domenica 13 marzo 2016

Frasi dal libro "Storia della bambina perduta (L'amica geniale cap. IV) di Elena Ferrante

Volli ricordargli che avevo una vita mia e che se ero stata capace di lasciare Pietro,potevo anche fare a meno di lui.
E non tra una settimana,non tra 10 giorni:subito.

Come può piacermi,se amo te?

Come potevo pensare di vivere insieme a lui se dovevo passare il mio tempo a sorvegliarlo?

Era come se,dal momento che io lo amavo e lui mi amava,
quell'amore rendesse tutto ciò che di buono mi accadeva nient'altro che un gradevole effetto secondario.

Hai ragione,ho sbagliato:
a una persona innamorata è inutile aprire gli occhi.

L'autorità è una patina e a volte basta poco perchè metta crepe e si intraveda un'altra persona meno edificante.

Gli piace più riuscire simpatico a chi comanda che battersi per un'idea.

Non è nessuno.
E per chi non è nessuno,diventare qualcuno è più importante di qualsiasi altra cosa.

Mi obblighi a darti una spiegazione lineare.
E le spiegazioni lineari sono quasi sempre bugie.

Mi stavo abituando a essere contemporaneamente felice e infelice.

I depressi non scrivono libri.
I libri li scrivono le persone contente,che viaggiano,che sono innamorate.
E parlano,parlano,nella convinzione che le parole vadano sempre in un modo o nell'altro al posto giusto.

Noi che volevamo fare la rivoluzione siamo stati quelli che anche in mezzo al caos si inventavano sempre un ordine e facevano finta di sapere esattamente come stavano andando le cose.
Ed era così confortevole non smarrirsi mai davanti a niente.

Ricordati che siamo qui,ora e insieme.
Il resto è solo sfondo e cambierà.

Ci rifugiavamo in noi come in una corazza scintillante.

Io mi sono assunta le mie responsabilità davanti a tutti e pago le conseguenze delle mie azioni.
Tu,invece,che ti dai tante arie,sei solo una borghesuccia ipocrita che nasconde le sue porcherie sotto al tappeto.

Malgrado tutto,l'amore mi si torceva dentro con ferocia e mi ripugnava anche solo il progettare di fargli del male.
Fu terribile confessarmelo,ma seguitavo a volerlo e lo amavo sopra ogni cosa.
Ero incapace di essere io il modello di me stessa.
Senza di lui non avevo più un nucleo.
Ero un mucchio di detriti.

"Sei ingiusta"
"No,sono chiara"

E'buona regola non pretendere chissà che ma godersi il possibile.

Sciocchezze di chi non sa,di chi non può capire.
Sputa in faccia a tutti e vattene.

E'così repellente la morte.
Quando vidi il suo corpo privo di vita,quel corpo che conoscevo intimamente,che era stato felice e attivo,che aveva letto tanti libri e si era esposto a tante esperienze,provai insieme repulsione e pietà.

Malgrado tutto mi lasciavo inventare da un uomo al punto che le sue necessità si imponevano sulle mie.

...meglio dunque la casualità.

"Perchè prendi una limonata?"
"Perchè vederti mi fa girare lo stomaco"

Oggi non è come una volta:
si può essere persone per bene anche se lasci tuo marito e anche se ti metti con un altro.

Il medico mi ha detto che sta benissimo.
E'l'anima che soffre.
Non c'è niente da curare se non il dolore dell'anima.

Tu pensa ai libri,che la vita è un'altra cosa!

...ragioni giuste che l'avevano portato a fare cose sbagliate.

Fa finta di essere una persona gentile e affettuosa ma poi ti urta ,ti sposta e ti guasta.

E che è il mare,da là sopra?
Un pò di colore.
Meglio se ci vai vicino,così ti accorgi che è monnezza,lota,pisciazza,acqua impestata.
Ma a voi che leggete e scrivete libri vi piace dirvi le bugie,non la verità.

Si può sempre cambiare:
quante volte diciamo una cosa e poi ne facciamo un'altra?

"Rino è uscito dalla pancia di zia Lila,vive con lei,ma si chiama Carracci come il padre.
Noi siamo uscite dalla tua pancia,stiamo assai più con te che con papà,ma ci chiamiamo Airota."
"Allora?"
"Mamma,se uno deve parlare della pancia di zia Lila non dice -questa è la pancia di Stefano Carracci-,ma dice -questa è la pancia di Lila Cerullo.Lo stesso vale per te:la tua pancia è la pancia di Elena Greco,non la pancia di Pietro Airota"
"E che significa?"
"Che sarebbe più giusto che Rino si chiamasse Rino Cerullo e noi Dede ed Elsa Greco"

Che sciupio sarebbe logorare la nostra vicenda,lasciando troppo spazio ai cattivi sentimenti:
i cattivi sentimenti sono inevitabili,ma l'essenziale è arginarli e riacquistare solidarietà.

