domenica 14 dicembre 2014

Frasi dal libro "L'amico immaginario" di Matthew Dicks

Strano:
gli insegnanti vanno all'università tutti quegli anni per imparare a fare i maestri,eppure alcuni di loro non imparano mai le cose più semplici.
Come,per esempio,far ridere i bambini.
E fargli capire che gli vuoi bene.

Dentro di lui succedono sempre un sacco di cose,ed è per questo che non fa tanto caso a quello che succede fuori.
E'questo che la gente non capisce.

I compagni di scuola a volte lo trovano simpatico,o lo odiano,oppure lo ignorano,ma nessuno è veramente suo amico,e io credo che nemmeno Max li voglia come amici.
Max sta bene soprattutto da solo.

Non serve etichettarlo.
Non ha importanza che cos'ha.
Quello che conta è che va aiutato.

Max vive tutto dentro,mentre gli altri vivono tutto fuori.
E'questo che lo rende tanto diverso.
Max non ha un fuori,Max è tutto dentro.

Quando le persone rigirano il discorso per farmi sentire meglio,io mi sento solo peggio.

Le cose gli restano dentro per sempre.
Non dimentica mai niente,e anche un fatto minuscolo può segnarlo per tutta la vita.

"Vuol dire che non siamo reali?"
"No...vuol dire che siamo reali in modo diverso. Ma gli adulti non capiscono il nostro modo di essere reali e così dicono che siamo immaginari"

Lei non capisce che Max da solo sta benissimo.
Il fatto che la signora Hume e la mamma di Max e la maggior parte delle persone stanno meglio quando sono in compagnia dei loro amici non vuol dire che Max abbia bisogno di amici per stare bene.
A Max non piacciono gli altri,per cui sta bene soltanto quando gli altri lo lasciano in pace.

A volte penso che le persone pulite e organizzate passano troppo tempo a programmare le cose e troppo poco a farle.

Quando è morta la nonna di Max,il suo papà gli ha detto che la nonna avrebbe continuato a vivere nel loro cuore,e che finchè l'avessero ricordata avrebbe continuato a vivere anche nei loro ricordi.
Questo ha funzionato per Max e magari l'ha fatto anche sentire meglio,ma non ha aiutato in nessun modo la nonna di Max.
Lei se n'è andata,e anche se Max continua a farla vivere nel suo cuore,ormai non esiste più.
E alla nonna non importa un bel niente di quello che succede nel cuore di Max,perchè ormai per lei non conta più niente.
Tutti si preoccupano sempre delle persone che sono ancora vive,ma le persone che soffrono di più sono quelle morte.
Loro non esistono più.
E'la cosa peggiore del mondo.

Sembra così debole:come se fosse rimasta solo la metà di lei.

Qualsiasi cosa succeda,non credo che qualcuno si ricorderà di me quando sarò scomparso.
Sarà come se non ci fossi mai stato.
Non resterà nessuna prova che sono esistito.
Se io sparissi,sarei triste di non vedere crescere Max,ma sarei anche triste di non vedere crescere me stesso.
Solo che non puoi essere triste se scompari,perchè le persone che scompaiono non possono neanche essere tristi.
Possono solo essere ricordate o dimenticate.

Forse stanno così male che l'unico modo per dirlo è quello di non dire niente.

E'molto strano essere un amico immaginario.
Non puoi soffocare,non puoi ammalarti,non puoi cadere e romperti la testa e non puoi prendere la broncopolmonite.
L'unica cosa che può ucciderti è quando una persona smette di credere in te.
Ma questo succede molto più spesso del soffocamento,delle botte in teste e della broncopolmonite messe insieme.

Da come mi ascoltano,mi accorgo che Spoon è quello che capisce meglio le cose,ma Summer è quella che capisce meglio le cose che sento.

Anche se non ci pensi,le cose restano reali lo stesso.

La mamma di Max non smette più di piangere.
Ma non piange perchè è triste.
Piange perchè è spaventata.
Piange come piangono i bambini quando non riescono a ritrovare la mamma.
Solo che stavolta è la mamma che non riesce a trovare il bambino.
Il papà di Max la stringe.
Non dice niente perchè non c'è niente da dire.
Lui non piange,ma so che sta piangendo dentro.

