mercoledì 4 settembre 2013

Frasi dal libro "Le luci nelle case degli altri" di Chiara Gamberale



Le persone si dividono sempre in 2 categorie.
Ci sono quelle che al momento di andare a dormire avrai dimenticato e quelle che invece ti torneranno in mente.
A loro volta le seconde si dividono fra quelle che ti concilieranno il sonno e quelle che ti impediranno di prenderlo.

Più sai usare le parole,più ti allontani,anziché avvicinarti,a quello che vuoi realmente esprimere.

Vorrei che se i compagni di classe ti prendano in giro per qualche motivo,tu pensi che siano sbagliati loro,mica tu.

I giorni più felici che ho passato,sono stati quelli che ho passato innamorata.
Magari di qualcuno che non ne valeva affatto la pena,ma che fa?
Non c’è cosa al mondo più bella che trovarsi in un letto dove non eri mai stata prima e pensare:
“Ecco,in questo momento non mi manca niente”

Il problema è che gli uomini rimangono incantati quando allo zoo vedono per la prima volta una giraffa,ma poi a casa preferiscono tenere un cagnolino.

Vorrei che nei momenti di disperazione non ti venga in mente di invidiare la felicità degli altri,le fortune,i successi degli altri,le certezze,i risultati,le luci nelle case degli altri:dappertutto c’è del bene,dappertutto c’è del male.

Vorrei pensarti sempre più forte di quello che potrà capitarti.

Vorrei che trovassi un amico…qualcuno che mentre tutto il resto gira e cambia,rimanga fermo.

Perché so che tutti i giorni qualcuno nasce ,così come  purtroppo qualcuno muore.
Ma che ci vuoi fare?
Quando tocca a te credi che sia la prima volta che capiti,in assoluto.
E oggi mi sembra che nessuna donna,oltre me,sia mai diventata mamma.

Se gli esseri umani possono dividersi fra quelli che si sentono in diritto di esistere e quelli che invece si sentono in dovere di farlo,lei sicuramente era fra questi ultimi.

Va bene,a Gianpietro manca un pezzetto di gamba.
Ma credete che Dio tenga per sè i pezzi che mancano alle persone?
Perchè se Dio facesse così,significherebbe che Dio è cattivo.Giusto?
E qualcuno ha il coraggio di dire che Dio è cattivo?Alzi la mano chi ha il coraggio di dirlo.
Dunque,se Dio non è cattivo,vuol dire non che toglie davvero i pezzi alle persone.
Semmai glieli nasconde addosso:nel cuore,nel cervello,nei muscoli delle braccia,nei posti più stretegici insomma.
E volete sapere una cosa?
Lo fa solo con chi considera veramente speciale,con chi considera suo amico,perchè vuole farlo apparire senza un pezzo agli sciocchi che così avranno modo di convincersi,poveri illusi,di essere superiori rispetto a lui e abbasseranno la guardia:mentre,in realtà,sono di gran lunga inferiori,dato che non nascondono nessuna arma segreta.
Ignorano,gli sciocchi,che quando Gianpietro deciderà di mostrare anche a loro dov'è nascosto il pezzo che gli manca,sarà troppo tardi per chiedergli scusa di non essere stati gentili con lui:e si vendicherà con la forza di chi ha un cuore o un cervello o dei muscoli più potenti dei normali esseri umani.
Non potete nemmeno immaginarvi quant'è forte,quella forza.
Non ve lo potete proprio immaginare di cosa sanno essere capaci,gli amici di Dio.
E per quanto riguarda il fatto che Gianpietro balbetti,beh...
beh,non capite che prende tempo per parlare con voi perchè,intanto,deve discutere con gli angeli?
Voi non potete vederli,ma lui sì!

Con la maestra Polidoro si poteva parlare proprio di tutto.
Anzi,ancora meglio:si poteva balbettare,di tutto.

