giovedì 27 dicembre 2012

Frasi dal libro "Moshi moshi" di Banana Yoshimoto


Partiamo sempre dal torbido,quando cominciamo qualcosa di nuovo.
Poi però arriva quel momento in cui tutto inizia a scorrere limpido,e in tranquillità prende a seguire il suo corso naturale.

Se si trattava semplicemente di camminare per strada,tra me e gli altri non c’era differenza,ero del tutto normale,e la cosa mi meravigliava.
Dentro di me ero a pezzi,eppure quella che si rifletteva nelle vetrine era la mia immagine di sempre.

Al domani ci penseremo domani.

In un certo senso non saremmo mai più tornate come prima,qualsiasi cosa avessimo fatto.
Vivere significava procedere portandosi tutto dietro.

Il corpo continua a vivere anche se l’anima è morta.

Non guardava né davanti a sé,né dietro di sé  più del necessario.

La mamma diceva sempre:”Il mio charme è ben poca cosa al confronto”.
E io pensavo:”I confronti è meglio lasciarli stare,è tutto tempo sprecato”

Ma così non va bene,pensai.
Qualsiasi cosa faccia o chiunque veda,così non va bene.
Sto vivendo nella sua ombra,come uno che è stato appena lasciato.
Se non sto attenta,finirò per andare in questo modo tutta la vita,davvero.
Ma come ho fatto a ridurmi così?
Ci sarà qualcuno in grado di dirmi se guarirò mai?

A volte era come se il fango che turbinava dentro di me,in profondità,affiorasse in superficie solidificandosi,e sentivo davvero la pancia infiammarsi e farmi male,mentre il respiro diventava affannoso.

Mi faccio pena,pensai.
Vivevo strisciando,non riuscivo proprio a rimettermi in piedi.
Non passava la notte,i rimpianti erano sempre lì dov’erano.
C’erano cose che volevo dirgli e non lo avrei potuto più fare.
Erano trascorsi anni,ma non mi ero mossa di un passo e forse non ci sarei mai riuscita.

Non ci rimaneva altro:continuare a vivere,portando avanti ciascuno la propria battaglia.
Non potevamo lasciarci morire,ma,se proprio dovevamo vivere,allora era il caso di darsi da fare.

Non ti bastava la luce?
Non potevi vivere soltanto del tepore della quotidianità?
E’possibile che ti sia impantanato in quello squallore,cupo e sporco,che il tuo cuore se ne sia lasciato contagiare a tal punto da mettere a repentaglio la vita?

E potevamo vivere tranquillamente,a modo nostro,anche se non riuscivamo a stare al passo con la vita.

Non è che io voglia pensare di essere l’unica ad aver sofferto,né è mia intenzione guardare gli altri dall’alto al basso,però non posso fare a meno di percepire come superficiale qualsiasi cosa mi venga detta,e da chiunque.

Quello che abbiamo visto ha distrutto ogni cosa.
Ma noi ci siamo ancora.
Non dobbiamo pensare alla perfezione come metro di paragone.
E’ meglio pensare che oggi,rispetto a quando eravamo nel punto più basso,stiamo molto meglio.

Qualsiasi decisione tu prenda,non avere fretta.
Se cerchi si saltare le tappe,ti ritroverai al punto di partenza.

Ho assistito a situazione talmente complicate che ho una voglia incredibile di vedere le cose ben nette,definite.

Gli esseri umani hanno tutti i loro punti deboli,difetti difficili da superare.
E allora ve bene così.
In fondo siamo tutti diversi.

E’ così… il tempo passa,tornai a pensare.
Dovevo darmi da fare anch’io,non potevo continuare a fuggire.
Era il momento di smetterla di compatirmi:era andata così e basta.
Al mondo c’erano sicuramente persone a cui era successo di peggio.
Tutto a un tratto è accaduto qualcosa che nessuno poteva prevedere,facendomi perdere il controllo,ma questo può sempre succedere.

Mi ha succhiato la vita,ne sono sicura.
Persone del genere esistono.
Ma non riuscivo a spiegarmi come una persona,un essere umano,potesse trasformasi in una specie di buco nero.

Con una persona così posso andare ovunque e non avrò mai rimpianti.

Non tutto cambierà,certo.
Resteranno i ricordi a me più cari:colori,gusti,odori e tanti luoghi diversi.
Ma il mio corpo non li potrà assaporare.
Non sentirò mai più l’odore della sua schiena.
Potrò solo ricordarlo.
Perché la vita è così crudele?
Si perde soltanto,niente torna indietro.

Quell’episodio aveva rappresentato l’occasione di smettere di sprecare le nostre vite,il nostro tempo.
Piuttosto che sforzarci di capire e,fingendo di esserci riuscite,metterci a pensare a 1000 cose,avevamo deciso di tessere ogni giorno una tela che fosse soltanto nostra.

Ciò che è inciso nel corpo non scompare.

A volte le sostituzione sono impossibile,e si deve rinunciare.

Mi mancava tanto da avere la nausea,ma nonostante tutto,ormai non mi apparteneva più.

Fatta eccezione per la parte di lui che proprio non posso perdonare,la parte fondamentale della sua anima,ormai,si trova qui.

Il mondo gira in direzioni che non possiamo neanche immaginare.

Non vogliamo odiare ma finiamo per farlo.
Non vogliamo dare la colpa a nessuno ma lo facciamo.
Vorremmo prendere le cose alla leggera,ma ci ritroviamo sempre a un punto morto.

Ma cosa diavolo è la vita?
Non sapevo davvero cosa pensare.

Quello che deve succedere succede sempre tutto in una volta.

