giovedì 20 dicembre 2012
"Esco a fare due passi" Fabio Volo (2001)
LA TRAMA:
Il protagonista di questo libro è Nico.
Ventotto anni, un lavoro di deejay radiofonico, un discreto successo con le donne, Nico vive una vita felice, ma si sente profondamente immaturo, un adolescente intrappolato nel corpo di un uomo e senza alcuna volontà di crescere.
Come un bambino, del tutto privo di pudori e inibizioni, Fabio Volo ci accompagna in un divertente viaggio nell'universo giovanile, il proprio corpo come unica bussola.
Parlando di sesso, canne, musica e amicizia.
Verità, aneddoti divertenti, rivelazioni e tanta sincerità.
IL MIO GIUDIZIO:
Molto divertente,scorrevole,leggero ma con tanti spunti di riflessione questo primo libro di Fabio Volo.
Originale anche la trama:
Nico,un 28enne in piena crisi esistenziale,scrive una lettera al se stesso di 5 anni dopo x chiedergli cosa ne è stato di lui dopo tutto questo tempo e anche x raccontargli il periodo un po’ confuso che sta attraversando,
i dubbi che ha circa il futuro (deve decidere se accettare una collaborazione definitiva con la radio x cui lavora come dj e la cosa lo spaventa non poco,visto che è sempre stato abituato a vivere alla giornata).
Questa lettera è xò anche l’occasione x fare un tuffo nel proprio passato,
x rievocare gli amori e le amicizie degli anni che furono e x parlare di alcune tematiche + o meno scottanti come la scoperta della sessualità
(è interessante vedere come un uomo affronti questo argomento con tutti i timori del caso,che x forza di cose,una donna non potrà mai comprendere appieno)
e della sua eterna immaturità (ha paura di impegnarsi in un rapporto serio e sceglie le ragazze in base alla musica che ascoltano poi,se non è di suo gradimento, le lascia).
Il tutto viene trattato in maniera a volte ironica,a volte talmente comica che non riuscivo a smettere di ridere .
Il linguaggio è x lo + molto diretto,soprattutto x quanto riguarda il lato sessuale,ma comunque mai volgare.
Ci sono xò delle parti anche + serie e a tratti commoventi,
come quando parla dei suoi genitori,ma soprattutto quando narra del rapporto avuto con i suoi nonni materni.
Lì mi ci sono ritrovata davvero tanto.
Mi piace questa sensibilità di Volo nell’affrontare la vita,
questa sua semplicità e immediatezza nel raccontare le cose,
mi chiedo se sia così anche nella realtà o se sia solo un personaggio costruito ad arte.
Fatto sta che anche questa volta,come in “Il giorno in più” mi sono riconosciuta in tantissime delle cose che ha scritto e ho sottolineato praticamente mezzo libro!
X cui,che reciti una parte o sia veramente così,leggere i libri di Fabio Volo x me è davvero terapeutico.
L’unica cosa che non mi è molto chiara è il xchè abbia intitolato il libro “Esco a fare 2 passi”...
in effetti con la trama raccontata ha decisamente poco a che fare!
IL MIO VOTO: * BUONO *
LO SCRITTORE:
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