domenica 14 dicembre 2014
"L'amico immaginario" - Memoirs of an imaginary friend - Matthew Dicks (2012)
LA TRAMA:
Per Max vivere è una faccenda complicata:
va in tilt se deve scegliere tra 2 colori,non sopporta cambi di programma,detesta essere toccato,persino da sua madre.
Del resto ha 9 anni ed è un bambino autistico.
Per fortuna c'è Budo,il suo invisibile e meraviglioso amico immaginario che non lo abbandona mai.
Un giorno,però,accade qualcosa di terribile:
Budo vede Max sparire nell'auto della signora Patterson,la maestra di sostegno.
Da quel momento,del bambino non si hanno più notizie.
Quando a scuola arriva la polizia per interrogare gli insegnanti,Budo è l'unico a sapere che la signora Patterson sta mentendo.
Ma nessuno può sentire le sue parole,tranne il suo amico scomparso.
Dov'è finito Max?
Che cosa può fare Budo per risolvere un mistero più grande di lui e riaverlo con sè?
La sua voce incantata e potentissima rapisce il lettore,travolgendolo di commozione e poesia.
Un romanzo indimenticabile.
IL MIO GIUDIZIO:
Mi sono innamorata di quest'opera,leggendone la trama in libreria:
finalmente un giallo dove,a indagare sulla sparizione di un bambino, non è la polizia ma il suo amico "immaginario".
Un romanzo che per certi versi ricorda "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" di Mark Haddock (dove il protagonista è un ragazzino affetto dalla Sindrome di Asperger) e,per certi altri, "Shining" di Stephen King (lì il piccolo Danny,figlio di Jack Torrance, ha un amico immaginario di nome Tony).
I protagonisti sono infatti Max,un bambino autistico di 9 anni e il suo fedele amico immaginario Budo.
Un giorno Max scompare da scuola e l'unico che sa cosa gli sia successo e da chi sia stato rapito è proprio Budo che,non avendo però la possibilità di interagire con la realtà,non può dare nessun contributo per far sì che Max venga rintracciato.
Da una parte abbiamo quindi la storia di Max che,più che "vivere" l'infanzia deve "affrontarla",
perchè per lui tutto è estremamente difficile e complicato:
essendo autistico,non comprende l'ironia,
non vuole essere toccato,baciato nè guardato negli occhi,
i cambiamenti,pur se minimi,lo mandano in panico,
va in crisi se si trova a dover scegliere fra 2 cose diverse e preferisce stare da solo piuttosto che in compagnia di persone con cui non riesce a socializzare e con cui si sente a disagio.
Dall'altra parte c'è,invece,la storia di Budo che,pur essendo "immaginario" si percepisce come reale e vive in una dimensione parallela alla nostra:
vede tutto,osserva tutto ma non può entrare in contatto con la realtà e può essere riconosciuto come "esistente" solo dalla persone che lo ha "creato" e da altri amici immaginari come lui,
che incontra a scuola o durante le sue visite notturne all'ospedale della città
(non potendo dormire,quando il suo amico riposa,esce di casa e vaga per il paese).
La più grande preoccupazione di Budo è la paura di scomparire:
se un bambino smette di credere al suo amico immaginario,quello,all'improvviso perde consistenza,diventa trasparente e si dissolve.
E,proprio il terrore del non sapere cosa si prova al momento del "trapasso" o a quello che lo aspetta in un ipotetico "aldilà",spinge Budo a fare il possibile affinchè Max abbia sempre bisogno di lui e non lo dimentichi.
Ma,all'improvviso,il nostro amico immaginario si trova davanti a un bivio:
dare la priorità alla sua "esistenza" o al benessere e alla felicità di Max?
Una storia originale,avvincente (in certi punti veramente al cardiopalma),divertente e a tratti commovente,scritta con un linguaggio semplice ma incisivo.
Una favola moderna che,se avessi dei figli,rileggerei insieme a loro,
perchè affronta con delicatezza il difficile argomento della morte e della separazione dalle persone che amiamo,
ma,allo stesso tempo,lancia messaggi positivi,
come l'importanza di essere sempre se stessi ma soprattutto di credere in se stessi e nelle proprie capacità.
Anche se quest'ultime dovessero essere messe in discussione da tutto il resto del mondo,
se abbiamo fiducia in noi stessi,riusciremo a superare i nostri limiti e le nostre paure e diventeremo,nel nostro piccolo,degli eroi.
IL MIO VOTO:
Una favola moderna originale ed avvincente.
Offre ottimi spunti di riflessione.
Mi è piaciuto molto.
A mio avviso un'ottima lettura da condividere anche con i propri figli,per introdurli,con delicatezza,al tema della morte,della separazione e della crescita personale.
* BUONO *
LO SCRITTORE:
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