domenica 8 settembre 2013

"Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" -The curious incident of the dog in the night-time - Mark Haddon (2003)










LA TRAMA:


Christopher è un quindicenne colpito dal morbo di Asperger, una forma di autismo.
Ha una mente straordinariamente allenata alla matematica ma assolutamente non avvezza ai rapporti umani: odia il giallo, il marrone e l'essere sfiorato.
Ama gli schemi, gli elenchi e la deduzione logica.
Non è mai andato più in là del negozio dietro l'angolo, ma quando scopre il cane della vicina trafitto da un forcone capisce di trovarsi di fronte a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, era così bravo a risolvere.
Inizia così a indagare...



IL MIO GIUDIZIO:


Una storia tutto sommato semplice(un ragazzino di 15 anni che gioca a fare il piccolo Sherlok Holmes per scoprire chi è che ha ucciso il cane della sua vicina di casa),diventa invece un intenso e struggente  racconto,quando si scopre che il ragazzino in questione è affetto dalla sindrome di Asperger.



L’autore,tramite la voce narrante di Christopher, ci porta così alla scoperta del complesso mondo dell’autismo,sfatando tanti luoghi comuni che vogliono le persone colpite da questa patologia,ritardate e incapaci di intendere e di volere.

Christopher,invece,è molto intelligente,è un piccolo genio della matematica e della logica:durante la narrazione vengono proposti alcuni “quiz” algebrici che,per me,sono assolutamente incomprensibili e che invece lui risolve con una facilità impressionante.

Di contro,però,si trova a vivere con delle fobie e delle idiosincrasie,queste sì,illogiche,ma che rendono la sua esistenza e il suo relazionarsi con gli altri veramente difficile e complicato.

Ad esempio,un semplice viaggio in treno per raggiungere una città vicina,diventa per lui un problema insormontabile,che gli procura crisi di panico e di alienazione.

Tutto ciò può sembrare inverosimile per le cosidette persone “normali” ma sono,per lui,situazioni assolutamente drammatiche.



Anche le figure dei genitori di Christopher sono ben delineate,sia nelle loro debolezze,nella difficoltà e talvolta anche nella stanchezza fisica ed emotiva che che comporta il prendersi cura di un ragazzo così particolare.

Ma in entrambi emerge comunque il grande amore che nutrono per lui.



La scrittura è semplice,molto descrittiva e talvolta ripetitiva,proprio perché,come dicevo prima,l’io narrante è lo stesso Christopher e quindi lo stile deve adattarsi al suo modo puntiglioso,dettagliato a schematico di interagire col mondo.

In un libro decisamente positivo,l’unica cosa che avrei evitato,è la bestemmia detta a metà libro dal padre del protagonista….non certo perché sia bigotta o moralista ma l’ho trovata sinceramente inutile e fuori luogo.

Possibile che non si potesse tradurre l’esclamazione con un altro epiteto???!!!


IL MIO VOTO: * BUONO *


LO SCRITTORE:



 
 

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