domenica 28 febbraio 2016

"L'amica geniale cap.III - Storia di chi fugge e di chi resta" Elena Ferrante (2013)




LA TRAMA:
Elena e Lila,le due amiche la cui storia i lettori hanno imparato a conoscere attraverso "L'amica geniale" e "Storia del nuovo cognome",sono diventate donne.
Lo sono diventate molto presto:
Lila si è sposata a 16 anni,ha un figlio piccolo,ha lasciato il marito e l'agiatezza,lavora come operaia in condizioni durissime;
Elena è andata via dal rione,ha studiato alla Normale di Pisa e ha pubblicato un romanzo di successo che le ha aperto le porte di un mondo benestante e colto.
Ambedue hanno provato a forzare le barriere che le volevano chiuse in un destino di miseria,ignoranza e sottomissione.
Ora navigano,con i ritmi travolgenti a cui Elena Ferrante ci ha abituati,nel grande mare aperto degli anni 70:
uno scenario di speranze e incertezze,di tensioni e sfide fino ad allora impensabili.
Sempre unite da un legame fortissimo,ambivalente,a volte sotterraneo,a volte riemergente in esplosioni violente o in incontri che aprono prospettive inattese.





IL MIO GIUDIZIO:
Il terzo capitolo della saga de "L'amica geniale" ci consente di analizzare la vita di Lila ed Elena durante il periodo che va dai loro 23/24 anni ai lori 32.
"Storia di chi fugge e di chi resta":
Lila resta:ormai la sua esistenza è saldamente ancorata al rione popolare di Napoli in cui è nata.
Elena fugge:dopo gli anni universitari alla Normale di Pisa,si stabilisce a Firenze.
Ma,in fondo,è fuggita veramente?
Perchè,per quanta distanza si possa mettere dai propri luoghi nativi,essi sono radicati in noi,
nel nostro intrinseco modo di essere e,alla fine, è difficile,se non praticamente impossibile,
scappare dalla nostra vera indole ed essenza.

La narrazione comincia con un flash forward che ci porta nel 2005,
durante l'ultimo incontro fra le 2 amiche,ormai sessantenni,
per poi tornare al luogo e al momento in cui si è concluso il secondo volume della saga.
Ovvero alla presentazione del primo libro scritto da Elena,all'epoca poco più che ventenne,
e all'intervento fatto in suo favore da Nino Sarratore.

Questo terzo volume,anche per gli anni in cui è ambientato (fra la metà dei '60 e la fine dei '70),
è incentrato soprattutto sul contesto storico dell'Italia in quel determinato periodo:
una Napoli,sempre più violenta e degradata,in mano ai clan camorristici,
la rivoluzione studentesca del '68,
la lotta operaia (sia Elena che Lila saranno attive all'interno del sindacato dei lavoratori),
il terrorismo e l'avvento delle Brigate Rosse,
la nascita del femminismo.

Già nei capitoli precedenti era emersa la vena femminista dell'autrice,
ma mai come stavolta appare evidente la totale disistima che nutre verso gli uomini e la consapevolezza che la donna debba elevarsi e distaccarsi dal predominio maschile:

"Un maschio,a parte i momenti pazzi in cui lo ami e ti entra dentro,resta sempre fuori,
Perciò dopo,quando non lo ami più,ti dà fastidio anche solo pensare che una volta l'hai voluto.
Persino il suo nome,poi,non ha più il suono di una volta.
I maschi ci tengono così tanto,al cazzo,che ne sono orgogliosi e sono convinti che tu ci debba tenere ancora più di loro.
Buoni o cattivi,gli uomini credono che,a ogni loro impresa,devi metterli su un altare come San Giorgio che ammazza il drago.
Dietro ogni disciplina c'è il cazzo.
E quando il cazzo si sente impotente ricorre alla spranga,alla polizia,alle prigioni,all'esercito,ai campi di concentramento.
E se non ti pieghi,se,anzi,continui a mettere tutto a soqquadro,arriva il massacro.
Bisogna opporsi a tutte le manifestazioni della cultura patriarcale.
A tutte le sue forme organizzative.
Bisogna opporsi alla dispersione delle intelligenze femminili.
Sbarazzarsi della dialettica servo-padrone.
Strapparsi dal cervello l'inferiorità.
Restituirsi a se stesse.
Muoversi su un altro piano in nome della propria differenza.
Mentre i maschi si danno a imprese spaziali,la vita per le femmine su questo pianeta deve ancora cominciare.
La donna è l'altra faccia della Terra.
La donna è il "Soggetto Imprevisto".
Liberarsi dalla sottomissione,qui,ora,in questo presente!"


