mercoledì 29 agosto 2018

Frasi dal libro "La paziente delle quattro" di Noam Shpancer

Siete fermi a un semaforo e avete fretta di arrivare a destinazione.
Scatta il verde e la macchina davanti a voi non si muove.
Immediatamente date dell'idiota al conducente.
Gli attribuite ogni sorta di stupidità.
Il giorno dopo siete al semoforo e stavolta siete voi davanti ma non avete fretta.
Scatta il verde e il tipo dietro di voi suona il clacson.
Vi girate,gridando:"Idiota!"
La verità è che nessuno di voi è un idiota.
Siete entrambi persone oneste e garbate.
E'il contesto,la situazione a determinare le nostre azioni.

Gli adesivi,i gioielli,le magliette con le scritte,i tatuaggi di caratteri cinesi dal significato oscuro.
In apparenza tutti questi gesti di marchiatura sono il tentativo di affermare la propria identità e la propria individualità.
Di sfuggire a una specie di anonimato annichilente.

Il bravo psicologo non si fa coinvolgere.
La giusta distanza consente uno sguardo lucido e profondo.

Il bravo psicologo è ambivalente nei confronti degli altri perchè conosce la loro natura infida,la capacità di distruggere,di illudersi e di ingannare.

Se scoppia una gomma non serve scoprire la causa.
Bisogna trovare il buco e metterci una pezza.

"Può davvero aiutarmi?"
"No,però posso sostenerla in un percorso che le insegnerà ad aiutarsi da sola"

"Sei sparita"
"Non sono sparita,me ne sono andata"

Che tu esista e sia felice,benchè non con me,è un indennizzo sufficiente.
Di te mi fido.
E non in base a dati oggettivi,ma d'istinto.
E tutti e due sappiamo che dell'istinto è meglio non fidarsi,eppure...

"Ho qualcosa che non va nella testa"
"Il fatto di ammetterlo indica che fondamentalmente la sua testa sta bene"

Per quelli che soffrono d'ansia,la paura ricopre ogni cosa.
Se un giorno non si svegliano ansiosi si preoccupano dell'assenza di preoccupazioni.

In tutto c'è poesia,tutto è musica:ascolta e la sentirai.

Il desiderio porta alla pazzia.

Non si può vedere ciò che non si comprende.

Gli appare ferita e allo stesso tempo pericolosa,come un vetro rotto.

E' importante distinguere quello che spaventa da quello che è pericoloso.

"Poniamo che sia una bella sera d'estate e lei si trova in una grande città e guarda il cielo:vedrà le stelle?"
"Non credo"
"E se invece prendesse una stradina di campagna buia,nel mezzo del nulla e guardasse su,le vedrebbe?"
"Sì"
"Allora significa che in città non ci sono stelle?"

Non sempre riusciamo a dimenticare a nostro piacimento.
Ciò che sembra morto è forse soltanto sopito.

Forse ha conosciuto il rifiuto e si affretta a respingere preventivamente,prima di venire respinta.

Chi non ha voglia di lavorare non dovrebbe presentarsi al lavoro.

Eccola qui,nascosta dalle invisibili cicatrici interne,fra le erbacce del suo giardino interiore abbandonato:una vita che si dà da fare,che osserva.
Sotto il cofano c'è un motore.
Magari è arrugginito,ha bisogno di una messa a punto,tossisce e perde colpi dopo essere stato trascurato tanti anni.
Però un motore esiste.

Le paure sono come i topi nei campi.
Non piacciono a nessuno ma se scappi,se neghi che esistono non faranno che moltiplicarsi e rovinare il raccolto.
Bisogna inseguirli e cacciarli.
E lo stesso vale per le paure.
Andando dallo psicologo si impara a dare la caccia all'ansia.

Vedere per credere,
Ma anche credere per vedere.

Non può dire "non so" di se stessa.
Le sue azioni e i suoi pensieri sono suoi e lei ne conoscerà sempre qualche aspetto importante.
E,in caso contrario,tenti d'indovinare.
Nemmeno le congetture spuntano dal nulla,ma da dentro di lei.

"Le sue regole sono irritanti"
"Le regole sono mie e l'irritazione è sua"

"A letto non ci andiamo"
"Quindi verrà il letto da noi?"

