Ci sono giorni che sorgono seguendo la scia della notte e risalendo ritornano al giorno precedente:
praticamente uno schifo.
Penso solo che alla fine crollerò.
Io e le mie paure.
Sanno di umido,di stantio.
Sì,sono stabile,ma ogni 5 minuti.
Poi cambio umore.
Mi ostino a credere che tutto mi sia dovuto,come una sorta di contraccambio per tutto ciò che mi è stato tolto.
Non mi ero mai fatto una carezza,nemmeno l'avevo mai pensato!
Mi sarei mandato al diavolo decine di volte in un'ora,ma una tenerezza,una cosa carina per me non l'avevo mai fatta.
Ormai sono grande,il tempo dei giochi è finito,bisogna crescere prima o poi.
Adesso inizia il gioco più duro:questa vita che da piccoli sogniamo e da grandi poi fuggiamo.
Perchè tornare indietro?
A che serve?
Non puoi riavvolgere tutto e quando vuoi:bisogna andare avanti.
Guardare avanti.
I ricordi sono tali perchè assemblano qualcosa:una vita,un sentimento,un'età.
I ricordi fanno rivivere,per attimi.
Vivere per il gusto di vivere e non si sognare.
A sognare ci pensavo la notte:di giorno dovevo essere sveglio e pienamente cosciente che la vita è davvero ciò che non ci si aspetta mai.
E' tutto ciò che può sorprendere,ma che purtroppo teniamo alla larga per paura di inondazioni.
Ti sei chiuso e preferisci guardare il mondo dallo spioncino:sai che la lente di quel buco distorce,vero?
Non c'erano semafori che regolassero il traffico dei miei pensieri.
Aveva aperto una voragine dentro me ed ogni volta che m'affacciavo su di essa,avevo l'impressione di caderci dentro.
In realtà c'ero già dentro,quello che guardavo era uno specchio,un'immagine di me mediocre che ostentava libertà,ma che aveva il sapore di solitudine.
Tenere addosso il peso di se stessi alla fine demoralizza.
Ero un peso perfino per me,che non sopportavo 4 ossa vaganti per le vie del quartiere e mi specchiavo con la speranza di piacermi.
Ero diventato così cinico che lottavo con la parte di me più sensibile.
Ho un mutuo col passato:sto ancora pagando.
Prima o poi queste rate finiranno e tutto tornerà a sorridere.
Il mio conto non l'ho ancora finito di pagare,questo maledetto mutuo mi blocca tutte le volte che ho intenzione di investire.
Dovevo chiudere quel conto,dovevo saldare il mio debito,dovevo farlo per me.
E' solo un problema mio,in realtà,una fissazione,non c'è nessun conto da pagare.
Tutto ciò che tu pensavi fosse vero è diventato di colpo falso.
Tutto ciò che credevi fosse bello,si è trasformato in brutto.
Tutto quello per cui volevi vivere è purtroppo morto.
La vita è l'insieme di immagini scattate e registrate.
C'è sempre un inizio e una fine.
C'è chi si illude dell'eternità.
I momenti belli non durano sempre,i sentimenti non sono eterni:sono fotografie di un momento,durano il tempo di un'immagine,di un solo fotogramma da appiccicare a tanti altri.
A volte i pensieri mi cullavano,a volte urtavano contro gli spigoli di una mente non proprio sana.
Era solo la paura.
Una fobia che inganna le sensazioni,i battiti ed anche i pensieri.
Travolge tutto,questa mia paura.
Avevo paura di guardare cosa ci fosse oltre i miei piedi.
Non volevo affacciarmi aldilà delle mie scarpe e vedermi intorni.
Pensavo che non ci poteva essere nulla di interessante o per lo meno tanto valido da doversi prendere il fastidio di osare.
Allora non osavo più.
Avevo messo a rischio la mia vita e,come dopo un brutto incidente in auto dove per miracolo si viene fuori sani e salvi,così anch'io mi ritenevo un miracolato.
Ma su quell'auto non ci sarei salito più.
Avrei camminato fino a sfinirmi,ma non avrei più guidato,era troppa la paura.
Se continui a correre in questo vortice,come vedrai la via d'uscita?
Ce ne deve essere una per forza,ma se continui a correre a vuoto,come la vedi?
Sei rimasto indietro da te stesso,ti sei perso,non sai nemmeno più cosa vuoi,cosa realmente desideri,non conosci cosa è bene per te!
Ti sei allontanato da te stesso ed ogni volta fai una corsa per raggiungerti.
Pare che non ci arrivi mai a toccarti,ad acchiapparti,fosse anche per un secondo.
