LA TRAMA:
1986
Adrien, Etienne e Nina si conoscono in quinta elementare. Molto rapidamente diventano inseparabili e uniti da una promessa: lasciare la provincia in cui vivono, trasferirsi a Parigi e non separarsi mai
2017
Un'automobile viene ripescata dal fondo di un lago nel piccolo paese in cui sono cresciuti. Il caso viene seguito da Virginie, giornalista dal passato enigmatico. Poco a poco, Virginie rivela gli straordinari legami che uniscono quei tre amici d'infanzia. Che ne è stato di loro? Che rapporto c'è tra la carcassa di macchina e la loro amicizia?
IL MIO GIUDIZIO:
Tre, il numero perfetto. Così come è perfetto il rapporto che, sin dall'infanzia, lega Nina, Adrien ed Etienne. Questa è la storia di un'amicizia che resta tale nel corso degli anni. O forse no?
La storia è ambientata a La Comelle, un piccolissimo borgo francese, situato nella regione della Borgogna e si svolge su due piani temporali distinti: uno, passato, che va dalla metà degli anni '80 fino ai primi del 2000 e l'altro, il Dicembre 2017, che sarebbe il "presente" di chi scrive.
E, chi scrive, è Virginie, giornalista quarantunenne e coetanea dei protagonisti che, dopo tanti anni, fa ritorno a La Comelle, dove si occupa della cronaca locale.
Virginie è un personaggio enigmatico e misterioso, donna riservata e solitaria, sostiene di conoscere benissimo Nina, Adrien ed Etienne, di aver trascorso l'infanzia e l'adolescenza con loro e di avere, allo stato attuale, dei conti in sospeso con ognuno dei tre. Effettivamente è a conoscenza di tanti dettagli della loro vita, che ci racconta con dovizia di particolari ma, la cosa strana è che sembra essere una spettatrice esterna ed eterea: loro non la nominano mai, come se non la vedessero neanche, come se non esistesse, come se Virginie fosse un fantasma che osserva da lontano.
Nel dicembre del 2017, appunto, viene ripescata dalle acque del lago della foresta un'auto rubata tanti anni prima, il 17 Agosto del 1994 e, all'interno della vettura, vengono rinvenute delle ossa che si presume possano appartenere a Clotilde Marais, all'epoca diciottenne e scomparsa dal paese proprio quel giorno, senza più dare notizie di sé. Clotilde è in qualche modo collegata ai "tre" in quanto al momento della sparizione era la ragazza di Etienne. Si è dileguata forse per causa sua? O è stato proprio lui a toglierla di mezzo?
Tre, il numero perfetto. Nina, Adrien ed Etienne, un'amicizia nata quando erano poco più che bambini e cresciuta nel tempo, senza ambiguità e senza malizia, sognando un futuro insieme come musicisti della stessa band, in una appartamento in condivisione a Parigi.
Fra loro così diversi eppure complementari, tutti e tre con il comune denominatore di una famiglia "pesante" sulle spalle: Nina, rifiutata dalla madre che l'ha abbandonata appena nata, cresciuta da un nonno forse un po' burbero ma che per lei darebbe la vita; Adrien nato da una ragazza madre hippie e alternativa, con un padre a distanza totalmente assente; Etienne proveniente dalla borghesia, figlio mediano e scapestrato, ignorato e disprezzato dal padre che lo reputa un buono a nulla in confronto ai suoi fratelli.
Nina, Adrien ed Etienne, tre personalità complesse e particolari: Nina dolce e sensibile con la passione per il disegno a carboncino; Adrien timido e suscettibile che trova conforto solo mettendo nero su bianco i suoi pensieri; Etienne irriverente ed opportunista, bello e dannato che vive "di rendita" grazie ai suoi amici, di cui sfrutta le potenzialità e la bontà d'animo.
Nina è il cuore, Etienne è il capo e Adrien il gregario.
Nina al centro, Etienne a sinistra e Adrien a destra.
Tre, il numero perfetto.
Ma qualcosa si incrina e li porta ad allontanarsi nel momento in cui, la vita, dà a uno di loro, un duro colpo basso, assai difficile da affrontare.
E, il dicembre 2017, sarà per loro tre, anzi...per loro quattro perché, finalmente, si paleserà anche Virginie, il momento della resa dei conti.
Finalmente, di nuovo, o forse per la prima volta, faccia a faccia, quando tutto sembra stia per finire oppure, perché no, per ricominciare, tireranno le fila del loro rapporto per comprendere che, nonostante i tanti anni trascorsi insieme, nonostante la simbiosi fisica e il feeling speciale che li aveva uniti, probabilmente non si sono mai conosciuti veramente, perché si sono sempre "guardarti" senza mai "vedersi".
Valerie Perrin, una delle autrici che prediligo maggiormente, come sempre ha la capacità di coinvolgere il lettore sin dalle primissime pagine, con una scrittura delicata, a tratti malinconica ma intensa e avvolgente che porta ad affezionarti ai protagonisti delle sue storie e ad avere la curiosità non solo di sapere cosa accade loro ma proprio a sentire empatia nei loro confronti.
Altra peculiarità dell'autrice (e chi ha letto "Cambiare l'acqua ai fiori" lo sa bene!) sono i sensazionali colpi di scena che, con nonchalance, ti fa esplodere davanti agli occhi come una bomba, lasciandoti a bocca aperta per lo stupore. E , allora, non puoi fare a meno di tornare indietro, di rileggere determinati passaggi che, a questo punto, assumono tutto un altro significato e di renderti conto che, qua e là, con noncuranza, qualche indizio lo aveva lasciato e magari in maniera nemmeno tanto "celata", siamo noi (o almeno, io, in questo caso) che non siamo stati bravi a coglierlo.
Un romanzo veramente ben scritto, curato stilisticamente e in ogni dettaglio e particolare che, oltre all'amicizia, affronta anche un'altra tematica importante e quanto mai attuale, di cui però non vi anticipo nulla per non compromettervi la lettura.
Unica piccola "pecca" di tutta l'opera è il finale.
Non che sia brutto o deludente, sia ben chiaro, però il finale, si sa, è una parte "importante" perché è quella che "ti rimane in bocca" quando termini la lettura e, con un libro così impeccabile in ogni sua parte, sarebbe stato bello averne uno "ad effetto", invece, purtroppo, proprio nelle ultime pagine è scaduta un po' nel banale e nell'ovvio, sbagliando anche le tempistiche.
Ma ciò non toglie niente ad un'opera, nel complesso, avvincente e godibilissima che vi consiglio di leggere per evadere qualche ora dalla realtà.
IL MIO VOTO:
Una bella storia di amicizia, un'importante tematica sociale trattata con sensibilità e delicatezza, un colpo di scena che vi farà sobbalzare, una scrittura avvincente e curata nei minimi dettaglia.
Assolutamente consigliato!
LA SCRITTRICE:
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