LA TRAMA:
Ortensia,spettrale e nerovestita e Anemone,raggiante e coloratissima:
due gemelle non monozigote,anzi talmente diverse da rappresentare gli opposti archetipi della femminilità.
Introversione contro estroversione,
profondità contro superficie,
tanti problemi contro nessun problema,
infelicità contro gioia di vivere.
Ma con tutte le loro differenze,Ortensia e Anemone sono accomunate da un'esilarante capacità di raccontarsi,
da una gustosissima rappresentazione/confessione della propria femminilità.
E non solo.
Perchè con il montare della scrittura visionaria,espressionistica,divertita di Margaret Mazzantini,
si scoprirà che i ruoli si possono benissimo invertire:
che la donna nera e la donna variopinta,
la positiva e la negativa,
non sono due entità distinte,due estranee sorelle,ma le due facce della luna,i due volti dell'anima femminile dei nostri tempi.
Resterebbe da dire chi è la Manola del titolo.
Ma sarebbe come confessare chi è il colpevole senza il gusto do averlo prima incastrato.
IL MIO GIUDIZIO:
Manola,l'interlocutore silenzioso,che ti ascolta senza mai interferire.
Lo specchio con cui ognuno di noi vorrebbe rapportarsi per mettere a nudo se stesso.
Ed è questo ciò che fanno,l'una all'insaputa dall'altra,le due sorelle gemelle,ma non omozigote,Ortensia e Anemone.
La prima piccolina,segaligna,affetta da irsutismo e perennemente vestita di nero;
con un'indole profonda e introspettiva,tendente al pessimismo.
Bella,solare,un pò oca,molto epidermica,con un carattere esplosivo ed esuberante la seconda...
per certi versi mi hanno ricordato Zemia e Giovenca di "Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti" di Andrea Vitali.
Già nei loro nomi è rinchiuso il senso del loro essere:
nel linguaggio dei fiori "Ortensia" significa "sfuggente",mentre "Anemone" indica la bellezza fragile.
Le due sorelle amiche/nemiche raccontano all'eterea Manola fatti e aneddoti della loro vita,
spesso ripropongono entrambe lo stesso evento,così da una parte lo vediamo descritto dall'analitica mente di Ortensia e subito dopo ce lo ritroviamo visto con gli occhi più scanzonati di Anemone.
E,ovviamente,l'argomento di cui maggiormente preferiscono disquisire con Manola è il sesso,praticamente inesistente per la vergine Ortensia,a livello di ninfomania per la disinvolta Anemone.
Sino a quando la "sorella bella" decide di mettere la testa a posto e di sposarsi.
Il matrimonio è il punto di inversione del romanzo.
Improvvisamente il tono narrativo cambia da lieve e umoristico a cupo e riflessivo,mantenendo inalterata,però,l'ironia di base.
Se la Mazzantini voglia mettere in guardia il lettore (o meglio,le lettrici) sugli effetti che può produrre su una donna il sacro connubio matrimoniale, non lo so...fatto sta che,da quel momento,si assiste ad un'inquietante trasmutazione delle protagoniste.
Ciò che era verme diventa farfalla e ciò che era farfalla,ahimè,si trasforma in verme.
Nonostante lo stile sia talvolta troppo altisonante,aulico e ricco di metafore,tanto da rendere difficile la comprensione immediata del testo e le vicende siano grottesce e surreali,il romanzo,nel suo complesso, è veramente divertente ed offre,al contempo,dei seri spunti di riflessione.
Esilaranti sono,soprattutto,i nomignoli che Anemone affibbia alla sorella (Chiorbona,Zerbinaccia,Grusbona,giusto per citarne qualcuno!) e i modi che essa ha di raccontare fatti ed eventi che,mentre Ortensia ci presenta come catastrofici,lei riesce a sdrammatizzare e far diventare di una comicità unica.
Spassosissima è,per esempio,la descrizione del pranzo natalizio in famiglia.
A rendere il tutto ancora più spiritoso,contribuisce anche l'ingegno della Mazzantini che affibbia nomi che sono tutto un programma: l'idea di chiamare l'ospizio "Solo andata" è veramente,a mio avviso, una trovata geniale!
Manola,inizialmente,è nata come una piece teatrale,interpretata sul palco dalla stessa Mazzantini (nel ruolo di Ortensia) e da Nancy Brilli (in quello di Anemone) e solo successivamente è diventata un romanzo.
A differenza delle altre sue opere successive,pregne di dolore e drammaticità,con "Manola" l'autrice ci dona una lettura scanzonata e divertente;
un viaggio introspettivo all'interno dell' Io femminile,dove ogni donna potrà riconoscersi ora in Ortensia,ora in Anemone...perchè esse altro non sono che le 2 facce della stessa medaglia.
IL MIO VOTO: Surreale,grottesco,ironico ma al contempo offre spunti di riflessione.Un'opera che resta in mente per la sua originalità.
* MOLTO BUONO *
LA SCRITTRICE:
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