LA TRAMA:
Siamo nel 1978.
A Roma le Brigate Rosse hanno rapito Aldo Moro, in Sicilia boss mafiosi come Gaetano Badalamenti soffocano ogni tentativo di resistenza civile,
a Milano le bande criminali di Vallanzasca e Turatello fanno salire la tensione in una città già segnata dagli scontri sociali.
Ma anche in questo clima la dolcevita del capoluogo lombardo, che si prepara a diventare la «Milano da bere» degli anni Ottanta, non conosce soste.
È proprio tra ristoranti di lusso, discoteche, bische clandestine e cabaret – dove cresce una nuova generazione di uomini di spettacolo destinata a rivoluzionare la comicità italiana – che fa i suoi affari un uomo enigmatico, affascinante, reso cinico da una menomazione inflittagli per uno «sgarbo».
Si fa chiamare Bravo. Il suo settore sono le donne. Lui le vende.
La sua vita è una lunga notte bianca che trascorre in compagnia di disperati, come l’amico Daytona.
L’unico essere umano con cui pare avere un rapporto normale è un vicino di casa, Lucio, formidabile chitarrista cieco con cui condivide la passione per i crittogrammi.
La comparsa improvvisa di una ragazza,Carla, che per sfuggire alla povertà decide di entrare nel giro della prostituzione,
risveglia dolorosamente in Bravo sensazioni che l’handicap aveva messo a tacere.
Ma per lui non è l’inizio di una nuova vita – che comunque gli sarebbe preclusa – bensì di un incubo che lo trasformerà in un uomo braccato dalla polizia, dalla malavita e da un’organizzazione terroristica.
Incastrato come capro espiatorio in una serie di omicidi e in una strage efferata, per salvarsi non potrà contare che su se stesso.
Il mondo, cui aveva cercato di sottrarsi scegliendo l’oscurità alla luce del giorno, lo risucchia mettendolo faccia a faccia con la violenza del proprio tempo. Qualcosa di molto più grosso di lui che fa sembrare acqua cristallina i suoi traffici sporchi.
IL MIO GIUDIZIO:
Dopo il non tanto entusiasmante “Io sono Dio” (dove,fra l’altro, ho avuto la delusione di trovare un capitolo palesemente scopiazzato da un romanzo di Guillaume Musso) ho acquistato il nuovo libro di Faletti,sempre a scatola chiusa (essendo uno dei miei scrittori preferiti),
ma con qualche dubbio.
Invece “Appunti di un venditore di donne” è davvero un piccolo capolavoro...se non è al livello di “Io uccido” (il mio preferito x eccellenza),
poco ci manca.
L’inizio è,come sempre un po’ lento,poi,come un diesel,il ritmo diventa serrato e la storia avvincente,ricca di colpi di scena fino all’ultima pagina e,questa volta,anche con un pizzico di celato romanticismo di sottofondo che non guasta mai.
Caratteristica tipica di tutte le opere di Faletti è quella di farti affezionare immediatamente ai protagonisti e di provare un istintivo moto di simpatia x loro.
Infatti,nonostante Carla non sia propriamente Santa Maria Goretti e Bravo sia un conclamato puttaniere sempre con le mani in pasta,non si può non fare il tifo x loro.
Dopo aver ambientato gli altri suoi romanzi all’estero,x la prima volta la storia si svolge in Italia,x l’esattezza in una Milano di fine anni 70,
nel periodo del terrorismo e delle Brigate Rosse (si fa spesso riferimento,infatti,al rapimento di Aldo Moro)in un ambiente conosciuto e vissuto in prima persona dall’autore:quello del cabaret.
Come specifica,infatti,nei ringraziamenti finali,il + volte citato locale “Ascot”,altri non è che il “Derby”...e,sempre dai ringraziamenti finali,
si scopre che x alcuni dei personaggi inseriti nella storia,ha preso spunto da persone realmente esistenti a cui,come una sorta di regalo,
ha voluto donare l’immortalità che solo l’essere citati in un libro può dare.
Ribadisco,sempre + convinta,che se,a mio modesto parere,Faletti era totalmente insignificante come comico è sicuramente geniale come scrittore.
Ed io aspetto a gloria che,almeno uno dei suoi scritti,venga trasformato in un film e magari,xchè no,con una parte interpretata dallo stesso Faletti... e x quanto riguarda “Appunti di un venditore di donne”,lo vedrei alla perfezione nel ruolo del malavitoso Tano Casale o in quello di Lucio,l'enigmatico musicista cieco,vicino di casa di Bravo.
IL MIO VOTO: * ECCELLENTE! *
LO SCRITTORE:
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