Il terapeuta è un istruttore di guida,non un autista.

Il linguaggio è simbolico e metaforico e per questo motivo il significato di una parola emerge dai collegamenti di questa con altre parole e oggetti.
Un oggetto da solo,così come una parola isolata,è privo di prospettive e importanza.
Noi comprendiamo una certa cosa solo in relazione ad altre cose simili o dissimili.

Il paziente che si presenta in studio spesso è un'auto usata.
Se lo aiuterete a capire le idiosincrasie delle sue lancette interne,imparerà a interpretarle correttamente.

Pensate a un nuotatore intrappolato in una corrente.
La reazione normale sarebbe di nuotare con forza per tentare di uscirne.
Ma così facendo si stancherebbe,avrebbe i crampi e annegherebbe.
E la sua morte non sarebbe dovuta alla corrente bensì alla reazione sbagliata.
Per salvarsi dovrebbe lasciarsi trasportare al larogo,dove la corrente si dissolve,girarle attorno e tornare a riva sano e salvo.
Lo stesso principio vale per le nostre emozioni:dobbiamo accettarle,anche se l'impulso è di respingerle.

Chi si aggrappa alle condizioni del passato perde di vista il presente e si lascia sfuggire il futuro.
Chi accumula beni terreni finisce per esserne condizionato e quando arriverà il diluvio si aggrapperà a essi e affogherà.
Chi invece lascia correre,chi rinuncia alle cose ambisce a un livello superiore,potrà sopravvivere e collezionare un altro giorno.

Per poter curare gli altri bisogno prima di tutto curare se stessi.

Lavoro e basta.Sono un malinconico.Non vado da nessuna parte.Sono merce avariata.
E mi interessa una donna soltanto.

"C'è qualcosa che ti preoccupa..."
"Passerà con un altro brandy"
"Non passerà,verrà solo dimenticata per un attimo"

"Mi sei mancato"
"Anche tu.Ed eccoci qui e ancora mi manchi"

E'importante riuscire ad ascoltare le nostre voci interiori.
Ascoltarle non implica essere d'accordo o prendere posizione e non obbliga ad agire.
Ascoltarle è un modo per accettare la realtà in pieno e questo è importante.

Dove sono le tue dita,le tue labbra dolci,l'interno delle tue cosce,il tuo profumo,i tuoi sussurri,la valle buia che hai in fondo alla schiena?
Vieni qui...

Hai perso il controllo delle tue emozioni.
Accettalo.
Lascia correre.
Sei umano.

Non è esatto dire "voglio morire".
Ciò implica l'idea di "tutto me stesso".
Invece è evidente che non tutta lei partecipa a questo desiderio di morte.
E'meglio dire:"una parte di me vuole morire"
E poi c'è un'altra parte...cosa vuole quella parte?

La realtà è fatta di tanti livelli e vale la pena di osservarli da prospettive diverse,per farsi un quadro più completo.

Nella nostra mente c'è una conversazione continua.
La voce più forte,quella che grida e si fa valere con forza non sempre è la più intelligente,quella che ha ragione.
E'buona cosa dare anche alla voce timida,quella che balbetta,la possibilità di prendere in mano il microfono.

La paura è un ottimo consigliere ma come leader vale poco.
Le si può dare ascolto ma non lasciarla comandare.

I nostri pensieri traducono gli eventi esterni in concetti interiori.
I pensieri sono come i virus.
Conosciamo tutti l'importanza dell'igiene per la salute del corpo.
Sappiamo che è importante lavarsi le mani,lavarsi i denti.
Ma nessuno ci insegna l'igiene mentale.
Il problema è che un pensiero scorretto,se ti entra nella mente,è come un virus che circola nel sangue.
Può causare dolore,sofferenza e morte.

Sua figlia le aveva detto di voler più bene a suo padre che a lei.
Ma non era quello il motivo per cui era giù di morale.
Il motivo era il modo in cui lei aveva interpretato l'affermazione di sua figlia,il significato che aveva deciso di attribuirle.

I pensieri non sono fatti,sono congetture,ipotesi.
E le ipotesi devono essere verificate.prima che le si possa accettare come verità.

I pensieri che ha deciso di interiorizzare determineranno le sue sensazioni e le sue azioni.

