martedì 10 giugno 2014
"Ad un passo da me" Tommaso Occhiogrosso (2010)
LA TRAMA:
Quante volte ci siamo sentiti ripetere la frase:
"Prima conosci te stesso,poi inizierai a conoscere gli altri".
In realtà,anche se siamo i nostri migliori amici,i nostri confidenti e siamo sempre in compagnia di noi stessi,
spesso ci ritroviamo a riflettere sul perchè delle nostri decisioni e delle nostre scelte.
Berto è un ragazzo come tanti altri,vive da solo nella sua condizione di single incallito e fatica a vivere la propria vita,si ritrova continuamente ad osservare gli altri e a pensare col loro cervello,ad immaginare situazioni e pensieri,e condividere con loro frammenti di esistenza.
Ma sarà un evento drammatico a cambiarlo:
a seguito di una brutta caduta.si troverà improvvisamente su una sedia a rotelle.
La vita sembra essere finita quel giorno,in quel luogo,in quell'istante.
Ma in realtà sarà proprio allora che il ragazzo comincerà un percorso che lo porterà a scoprire la sua vera natura,il vero Berto,quella persona che avrebbe sempre voluto essere e non è mai riuscito a conquistare.
IL MIO GIUDIZIO:
E' sempre bello leggere (o rileggere) i grandi classici della letteratura,
ma è anche altrettanto bello cimentarsi con i nuovi autori moderni.
Ho conosciuto Tommaso su Fb,grazie alla comune passione per Rino Gaetano.
Dai contenuti che pubblica sul suo profilo ho capito che è una persona molto simile a me sotto tanti punti di vista e,scoperto che è uno scrittore,ho deciso di leggere uno dei suoi romanzi per scoprire cosa ha da raccontare:
molte volte (o,almeno per me è così) si riesce ad esprimersi meglio mettendo le cose nero su bianco piuttosto che usando il "verbale".
Fra le varie opere che ha scritto mi ha colpito particolarmente questo titolo (c'è chi si fa ispirare dalle copertine,io mi faccio ispirare dai titoli!): "Ad un passo da me".
Quante volte capita di sentirsi a un passo da noi,senza riuscire mai a prendersi?
Una breve scorsa alla trama e poi...via su Amazon ad acquistare il romanzo!
E sono stati soldi spesi bene,nella maniera più assoluta.
Non lo dico per piaggeria:se il romanzo non mi fosse piaciuto non avrei avuto problemi ad ammetterlo.
Invece mi ha letteralmente conquistato e mi ha dato la conferma che io e Tommaso abbiamo davvero la stessa affinità di Weltanschaung.
La scrittura è semplice,incisiva,ironica,diretta e coinvolge già dalle primissime pagine.
L'autore va dritto al punto,non perde tempo con inutili descrizioni che potrebbero annoiare il lettore,
ma ti porta subito nel luogo che sarà il fulcro della narrazione:la mente di Berto,il protagonista.
Se dovessi usare una solo aggettivo per definire questa opera,infatti,l'aggettivo sarebbe INTROSPETTIVO.
Tutta la storia è incentrata sui pensieri di Berto,sulle sue "paranoie" che gli impediscono di vivere una vita degna di essere considerata tale.
Berto di fatto non vive,si limita ad esistere,trascinando il suo corpo come un peso morto dal lavoro a casa,
da casa al parco per la passeggiata giornaliera con il suo cagnolino,
dal parco alle uscite con gli amici.
Ma il tutto avviene con un senso di estraneità:
Berto non è presente a se stesso,tanto è vero che la sua mente si perde perennemente in voli pindarici,proiettando la sua "non vita" nelle vite degli altri.
Lo scrittore è bravo a descrivere questo senso di alienazione con l'uso di metafore:
il teatro diventa quindi un'allegoria proprio della vita stessa,
con l'invito a "restare sul palco e a fare la propria parte fino a quando non cala il sipario,anche se a seguirci non c'è nessun spettatore".
Allo stesso modo,con l'incidente di cui il protagonista rimane vittima,
l'immobilità "mentale" diventa inevitabilmente immobilità fisica,che lo porta a rivalutare se stesso e la sua intera esistenza;a rendersi conto di ciò che davvero è importante e a capire che,mettendosi in un angolo e non rischiando mai,sta gettando al vento i suoi anni migliori.
E sarà proprio grazie a questo incidente che il protagonista riuscirà a dare una svolta alla sua vita,perchè,talvolta sono proprio gli ostacoli che incontriamo sul nostro cammino ad indicarci la direzione giusta da prendere:
il percorso non sarà lo stesso di prima,sicuramente sarà più arduo ma non per questo meno bello.
Berto è un personaggio complesso,un pò "arruffato" e sicuramente non risolto,
ma non può non ispirare tenerezza e simpatia.
In fondo,siamo tutti un pò "Berto"...almeno io mi sono riconosciuta molto in certi suoi atteggiamenti e nella sua forma mentis.
Quando un'opera mi coinvolge lo si capisce dal fatto che ogni momento è buono per aprirla e dargli una scorsa (fossi anche in attesa,in fila,alla cassa del supermercato!) e,nei giorni in cui ero alle prese con "Ad un passo da me" ci muovevamo sempre in 3:
io,il libro e la matita per sottolinearne i passaggi che più mi colpivano!
Perchè,per me,un buon romanzo è quello che mi fa svagare o mi arricchisce e qui ho trovato entrambi le cose:
a passaggi decisamente esilaranti se ne alternano altri che offrono ottimi spunti di riflessione.
Se ne consiglio la lettura?
Assolutamente sì.
Io ho già prenotato tutte le altre opere di Tommaso e sono in trepida attesa che il corriere me le consegni!
IL MIO VOTO: * MOLTO BUONO * Divertente ma allo stesso tempo introspettivo. Assolutamente consigliato!
LO SCRITTORE:
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
...devo dire che Cinzia ha riportato alla luce uno dei romanzi ai quali sono legato. Il mio primo romanzo, la prova, l'istinto che vien fuori e scrive di fretta perché ha il timore di tradire le emozioni... Infinitamente grazie, Cinzia.
Tommaso Occhiogrosso.
Posta un commento