Non potrai incolpare nessuno a parte te stessa.
Io ho fatto tutto ciò che potevo ma la verità è che sei tu che devi volerlo.
I suoi occhi tornarono sul mio viso e incontrarono i miei.
C'era qualcosa di imprevisto nel suo sguardo,una scintilla di riconoscimento che catturò la mia attenzione.
Lo osservai meglio e mi fece l'impressione di un uomo che aveva lottato quanto me,anche se in modo diverso.
Fare ciò che mi veniva chiesto non era stata una garanzia di ottenere quello che avevano promesso.
Il tuo comportamento è una scelta,non è ciò che sei.
"Devi volerlo".
Dovevo voler essere una figlia,una sorella,un'amica,un'allieva,mi avevano ripetuto infinite volte.
Ma io non volevo essere nessuna di quelle cose.
Adesso all'improvviso sapevo cosa volevo essere:una fioraia.
Volevo passare la vita a scegliere fiori per perfetti estranei,scandendo i momenti della giornata fra la frescura della cella frigorifera e lo scatto del registratore di cassa.
Niente di ciò che potresti fare mi spingerà a mandarti via.
Niente.
Perciò puoi continuare a mettermi alla prova.
Ma sappi che la mia reazione sarà sempre la stessa:ti vorrò bene e ti terrò con me,hai capito?
Il mio primo istinto fu di andarmente ma non avere nessun posto dove andare era una realtà senza via d'uscita.
Decidi se entrare o andartente ma in entrambi i casi chiudi la porta.
Calore di sentimenti.
L'emozione che si prova quando si vede una persona che ci piace.
La parola "odio" è imprecisa.
L'odio può essere ardente o distaccato.
Può nascere dall'avversione ma anche dalla paura.
Le sue spalle erano curve,in un atteggiamento di difesa.
Mi bastava essere lì con lui e non desideravo scoprire niente altro.
Quel rapporto somigliava troppo all'amicizia o a un sentimento romantico e io avevo passato la vita a cercare di evitare entrambi.
Sono un tipo di ragazza "cardo-peonia-basilico":
misantropia,rabbia e odio.
Sei ossessionata da un linguaggio romantico,inventato per far comunicare gli innamorati e lo usi per diffondere ostilità.
Non sapevo se avrebbe trovato gioia o odio nei miei occhi,paura o piacere sulle mie guance arrossate.
Non sapevo cosa provavo ma mi mancava il fiato.
Solo se ci vede e non ci apre la porta saprò con sicurezza i suoi sentimenti.
Avevano portato a casa il loro mazzo di fiori aspettandosi un cambiamento e invece era stata la loro fiducia a innescare il cambiamento.
Mi è sempre piaciuto stare da solo ma nessuno riesce a capirlo.
Ciò che ho perso non è rimpiazzabile.
"Cosa significa:una rosa è una rosa è una rosa?"
"Che le cose sono semplicemente ciò che sono"
Non volevi incontrarmi e ho rispettato la tua decisione.
Ti ho dato altro tempo e non ti ho più chiamato.
Ma non posso aspettare oltre.
Ho deciso di ricominciare a chiamarti ogni giorno finchè accetterai di parlarmi.
Ho bisogno di te,non lo capisci?
Sei tutta la famiglia che ho.
"Perchè adesso non potrebbe essere diverso?"
"Non mi fido di me stessa.Qualsiasi sia la vita che ti immagini per noi,non si realizzerebbe perchè io la rovinerei".
Non perdere tempo a provarci anche tu.
L'ho già fatto io e ho fallito.
"Mia madre è troppo"
"In che senso?"
"In tutti i sensi"
Tutti danno per scontato che ci sia una sorta di affinità biologica fra uuna madre e i suoi figli,ma non è sempre vero.
"Di cosa hai paura?"
Riflettei sulla sua domanda.
Aveva ragione:sapevo che era la mia paura a tenerci divisi.
Ma cosa temevo esattamente?
La determinazione con cui cercavano di salvare il loro rapporto mi soprendeva.
Non capivo perchè non decidessero semplicemente di arrendersi.
Possibile che non sapesse che era tutto ciò che volevo?
Che non avrei mai voluto nessun altro?
La compassione è diversa dall'amore.
Persino al culmine della rabbia sapevo che desideravo stare con lei più di ogni altra cosa.
L'acqua non prende fuoco eppure ero lì che annegavo e bruciavo contemporaneamente.
C'era un solo modo per uscirne e passava attraverso il dolore.
Tutto quello che mi era sembrato irraggiungibile fino a quel momento,adesso era possibile.
Avevo amato molto però avevo riconosciuto quel sentimento solo dopo aver fatto tutto ciò che era un mio potere per distruggerlo.
