giovedì 20 dicembre 2012

"Il fattore Scarpetta" - The Scarpetta factor - Patricia Cornwell (2010)



LA TRAMA:
È la settimana prima di Natale e Kay Scarpetta sta prestando servizio volontario presso l'Istituto di medicina legale di New York,
dove le viene chiesto di esaminare il cadavere di una ventiseienne,Toni Darien, ritrovato poco prima dell'alba a Central Park.
La causa del decesso sembra banale ma, quando si tratta di stabilire l'ora precisa della morte, l'ipotesi di Kay pare incompatibile con gli elementi emersi dalle indagini. Inevitabilmente l'omicidio viene messo in relazione con la recente sparizione di Hannah Starr, bellissima multimilionaria svanita nel nulla.
Tutto ciò rischia di innescare una psicosi collettiva, amplificata dall'apparizione di Kay Scarpetta a una trasmissione di attualità della CNN,
durante la quale riceve un'inquietante telefonata da un ex paziente del marito, lo psicologo forense Benton Wesley.
La CNN, tra l'altro, le propone di condurre una trasmissione, Il fattore Scarpetta, ma Kay teme di diventare lo stereotipo di se stessa, alimentando la fama del suo "fattore speciale":l'abilità di risolvere qualunque caso.
Quella sera stessa, tornata a casa, riceve un pacco sospetto, forse una bomba.
Qualcuno sta cercando di ucciderla.
Una minaccia che ha origine nel suo passato e in quello delle due persone che le sono più vicine: il marito e la nipote Lucy.
La sua vicenda personale finisce inevitabilmente con l'intrecciarsi alle indagini condotte dall'investigatore Pete Marino e dal sostituto procuratore Jaime Berger sull'omicidio di Toni Darien e la sparizione di Hannah Starr, che pare avere avuto legami ambigui e misteriosi con Lucy.
Il fattore Scarpetta riunisce tutti i personaggi più amati da Patricia Cornwell in una New York imbiancata dalla neve, ancora pesantemente segnata dalla tragedia dell'11 settembre e scossa sia dalla crisi economica sia dalle pesanti speculazioni finanziarie.


IL MIO GIUDIZIO:

Romanzo senza infamia e senza lode,
in effetti ne ha scritti di migliori,ma quanto meno il finale non è rabberciato come spesso è solita fare...
tante volte ha rovinato un intero lavoro con un finale affrettato e tirato via.
Questa volta non punta molto sulla descrizione delle autopsie e nemmeno si dilunga in scene macabre o violente,
ma dà ampio spazio ai dettagli tecnici e scientifici.
Diverse pagine sono infatti totalmente dedicate a illustrare la composizione del pacco bomba che viene recapitato a Kay oppure a spiegare il meccanismo dell’orologio Biografh che viene trovato al polso della vittima.
Inoltre,essendo Lucy un genio dei computer,non possono mancare continui e ripetuti rifermenti ad apparecchiature e diavolerie informatiche di vario genere (mi è sorto il dubbio che certe case costruttrici le abbiano dato una percentuale,viste le innumerevoli volte che cita i MacBook e i Blackberry...)

In questo romanzo torna in scena “l’uomo lupo” Jean Baptiste Chandonne che già in passato aveva dato del filo da torcere a Kay
(ero convinta che fosse stato fatto fuori 2 o 3 romanzi fa ma evidentemente mi sbagliavo).

Piccolo difetto che si può imputare alla Cornwell è quello di scrivere libri concatenati l’uno all’altro e,
benché tenti ogni volta di fare un sunto degli avvenimenti passati,
mi rendo conto che chi legge l’opera senza aver letto anche le precedenti,
capirà davvero poco del senso generale della storia.
Io x prima,che,almeno inizialmente,ho letto i suoi romanzi in ordine sparso,
ci ho messo un po’ a collegare i vari episodi e a capire il xchè di certi comportamenti dei protagonisti.
Se si vuol veramente comprendere la storia dalle origini bisognerebbe partire da “Post mortem” e poi andare avanti con la lettura in ordine cronologico.
Forse Patricia agisce in questo modo xchè sa di avere uno zoccolo duro di fans che la seguono da anni e poco le importa di acquisirne di nuovi,
fatto sta che x i suoi estimatori, i personaggi della saga di Kay Scarpetta sono diventati come dei cari amici che ogni tanto tornano a trovarli e di cui fa sempre piacere seguire la gesta.
Io in particolare ho una certa predilezione x Pete Marino,rude,maldestro,trasandato ma dal cuore buono e da sempre segretamente (ma nemmeno + di tanto) innamorato di Kay.

E’ divertente notare (un po’ come è accaduto x Hercule Poirot di Agatha Christie) come l’età dei personaggi ormai si sia magicamente fermata e nessuno di loro invecchi più:
nel primo romanzo Kay era una signora sulla quarantina mentre la nipote Lucy era una bambina di circa 10 anni.
Adesso invece,e già da qualche romanzo, Lucy si attesta sui 35 anni,mentre Kay viene descritta come una signora sulla cinquantina o giù di lì.

Da sempre mi chiedo cosa aspettino a realizzare un film sulle vicende di Scarpetta,la trama sarebbe coinvolgente,
soprattutto se Patricia ne curasse la sceneggiatura.
Già mi vedo George Clooney nei panni dell’affascinante Benton Westley e xchè no,Bud Spencer a interpretare il buon Pete Marino
(anche se viene descritto come pelato,io me lo sono sempre immaginato con la sua faccia e soprattutto con la sua stazza!)
Lo scorso anno,a dire il vero,girava la voce che il film fosse in produzione e che la parte di Kay Scarpetta sarebbe toccata ad Angelina Jolie.
La cosa mi lascia un po’ perplessa xchè, sinceramente, Kay Scarpetta me la immagino esclusivamente con il volto della Cornwell...
la Jolie potrebbe,al massimo,interpretare il ruolo di Lucy.
Comunque poi di questo presunto film non se n’è + saputo niente,quindi,da un certo punto di vista,meglio così..
le cose se si fanno vanno fatte bene,altrimenti meglio non farle e continuare a immaginarsi i personaggi ognuno nella propria testa.


IL MIO VOTO: * DISCRETO *

LA SCRITTRICE:
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