Il Berto che rincorri è sempre troppo lontano da te.
L'amore,in molti casi,è questione di coincidenze:se prendi il treno sbagliato,fai un viaggio a vuoto.
Quel dolore aveva un sapore,lo sentivo,passandomi la lingua sulle labbra:amaro e secco.
Niente era peggio di quel sapore!
Me lo sentivo scendere fino in gola e deglutivo con sforzo...era il sapore del ricordo,dei giorni passati a maledirmi,a maledirla,a cercare pace ma soprattutto a cercare un tasto che potesse resettare in un solo istante anni che ormai,come fotografie,scorrevano davanti agli occhi sbarrati e disarmati.
Non potevo far nulla,dovevo guardare,filtrare quelle immagine quasi fosse una terapia di pessimo gusto,per poter selezionare i momenti migliori.
I tuoi occhi chiedono aiuto,la luce che viene fuori dai tuoi occhi è fioca:hai il cuore chiuso.
Pensavo che nessuno in realtà è secondario.
Se una semplice comparsa avesse dimenticato la sua battuta o avesse sbagliato il tempo d'entrata,quella commedia si sarebbe certo ricordata per l'errore della comparsa e a poco sarebbe valsa la bravura del protagonista,l'opera sarebbe stata ormai compromessa.
Dunque abbiate rispetto della scena e del personaggio che siete,non merita tanta vergogna!
Date vita al vostro personaggio!
Siamo tutti un pò attori ed è giusto che il sipario si apra.
Dobbiamo rispettare il ruolo che abbiamo,anche se non saremo seguiti da una folla di spettatori.
Non sempre possiamo fare il pienone in sala,tuttavia dobbiamo rispettare il nostro personaggio,dobbiamo rispettarci.
Il palco sul quale passeggiamo e viviamo è uno solo,una sola sera magari.
Una volta che veniamo giù da quel palco non possiamo più salirci,non ci sarà più nessuno spettacolo per il quale dar vita al nostro personaggio.
Se hai ancora la fortuna di avere indosso i tuoi abiti di scena,non importa se ti senti solo,non importa se a seguirti saranno in pochi:
fai la tua parte,figlio mio,anche se poche battute,anche se sentirai amarezza nel pronunciarle!
Tirale fuori con tutta la voce e con tutta la forza che hai!
Quando sarà finito tutto,le luci si spegneranno e dovrai scendere da quel palco:non avrai più modo di fare la tua parte.
Non buttarti come un pupazzo sulla scena,non abbandonare la tua parte!
Hai lavorato tanto per quest'opera:è proprio quando si è soli che si vede l'uomo,proprio quando nessuno ti applaudirà,dovrai applaudire te stesso perchè sei stato bravo per te,solo per te!
Come a teatro,così nella vita,finchè non cala il sipario,fai la tua parte,ti prego!
Il mio sipario era a metà:non chiuso del tutto,ma neanche aperto.
Attendevo,non sapevo cosa fare di quell'opera.
Chiudere del tutto o andare avanti?
Una volta tanto non ero più spettatore,ero salito sul palco,ma pareva che tutto mi remasse contro.
E' proprio quando pensi:"Questo è il massimo",è proprio allora che scopri di non avere visto nulla.
Noi siamo diversi,siamo fuori dal mucchio,vogliamo cose che altri non penserebbero mai.
Cerchiamo risposte alle quali nessuno dà peso e viviamo con la speranza disperata che qualcosa cambi.
Il mio percorso mi ha portato a essere cinico ma amante della vita,di tutte quelle cose che non ci sono più,di tutti quegli spazi ed angoli bui,dei quali nessuno si preoccupa più.
Riscatta te stesso!
Non lasciare che i ricordi e il passato tengano in ostaggio quell'immagine di te che tanto ti manca.
Hai già pagato la tua somma,vatti a riprendere...è compito tuo,prenderti cura di te.
Quando sarai ad un passo da te,vedrai,sarà così bello,così tanta la voglia che avrai di riaverti finalmente,che farai un salto e ti prenderai.
Invidio il fiuto dei cani.
Sentono tutto e in maniera preventiva.
Sono affidabili,il fiuto può salvargli la vita.
Vorrei avere questo dono perchè così riesco a percepire i pericoli prima:non avrei fatto un sacco di cazzate nella mia vita.
Nessuno si curerà di Berto più di quanto tu non lo voglia per te stesso.
Tu sei il tuo unico bene e per quanto possa tenerti sul palmo della mia mano per aiutarti e spronarti,devi decidere di stare in piedi e camminare.
