giovedì 21 agosto 2014

Frasi dal libro "Il castello dei Pirenei" di Jostein Gaarder

A volte si dice:
"Finchè non vedo non credo".
Ma non è detto che ci sia bisogno di credere a tutto.
Qualche volta converrebbe perlomeno aguzzare un pò la vista prima di sentenziare.
Dobbiamo domandarci com'è che qualcosa o qualcuno abbia potuto prenderci tanto in giro.

Coincidenze come queste non lasciano indifferenti e non penso siano insignificanti.
Sono determinanti,anche perchè ci prendono e ci segnano.
Possono addirittura condizionare il futuro.

Non sono solo sprofondato nei miei pensieri,direi piuttosto che mi sono trovato in uno stato alterato di coscienza.

Questa non era una normale attività cerebrale,era piuttosto un'esplosione,come un geiser di felicità scrosciante,un tuffo in profondità,come la rievocazione di quel tempo che una volta era stato nostro.

Nemmeno il re Edipo aveva visto le trame che il destino intesseva e,quando gli apparirono,si vergognò tanto che si accecò.
In fondo,rispetto al suo destino,era sempre stato cieco.

Se 2 particelle,per esempio 2 fotoni che hanno un'origine o un punto di partenza comune,si separano abbandonandosi a gran velocità,resteranno ugualmente unite come prima,in un tutto indivisibile.
Anche se le si invia in direzioni opposte dello spazio e si interpone tra loro una distanza di anni luce,resteranno comunque intrecciate.
Ognuna delle 2 particelle conserverà informazioni sullo stato dell'altra e ciascuna delle "particelle gemelle" sarà segnata da quanto accade all'altra.
Questa sorta di comunicazione a distanza è dovuta a quella che chiamiamo "non località".
A livello quantistico il mondo è fatto di "non locale".

Sostieni che esista un aldilà e proclami l'inesistenza della morte,ma sei ancora in grado,come un tempo,di provare gioia per ogni secondo che vivi?
La tua certezza nell'aldilà ha forse,poco alla volta,tolto interesse alla tua vita terrena?
Sei ancora capace di provare un dolore sconfinato dovuto al fatto che la vita è così breve?
Una volta dicesti così.
Ti vengono ancora le lacrime agli occhi pensando a espressioni come "vecchiaia" e "durata della vita"?
Ti succede ancora di piangere davanti a un tramonto?

Hai sempre saputo che un giorno saresti stata tradita da chi tanto amavi e che alla fine saresti stata abbandonata a te stessa.

Era così:oscillavi tra il riso e il pianto.
Sotto un sottile strato di eccitata gioia di vivere,portavi sempre in te un dolore.

L'angoscia può anche essere la paura di essere sorpreso dalla propria pazzia.
O da quella degli altri.

Alcune persone si infastidiscono quando si ricorda loro che esistono.

Ora però sento il mio corpo anche come un involucro,come qualcosa di esteriore e secondario.
Oggi sono certa che quanto chiamo "io"sopravviverà alla morte del corpo.
Non penso,come un tempo,che sia il mio corpo a essere me.

"Dimmi che sei vera! Ma come faccio a resistere a una tale tentazione?"
"Cedi e basta"

A volte può portare più sconvolgimenti un libro che un fatto di vita.

La nostra lacerazione era stata come un'operazione chirurgica effettuata senza anestesia.

Quando si è in procinto di aprirsi a qualcosa,contemporaneamente,c'è qualcosa che si apre in te.
Nessun uccello può entrare in casa se tutte le finestre sono chiuse,può solo sbattere contro i vetri.

Sapevo che ci saremmo allontanati e già mi mancavi.
La nostalgia tra 2 persone nello stesso letto a volte sa essere più dolorosa e intensa di una nostalgia che attraversa i continenti.

Non c'è bisogno che ti nasconda che per tutti questi anni sono stato innamorato di te.
Ogni giorno,senza eccezione,ho pensato a te e in qualche misura ho dialogato con te.
In questo senso ho vissuto una vita intera con te comunque.
E' strano.
Ed è stata una strana convivenza.
Ma ti ringrazio anche per gli ultimi 30 anni.



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