mercoledì 7 dicembre 2016
"In silenzio nel tuo cuore" Alice Ranucci (2015)
LA TRAMA:
Claudia ha 16 anni e ha imparato che il liceo è una giungla in cui vince il più forte,
in cui non c'è spazio per la sua timidezza e insicurezza.
Un pò di trucco,uno sguardo sfrontato e in un attimo fai parte del gruppo dei ragazzi che contano:
superiori e vincenti.
Ed è proprio lì che Claudia vuole arrivare.
Perchè essere diversi non porta da nessuna parte,se non a sentirsi sempre più soli.
Perchè quello è il mondo a cui appartiene Rodrigo,irraggiungibile che non si lascia scalfire dai sentimenti:
il più ammirato della scuola,il più temuto,il più prepotente.
Lui così diverso dal ragazzo che Claudia avrebbe immaginato accanto a sè.
Eppure vorrebbe solo perdersi nei suoi occhi blu cobalto.
E quando Rodrigo le chiede di uscire,Claudia non riesce a credere che sia vero.
Non c'è altro da desiderare.
Tutto sembra perfetto.
Ma,all'improvviso,la vita la mette davanti alla prova più difficile e niente può essere come prima.
La sua realtà si infrange in mille pezzi,come le sue emozioni,a cui non sa dare un nome.
Ogni cosa intorno ora appare falsa e inutile.
Ogni persona è diversa da come la immaginava.
Anche quelli che pensava fossero amici.
Anche Rodrigo.
Persino lei stessa.
Senza più nessuna certezza,Claudia scopre che crescere vuol dire guardarsi dentro per davvero,senza falsi alibi.
Vuol dire decidere chi si vuol diventare e tracciare il proprio percorso.
Sicuri che c'è sempre la possibilità di sbagliare,di scegliere,di fermarsi e ripartire.
L'importante è guardare sempre l'obiettivo,ascoltare il proprio cuore e non tradirlo mai.
Perchè ci vuole coraggio per essere se stessi.
Ma solo allora si comincia a vivere davvero.
IL MIO GIUDIZIO:
"In silenzio nel tuo cuore" si configura come un romanzo di formazione.
Narra le vicende di Claudia,sedicenne dotata di tutti i comfort che una ragazza benestante possa desiderare,
dallo smartphone ultraccessoriato,alla macchinetta per muoversi agevolmente fra le strade di Roma.
Un padre assente e,al contrario,una madre molto attenta e premurosa (le cui premure vengono però scambiate da Claudia come un eccesso di controllo e di voler manipolare la sua vita),
e una cerchia di amici vuoti,viziati e pieni di sè e non di se...
Claudia non ha una sua vera identità.
Si sente qualcuno solo se omologata al resto del gruppo:
stessi vestiti,stessa sigaretta in bocca e bicchiere di alcoolico in mano;
stessi cori fascisti da cantare a squarciagola senza nemmeno capirne il senso,
stessa indifferenza e cinismo nell'offendere e denigrare chi non è uniformato come loro.
La sua stima per se stessa comincia e finisce soltanto laddove riceva l'approvazione degli altri,
quelli che,a suo avviso,sono "come lei".
Oppure è lei ad essere forzatamente come loro?
Improvvisamente,però,da un momento all'altro,tutto cambia.
"Non puoi mai dire nella vita:da tutto hai niente e da niente hai tutto".
Claudia si trova,da sola,fragile e indifesa,
a dover affrontare qualcosa di assolutamente molto più grande di lei.
Ma,proprio a causa di questa enorme sofferenza,
dopo un iniziale momento di fisiologico sbandamento,
la resilienza la porterà,come una crisalide che diventa farfalla,
a effettuare una trasformazione all'interno di se stessa.
Da "omologata in serie" a persona indipendente,
con dei pensieri propri,dei valori propri e una propria identità.
E,a quel punto,non avrà più bisogno dell'approvazione degli altri nè di una sigaretta o di una birra,
per
dare valore al tempo e alla vita.
Scritto in maniera scorrevole e con proprietà di linguaggio,
"In silenzio nel tuo cuore" affronta il disagio degli adolescenti della "Roma bene" del giorno di oggi.
A tratti straziante,a tratti un pò troppo "buonista" e con un finale tutto sommato prevedibile (se si sa leggere tra le righe),
è comunque un romanzo degno di tutto rispetto che affronta con realismo importanti e attuali tematiche sociali:
dal problema dell'alcoolismo a quello delle molestie sessuali;
da quello dell'emarginazione a quello dell'integrazione razziale.
Pur narrando storie di adolescenti non è,per intendersi,un libro smielato alla Federico Moccia.
C'è da considerare,inoltre,che l'autrice,Alice Ranucci,ha solo 17 anni ed è al suo primo romanzo.
In molti,sul web,l'hanno accusata di essere raccomandata,in quanto figlia di un deputato del PD.
Certo,questo può averla senza dubbio agevolata...
non è che tutti quelli che scrivono un libro hanno la possibilità di vederselo pubblicato da una casa editrice importante come la Garzanti...
Però è anche vero,e le va riconosciuto,
che "ha una buona mano" e scrive in modo semplice ma diretto.
Per cui,padre deputato o non deputato,io un "brava Alice!",mi sento di dirglielo.
IL MIO VOTO:
Uno squarcio sulla vita degli adoloscenti della "Roma bene" del giorno d'oggi.
Un dolore che porta alla rinascita.
Un inno alla speranza.
Una lettura veloce ma che offre spunti di riflessioni.
Consigliato!
LA SCRITTRICE:
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