Grazie a chi mi ha insegnato ad amare con dolore...

Rideva e piangeva.
Rideva per farmi capire che non sapeva cosa ci fosse da piangere.

Quello che lui non può sopportare è la tua noncuranza.
Non può accettare che meno lo vedi e più stai bene.
Brava!
Devi farlo uscire definitivamente pazzo.
Lo devi far morire dannato.

Lei restava la solita creatura inquieta con un'irresistibile forza di attrazione.
E quella forza la rendeva speciale.

Ci piaceva stare insieme: ci alleggeriva la vita.

Il terremoto del 23 Novembre 1980 ci entrò dentro le ossa.
Cacciò via la consuetudine della stabilità e della solidità,la certezza che ogni attimo sarebbe stato identico a quello seguente.
Secondi e secondi che non finivano mai.

Dovrei farti un elenco minuto di tute le coperture grandi e piccole che mi sono costruita per starmene nascosta e invece non mi sono servite.
La testa trova sempre uno spiraglio per guardare oltre..sopra,sotto,di lato...dove c'è lo spavento.

L'unico problema è sempre stato l'agitazione della testa.
Non la posso fermare.
Devo sempre fare,rifare,coprire,scoprire,rinforzare...e poi,all'improvviso,disfare,spaccare.
La tela che tessi di giorno,si disfa di notte.
La testa trova il modo.

Per favore,non mi lasciare adesso,sennò cado giù.

Mi davo peso,insomma,sapevo darmelo,qualsiasi cosa accadesse.
Tutto ciò che mi investiva,sarebbe passato e io,io sarei rimasta ferma.
Ero la punta del compasso che è sempre fissa mentre la mina corre intorno,tracciando cerchi.
Lila,invece,faticava a sentirsi stabile.
Non ci riusciva.
Non ci credeva.
Per quanto ci avesse sempre dominati tutti e a tutti avesse imposto e imponesse un modo d'essere,
lei avvertiva se stessa come una colata,e tutti i suoi sforzi erano rivolti soltanto a contenersi.
E quando la colata prevaleva,Lila perdeva Lila.
Il caos pareva l'unica verità e lei,così attiva e così coraggiosa,si cancellava atterrita.
Diventava niente.

"Il mondo è tornato al suo posto"
"Quale posto?"

"Mi sono separata anche io"
"Lo so e so pure con chi ti sei messa"
"Lui non ti è mai piaciuto..."
"No.Ma la gente deve fare quello che gli va,sennò si ammala"

"Tranquillizzala!"
"Come?"
"Con le bugie.Le bugie sono meglio dei tranquillanti".

Era lui?
Era lui che avevo sempre amato?
O uno sconosciuto che stavo costringendo ad assumere una fisionomia chiara e definitiva?

Le sembrava insensato quel custodire un figlio in grembo e,insieme,volerlo espellere.
-E'ridicolo-disse-che questa ospitalità squisita di ben 9 mesi si accompagni alla smania di buttar fuori l'ospite nel modo più violento-.
Scuoteva la testa indignata dall'incoerenza del congegno.
-Cose da pazzi-esclamò-è il tuo stesso organismo che ce l'ha con te,e anzi ti si rivolta contro fino a diventare il nemico peggiore di te stessa,fino a procurarti il dolore più terribile che ci sia-.
E intanto rantolava:
-Tagliami la pancia!Falla uscire tu,io non ce la faccio!-
Poichè la ginecologa continuava a incoraggiarla,le gridava insulti volgarissimi.
Aveva gli occhi insanguinati e le strillava:
-Tu parli,dai ordini,ma vieni qua al posto mio,stronza!Caccialo fuori tu,il bambino,se sei capace,mi sta uccidendo!-.

In questo paese bisogna smetterla di pensare che anche per un posto in ospedale sia necessario essere iscritti a una loggia o affidarsi alla camorra.

Mia madre era ridotta quasi a niente.
Eppure era stata veramente ingombrante,aveva pesato su di me,facendomi sentire come un verme sotto la pietra,protetta ma allo stesso tempo schiacciata.
Ma feci fatica ad accettare la sua morte.
Anche se non versai una lacrima,provai un dolore che durò a lungo e che forse non se n'è mai veramente andato.

I lettori vanno coltivati.
Se li perdi,perdi la possibilità di pubblicare altri libri.

Smisi di guardare lontano.
Passai a pensare che nell'immediato non potevo aspettarmi più di quanto già mi dava e che dovevo decidere se questo mi bastava.

Un partito non può essere altro che un distributore di favori in cambio di consenso.
Gli ideali fanno parte dell'arredamento.

