giovedì 20 dicembre 2012

"Ma le stelle quante sono" Giulia Carcasi (2005)

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LA TRAMA:
C'è una generazione fatta di sms, gavettoni, crèpes alla nutella, professori frustrati;
c'è la voglia di essere ascoltati e di giudicare la vita, gli adulti, l'ingiustizia.
Ci sono Carlo e Alice: stessa classe e, a volte, stesso banco.
Lui è meravigliosamente imbranato, senza modelli da incarnare, senza maschere.
Lei si sente diversa, non omologata, è uno spirito critico e, al contempo, una sognatrice.
Il loro cuore è ancora poco addestrato, bravissimo a sbagliare.
E così Alice casca tra le braccia di Giorgio, nascosto e intrigante.
Carlo si lascia sedurre da Ludovica, la classica ragazza facile che sa il fatto suo.
Diciotto anni. Due ragazzi si affacciano su un mondo adulto che capiscono poco,tanto più se la scuola, la famiglia e gli amici si mettono di mezzo. Ma le stelle quante sono è un romanzo senza peli sulla lingua, schietto, diretto, una freccia che va dritta al bersaglio.
Una partita di ping-pong sentimentale.
Con una bella ventata di romanticismo.
Un libro a due facce. A due sessi. A due voci. Per un amore solo.


IL MIO GIUDIZIO:
Conoscevo la Carcasi solo x sentito dire,
poi grazie a una pagina che una sua fan le ha dedicato su fb,dove ha raccolto le sue frasi più belle,mi sono incuriosita (xchè in effetti mi sono ritrovata molto in quello che scrive) e ho acquistato tutti i suoi libri,al momento 3,x l’esattezza.
Ho cominciato la lettura dal primo che aveva pubblicato,proprio “Ma le stelle quante sono”.

Da subito il libro si presenta con una particolarità molto curiosa:ci sono 2 copertine.
Una dedicata ad Alice,l’altra a Carlo.
E anche il libro è suddiviso a metà: x leggere l’altra si deve proprio fisicamente rovesciarlo.
La storia (la stessa) è infatti narrata sia dal punto di vista di lei che da quello di lui e si incastra alla perfezione;
così come alla perfezione si incastra la vita di questi 2 adolescenti che stanno x spiccare il volo nel mondo degli adulti.
Si può cominciare la lettura sia dalla versione di Alice che da quella di Carlo tanto in entrambi ritroveremo gli stessi eventi,valutati,
a seconda dei casi,dal punto di vista emotivo femminile oppure maschile.

Io sono partita da Alice.
Forse xchè,essendo il romanzo scritto da una ragazza,immaginavo che la versione “di lei” sarebbe stata più ricca di sfumature che non quella “di lui”.
Infatti,non a caso il capitolo riservato ad Alice è molto più lungo e dettagliato rispetto a quello dedicato a Carlo.
Sin dalle prime righe ho avuto come l’impressione che dietro Alice Saricca,si nascondesse il vissuto personale dell’autrice stessa
(non a caso,Saricca altro non è che l’anagramma di Carcasi):
le sue delusione x una storia in cui lei aveva creduto e che era invece finita nel peggiore dei modi,
le paure x la scoperta del sesso e il rapporto conflittuale con 2 genitori sull’orlo della separazione.
Magari poi mi sbaglio e non è così,magari poi è solo l’autrice che è davvero molto brava a scrivere,ma in quelle parole ho sentito un certo coinvolgimento personale.

La storia può ricordare vagamente quella di “3 metri sopra il cielo”,è ambientata per lo più dentro le aule di un liceo classico o fra le principali vie di Roma.
Racconta le vicissitudini di 2 compagni di scuola diciottenni,Alice e Carlo appunto(entrambi una voce dal coro rispetto ai loro coetanei)
che da sempre sono segretamente innamorati l’uno dell’altro,ma prima di “trovarsi e completarsi” vivranno un rapporto alquanto triste e squallido,lei con Giorgio e lui con Ludovica.