Fidarsi sarà pure salutare,ma non fidarsi,alla lunga,risulta senz’altro essere meno pericoloso.

Il punto è che,in generale,non gliene frega un cazzo di niente.
Tutto qui.
E siccome per qualche motivo che non riesce a comprendere,finisce sempre per attirare a sé persone a cui le cose invece stanno a cuore ancora più del necessario,vive in un continuo stato d’allerta,con la paura di venire scoperto.

Il verdetto è inesorabile:
non sapremo mai fino in fondo chi è che amiamo.
Ecco,bravo,così:toccami come solo tu sai.
Entra piano ma entra subito e fallo durare più che puoi quello che stai facendo.
Rimani così,sopra di me e vai su,vai giù,prenditi tutto il male che ho,riprenditi  tutto il male che fa:sapere che tanto non sapremo mai chi è che stiamo amando.

Tutte le parole che vorrebbe dire ma a cui rinuncia,al momento di esprimersi,gli si accumulano in testa dove si mettono a suonare come un’orchestra stonata,in cui ognuno va per conto suo.

Ci sono episodi che nemmeno immaginiamo,nella vita degli altri.
Episodi di cui non siamo a conoscenza,né lo saremo mai,dettagli minimi,incoffesabili,raggi ultravioletti che non possiamo percepire,ma che hanno condizionato tutto.

Nascere uomo,donna o animale è quanto di peggio possa capitare a qualcuno.
Non mi consolerò mai di non essere una cosa.
Me ne sarebbe andata bene una qualsiasi,davvero:ferro da stiro,mouse del computer,aspirapolvere,porta,piatto,bidone dell’immondizia.
Al massimo ogni tanto andrei in corto circuito,ma a quel punto basterebbe portarmi a riparare.
E’ che non c’è un posto dove si possa portare a riparare l’infanzia.

Il meglio non ha quasi mai a che fare col bene.

Il mondo è pieno di persone che sembrano speciali e invece sono una fregatura.

Prima o poi,presto o tardi,qualcosa ci fa davvero male:e allora chiudiamo le saracinesche al resto.
Ecco perché il mondo diventa incomprensibile.
Perché ci sembra di farne parte,di stare male o stare bene assieme agli altri,ma non è vero.
Siamo più concentrati su quello che teniamo chiuso dentro di noi,dietro le saracinesche abbassate,che su quello che succede là fuori:e non ci capiamo più niente di niente.

Come se le notti non ci mettessero un attimo a essere loro che usano te:prendono e ti tormentano con 1000 zanzare a forma di pensieri che non immaginavi nemmeno di saper fare.
Insetti schifosi.
Sono destinata a perdere contro di loro.

Abbiamo tutti dei soprannomi che non immagiamo di avere.

“Piccolina,prima o poi raggiungerai un’età in cui potrai decidere tu cosa sia giusto o sbagliato per te”
“Sarà meglio o peggio di avere 6 anni e mezzo?”
“Le persone si dividono in chi crede sia meglio e in chi crede sia peggio”

…e da come le persone mi sorridevano,provavo a farmi delle idee.
Alcune si sarebbero rivelate utili,altre completamente sceme,come capita a tutti quando la vita si mette in mezzo e ti butta addosso le persone che fino a quel momento vedevi ferme come manichini,nella vetrina delle tue impressioni.

Io credo semplicemente che quando una condizione assurda diventa la tua vita,dopo un po’ non la consideri più tanto assurda.