Vorrei solo per un attimo che entrassi in questo corpo e provassi l'umiliazione che sento ora:
credo che ognuno di noi abbia un limite ed io l'ho toccato.
Questo è il premio per chi è diverso,per chi non accetta di vivere come tutti fanno?
Non c'è bisogno di essere straordinari o fare cose straordinarie:vivi tutto ciò che c'è di più ordinario,ma devi farlo in modo straordinario.
Stai attento a te stesso,riguardati e ti toccherai,ti sentirai,ti avrai per te stesso come nessuno ti ha mai avuto.
Non si può vivere per sentito dire.
Tu la senti? Dico di te stesso.
Manchi a te stesso?
Ti sei allontanato,ma quando ritorni?
Ho versato tutto me stesso,mi sono svuotato e ho regalato la parte migliore di me a chi,in fondo,non sapeva cosa farsene di quel dono.
Se guardi me,c'è da ridermi in faccia.
Ho perso tempo.
Ma non mi sono perso.
Mi sono solo allontanato un pò,dimenticando che il dono più grande sono io.
Siamo dei cadaveri,o quasi.
Abbiamo bisogno di quella scossa giornaliera, che sia un incontro,un momento,una semplice scopata,una barzelletta,un piatto prelibato o un patetico rhum...siamo quasi morti.
Il problema sono gli altri.
Noi ce l'abbiamo messa tutta,ma loro,gli altri...sono stati più forti.
Ad un passo da te ce la farai,ti renderai conto che hai solo perso tempo,che ti sei pianto addosso inutilmente perchè tanto è cambiato nulla.
Hai solo perso la strada sulla quale procedevi spedito.
Io ti ho visto e so che puoi farcela...avanti amico,muovi i tuoi passi,avanza e prenditi quello che ti spetta:il te stesso migliore.
Com'era triste dover addormentarsi per evitare un tramonto di pensieri e ombre.
Pensavo che,in fondo,quelle persone,quei miei amici,come si definivano,avrebbero preferito essere classificati per ciò che indossavano.
Niente di più.
Non erano interessati ad essere qualcuno,piuttosto a sembrare qualcosa.
Erano così vuoti da far paura.
Erano vuoti.
Assolutamente vuoti a perdere.
Come bottiglie strabordanti di aria,quelle membra ambulanti attendevano solo il giorno in cui sarebbero finiti in un grosso bidone,non piuttosto come vuoti a rendere,che solitamente tendiamo a conservare.
Nel loro caso,c'era poco da conservare e custodire:erano recipienti colmi di inezie.
Io ero diverso da quei vuoti a perdere.
Sì,lo ero.
Mi ero soltanto fermato,rischiando di svuotare il contenuto della mia bottiglia,spargendo per strada e buttando via senza alcun motivo quel poco di vita che mi ero stipato con tutte le forze.
Qualora mi avesse sorpreso un infarto,a poco sarebbe valso il cervello da solo:
era necessario che funzionasse il mio cuore per sentirmi vivo.
"Tutto ok?"
"Sì!Hai soltanto scatenato una reazione interna,ma tutto ok!"
E' come se il tuo cuore fosse ingabbiato.
Se vuoi realmente vivere a modo tuo,spacca questa gabbia che t'impriogiona:
la forza del tuo cuore deve rompere le barriere e le catene che lo tengono stretto.
Amico,solo così capirai come vuoi realmente vivere e rifarti del tempo perduto.
"Come si dice,allora:spaccacuore.E'questa l'immagine che mi proponi?"
"Ci sono 2 significati per questa parola che non esiste:spaccacuore verso l'interno e verso l'esterno.
Dipende dalla forza che lo governa.
Io non sarei qui se non avessi trovato la forza che spinge all'esterno,se mi fossi chiusa e lasciata andare.
Il cuore sarebbe imploso.
Sarebbe morto soffocandosi con le sue stesse pareti,con la sua stessa forza"
Io e gli specchi non abbiamo mai avuto un bel rapporto.
Ho sempre ritenuto questo complemento d'arredo superfluo,decisamente inutile:
non avevo bisogno che una rifrazione di luce mi ricordasse chi fossi,
mi conoscevo abbastanza da poterne fare a meno.
Insomma,non ho mai dato peso alla mia immagine,a ciò che indossavo,all'abbinamento maglioncino-jeans:
tutte cose inutili.
Ritornavo in me dopo aver passato una serata nel mucchio lì fuori.
"Quanti piani ha questa tristezza!Roba da ingozzarsi di Nutella per tirarsi su!