Niente di alieno ma molto invece di laido.
Nino era ciò che non avrebbe voluto essere e che tuttavia era sempre stato.

"Io non so vivere senza di lui.
E'durato tutto così poco.
Ho rotto il matrimonio,sono venuta a vivere qui con le bambine e ho fatto un'altra figlia.Perchè?"
"Perchè ti sei sbagliata".
"E ora che posso fare?"
"L'unica cosa possibile:lasciarlo! So di essere cattiva a dirti queste cose ma lui è assai più cattivo di me.Ha la cattiveria peggiore:quella della superficialità".

Questi tradimenti,se uno non li viene a sapere al momento giusto,non servono.
Quando sei innamorato perdoni tutto.
Perchè i tradimenti abbiano il loro peso effettivo deve prima maturare un poco di disamore.
L'amore non solo non ha occhi,ma nemmeno le orecchie.

Quando la testa mi dice:
è meglio che fai in questo modo,lo faccio e non ci penso più.
Se ci torni sopra,fai solo guai.

La speranza del piacere:la più difficile da esaudire.

"Cos'è successo?"
"Non lo so.Ma meno male che è successo"

Tutto quel suo bisogno di donne forse era il segno di una eterosessualità labile che per resistere necessitava di continue conferme.

Lui aveva perso.
Lui che mi aveva considerata parte del suo elenco di donne,senza distinguermi dalle altre.

Le avevo attribuito fin dall'infanzia un peso eccessivo e ora mi sentivo sgravata.
La sua autorità adesso non mi era più necessaria,avevo la mia.

I libri si scrivono per farsi sentire,non per stare zitti.
Non si scrive tanto per scrivere:
si scrive per fare male a chi vuol far male.
Un male di parola contro un male di pugni e calci e strumenti di morte.
Non molto,ma abbastanza.

Un libro,un articolo,potevano anche far rumore,ma il rumore si levava anche dai guerrieri antichi prima della battaglia e se non si accompagnava a una forza reale e a una violenza senza misura era solo teatro.
Tuttavia,anche il rumore un pò faceva male.

Mi resi conto in un lampo che la memoria era già letteratura.

Le leggi funzionano con chi le teme,non con chi le viola.

Visto che non ti decidevi,ho deciso io.

Voleva tutto e faceva finta di non volere niente.

"Secondo me è pazza"
"Non è pazzia,Dede,è dolore"
"Non ha mai pianto una lacrima"

"Le lacrime non sono il dolore"
"Sì ma senza lacrime chi ti assicura che il dolore c'è?"
"C'è e spesso è un dolore ancora più grande".

Non affronta le cose di petto e trova ridicoli i sentimenti troppo gridati,se ne sta sempre un passo indietro.
E a forza di stare un passo indietro ha perso ogni sensibilità.

Ognuno si organizza la memoria come gli conviene.

Che cazzo vuoi?
Sto così perchè ho perso mia figlia.
E forse è viva e forse è morta.
Ma non riesco a sopportare nessuna di queste 2 possibilità.
Perchè se è viva lontano da me,sta in un posto dove le succedono cose orribili che io,
io vedo nitidamente,le vedo tutti i giorni e tutte le notti come se succedessero davanti ai miei occhi.
Ma se è morta sono morta pure io.
Morta qui dentro.
Una morte più insopportabile della morte vera che è morte senza sentimento,mentre questa morte qui ti costringe ogni giorno a sentire ogni cosa:
a svegliarti,a lavarti,a vestirti,a mangiare e a bere,a lavorare,a parlare con te che non capisci o non vuoi capire.
Con te che anche solo vederti tutta apparecchiata,fresca di parrucchiere,con le figlie che vanno bene a scuola,che fanno sempre tutto in modo perfetto,che nemmeno questo posto di merda le guasta,ma anzi pare che gli fa bene e le fa diventare ancora più sicure di sè,ancora più presuntuose,ancora più certe di avere il diritto di prendersi tutto,mi fa venire il sangue amaro più di quanto io non ce l'abbia già.
Perciò va'va' via e lasciami tranquilla.
Lei doveva essere meglio di tutti quanti voi e invece se la sono presa e io non ce la faccio più.

Era per tutti la donna tremenda che,colpita da una grande disgrazia,ne portava la potenza addosso e la spandeva intorno.
Da come camminava sembrava avere una meta da raggiungere con urgenza.
In realtà scappava solo dal ricordo.

Vuoi dire che un desiderio può essere così forte da sembrare già realizzato?

L'aveva amata per anni in un modo così assoluto che aveva finito per smarrire se stesso.

"Sto bene così"
"Nessuno sta bene così"

"Fottere è ormai una cosa sopravvalutata"
"Ma io sto parlando d'amore..."