Efexor non era un animale qualsiasi.
Era un meraviglioso bastardino col pelo rosso e i calzini bianchi:ogni volta che qualcuno tornava a casa lui saltava.
Saltava,saltava con tutte e 4 le zampe,come una molla,cosa che i cani non dovrebbero saper fare.
Poi mi si sdraiava addosso quando guardavo i cartoni animati,metteva il muso sulla tavola quando mangiavo,strisciava sotto le mie lenzuola quando dormivo e prendeva a leccarmi i piedi.
Voleva esserci:sempre.
Ricordarti che esisteva e ti voleva bene:un genere di amico perfetto per me.
E ho capito subito che era ancora più disturbato di noi,’sto cane.
Ho provato in tutti i modi a educarlo,ma non c’è niente da fare,niente:non riesce,proprio non riesce a fidarsi del fatto che,se per esempio usciamo,prima o poi torneremo,e allora abbaia,disperato,fino a quando non sente la chiave girare nella toppa,e fa quei salti assurdi lì,ficca il muso nella spazzatura,la semina per tutta la casa…la diagnosi è quella di sindrome dell’abbandono,Mandorla:che ci vuoi fare?E’ un classico.

Mica aveva solo l’umore che non funzionava.
Non gli funzionava la testa,gli si era incantato il cuore,era tutto un burrone,non hai idea!

…perché sei stanco di chi ti dice “a dopo” e invece vuol dire “a mai più”.

Moltissimo devo a quelli che mi odiano:grazie a loro sono diventato più forte.

Rassegnati,i grandi talenti sono tutti costretti a sopportare l’ignoranza della gente.

Ho sempre avuto un debole per quei momenti a cui,un domani,si può guardare per dire:”E’lì!E’ lì che stava cominciando tutto e io non lo sapevo!”

E’ come se la memoria facesse lo slalom fra le abitudini e allargasse a macchia d’olio le eccezioni.

Perché famiglia è dove famiglia si fa.

Ma quand’è che chi viene mortificato comincia a mortificare?
A che grado di ebollizione chi si sente considerato peggiore degli altri comincia a sentirsi migliore?
Perché non riesce a pensarsi diverso e basta,pace così?

Com’è che un amore finisce?
Finisce quando non ce n’è più,quando ce n’è troppo,quando in realtà non ce n’è mai stato.
Un amore finisce perché qualcosa si consuma:allora non bisogna usarlo,forse,l’amore.
Ma finisce pure quando non si consuma niente e anzi:tutto rimane come il primo giorno.
Così perfetto che pare finto.
E allora,forse,almeno un po’,bisognerebbe usarlo l’amore.
E se poi finisce perché mentre lo usi ti cade per terra e si rompe?
Anche quello può capitare.
Così come che lo lanci in aria,per giocare,e quello però non ti torna più indietro:può capitare.
O magari finisce perché te lo scordi da qualche parte,perché lo vuoi tenere sempre chiuso in tasca per non perderlo,ma così marcisce:va a male.
Finisce perché andavi di fretta,finisce perché rimani indietro,finisce perché vuole finire,perché deve finire.
Finisce perché non c’è cosa più impossibile da tenere a mente,quando un amore comincia,che potrebbe finire.

Mi ha sempre ricordato una lampada che non funziona e non perché abbia la lampadina rotta,no:ma perché nessuno sa dove diamine si trovi l’interruttore per accenderla.
E il primo a non saperlo è proprio lui.

Vedi,Mandorla,è difficile stabilire perchè fra tutte le voci e i modi di ordinare un caffè e di baciare in cui ci imbattiamo,capita quella,capita quello che ci raggiunge proprio lì,dove fa sempre freddo.
Fatto sta che allora è inevitabile:non può che rimanere.Ecco."
"Però se qualcuno rimane e poi ti fa piangere,strillare e disperarti come stasera ti sei disperata tu,che dobbiamo farne di quel qualcuno?”

Ma prima o poi ci riuscirò.
Ci devo riuscire.
Lo troverò.
Il rimedio giusto per mettere in stand by ‘sta cosa che ho dentro,che non la smette mai di chiedere:”Ancora”,mai mai mai mai!

Ma quale maschio alfa,dai fammi il piacere!
Si chiamano squali merda quelli lì.
Squalo merda.
Esemplare,puro:quando il mercantile di una coppia è in crisi,perché nel mare magnum dei rapporti interpersonali sta scaricando momentaneamente merda dalle tubature,quello squalo…zak!,nasa la situazione,s’avvicina al mercantile e si nutre della merda per i suoi loschi fini.
Sono tutti bravi a fottersi una donna insoddisfatta.

