi d'ansia e scandaglia minuziosamente la mente umana.

L'autore, psicoterapeuta di professione, ci spiega che lo psicologo, a differenza di quanto molti possano pensare, "non è un autista ma un istruttore di guida": 
egli, con empatia ma senza coinvolgersi emotivamente, non risolve la vita a chi si affida a lui ma dà gli strumenti per affrontarla in modo consono.
Aiuta a interpretare correttamente il pensiero, perchè i pensieri influenzano, senza ombra di dubbio, il nostro modo di essere e di rapportarci col prossimo.

Un'opera utile sia per chi ha già fatto un percorso di psicoterapia (personalmente ho trovato diversi riscontri nel capitolo relativo al rapporto conflittuale con i genitori),
sia per chi, per paura, vergogna o quanto altro, vorrebbe intraprenderlo ma non ne ha la forza o il coraggio.

Un pò sottotono il finale e la parte riguardante la storia personale della voce narrante.
Quest'ultima, in effetti, l'ho trovata decisamente disconnessa dal resto.
Probabilmente è stata inserita per "romanzare" il tutto e per dimostrare come, il più delle volte,

i terapeuti, tanto siano in grado di risolvere i problemi degli altri, 
quanto poco riescano "a cavarne un ragno dal buco" quando si tratta di questioni private.



IL MIO VOTO:
Utile ed interessante.

LO SCRITTORE:


























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