giovedì 20 dicembre 2012

"E' una vita che ti aspetto" Fabio Volo (2003)

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LA TRAMA:
Questo libro parla di Francesco che non era felice e invece poi sì.
Un ragazzo di oggi, un trentenne qualunque, con un lavoro stressante, storie di sesso con ragazze diverse, la paura di restare fuori dal branco,
la difficoltà di comunicazione con i genitori, il rimpianto e il ricordo dell'infanzia, il rito delle canne e il mito dell'amicizia, quella vera.
Un ragazzo che un giorno si accorge di esistere senza vivere davvero, e decide che così non va.
Con una buona dose di coraggio e tanta autoironia affronta la depressione, l'ipocondria, il torpore esistenziale.

IL MIO GIUDIZIO:
Un romanzo semplice ma intenso,scorrevole e leggero ma che,nella sua leggerezza,
lancia un messaggio molto importante, almeno x me,che sto vivendo la stessa crisi interiore del protagonista...
tanto è vero che ho praticamente sottolineato metà libro.

La storia narra di Francesco,un trentenne che,a causa del referto di alcune analisi del sangue fatte x un semplice controlli che deve andare a ritirare,si convince di essere gravemente malato e di stare x morire.
Dagli esiti degli esami risulta invece che sta benissimo ma Francesco realizza che tutta questa paura di morire che gli era presa in realtà nient’altro è che un gran paura di vivere.

Si rende conto che la vita che ha vissuto fin’ora,tutto sommata tranquilla,stabile e abitudinaria,
in realtà non lo soddisfa...anzi si sente depresso,pieno di ansie e paure.
Inizia così a scandagliare la sua esistenza e le sue angosce:
il senso di vuoto che lo prende all’improvviso e lo porta a piangere senza motivo,
il fare ogni giorno le stesse identiche azioni come un automa senza provare un briciolo di emozione,
il passare da una storia di sesso all’altra x paura di innamorarsi veramente e di lasciarsi troppo coinvolgere dai sentimenti,
il vivere costantemente nella paura che qualcosa di brutto possa accadere.
Si rende conto che in effetti lui sta vivendo una vita “non vita” sempre con un occhio puntato sul domani,
sugli impegni che avrà e quello che potrà accadere.

Capisce che non potrà mai stare bene con gli altri se prima non impara a stare bene con se stesso.
Decide allora di staccare un po’ la spina x ritrovarsi.
Fa una scelta anacronistica (ma che io a dispetto di molti, ho sempre approvato e sostenuto):
lascia il lavoro a tempo pieno e passa a fare il part time.
Pur guadagnando meno si accorge che riesce comunque a vivere lo stesso e anche meglio,
xchè migliora la qualità della sua vita:
ha il tempo di passeggiare x la città,leggere libri,guardare film,
stare insieme ai suoi affetti e soprattutto ha il tempo x riflettere,
imparare a conoscersi e capire che il migliore amico che si può trovare è proprio dentro di noi.

Così piano piano,come in un puzzle in cui tutti i pezzi vanno al loro posto dopo che hai iniziato a costruirlo,
impara a volersi bene,a manifestare la propria gioia o il proprio malcontento,
ritrova la serenità interiore e anche quella con gli amici e i familiari e alla fine,proprio quando meno se lo aspetta,
trova anche il vero amore.

Che dire...
Uun libro in cui bene o male qualsiasi trentenne di oggi (ma probabilmente anche chi 30 anni non li ha + da un pezzo o deve ancora arrivare ad averli) si riconoscerà sicuramente.
Un libro che fa davvero riflettere e aiuta come e forse di + di una seduta psicanalitica!
Da leggere non tutto di un fiato ma assaporando parola x parola,
xchè ogni frase fra meditare sul senso della vita e su ciò che possiamo o non possiamo fare con essa.


IL MIO VOTO: * BUONO *

LO SCRITTORE:
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