Avevo vissuto nell'odio e nella solitudine e non potevo diventare amorevole e affezionata dalla sera alla mattina.
Lasciare nelle mie mani la responsabilità di un'altra vita aveva il sapore di un brutto scherzo.
Il perdono e l'amore senza riserve che leggevo nei suoi occhi mi terrorizzavano,
Volevo che avesse il riso sulle labbra e che imparasse ad amare senza paura.
Ma io non potevo darle questo.
Non potevo insegnarle qualcosa che io stessa non conoscevo.
Era solo una questione di tempo:il mio veleno avrebbe contaminato la sua perfezione.
Avevo fatto del male a tutte le persone che avevo conosciuto e volevo disperatamente salvarla dal pericolo di essere mia figlia.
La vita con me sarebbe stata una sofferenza senza fine.
Non se lo meritava.
Non meritava nemmeno uno dei dolori che le avrei causato.
Era una persona diversa,addolcita fino a poter soffrire di nuovo.
L'unico modo per sopravvivere alla decisione che avevo preso era cercare di dimenticare.
La sua assenza cominciò a essere concreta come una presenza.
Magari,con il passare dei mesi,tutto sarebbe diventato più semplice.
Era quello che avevo sperato ma fino a quel momento non era successo.
Mi porgesti quei fiori come se dovessi scusarti,anche se non avevi fatto niente di male.
Anche se la tua composizone era la più vicina alla perfezione che avessi mai visto.
In quel preciso momento capii che ti sentivi indegna e imperdonabilmente sbagliata.
Pensi davvero di essere l'unico essere umano che ha commesso errori imperdonabili?
Che è stato ferito fino quasi al punto di andare in pezzi?
Ci trovammo uno davanti all'altra e fra i nostri corpi si liberò un'energia bollente come il fuoco che ci aveva distrutto.
Restammo a lungo aggrappati l'uno all'altra come se stessimo affogando ma senza cercare la riva,in silenzio,respirando a malapena.
Ci assomigliavamo:eravamo state distrutte entrambe dalla nostra limitata comprensione della realtà.
"Ti amava"
"Lo so"
Provai un'ondata di gratitudine per quella donna.
La donna che aveva creato l'uomo che amavo.
Ero tornata.
Forse non era troppo tardi,dopotutto.
Per me è stato orribile solo perchè non ero qui con te.
Forse anche chi aveva vissuto isolato e senza affetti poteva imparare ad amare profondamente al pari di chiunque altro.
Io ho fatto tutto ciò che potevo ma la verità è che sei tu che devi volerlo.
I suoi occhi tornarono sul mio viso e incontrarono i miei.
C'era qualcosa di imprevisto nel suo sguardo,una scintilla di riconoscimento che catturò la mia attenzione.
Lo osservai meglio e mi fece l'impressione di un uomo che aveva lottato quanto me,anche se in modo diverso.
Fare ciò che mi veniva chiesto non era stata una garanzia di ottenere quello che avevano promesso.
Il tuo comportamento è una scelta,non è ciò che sei.
"Devi volerlo".
Dovevo voler essere una figlia,una sorella,un'amica,un'allieva,mi avevano ripetuto infinite volte.
Ma io non volevo essere nessuna di quelle cose.
Adesso all'improvviso sapevo cosa volevo essere:una fioraia.
Volevo passare la vita a scegliere fiori per perfetti estranei,scandendo i momenti della giornata fra la frescura della cella frigorifera e lo scatto del registratore di cassa.
Niente di ciò che potresti fare mi spingerà a mandarti via.
Niente.
Perciò puoi continuare a mettermi alla prova.
Ma sappi che la mia reazione sarà sempre la stessa:ti vorrò bene e ti terrò con me,hai capito?
Il mio primo istinto fu di andarmente ma non avere nessun posto dove andare era una realtà senza via d'uscita.
Decidi se entrare o andartente ma in entrambi i casi chiudi la porta.
Calore di sentimenti.
L'emozione che si prova quando si vede una persona che ci piace.
La parola "odio" è imprecisa.
L'odio può essere ardente o distaccato.
Può nascere dall'avversione ma anche dalla paura.
Le sue spalle erano curve,in un atteggiamento di difesa.
Mi bastava essere lì con lui e non desideravo scoprire niente altro.
Quel rapporto somigliava troppo all'amicizia o a un sentimento romantico e io avevo passato la vita a cercare di evitare entrambi.
Sono un tipo di ragazza "cardo-peonia-basilico":
misantropia,rabbia e odio.
Sei ossessionata da un linguaggio romantico,inventato per far comunicare gli innamorati e lo usi per diffondere ostilità.
Non sapevo se avrebbe trovato gioia o odio nei miei occhi,paura o piacere sulle mie guance arrossate.
Non sapevo cosa provavo ma mi mancava il fiato.