Il primo pensiero che le passa per la testa non è altro che il primo.
Non è necessariamente quello giusto.

La sua mente è un negozio di pensieri e se un pensiero non calza bene,come una scarpa,le farà male.

In questa vita la scelta non è tra facile e difficile,ma tra diversi generi di difficoltà.

Il suo modo di pensare è come il suo modo di stare seduta.
Se passa delle ore davanti al pc nella postura sbagliata prima o poi le verrà il mal di schiena.
Per liberarsene dovrà imparare a sedersi con la schiena dritta.
Abitudini di pensiero sbagliate possono causare sofferenza mentale e perciò vanno modificate.

A volte certe abitudini che in passato funzionavano smettono di essere efficaci in momenti o in luoghi diversi.

Non potete disimparare ciò che sapete.
Nel bene e nel male,una volta che si sa,non si può non sapere.

La consapevolezza è sapere di sapere.

Gli esseri umani,rispetto agli animali,hanno il vantaggio di aver sviluppato 2 sistemi:
la capacità di rappresentare la realtà concreta attraverso il linguaggio e la capacità di sapere.
In quanto esseri umani dobbiamo muoverci nell'ambito della consapevolezza di sè e non è facile.

La zebra ha lasciato il leone nel posto in cui è scomparso.
Mentre noi umani,per la forza del pensiero e del linguaggio,ce lo portiamo dietro dappertutto.
Dopo un pò facciamo il collegamento finchè la parola "leone" si aggroviglia nella nostra mente con il leone vero e noi reagiamo alla parola come se fosse il leone.

Le parole sono etichette usate dalla mente.
In certi casi una parola può sovraccaricarsi di significati pesanti al punto di paralizzare e torturare il paziente.

Quando un paziente dice:"Sono triste" è importante chiarirgli che una parte di lui è triste.
Ma c'è anche un'altra parte che esiste al di fuori della tristezza.
Questa parte sa della tristezza e pertanto è capace di dialogare con lei e di manipolarla.

"Cosa sta dicendo a se stessa di se stessa?"
"Che sono incasinata,che non valgo niente e che sono stupida e cattiva"
"Chi lo dice?"
"Lo dico io a me stessa"
"Sì,ma non se lo dice da quando è nata.Lo ha imparato.E da chi?"
"In casa,dai miei genitori"
"E lei dà retta a dei tipi così?Crede subito a quello che le dicono?Fonda la sua idea di sè sul loro giudizio?I suoi genitori le hanno mentito.E se non hanno mentito,si sono sbagliati.Il comportamento dei suoi genitori disonora loro,non lei."
"Io discendo da loro"
"Lei discende da loro ma non è loro e nemmeno gli appartiene.Ormai le parole dei suoi genitori non hanno più influenza sulla sua vita.Da bambina non aveva scelta:era all'oscuro di tutto.Non aveva potere nè opinioni,doveva credergli per forza.Ma adesso non è più una bambina,di cose ne sa.E sa di non essere nè cattiva nè indegna.Io questo lo capisco"
"E come fa a capirlo?"
"Una persona veramente cattiva e indegna si preoccuperebbe di trattare bene il prossimo?Lo so è difficile parlarne,ricordare.Ma guardi dove l'hanno portata tutti questi anni di silenzio.Lei non è più una bambina indifesa.Sa che il suo dolore ha origine nell'infanzia ma non è più una bambina.E'una donna adulta.matura e forte.E sa che evitare i problemi non è il modo giusto per risolverli.Se non affronta questa situazione lascerà che le condizioni la vita.Invece è ora di finirla.Lei ha il diritto di imporsi.La sua verità deve trovare un posto nel mondo.Non saranno i suoi genitori a raccontare la sua storia ma lei stessa.Davanti a questo fardello che i suoi genitori le hanno buttato addosso,lei a quel tempo non aveva scelta.I genitori per un bambino sono la normalità,sono Dio,sono il mondo.
Un bambino non conosce altro.Un bambino non ha potere,non ha sapere.Ma adesso chiuderemo la faccenda.Il fardello appartiene a loro,non a lei.Adesso se ne libererà.Il dovere dei suoi genitori era proteggerla e non l'hanno fatto.Questi sono loro e le loro azioni,lei non c'entra.Lei è sopravvissuta.
E non sono riusciti a cancellare la bontà che c'è il lei.Lo dica adesso:sono sopravvissuta!"
"Sono sopravvissuta!"

