lunedì 27 febbraio 2017

"Ogni angelo è tremendo" Susanna Tamaro (2013)






LA TRAMA:
"Ogni angelo è tremendo" è la storia di una bambina che diventa adulta.
Che nasce di notte,a Trieste,mentre soffia una bora nera che spazza via ogni cosa e rende ogni equilibrio impossibile.
Di una bambina che cresce con un padre e una madre imprendibili,in una famiglia in cui sembra che soffi quello stesso vento impetuoso dell'est.
Di una bambina che non dorme mai e fa (e si fa) molte domande,a cui nessuno sembra voler o poter dare risposte.
Ma "Ogni angelo è tremendo" è anche la storia della scoperta della terribile bellezza del mondo.
E' la storia di una bambina che si fa ragazza e poi donna e si apre ai sussulti dei poeti e degli scrittori,
ai primi palpiti di amore e amicizia.
Quella bambina,quella ragazza,quella donna,è Susanna Tamaro,che consegna il suo libro più intimo e coraggioso,più appassionante e misurato,più forsennato e vitale.
Un'autobiografia che è anche romanzo di formazione e inno alla vita nonostante,dentro (e forse grazie a) ogni sua oscurità.

IL MIO GIUDIZIO:
Altro romanzo scovato nella libreria di mia nonna e da lei assolutamente consigliatomi.
Per diversi mesi,però,l'ho lasciato in stand by sulla scrivania.
Ne conoscevo a grandi linee la trama e,sinceramente,avevo paura a leggerlo,
perchè sapevo che l'argomento trattato avrebbe riportato a galla dei dolori mai sopiti della mia esistenza.
Gli stessi dolori affrontati dall'autrice,nell'autobiografia dei primi 20 anni di vita.

E infatti,è stata un'esperienza,per quanto toccante ed emozionante,anche abbastanza devastante.

Nata a Trieste,nel 1957,in una fredda notte invernale di bora,
Susanna cresce,non solo in una città di confine,perennemente sospesa fra 2 mondi,
quello occidentalizzato dell'Italia e quello,ancora in balia del comunismo dell'Europa orientale;
ma anche in una famiglia totalmente perniciosa per una bimba emotiva come lei.

La madre,Anna, è (purtroppo come è stata ed è tutt'ora la mia) una donna dalla personalità disturbata, incapace di amare,priva di empatia,egocentrica,narcisista,solo concentrata su se stessa,
tanto da considerare i figli (Susanna ha anche un fratello più grande e uno più piccolo) un peso e da trattarli con fastidio,derisione ed astio,
se non con totale indifferenza anche alle loro più basilari necessità fisiche e psicologiche.

Il padre,Gianni,è un uomo immaturo,superficiale e totalmente assente,
sia a livello fisico che morale,tanto è vero che,dopo la separazione dalla moglie,
sparirà letteralmente dalla vita dei figli,disinteressandosi quasi completamente di loro.

Il secondo compagno della madre,con cui la donna,di lui completamente succube,andrà a convivere quando Susanna sta per iniziare le scuole medie,si rivelerà un uomo sadico e violento,nonchè del tutto alcolizzato.

L'unica persona che aveva dimostrato un briciolo di affetto per la bambina e che le trasmetteva fiducia e serenità,la tata Gianna,viene allontanata all'improvviso,
senza una spiegazione e senza tenere conto dell'effetto devastante che questa brusca sparizione avrebbe potuto avere su Susanna.
Così come le vengono fatti sparire dall'oggi al domani,prima il gattino e poi il cane a cui l'autrice era particolarmente legata...fatti sopprimere,senza se e senza ma,perchè davano fastidio.

La piccola Susanna,dal carattere esasperatamente sensibile e bisognoso di affetto,
si trova così a fronteggiare questo inferno da sola con la sua fragilità,
cercando di sopravvivere come meglio può alle ire materne e alle paure che riempiono i suoi giorni e le sue notti.

Mi sono ritrovata e riconosciuta tantissimo nelle sue tristezze di bambina a cui basta un niente per venire ferita;
nei suoi pianti ininterrotti,la testa invasa da mille pensieri e domande senza risposta;
nella sua difficoltà a relazionarsi con gli altri;
nel suo sentirsi strana,sbagliata,goffa,incapace,non gradita e diversa,

nel suo tentare di diventare il più possibile invisibile,di non avere bisogni nè richieste,
sempre per paura di disturbare e di essere di troppo.
Perchè è così che si finisce per sentirsi quando ti è mancato l'amore genitoriale.
Se chi ti ha messo al mondo,per primo,non ti ama,non ti apprezza,anzi non perde occasione per sminuirti e umiliarti,come si può crescere sicuri ed equilibrati?
Se chi ti ha messo al mondo non ti ama e ti fa sentire indesiderato,
come si può pensare che ci possa amare ed apprezzare il resto del mondo?

