mercoledì 7 giugno 2017

Frasi dal libro "Il viaggio d'amore del tonno" di Ilaria Grasso

Volle abbracciarla subito,dentro ad uno sguardi solo.
Ricambiarle gli occhi,prima che tutto fosse contatto,in quella magia che precede ogni incontro carnale destinato a cambiarti l'esistenza intera.

L'avvolse in un abbraccio morbido e consolatorio,come la vita quando è bella.

...gli occhi che quel giorno aveva acceso insieme a lui,in quello scambio di sguardi che fu poi promessa di uno scambio di pelli,mani,labbra e gambe dentro ad ogni loro sinuoso abbraccio.

Nessuno è solo un numero.
Ognuno è un mondo a sè e una storia che merita di essere continuata e raccontata.
In ogni attimo,perchè il vero miracolo è quando aggiungi anche solo un attimo alla vita.

Fu fortunata perchè vide la morte ma la morte non la riconobbe perchè apparteneva ancora alla vita.

Non fu mai poeta a parola,mentre lo fu moltissimo con i sentimenti e questa fu la difficoltà vera.

Si offriva,in senso metaforico,allo stesso modo in cui fanno spesso i cani,ossia in atteggiamento privo di difese,a pancia all'aria,a mendicare coccole.

Armando,cuore di cristallo,che a infrangerlo ci avresti messo un attimo.

Di carezze si ha sempre bisogno,anche a 60 anni,e in misura ancora maggiore quando a 60 anni li hai solo nel corpo e non nell'anima.

Vedeva in lui una creatura candida,con cui la vita era stata gentile e ostile al tempo stesso.
Gentile perchè gli aveva donato un cuore vero.
E ostile perchè non aveva permesso a tutti di comprendere quanto grande e vero fosse questo cuore.

Fu un incontro di sguardi,ma ancora prima di cuori.
Un incontro dettato da un cercarsi da sempre,per tutto il tempo in cui erano stati lontani,prima di riuscire a trovarsi.

Era convinta che cucinare fosse un modo per trasmettere l'amore agli altri.

Vivere,in fondo,non è altro che spendersi dentro un mutuo soccorso,con dedizione e cura.

Erano stati dei nonni molto presenti nella sua esistenza e continuavano ad esserlo,nonostante non fossero più in vita.
Continuavano ad esserlo nel fermo immagine di ogni singolo ricordo.
Adesso era cresciuta ed era una donna,ma preservava nell'anima quell'atteggiamento da bambina che sogna sempre e che l'avrebbe condotta per mano ovunque.

Convincere la gente non era il mio forte e per la verità non lo è neanche ora:
sono convinto e lo sono sempre stato,che non si debba mai convincere nessuno di nulla.
Io non sono un domatore di anime,tanto meno di menti.
Io per primo sono uno che segue l'istinto,quell'istinto frammisto alla ragione che anni prima mi condusse a questa scelta,senza mai pentirmene.

...bugie da propinare solo a fine di bene.come dolci caramelle da succhiare,ogni volta che la vita assume un gusto amaro.

Noi umani siamo tutti sacerdoti fai-da-te delle illusioni:
ognuno coltiva dentro di sè il suo personalissimo giardino fatto di dolcissime illusioni.

Cosa fare da grande...a prescindere dal fatto che grande lo sono già.

...un amore tossico che crea dipendenza e piega a sè come la droga.

Ognuno è un'isola che ambisce a essere bagnata dal mare immenso di impalpabili illusioni,che rendono più dolce l'esistenza umana.
E un giorno,forse,troverò l'amore,l'amore vero,il tripudio più altro fra tutte le illusioni.

Si riconobbero nel modo più affidabile:a pelle.
Perchè la pelle non tradisce.

Essere l'uno dentro l'altra solo per un attimo,li avrebbe preservati tutte le volte da un mondo ostile e cinico,al quale entrambi erano scampati.

Ogni volta facevano l'amore come se fosse l'ultima o la prima:
in fondo,poi,quale potrebbe essere la differenza?
Non si amavano per sempre,si amavano ogni giorno,lontani dal mondo e chiusi dentro di loro.

Erano da sempre pervasi dalla convinzione che cucinare per il prossimo fosse un atto d'amore esplicito,il più vero,sincero,al pari di fare l'amore,come quando si gustavano l'uno dell'altra in ogni segreto amplesso,miscuglio di pelle,carne,anima e pensieri,occhi come succose olive a fissarsi l'uni dentro gli altri.

Le passioni:quelle che danno all'esistenza umana il diritto di essere vissuta e non un vuoto a perdere.

Incuriosisce,a volte,la normalità.

Spesso mi capita di avere nostalgia di cose che non sono ancora accadute.
Di posti che non ho mai visitato e di persone che non ho ancora conosciuto.
Io la chiamo nostalgia del futuro e mi affligge già dal passato.
E' una sensazione che impedisce di vivere il presente,perchè rende ogni cosa in funzione di quello che sarà.
Sono attimi che passano ancora prima di darti il tempo e il modo di averli vissuti:
potresti chiamarla ansia di vivere quello che non è ancora,dimenticando quello che è ora.

La verità è che confondiamo il tempo oggettivo con il nostro tempo interiore,precipitando in uno spazio vuoto che rivestiamo di aspettative e di pretese,spesso disattese.

Arrivi,
Ti abbraccio forte,animata dalla paura di perderti e dentro di me penso,pur avendoti al mio fianco,ancora più profondamente a te.
Penso che sei tu la somma del mio tempo.
Del presente che è diventato ormai passato e del presente che non è ancora futuro.
E che ti ho ritrovato qui,dove siamo tornati,con la paura di esserci definitivamente persi.
Invece abbiamo ritrovato noi e la nostra identità di essere uno in due e la magia.
Com'è magico il sentimento d'amore che ci tiene ancora insieme,nonostante tutto.
Una scommessa vinta,questo nostro amore,che è agrodolce come la vita stessa.

"Trova ciò che ami e lascia che ti uccida".
Era sicura di amare la scrittura ma avrebbe voluto viverci,piuttosto che morirne.

Non riusciva a spiegarsi la ragione per cui continuasse a correre da lui ad ogni sua improvvisa quanto inprobabile richiesta,come se solo lui su questa terra potesse davvero tutto su di lei,nel bene e nel male.




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