Come glielo potrò spiegare lucidamente?
Non so spiegarmi perché quel giorno,quando l’ho incrociato e lui mi ha buttato le braccia al collo,a me…bum!
Si è come spenta la testa.
Proprio un black out c’è stato:e l’unica cosa a cui riuscivo a pensare è che era meraviglioso.

Come la pelle cambia colore quando s’abbronza e come i capelli imbiancano quando s’invecchia.
Succede qualcosa:e di conseguenza ne succede un’altra.
Ci s’innamora e una persona diventa il centro del mondo.
Una persona diventa il centro del mondo:ci s’innamora.

A ripensarci stanotte,le posso distinguere benissimo:2 Mandorle.
Una che finiva quel pomeriggio e una che quel pomeriggio cominciava.

Non te ne rendi conto quanto è spudorata quella bellezza?
Dopo un po’ nausea.
Mentre donne come quella che diventerai tu non stancano mai.
Anzi,sono scoperte continue.
Il meglio,quelle come questa Brandi,lo danno adesso:il resto della loro vita è solo un triste,inevitabile rimpianto di quello che fu.
Un melanconico push up,il loro destino.

“Lorenzo mi sono innamorata”
“Prima o poi certe cose capitano,è un po’ come il morbillo:non puoi scamparle…”
“E…”
“E adesso preparati a ingoiare un bel fiume d’immondizia,cara Mandorla!”

Chi l’ha deciso che imboccare i figli del Principe Azzurro per Biancaneve sia stato meglio che dormire tutta la vita,circondata però dall’affetto dei suoi amici nani che sicuramente,una volta diventata madre,è stata troppo occupata con la casa,i pannolini e tutto il resto per poter anche solo sentire al telefono?
Eh? Chi l’ha detto?
E perché,le 3 fatine della Bella Addormentata?
Quante volte pensi che andrà a trovarle,quella stronza,quando dovrà stare dietro all’argenteria del castello dove è andata ad abitare,o quando dovrà iscrivere i bambini a equitazione…perché vuoi che non sappiano andare a cavallo,i figli del figlio del re?

Io sono un caso che bisognerebbe studiare in laboratorio.

E’ che tu non hai avuto modo di essere un bambino quand’era il tuo turno e lo devi far pagare al mondo,come se fosse colpa degli altri se sei cresciuto in una famiglia di merda.

Come poteva immaginare,quando mi parlava,che io,oltre ad ascoltarlo,fossi impegnata a disinnescare i circuiti della centrale elettrica che lui m’accendeva dentro?
Che ne poteva sapere di quanto fosse impossibile spegnerla,una volta che partiva da sola?

Non c’è ingiustizia più grande di voler dare con tutto te stesso il meglio di te a qualcuno,e finire proprio per questo col dargli il peggio.

…e più pensieri avevo,meno me ne ritrovavo in bocca.

Lo sanno tutti come vanno a finire queste cose no?
Quando ti metti a chiacchierare di musica,intendo:il resto poi viene da sé,è scontato.

Se esiste una cosa matta come il fuso orario,allora significa che siamo liberi di cambiare un po’ tutto come ci pare.
Lo facciamo col tempo,figuriamoci se non possiamo farlo con le dimensioni delle cose.

Per conto suo,camminava,impassibile,in mezzo a tutte le chiacchiere che lo riguardavano.
Ogni tanto,sbadatamente,appendeva il suo sguardo di moquette su qualcuno:e gli occhi prendevano a ridergli da soli.
Perché le persone le guardava così,come se fossero dei fenomeni paranormali in un racconto di fantascienza scritto da un bambino di 5 anni:dove,cioè,più una cosa dovrebbe inquietare,più appare in tutta la sua ingenuità.