Crescendo,per contrapposizione,Susanna,da anima scarnificata davanti al fuoco,
si trasformerà in un iceberg di ghiaccio.
Indosserà una corazza,un'armatura per tutelarsi dal dolore e,per un periodo,vivrà come un cyborg,senza provare nè emozioni,nè sensazioni.
Senza legarsi a niente ed a nessuno.
In questa sua atarassia,invece,ho riconosciuto,purtroppo,una persona per me davvero importante che,
a causa di una forte sofferenza vissuta in passato,rifugge con terrore,pur magari desiderandolo,
ogni qualsivoglia legame affettivo.

Nella seconda parte dell'opera Susanna si sofferma sugli anni della sua prima giovinezza.
Portata da sua madre da uno psichiatra,in quanto ritenuta pazza,viene su suggerimento dello stesso medico,fatta allontanare dall'instabile famiglia per tutelarne il suo equilibrio mentale.
Si trova così a trascorrere l'adolescenza fra collegi,case famiglie e stanze prese in affitto.
Proprio durante questo periodo si riavvicina alla nonna materna Elsa che,
riuscendo piano piano ad abbattere il suo muro di indifferenza,
le dà finalmente tutto quell'affetto e quell'amore che la ragazza non ha mai avuto nè dai genitori nè da nessun altro.
E' proprio la nonna (a cui,in futuro,sarà ispirato il personaggio di Olga in "Va' dove ti porta il cuore") che le farà scoprire il piacere della lettura e,soprattutto,della scrittura.

L'approccio con la scrittura (Susanna scriverà il suo primo romanzo di getto,in 20 giorni,chiusa in una pensione delle campagne ungheresi) è però per lei un pò traumatico,
dovendosi confrontare con l'imponente figura di suo bisnonno materno che è stato nientedimeno che Italo Svevo.
Ritornano a galla in lei tutte le insicurezze di bambina ma sarà ancora una volta l'amata nonna,insieme a sua sorella e alla sua amica del cuore Maria,a rassicurarla e far sì che il libro venga pubblicato,dando il via alla sua grande carriera di scrittrice.
Carriera che,oltrettutto,le era già stata predetta da un esoterista suo amico.

Infine,l'autrice fa un salto temporale di quasi 40 anni e arriva ai giorni nostri,al momento in cui ha scritto la sua autobiografia.
I genitori sono ormai morti da diversi anni.
Crescendo, è riuscita in qualche modo a ricucire un rapporto con loro e,adesso che non ci sono più,tira le somme della sua esistenza.
Tutto il dolore provato da bambina non l'ha imbruttita nè le ha fatto perdere fiducia negli altri.
L'iceberg si è sciolto ed è riuscita a trasformare la sua sofferenza in forza e saggezza.
Finalmente,con la maturità,riesce a vedere i suoi genitori per quello che sono stati:
delle persone psicologicamente instabili che hanno fatto tanti errori,
le hanno fatto del male ma le hanno anche dato il dono più grande,quello della vita.
E riesce a fare ciò che non tutti (io per prima,lo ammetto) sono capaci di fare:
li perdona.

Se la lettura di questo romanzo è stata per me difficile,
(e,nonostante ci abbia pensato e ripensato,non sono riuscita a capire a chi fosse riferito l'angelo del titolo!)
immagino lo sia stato altrettanto per lei scriverlo.
Probabilmente è stato catartico farlo ma immagino non debba essere stato semplice mettere nero su bianco,con spietata sincerità ed immediatezza,tutta la sua intimità e ciò che ha dovuto subire nei primi anni di vita,
proprio nel momento in cui un bambino più avrebbe bisogno di essere amato e sostenuto.



IL MIO VOTO:
Un romanzo assolutamente introspettivo che è come una coltellata allo stomaco che,non solo te lo squarcia,ma gira e rigira la lama all'interno delle viscere.
Commovente ed inquietante allo stesso tempo
A tratti dolce e delicato e a tratti ironico e spietato.
Essenziale,senza fronzoli e diretto com'è la stessa autrice.
Non è da tutti sapersi mettere a nudo così
Grazie,Susanna per averci regalato forse la parte più dura e difficile della tua vita.
Grazie per le emozioni e per le riflessioni.
Forse non tutti lo sapranno apprezzare ma io mi sento di consigliarlo.



LA SCRITTRICE:



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