I morti sono una sicurezza:hanno la lapide,la data di nascita e di morte.
Mentre lei no.
Lei resterà sempre con la sola data di nascita.
E questo è brutto.
Quella povera bambina non avrà mai una conclusione,un punto fisso dove sua madre si potrà sedere e calmare.

Se c'è un inferno si trova dentro la sua testa insoddisfatta e non vorrei entrarci nemmeno per qualche secondo.

Essa si distingueva tra tante perchè con naturalezza non si piegava a nessun addestramento,a nessun uso e a nessun fine.

Uno ti può fare del male solo se vuoi bene a qualcuno.
Ma io non voglio più bene a nessuno.

Non sono i libri a rendere buone le persone,ma le persone buone a fare qualche buon libro.

Se una creatura di pochi anni muore,è morta..è finita e presto o tardi ci si rassegna.
Ma se scompare,se non se ne sa più niente,non c'è una cosa che resti al posto suo,nella tua vita.
Non tornerà più o tornerà?
E se ritornerà,ritornerà viva o morta?

Ogni momento ti domandi dov'è.
Fa la zingarella per strada?
Sta a casa di gente ricca senza figli?
Le fanno fare cose brutte e poi vendono le fotografie e i film?
L'hanno squartata e hanno ceduto a caro prezzo il suo cuore per metterlo dentro il petto di un altro bambino?
Gli altri suoi pezzi stanno sotto terra,li hanno bruciati?
O sotto terra ci sta intera,perchè è morta incidentalmente dopo che l'hanno rapita?
E se la terra e il fuoco non se la sono presa,e lei sta diventando grande chissà dove,che aspetto ha adesso?
Come diventerà in seguito?
Se la incontreremo per strada la riconosceremo?

E se la riconosceremo chi ci ridarà tutto quello che abbiamo perso di lei?
Tutto quello che è successo quando non c'eravamo e lei,che era piccola,si è sentita abbandonata?

Sei senza sensibilità:fai male alle persone e non te ne accorgi.

L'essenziale,nel suo schema,era farsi domande.

A Napoli si sono parlate tutte le lingue.
Qua s'è costruito di tutto e s'è scassato di tutto.
Qua la gente non si fida di nessuna chiacchiera ed è assai chiacchierona.
Qua c'è il Vesuvio che ti ricorda ogni giorno che la più grande impresa degli uomini potenti,l'opera più splendida,il fuoco,e il terremoto,e la cenere e il mare in pochi secondi te la riducono a niente.

Zia Lina diceva che gli spiriti esistevano,ma non nei palazzi e nei vicoli.
Esistevano nelle orecchie delle persone,
negli occhi quando gli occhi guardavano dentro e non fuori,
nella voce appena si comincia a parlare,
nella testa quando si pensa,
perchè le parole ma anche le immagini sono zeppe di fantasmi.

Oggi non so più niente.
Le cose vanno in un senso e poi cambiano direzione.

Sotto le più insignificanti occasioni si nascondono distese di sabbie mobili.

Ogni rapporto intenso tra esseri umani è pieno di tagliole e se si vuole che duri bisogna imparare a schivarle.

Per scrivere bisogna desiderare che qualcosa ti sopravviva.
Io invece non ho nemmeno la voglia di vivere.
Se potessi cancellarmi adesso,proprio mentre ci parliamo,sarei più che contenta.
Figuriamoci se mi metto a scrivere.

L'elettronica sembra così pulita e invece sporca.
Sporca moltissimo e ti obbliga a lasciare te stessa dappertutto,come se ti cacassi e ti pisciassi addosso di continuo:
io invece di me non voglio lasciare niente.
Il tasto che preferisco è quello che serve a cancellare.

Quante storie per un nome:
famoso o no,è solo un nastrino intorno a un sacchetto riempito a vanvera con sangue,carne,parole,merda e pensierini.

...godono delle gioie dell'esistenza finchè dura.

Per mettere su un qualsiasi progetto a cui legare il proprio nome bisognava volere bene a se stessi e lei me lo aveva detto:
non si amava.Non amava niente di sè.

Chi si sente destinato alle arti e soprattutto,alla letteratura,lavora come se avesse ricevuto un'investitura.
Ma,in effetti,nessuno ci ha mai investiti di alcunchè.
Abbiamo dato noi stessi a noi stessi l'autorizzazione a essere autori e tuttavia ci rammarichiamo se gli altri dicono:
"Questa cosa che hai fatto non mi interessa,anzi mi dà noia...chi ti ha dato il diritto?"

Lila la scarpara.
Lila che imitava la moglie di Kennedy.
Lila l'artista e l'arredatrice.
Lila l'operaia.
Lila la programmatrice.
Lila sempre nello stesso luogo e sempre fuori luogo.

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