Qualcuno insinua persino che dietro lo pseudonimo di Elena Ferrante possa celarsi,in realtà,una mano maschile.
Io,dopo aver letto queste parole,dubito fortemente che sia così!
Chiunque la Ferrante sia,è sicuramente una donna!

La prima parte del romanzo ci racconta di  Lila,
della sua difficile situazione familiare e lavorativa che la porta a soffrire di quelle che lei definisce "smarginature",
ma che altro non sono che dei forti attacchi di ansia e di panico.
Attacchi che  riesce comunque ad affrontare e superare,grazie alla sua indole caparbia e tenace.

Diciamo però che stavolta Lila ha un ruolo secondario,
in quanto la maggior parte della narrazione è dedicata ad Elena.
Una Elena che,diventata scrittrice di successo,viaggia molto per promuovere il suo libro,
soprattutto a Milano,dove ha sede la casa editrice e dove,
visto che tutto il mondo è paese,
ritrova diversi dei suoi amici del rione.
Una Elena che,giudiziosa e posata come è sempre stata sin da bambina,decide poi di accasarsi e mettere su famiglia.
Una Elena che,avendo sposato un uomo benestante, si imborghesisce e si adagia negli agi che una vita monotona,insoddisfacente ma facoltosa le offre.
Anche a causa degli scarsi stimoli ricevuti dal consorte,smette di dedicarsi del tutto alla scrittura e passa il suo tempo fra la cura delle figlie e qualche flirt con i (pochi) amici del marito...
così,come diversivo per evadere da una routine coniugale che l'accascia e accentua in lei quel sentimento di inadeguatezza che da sempre l'accompagna.

Ma,come dicevamo prima,non si può fuggire da ciò che veramente si è e,
anche grazie a una passione che si riaccende in lei,
esplode come una bottiglia di Coca Cola a cui si stato tolto il tappo dopo essere stata ben agitata.

E gli effetti causati da questa esplosione li scopriremo nella prossima puntata.
Perchè la Ferrante è brava a lasciarti col fiato sospeso e con la voglia di correre subito a leggere il prossimo (e ahimè) ultimo capitolo della storia,per sapere come andrà a finire.

Adesso,finalmente,comprendo quelle lunghe (e per me un tempo assurde) attese fuori dalle librerie all'uscita del nuovo romanzo della saga,che so,di "Harry Potter"!
Mai avrei creduto di affezionarmi così tanto a 2 personaggi letterari e nemmeno riesco ad immaginarmi quanto mi mancheranno,
quando avrò portato a termine anche l'ultimo capitolo della quadrilogia.



IL MIO VOTO:
Un romanzo diretto,schietto,a volte anche brutale nel linguaggio ma assolutamente autentico e senza falsi moralismi,
che scava in maniera dettagliata nella psicologia dei personaggi.
Chi non si è cimentato con i 2 romanzi precedenti ha poco senso che lo legga (perchè effettivamente comprenderebbe veramente poco e si perderebbe nei meandri delle situazioni dei molteplici personaggi).
Chi,invece,è un patito della saga de "L'amica geniale"...che ve lo dico a fare...appena concluso "Storia del nuovo cognome",inizierà "Storia di chi parte e di chi resta" senza soluzione di continuità.


* ECCELLENTE! *


LA SCRITTRICE:
Non sono disponibili foto dell'autrice,in quanto essa vuol mantenere l'anonimato.
E'molto probabile che Elena Ferrante non sia altro che uno pseudonimo dietro il quale si nasconda in realtà un'altra persona.

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