Ma per una persona innamorata non esiste condizione più assurda dell’innamoramento:tanto più se non è ricambiato.

Eccoli:gli altri della tua età.
Eccoli che non cercano di capire chi dover essere,ma sono e basta.

Se una mamma rimane una mamma non le serve capire tutto di te,per fare d’istinto la mossa giusta.
La fa e basta.

Forse,semplicemente,perché più passava il tempo,meno amava perderne.

Dove avevo trovato quel coraggio impossibile che mi era sempre mancato?
Nell’indecifrabile autorizzazione a esistere che mi garantivano quegli occhi di moquette nera,per cui niente faceva la differenza e per cui,allora,va da sé,tutto era permesso.

S’è riaperto il buco.
Pare sia nello stomaco,al solito.
Ma la fame non c’entra.
Risucchia tutto e subito,il buco.
Le facce,i pensieri,il bisogno di ordine:tutto.

I sogni felici sono ancora peggio di quelli brutti,perché è il risveglio poi,che ti frega.

Certe luci fanno più paura accese che spente.
Ci sono luci cattive e luci buone.
Quelle cattive ti fanno mettere in testa che non ci sia un posto per te,nel mondo.
Le luci buone,invece,ti prometttono che c’è.

Se ci fosse stata una gara per la faccia più di merda delle facce di merda,l’avrebbe senz’altro vinta lui.

Se è onesto sa benissimo che la generosità non c’entra.
C’entra il manifesto con la nostra faccia appeso sulla parete del cuore di chi amiamo.
Vogliamo che sia meraviglioso,quel manifesto.
Che sia il più grande possibile.
Con ogni gesto carino speriamo di ingigantirlo,di lucidarlo,di farlo sembrare al proprietario di quel cuore il più bel manifesto del mondo:perché?
Ma perché così prima di staccarlo ci penserà 2 volte,ovvio!
Dunque mi pare lecito,no?
Mettercela tutta per restare appesi nei cuori che ci interessano.

Mi guardava con quegli occhi di moquette nera,pieni di cose che non ho mai capito e di altre che avevo riconosciuto subito.

So solo che mi basta pensare a lui,anche adesso,per sentire questo bruciore.
Questo bruciore riempie.
Però fa male.

Non facevo in tempo a concentrarmi su niente che i miei pensieri,al solito,si moltiplicavano e se ne andavano per conto loro.

Con la testa l’ho capito,adesso devo solo convincere la pancia.
Perché tanto dobbiamo farcene una ragione,tutti quanti.
Niente,in questa cazzo di vita,può andare esattamente come avremmo voluto noi.
Niente.
Possiamo mettercela tutta,sì,per cambiare le cose che non ci piacciono.
Ma ce ne sono certe che dobbiamo solo accettare così come sono.
Il gioco sta nel riconoscere quali sono quelle e quali sono queste.
E non è un gioco facile.

Conoscere una persona significa permetterle di darci o toglierci qualcosa.
Significa farla entrare nella nostra esistenza:fargliela sporcare,il giorno che quella persona avrà la scarpe piene di fango.
Fargliela illuminare,se a quella persona verrà in mente di portare con sé una lampadina.
Fargliela modificare,insomma.
Mentre noi modifichiamo la sua.

I genitori fanno quello che possono,Mandorla.
Anche quando sembra proprio il contrario.
Il problema è che mentre sono madri e sono padri,non smettono di essere anche esseri umani.
Ecco perché sbagliano.

Alle persone,se si guardano intorno anziché guardarsi indietro,può succedere qualcosa.
Qualcosa di nuovo.
Qualcosa di eslusivamente loro.
Qualcosa che da tutto il bordello che hanno alle spalle prenderà solo uno spunto.
E’ questo che intendi dire?
Intendi dire che se si sta nella categoria dei vivi,tanto vale provarci davvero,a esserlo?

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