Molto carina è stata l’idea di proporre il romanzo come un racconto che lei fa alla sorellina piccola,Camilla, x poterla aiutare ,
una volta che anche lei sarà adolescente, a vivere meglio i suoi 18 anni.
Carlo,che invece è figlio unico,si rivolge direttamente al lettore che sta leggendo la sua storia.

Leggere questo libro è stato come fare un salto indietro nel tempo di 15 anni e mi sono ritrovata col pensiero alle prese con la maturità,
alla sensazione di “vuoto nel cervello” che ti coglie la sera prima della prova orale e soprattutto, e qui scendo nel personale,
con un professore (membro esterno della commissione),come il Malari del racconto,molto poco eticamente corretto che voleva barattare un buon esito del mio esame nella sua materia con qualche altra cosa...
(testuali sue parole,dopo avermi raggiunta in corridoio,in un momento in cui ero sola:"tu mi dici qual è l’argomento che sai meglio,io ti chiedo quello,poi un pomeriggio di questi vieni a prendere un the a casa mia e sei carina con me")...e al mio 2 di picche è diventato il mio peggior nemico e tanto ha detto,tanto ha fatto che è riuscito a farmi abbassare il voto finale.
Così come Alice,un po’ x vergogna un po’ xchè ero giovane,lasciai passare la cosa sotto silenzio...adesso gli avrei fatto vedere i sorci verdi,a quel pervertito molestatore di ragazzine.

Quello che mi fa pensare è che,se veramente la Carcasi ha raccontato una sua vicenda personale,spacciandola x la storia di Alice, di professori pedofili e viscidi ce ne devono essere più di uno.
E come al solito,anche fra gli altri docenti,nessuno muove un dito x smascherarli.
E questi schifosi,contando sul fatto che nessuna studentessa troverò mai il coraggio x portare a galla ciò che succede,
continuano imperterriti a fare le loro porcate di generazione in generazione.

Comunque,oltre al lato scolastico,il romanzo affronta anche altri argomenti cari agli adolescenti,
come il rapporto complesso fra genitori e figli,
con genitori troppo persi dietro ai loro problemi esistenziali e di coppia x trovare il tempo di avere un dialogo costruttivo con i propri ragazzi.
Rapporto spesso altalenante con momenti di confidenza totale (Alice arriva a chiedere al padre se hai mai tradito la moglie...forse una domanda un po’ eccessiva da rivolgere al proprio genitore direi!
E altrettanto sconveniente la risposta che lui le dà:”Figlia mia,io quando esco da casa vado a lavorare,mica a puttane!”),
a momenti di indifferenza totale,come quando la mamma di Alice,depressa x l’allontanamento del marito,si dimentica che sua figlia sta andando a sostenere l’esame di maturità.

Altro tema che l’autrice tocca,e non potrebbe essere altrimenti,parlando di adolescenti,è la scoperta del sesso.
In alcuni casi visto come una semplice squallida avventura (veramente triste il momento in cui Giorgio porta Alice al “Fastlove Motel”(già il nome è tutto un programma!) e mentre lui cambia le lenzuola,lei assiste alla scena del camionista che telefona alla moglie dicendole di essere in viaggio,mentre invece sta x scoparsi il puttanone di passaggio),
in altri casi visto come qualcosa di estremamente dolce e romantico,come la prima volta al mare di Alice e Carlo.

Peccato solo che non si faccia mai riferimento alle precauzioni...ho capito che la comparsa in scena di un preservativo avrebbe rotto l’atmosfera romantica della prima volta di Carlo e Alice.ma visto che si presume che il libro venga letto anche e soprattutto dalle ragazzine,sarebbe stata una buona idea,dati i tempi, lanciare un messaggio sul “farlo sicuro”.
E di sfatare il mito che l’uso del preservativo interrompa il pathos di un rapporto.

In ogni caso,non posso che dirmi soddisfatta di questo romanzo,che ho letto praticamente tutto d’un fiato.
Davvero una gran bella scoperta questa Giulia Carcasi!
Ben vengano di scrittrici giovani e fresche come lei!



IL MIO VOTO: * MOLTO BUONO *

LA SCRITTRICE:
2ns6jqh

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