giovedì 20 dicembre 2012

"Zia Antonia sapeva di menta" Andrea Vitali (2011)



LA TRAMA:
Aglio, cipolle, rape, ravanelli e porri sono verdure indigeste che non diamo mai agli ospiti della casa!"
Suor Speranza ne è sicura: nel minestrone che ha distribuito ai pazienti della Casa di Riposo di Bellano l'aglio non l'ha fatto mettere di sicuro.
Allora come mai Ernesto Cervicati, entrando nella stanza di zia Antonia, ha sentito quell'odore,
invece dell'aroma inconfondibile e fresco della menta?
Ernesto conosce bene il rassicurante profumo delle mentine di cui è golosa la sua anziana parente.
Certo meglio di suo fratello Antonio, che della zia non ha mai voluto saperne: gli interessava molto di più Augusta Peretti, una trentacinquenne ossigenata e vogliosa, nonché figlia di salumiere.
Ernesto invece aveva accolto zia Antonia in casa sua e l'aveva accudita per tre anni, finché lei, un po' per non gravare troppo sul nipote,
un po' per pudore, aveva deciso di trasferirsi all'ospizio.
Quel sorprendente odore d'aglio è un piccolo enigma.
Forse è l'indizio di qualcosa di più grave.
A indagare, oltre a Ernesto e all'energica suor Speranza, si ritrova anche il dottor Fastelli, medico dal carattere gioviale ma di grande sensibilità. Intorno a questo profumato mistero, Andrea Vitali costruisce un romanzo carico di tenerezza, una di quelle storie che, come zia Antonia, ti accarezzano in un fresco abbraccio.
Per poi regalarti, alla fine, una sorpresa.

IL MIO GIUDIZIO:
Ambientato come sempre nella città di Bellano,sul finire degli anni 60,inizi 70 (lo si evince da alcuni riferimenti a Saragat e all’imminente proclamazione della legge sul divorzio),
l’autore si sbizzarrisce come sempre nell’affibbiare ai suoi personaggi i nomi di battesimo più assurdi e strampalati e,ancora una volta, è riuscito a dar vita a un altro gioiellino dei suoi.

Da un evento estremamente banale come può essere il risentimento di una vecchietta che si arrabbia perché la banca non le ha mandato l’estratto conto,è riuscito a tirarne fuori un romanzo avvincente...una sorta di “giallo de noantri” con tanto di colpo di scena finale,
che vuol essere una sorta di rivalsa delle acquechete e dei bamboccioni o presunti tale.

Nessuno come Vitali riesce a descrivere in modo così genuino e diretto la commedia umana,
con i suoi pregi ma anche con i suoi innumerevoli difetti che,per quanto brutti e volgari possano essere,
vengono talmente estremizzati e ridicolizzati che non possono non strappare un sorriso...e spesso anche una sonora risata.

Assolutamente consigliato per trascorrere qualche ora (non ci vuole molto di più per leggero tutto) senza pensieri e in compagnia di vecchi amici,perché è proprio così che l’autore riesce a far apparire i suoi personaggi:come dei vecchi amici,che quando arrivi all'ultima pagina,ti mancano già.

IL MIO VOTO: *BUONO *

LO SCRITTORE

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