Ma quanti piani avrà la felicità?"
Sono tornato stremato,ho sprecato tanta di quell'energia,tanto di quel tempo...voglio vivere la vita che mi resta come una sorpresa,senza pretendere nulla perchè è la vita stessa che ti regala emozioni.
Prima di qualsiasi altra cosa devi far pulizia,buttare via ciò che non serve e fare spazio per ciò che guadagnerai d'ora in poi.
Butta via tutto,tutto ciò che possa occupare spazio prezioso:lasciatene tanto,crea angoli colorati dove accogliere le nuove emozioni e stiparle come un tesoro per il futuro.
Sarà l'investimento che da vecchio renderà speciali i tuoi racconti,le tue serate davanti a un'annata ottima di primitivo,seduto con accanto il tuo cane,uno dei tanti figli di Eddy.
Troppe seghe mentali fanno male,appartenevano al mio passato.
Volevo vivere.
E questo,certo,era il modo migliore per iniziare un nuovo capitolo.
Avanti allora... quinto piano!
"Ahhh!Non ci si può proprio stare in quel tunnel!"
"Già...e tu,caro amico,ci hai soggiornato per parecchio!"
"Che ci vuoi fare,quando sei in un posto e non hai molta volontà,pensi che quello sia il luogo più bello..."
"Appena dentro il tunnel,acceleravo per uscire...appena fuori ho rallentato per godermi quel secondo di liberazione."
"Ed è questa la fotografia che devi tenere bene a mente:fuggire da un luogo che ci soffoca per entrare nel posto dove sappiamo di star meglio"
Non avere sogni è come morire,è come vivere senza quello spirito che ti fa andare oltre le varie fasi della vita,superando poco per volta gli ostacoli.
Non cercare chissà cosa.
Il più delle volte la risposta ce l'abbiamo tra le mani, è solo che non le diamo troppa importanza.
Ho imparato fin da piccolo a non piagnucolare troppo:
avevo conservato le pretese e le semplici richieste in una scatola ermeticamente sigillata per non far trapelare alcun segno di debolezza.
Purtroppo era uno dei miei grossi limiti.
Non ho mai chiesto aiuto a nessuno.
Rifiutavo,in qualunque modo,una mano tesa perchè,accogliendo il soccorso,dichiaravo ufficialmente la mia vulnerabilità.
Alla paiura non c'è rimedio.
Nessuna cura,se non affrontarla.
Non giurerò di essere migliore e non ti assicuro giorni privi di sofferenza.
Purtroppo ci convivo con la sofferenza,sono fatto così e se solo accettassi questa condizione,sarebbe un buon punto di partenza per me.
Era necessario che mi trascinassi e sentissi quanto fossi pesante,quanto in realtà valessi.
Non smettere mai di cercarmi.
In amore la ricerca costante è una variabile fondamentale.
Persino dopo 30 anni di matrimonio,la ricerca dell'altro è sintomo di un sentimento.
Avevo smesso persino di cercarmi.
Non ero in viaggio,ma ero in fila agli arrivals di un aeroporto,dove non attendevo nessuno,ma osservavo la gente arrivare.
Mi incantavo a rubare gli sguardi d'attesa,dall'altra parte però,il mio sguardo,moriva:
non aspettavo nessuno,
Nessuno sarebbe arrivato,nè tantomeno sarebbe stato felice di vedermi.
Non amare se stessi nemmeno quando si soffre è pari al non essere nessuno,all'annullarsi.
E' un peccato contro la vita lasciarsi andare,abbandonare se stessi...ne abbiamo solo una di vita,perchè non lo comprendiamo mai abbastanza?
Fin quando avrò cuore e volontà,dimostrerò quanto valga la pena vivere,quanto sia importante per ciascuno di noi farci i complimenti,renderci speciali per quel che siamo,per ciò che possediamo.
Quando hai capito la strada,non vedi l'ora di arrivare!
Quando perdi la bussola,quando il senso di disorientamento ti urta con forza contro pareti alte...non hai mai un motivo,non lo trovi e tanto vale,pensi,che muoia qui...
Guardatevi intorno,aprite gli occhi,prendete conoscenza di voi stessi...lì in fondo c'è qualcosa.
Va' a scoprire cos'è,tanto sprechi il tuo tempo,cosa vuoi che sia una passeggiata,in fondo.
Troverai qualcosa.
Qualcuno,anzi.
Qualcuno ti aspetta.
E'quell'immagine di te che avevi perso.
Ti sta aspettando e senza di te morirà presto.
Nessun commento:
Posta un commento