Ogni giorno,in ogni modo,divento sempre più forte.

"Come fa a sapere che c'è del buono in me?"
"Me lo domanda perchè non ci crede?"
"Forse"
"Fa fatica a credere a me ma non a uno spregevole come suo padre?"
"Come fa a sapere che c'è del buono in me?"
"E'una cosa evidente"

A tutti i tavoli da poker c'è un babbeo.
Se ti guardi intorno e non lo vedi,vuol dire che sei tu.

Se fosse possibile fare la biopsia di chi ha subito ferite emotive per provare senza ombra di dubbio che una certa ferita è riconducibile a una certa persona;
se fosse possibile eseguire un'analisi geologica dello spirito per mostrare che una certa lesione ha avuto luogo esattamente in quel momento;
che questa ferita è stata causata da un insulto e quella dalla trascuratezza;
se esistesse un navigatore satellitare capace di rivelare l'esatta posizione di un ricordo e il suo percorso nel tempo...
se tutto questo fosse possibile.
Ma non lo è.

Questa fiducia voglio accettarla come un dono.

Qua dentro sono consentite tutte le emozioni.
Non c'è bisogno di negarle,reprimerle o vergognarsene.
Qui possiamo studiarle e comprenderle di volta in volta.

Evitare la paura non risolve il problema della paura e aggiunge il problema dell'evitamento.

Immagini che da piccola un cane l'abbia aggredita.
A quei tempi il cane era più grande e forte di lei.
Da allora lei evita i cani.
Ma quel cane se n'è andato e lei non è più bambina.
E la parola cane non morde.
Se permette che questa parola continui a spaventarla è come se lei fosse ancorà là,una bambina spaurita ed è come se quel cane che nemmeno c'è più continuasse a minacciarla e a condizionare la sua vita.
Le parole non sono eventi:li rappresentano.
Però a volte prendiamo a relazionarci con una parola come se fosse l'evento stesso.

Evitare e scappare non sono soluzioni ma problemi.
Se non si è disposti a sentire qualcosa,a pensare qualcosa,allora per definizione si sentirà e si penserà proprio a quello.
La maniera per neutralizzare il dolore è andarli incontro,accettarlo,accoglierlo.

Lo scopo di un buon terapeuta è addestrare il paziente all'uso corretto degli strumenti psicologici.

Si guardi attorno:vedrà tanti redentori e ben poca redenzione.

E'come se il rifiuto non la inducesse ad andarsene ma a raddoppiare gli sforzi.

Sfuggi il doloro lo rafforza.
Se cerchi di negarlo,un sentimento ti si appiccica addosso ancora di più.

La conoscenza è potere.
La conoscenza di sè è potere emotivo.

"Cosa abbiamo imparato della paura?Cosa diciamo invece di ho paura?"
"Una parte di me ha paura"

Questa parte di lei che è impaurita non la rinneghi.
La parte ferita,la parte tormentata non la getti via.
Al contrario,la accolga,la conforti,è sua.

Qualunque cambiamento è di per sè valido,in quanto scuote il tappeto,scompiglia i meccanismi attuali e genera un'esperienza nuova.
Presentare un'altra strada dimostra al paziente che esistono altre strade e implicitamente trasmete un atteggiamento di apertura nei confronti del mondo: è consentito sperimentare.

Il nostro interagire nel mondo è sempre,in qualche misura,un riflesso del nostro interagire con noi stessi.

Gli esseri umani sono calamite e gli opposti non si attraggono,almeno a lungo andare.

Il nostro punto di vista,in maniera conscia e inconscia,condiziona la nostra osservazione.

Comprendendo il contesto del paziente,potremo comprendere che cosa lo disorienta.

Il segreto dell'esperienza terapeutica:
l'accettazione sincera e disinteressata del paziente per quello che è,nel bene e nel male.
L'accettazione consente al paziente di ristorarsi.

Forse che al vederla non gli canterebbe il cuore,riempiendosi di luce?

Certe domande contengono già una risposta.

Non ci sono spazi vuoti nel mondo:appena togli le mani ce le infila qualcun altro.