Tutto era possibile,ma il futuro non si può prevedere.
Una macchina avrebbe potuto investirmi e uccidermi non appena avessi messo piede fuori dal bar.
A Parigi avrei potuto incontrare il grande amore e non fare più ritorno qui.
Andando al lavoro,la sera successiva,Aratani si sarebbe potuto trovare improvvisamente una donna bellissima alle calcagna,per la quale mi avrebbe lasciato,proferendosi in 1000 scuse.
E allora è meglio fare tutto ciò che si può senza risparmiarsi..
Molto meglio,ne sono sicura.

Essere giovani voleva dire proprio quello: l’eccitazione di fare una dopo l’altra cose che non si erano mai fatte.

Sai cosa significa essere abbandonati così?
Ho preso a odiarmi sul serio,tutto di me mi sembra sporco,sgraziato,mi viene voglia di sparire senza lasciare traccia.
Se pure sembra che stia per capitarmi qualcosa di bello,nello stesso istante mi sembra di non valere niente,di non significare niente.

Io non sono una brava ragazza.
Pensavo che fosse tutto inutile,che ero la sola a pagare per tutto,che non avrei ricavato nulla,che per colpa degli altri continuavo a soffrire e che di tutto questo,prima o poi,avrei chiesto il conto.

Scendevano una dopo l’altra, inarrestabili:
erano le lacrime di chi ha scoperto di non essere più bambino,e ripensa con nostalgia a un tempo che è passato.

Era come se avessi dimenticato chissà dove una parte di me.

Eppure quel senso di sconfitta aveva un che di rassicurante.
La tensione si era sciolta,allentata,potevo solo ricominciare daccapo,ero a terra e avevo voglia di guardare in alto.

Guardavo nei suoi occhi grandi:era quello il luogo in cui avrei trovato rifugio,ne ero certa.
Ero governata da quella singolare tranquillità.
Non era razionale,ma vedevo uno spazio vuoto in cui mi sarei potuta immergere agevolmente.

In una giornata piena di sole come oggi,un’anima può trovare finalmente pace,non credi?

Parecchie risposte non vengono mai fuori,nemmeno a furia di girarci intorno.
Ma per te trascorrere il tempo così  è normale,e non ti chiedi mai se sia infantile,o sbagliato.
Eppure c’è un altro modo di trascorrere il tempo.
Si può anche stare fermi a guardare nel vuoto,senza pensare a niente,in attesa che tutto passi.

Ma nessuno può riflettere al posto di qualcun altro,per quanto vicini si possa essere.
In fondo questo è il tuo lato tenero,il tuo lato buono.
Tu dai sempre il massimo,in qualsiasi occasione,ti preoccupi degli altri costantemente,ti muovi e pensi per loro senza sprecare un momento,e questo eccesso di coraggio,a un certo punto,sfocia nel pianto.

Vedendo i suoi denti perfetti,pensai che il suo sorriso era il più bello che avessi mai visto.

C’è qualcosa negli amori mancati,qualcosa di bello che appartiene soltanto a loro.

Non rimpiangevo nulla di quei giorni,né ero pentita di aver fatto l’amore con lui.
Ma adesso dovevo vivere giorni nuovi.
Quell’epoca era finita in un momento,come sabbia che cade dalle mani.

Era tutto molto naturale,come se ci frequentassimo da sempre.
Però sapeva che si trattava di un’illusione,perché dal giorno successivo non l’avrei più rivisto per chissà quanto tempo.

Ero come rinata.
Provavo la sensazione di sollievo di chi sa di aver fatto tutto il possibile.
Ormai non c’era più da temere,non c’era più niente da perdere.

Mi sentivo come seduta per terra,con il cuore incapace di stare al passo,e invece ero arrivata fin qui e all’improvviso
la realtà mi era venuta incontro,il tempo aveva rallentato il suo corso.

In tutto questo tempo mi è sembrato che la vita prendesse colore solo quando c’eri tu.
Gli unici momenti in cui smettevo di preoccuparmi erano quelli in cui parlavamo insieme.

Pregavo affinchè quel sogno non svanisse nel nulla,perché quel miracolo non cessasse.
Fu come alzarsi in volo  e respirare la libertà a pieni polmoni,fino quasi a bruciare al fuoco della passione ritrovata.

Piangevo a dirotto.
Quanto bisogna piangere perché le lacrime si esauriscano?

Bada bene,tempo,che tutto ciò che conservo nella testa,nelle cellule del mio corpo,in fondo agli occhi,tutto questo non potrai mai portarmelo via.
Adesso sapevo che,per quanto giovane,miserabile e insignificante potessi apparire,
per quanto non potessi condividere ogni cosa con chiunque altro al mondo,
la mia esperienza andava a completare tutte le altre,era quanto possedevo di più prezioso,e lo avevo capito sotto il cielo stellato di una notte gelida.

…e sarei stata io,a partire da quel momento,a costruire la mia vita giorno dopo giorno.

Non era cambiato niente,la nebbia non si era ancora diradata,eppure il mio cuore era pieno di qualcosa che somigliava proprio a una risposta

2 commenti:

Greenfern ha detto...

Ho appena finito di leggere Moshi Moshi, e anch'io ho annotato qualche frasi. meno di te è vero! qualcuna l'hai scelto, qualcun'altra no. Ma sono felice che altri persone aprezzino questa capacità che ha Banana Yoshimoto di dire verità luminose in frasi che sembrano banali.

Cinzia Cappelli ha detto...

Grazie per il commento! 😉
Per anni la Yoshimoto è stata una delle mie autrici preferite ma,dopo "Amrita" ha iniziato a lasciarmi un pò perplessa.
Dopo aver letto "A proposito di lei",l'ho abbandonata del tutto.