sabato 17 gennaio 2015
"Il lato luminoso" Antonella Boralevi (2007)
LA TRAMA:
Nel mondo dorato della upper class di Manhattan,scintillante e immobile come le opulente vetrine di Madison Avenue,ognuno affonda nelle sabbie mobili dell'apparenza.
Maria è una giornalista del "New York Times",cresciuta in una famiglia importante ma gelida,con il cuore corroso da un dolore che non sa nominare.
Mark è il potentissimo e adulato direttore di un celebre museo,l'"Asian Society",colto nel momento in cui la vita presenta il suo conto:in gioventù ha infranto ogni regola,ha divorato anime e corpi,ha celebrato col sesso l'arroganza della sua bellezza,ma ora,solo e malato,deve fronteggiare la sua nuda essenza.
Binky è l'anziana paziente di una clinica di lusso:una creatura d'acqua e di vento,che si è lasciata distruggere dalla propria bellezza,dai demoni neri che abitano certe famiglie impeccabili,da un'interiorità sublime ma fragilissima.
3 vite che si sfiorano nella città seguendo misteriosi rimandi.
Finchè,un giorno,con una sola,semplice mossa,il destino le salda,cambiandole per sempre.
Il lato luminoso è questo unico giorno,imponderabile e definitivo.
Il giorno in cui i frammenti,gli indizi,i segreti si compongono nell'intero.
Il giorno in cui il destino,come un dio violento e misterioso,strappa dal buio queste vite,tutte le vite,per spalancarle alla luce.
IL MIO GIUDIZIO:
Avevo comprato "Il lato luminoso" nel 2007,appena uscito sul mercato, entusiasta del precedente romanzo della Boralevi "Prima che il vento".
Già dopo poche pagine,però,mi ero accorta che non mi coinvolgeva:
troppo lento,troppo descrittivo,in poche parole noioso.
Avevo quindi fatto una cosa che,per una lettrice accanita come me,è la peggiore delle eresie:
avevo riposto il libro senza averlo terminato.
Ma,appunto,considerando quel gesto alla stregua di un peccato mortale,mi ero ripromessa,in un futuro prossimo venturo,di riprenderlo in mano e terminarlo.
In questi 8 anni ho fatto 2 traslochi e il libro è sempre venuto via con me...
non so,era come se sentissi che in quel periodo non ero nel "mood" adatto per apprezzarlo ma che comunque contenesse un messaggio importante,che mi sarebbe tornato utile.
La settimana scorsa,dopo essermi nuovamente cimentata con un'opera della Boralevi ,
ho pensato che fosse arrivato il momento di dare un'altra opportunità a "Il lato luminoso".
Questa volta sono riuscita a portarlo a termine nel giro di una settimana.
La prima parte,lo ammetto,è stata abbastanza ostica da mandare giù:
nonostante diverse frasi interessanti su cui fermarsi a riflettere,
lo stile troppo prolisso,troppo ridondante e troppo caotico non ne favoriscono la lettura.
E poi,tutto quel sesso degradante buttato lì "alla cavolo" non rende la narrazione sensuale,
ma soltanto volgare e avvilente.
I protagonisti,poi,non sono nè ben strutturati nè ben definiti,
appaiono tutti e 3 un pò "fumosi" ed inconsistenti:
Maria sfugge gli altri,è a disagio con tutti e non si capisce perchè.
Mark è malato e non si sa bene di cosa.
Binky,il personaggio perno di tutto il romanzo,è addirittura incomprensibile:
i suoi ragionamenti non hanno nè arte nè parte,sono un ginepraio di pensieri sconclusionati,
un trip mentale senza cognizione di causa,in cui non si distingue l'allucinazione dalla realtà.
E' vero che sono i pensieri di una mente obnubilata da anni di droghe,perversioni,abusi ed elettroshock,ma spesso si fa davvero fatica a non perdere il filo logico del racconto.
A metà romanzo però il ritmo cambia e la narrazione diventa più avvincente e sicuramente anche più chiara.
Si rivela,in poche parole, "il lato luminoso" che dà il titolo all'opera.
Il finale,per quanto da un certo punto in poi appaia scontato e ovvio,è crudele ma allo stesso tempo dolcissimo.
Un cerchio che si chiude e,forse,anche uno che si apre.
IL MIO VOTO:
Troppo prolisso e ridondante.
A tratti anche incomprensibile.
Non si legge con facilità.
Migliora nettamente nella seconda parte.
Sono contenta,dopo 8 anni dal primo tentativo,di essere riuscita a portare a termine la lettura ma sicuramente non è il miglior romanzo della Boralevi.
* DISCRETO *
LA SCRITTRICE:
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