A volte la riparazione fa più male del guasto.

Temiamo i nostri desideri e desideriamo le nostre paure.

Fare quello che è giusto finchè non sai nemmeno più cosa stai facendo e perchè era giusto.

I pensieri dolorosi non sono ancora una ragione sufficiente per l'arresto.

Non lasciarti trasportare.
Fai con calma.
Non cercare di inghiottire la mela in un solo boccone.
Una fetta alla volta.

Le voci attorno a me erano chiare e io assecondavo le aspettative.
Perchè quella è casa tua,la tua forza e io le regole le ho sempre capite.
Le ho sempre accettate.
Mentre la voce interiore...quella viene meno,svanisce.

Questa crisi che sta vivendo non è una crisi,è un dono.

Con l'autolesionismo non si seppellisce il dolore.

Si è concesso di volare nel cielo aperto dello struggimento e adesso ha esaurito il carburante e l'aereoplano maledetto precipita in una spirale di fumo.
"Reggiti forte al sedile,reggiti forte,stupido!E preparati all'atterraggio di emergenza".

Ciò che dà inizio a un processo non è necessariamente ciò che lo fa proseguire.

Un processo ha un valore a prescindere dal risultato.
Un processo sano non garantisce un buon risultato,però lo favorisce.
Un processo malsano contamina qualunque risultato.
Se si ottiene qualcosa mentendo o imbrogliando,l'imbroglio contamina il guadagno e lo annulla.
Se invece lo si ottiene giocando pulito,quel guadagno ce lo siamo meritato.
E se non otteniamo nulla,la nostra integrità è di per sè un risultato.

Dobbiamo lasciar maturare la banana anche se stiamo morendo di fame.
Perchè se la cogliamo troppo presto non riusciremo comunque a mangiarla.

Lasciate correre e aspettate.

"Non occorre che badi a me,io me la cavo da solo.Non c'è bisogno che mi protegga"
"Lo so.Non c'è bisogno.E'una mia scelta"

"Ma a lungo andare chissà..."
"A lungo andare saremo tutti morti"

L'unico modo per vincere l'ansia è fare breccia in essa.
Deve accettare la sua paura,accoglierla,affrontarla,prenderla di petto.
Dovrà imparare a gestire la paura,non a liberarsene.
Nessuno di noi si libera della paura.
Però possiamo imparare a gestirla correttamente,a reagire in modo appropriato,a conviverci in pace,se non addirittura a sfruttarla.

Se interiorizzasse questo genere di soluzione e cioè l'evitamento,il ritiro mentale,come schema per gestire la paura,sa già come andrebbe a finire:
la sua vita diventerebbe un continuo ritirarsi,una serie di sconfitte davanti alla paura.

"Si sta dicendo che non è pronta.Cos'è questo pensiero?"
"Un'ipotesi.Una supposizione"
"Giusto e cosa facciamo con le ipotesi?"
"Le testiamo"

Non prometta a me,prometta a se stessa.

I sogni,finchè durano,sono reali.

Sono passati tanti anni,ci conosciamo ancora?
E poi,si può davvero conoscere una persona?
E tu,allora?
Che progetti hai?
Non ti eri messa la mia mano sul tuo petto?
E adesso chi sei?
Perchè hai rinunciato,eh?
Perchè?

Non mi metterò mai contro di te.
Ti vedrò sempre come il mio amante,mai come un nemico.

Chi stabilisce cosa è normale?
E poi perchè la normalità sarebbe un bene?

In questa vita dobbiamo vedercela con un numero sufficiente di sofferenze reali,non c'è nessuno bisogno di inventarne altre.

Mi sembrava di essere un fiore finto,che ha tutta l'aria di essere vero e invece non ha niente a che vedere con un fiore.

Non ho intenzione di vivere nella paura.
Mi diano pure la caccia,li affronterò tutti.
Vivere liberi o morire:sarà questo il mio motto.

Una motivazione così forte e valida è come un faro,può abbagliare.

Non sono io a darvi il voto,siete voi a meritarvelo.
Prenderete quello che vi siete meritati.

Non pensi troppo,si lasci andare.

La capacità di ascoltare se stessa.
E' da lì che si incomincia a imparare davvero.


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