Solo se ci vede e non ci apre la porta saprò con sicurezza i suoi sentimenti.
Avevano portato a casa il loro mazzo di fiori aspettandosi un cambiamento e invece era stata la loro fiducia a innescare il cambiamento.
Mi è sempre piaciuto stare da solo ma nessuno riesce a capirlo.
Ciò che ho perso non è rimpiazzabile.
"Cosa significa:una rosa è una rosa è una rosa?"
"Che le cose sono semplicemente ciò che sono"
Non volevi incontrarmi e ho rispettato la tua decisione.
Ti ho dato altro tempo e non ti ho più chiamato.
Ma non posso aspettare oltre.
Ho deciso di ricominciare a chiamarti ogni giorno finchè accetterai di parlarmi.
Ho bisogno di te,non lo capisci?
Sei tutta la famiglia che ho.
"Perchè adesso non potrebbe essere diverso?"
"Non mi fido di me stessa.Qualsiasi sia la vita che ti immagini per noi,non si realizzerebbe perchè io la rovinerei".
Non perdere tempo a provarci anche tu.
L'ho già fatto io e ho fallito.
"Mia madre è troppo"
"In che senso?"
"In tutti i sensi"
Tutti danno per scontato che ci sia una sorta di affinità biologica fra uuna madre e i suoi figli,ma non è sempre vero.
"Di cosa hai paura?"
Riflettei sulla sua domanda.
Aveva ragione:sapevo che era la mia paura a tenerci divisi.
Ma cosa temevo esattamente?
La determinazione con cui cercavano di salvare il loro rapporto mi soprendeva.
Non capivo perchè non decidessero semplicemente di arrendersi.
Possibile che non sapesse che era tutto ciò che volevo?
Che non avrei mai voluto nessun altro?
La compassione è diversa dall'amore.
Persino al culmine della rabbia sapevo che desideravo stare con lei più di ogni altra cosa.
L'acqua non prende fuoco eppure ero lì che annegavo e bruciavo contemporaneamente.
C'era un solo modo per uscirne e passava attraverso il dolore.
Tutto quello che mi era sembrato irraggiungibile fino a quel momento,adesso era possibile.
Avevo amato molto però avevo riconosciuto quel sentimento solo dopo aver fatto tutto ciò che era un mio potere per distruggerlo.
Avevo vissuto nell'odio e nella solitudine e non potevo diventare amorevole e affezionata dalla sera alla mattina.
Lasciare nelle mie mani la responsabilità di un'altra vita aveva il sapore di un brutto scherzo.
Il perdono e l'amore senza riserve che leggevo nei suoi occhi mi terrorizzavano,
Volevo che avesse il riso sulle labbra e che imparasse ad amare senza paura.
Ma io non potevo darle questo.
Non potevo insegnarle qualcosa che io stessa non conoscevo.
Era solo una questione di tempo:il mio veleno avrebbe contaminato la sua perfezione.
Avevo fatto del male a tutte le persone che avevo conosciuto e volevo disperatamente salvarla dal pericolo di essere mia figlia.
La vita con me sarebbe stata una sofferenza senza fine.
Non se lo meritava.
Non meritava nemmeno uno dei dolori che le avrei causato.
Era una persona diversa,addolcita fino a poter soffrire di nuovo.
L'unico modo per sopravvivere alla decisione che avevo preso era cercare di dimenticare.
La sua assenza cominciò a essere concreta come una presenza.
Magari,con il passare dei mesi,tutto sarebbe diventato più semplice.
Era quello che avevo sperato ma fino a quel momento non era successo.
Mi porgesti quei fiori come se dovessi scusarti,anche se non avevi fatto niente di male.
Anche se la tua composizone era la più vicina alla perfezione che avessi mai visto.
In quel preciso momento capii che ti sentivi indegna e imperdonabilmente sbagliata.
Pensi davvero di essere l'unico essere umano che ha commesso errori imperdonabili?
Che è stato ferito fino quasi al punto di andare in pezzi?
Ci trovammo uno davanti all'altra e fra i nostri corpi si liberò un'energia bollente come il fuoco che ci aveva distrutto.
Restammo a lungo aggrappati l'uno all'altra come se stessimo affogando ma senza cercare la riva,in silenzio,respirando a malapena.
Ci assomigliavamo:eravamo state distrutte entrambe dalla nostra limitata comprensione della realtà.
"Ti amava"
"Lo so"
Provai un'ondata di gratitudine per quella donna.
La donna che aveva creato l'uomo che amavo.
Ero tornata.
Forse non era troppo tardi,dopotutto.
Per me è stato orribile solo perchè non ero qui con te.
Forse anche chi aveva vissuto isolato e senza affetti poteva imparare ad amare profondamente al pari di chiunque altro.
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