Una volta pensavo che le 3 cose peggiori al mondo fossero queste:
1) Tommy Swinden
2) Le cacche extra
3) Non esistere
Adesso penso che le 3 cose peggiori al mondo sono:
1) Aspettare
2) Non sapere
3) Non esistere

I mostri sono una brutta cosa,ma i mostri che non camminano e non parlano come mostri sono ancora peggio.

Ora so cosa si sente quando qualcuno ti manca così tanto da non riuscire a descrivere la sensazione.
Dovrei inventare delle parole nuove per descriverla.

E' facile dimenticare che le persone non credono che esisti.

La scelta più difficile,di solito,è quella giusta.

E'come un'attrice della televisione:recita una parte invece di essere se stessa.

Ci sono 2 tipi di maestre al mondo:
quelle che fanno finta di insegnare e quelle che insegnano davvero.
Quelle del secondo tipo parlano ai bambini con una voce normale e dicono le stesse cose che direbbero a casa loro.
I bambini le adorano perchè parlano di cose vere con la loro vera voce,e dicono sempre la verità.
Le maestre che fingono di insegnare non riescono a tenere a bada i bambini.
Preferiscono quelli che se ne stanno seduti al loro posto e ascoltano con attenzione e non tirano mai gli elastici ai compagni.
Vorrebbero che tutti i bambini fossero com'erano loro ai tempi della scuola:ordinati,carini e perfetti.
Le maestre che fanno finta di insegnare non sanno cosa fare con i bambini come Max.
Loro non capiscono i bambini come Max perchè preferirebbero insegnare a delle bambole piuttosto che a dei bambini veri.
Usano le bacchette e i registri e le pagelle per tenere a bada gli alunni,ma nessuna di queste cose funziona davvero.
La signora Gosk,la signorina Daggery e la signora Sera,invece,vogliono bene ai bambini come Max.
Ti fanno proprio venire voglia  di comportarti bene,non hanno paura di dire ai bambini che stanno rompendo le scatole.
Per questo sono le maestre migliori con cui sedersi all'ora di pranzo.

La cosa che mi piace di più è che è coraggioso.
Max è diverso da qualsiasi altra persona al mondo e gli altri bambini lo prendono in giro per questo.
La sua mamma cerca di farlo cambiare e il suo papà lo tratta come se fosse qualcun altro.
Perfino le sue maestre lo trattano in modo diverso,e certe volte non sono neanche tanto gentili.
Nessuno tratta Max come un bambino normale,ma tutti vorrebbero che fosse un bambino normale,invece di essere se stesso.
E,nonostante questo,Max continua ad alzarsi dal letto tutte le mattine e andare a scuola e al parco e pure alla fermata del bus.
Devi essere la persona più coraggiosa del mondo per uscire di casa ogni giorno ed essere te stesso,quando a nessuno piace quello che sei.

Forse tutti siamo il diavolo per qualcuno.

Forse tutti i diavoli sembrano normali,forse è per questo che riescono a essere così cattivi.

"Come fai a non aver paura?"
"Paura di cosa?"
"Paura di quello che succede dopo che sei morto"
"E cosa succede?"
"Non lo so"
"Allora perchè avere paura? Penso che probabilmente non succederà niente.O magari potrebbe succedere qualcosa di meglio."
"E se invece succede qualcosa di peggio?"
"Niente è peggio di niente. E comunque se dopo non c'è niente io non lo potrò sapere,proprio perchè non ci sarà niente"
"E il fatto di non esistere?Il mondo intero andrà avanti senza di te,come se tu non ci fossi mai stato.E poi un giorno anche tutti quelli che ti conoscono saranno morti,e sarà come se tu non fossi mai esistito.Mai e poi mai.Questo non ti fa sentire triste?"
"Se salvo Max,no.Se salvo Max,esisterò per sempre"

Adesso non può permettersi di credere in me,perchè io non posso salvarlo.
Deve credere in se stesso.
Ha contato su di me per troppo tempo e ora deve contare solo su se stesso.

Doveva solo scappare da una persona ed è quello che ha sempre cercato di fare nella vita:
scappare via dalle persone.
E'stato bravissimo a farlo ma in fondo è sempre stata la sua specialità.

Max vive quasi tutta la sua vita dentro di sè.
Quel dentro grande e bellissimo che una volta ha immaginato me.

Penso che se solo potessi starmene seduto in un angolo,zitto e buono,a guardare crescere il bambino a cui voglio così bene,a vederlo vivere la sua vita,sarei felice.









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