mercoledì 29 dicembre 2021

Frasi dal libro "Donna Vergogna" di Ilaria Principi

Evidentemente in me c'è un alto bisogno di comunicare e un disperato bisogno di condividere, di buttare fuori le mie emozioni attraverso la scrittura.

L'arte non potrà mai essere una contraddizione.

Amo ricercare e selezionare le parole, a volte le cambio perfino dopo svariati mesi, penso e cerco sinonimi finchè quella parola non mi soddisfa.

Parlo di una cosa brutta, racconto un aneddoto che mi fa malissimo e subito dopo rido. Cosa non si fa per non mettersi a piangere davanti a qualcuno...

Scrivere un libro è sempre stato un mio sogno che non credevo di poter mai realizzare.

Niente "come stai", niente "vuoi chiacchierare?", l'importante è riunirsi solo per spettegolare.
Di cose serie con loro non si può mai parlare, m'interrompono sempre, preferiscono sparlare.

Non sprecate tempo, le parole vanno via col vento.

Il problema più grave è che il mondo è un egoista, un viscido bastardo che ti manda fuori pista, se non sei in lista, se non ti adatti, se non ti adegui, se non riesci a stare in piedi, allora è meglio che ti dilegui.

Diciamo che il sentimento di "inadeguatezza da branco", come lo chiamo io, l'ho sempre sentito in sottofondo da quando sono nata. Potrò sembrarvi una disadattata, ma non mi è mai piaciuto frequentare gruppi di persone troppo numerosi, innanzitutto perchè si creano sempre sottogruppi, e poi mi piace la calma, mi piace parlare con le persone che frequento.

Reputo che la gente, sia in famiglia che fra le amicizie, mi dedichi troppo poco tempo.

Il bisogno di attenzioni, però, non deve essere confuso con la voglia di stare al centro dell'attenzione, perchè sono due necessità ben distinte. Io non ho mai sentito il bisogno di stare sotto i riflettori, anzi. Essendo una persona molto riservata e troppo timida, è un bene che la gente non mi noti più di tanto. I mio bisogno richiede considerazione, affetto, comunicazione e, se possibile, qualche buona iniezione di fiducia.

Mi è capitato tante volte di rientrare a casa da queste rimpatriate con il vuoto assoluto.

Io, ormai, vivo da qualche anno in semi isolamento, esco solo quando si tratta di vedere quelle poche persone che ancora non mi fanno sentire fuori posto.

Due anime che soffrono si attraggono? Sì!
Però il rapporto è malato, troppo condizionato. Non può continuare,  è un legame avvelenato.

Non si gioca con i sentimenti, ci senti? So che tieni a me, se dici il contrario, menti.

Non voglio più nulla, non chiedo più niente. Ormai, se conosco qualcuno, sento che mente.

"Sai la gente è strana, prima si odia e poi si ama".
A me è successo il contrario: amicizie e conoscenze partite a razzo, tipo colpo di fulmine, rivelatesi il nulla, con qualche strascico di rancore e sofferenza.

Del fatto che la gente con problemi esistenziali si appicchi a me come cozze allo scoglio ne abbiamo già parlato.

Io, nonostante sia timida e un pò schiva, sono comunque una coccolona: dimostro il mio affetto senza vergogna, sia tramite un abbraccio che tramite un ti voglio bene.

Cos'è l'amicizia se non il gettare via tutte le maschere che ci vengono imposte dalla società e liberarsi completamente di fronte a una persona?

Ho sempre dato molta importanza agli occhi e allo sguardo delle persone, sono i dettagli su cui mi concentro di più.

Adorava stuzzicarmi, si divertiva a farmi incazzare. Era una stronza, ma era un punto di riferimento.

L'avevo fatta sentire importante, ma troppo.
Si sentiva talmente tanto importante da pensare che io fossi pronta a buttare via la mia dignità per lei.

Tu mi leggi dentro a me non piace essere letta.
A me piace stare con te, potrei parlare con te per ore, di tutto. Tu mi attiri. Però, allo stesso tempo, mi fai venire voglia di prenderti a sberle.
Come si fa a non andare fuori di testa con una persona simile?

Quando teniamo a qualcuno, dovremmo avere sempre il coraggio di parlargli, anche di argomenti scomodi, soprattutto di argomenti scomodi. Altrimenti, ci saranno sempre problemi e fraintendimenti, che porteranno inevitabilmente alla distruzione del rapporto.

Nessuno perde tempo a scrivere a una persona e a frequentarla se questa le dà fastidio o se la considera una rottura. Io sono fatta così: se una persona mi si appiccica troppo, se la reputo pesante, cerco di scoraggiarla e di far morire il rapporto. Non la cerco, non la chiamo, non le scrivo. Se vedo che questa persona rompiballe inizia a distaccarsi, non mi metto a cercarla. Sarebbe una contraddizione, giusto?
Lei, con me, si è comportata molto diversamente da come si comporterebbe una persona che vuole sbarazzarsi di un'altra che reputa pallosa. Infine, non credo di essere stata tutta questa gran rottura, per lei, dal momento che mi disse che le piaceva stare con me. Se vuoi sbarazzarti di qualcuno e vedi che questo qualcuno si sta allontanando da te, ringrazi il cielo e speri che non si faccia più vivo, non vai a ricontattarlo ogni volta.

E'quasi l'una, sto nella mia stanza.
Non dormo mica, ho ancora troppa ansia.
La vita è dura, questo lo sapevo
Ma fino a questo punto proprio non credevo
Non si fa mai in tempo a pensare positivo
I miei giorni passano e nemmeno li vivo.
I brutti pensieri sono veramente troppi
Quando è così va a finire che scoppi.
Rabbia e dolore, rabbia e dolore
Sento il terrore che batte nel cuore.
Da dove mi esce tutto questo rancore?
Rabbia e dolore, rabbia e dolore
Ridatemi indietro tutto il mio amore.
Ladri d'infanzia, rapitori di sogni
Non avete mai visto i miei veri bisogni.
Vi gridavo "aiuto!", branco di coglioni
Se solo mi aveste dato più ascolto allora
Adesso io sarei una donna più sicura.
Ed ecco che per colpa vostra l'incubo è tornato
Il pianto di quella bimba non è mai cessato.
Rabbia e dolore, rabbia e dolore
Voi siete i creatori di questo rancore.
La solitudine è ormai un'abitudine
La paura arriva forte e sicura
Il panico s'attiva in automatico
L'abbandono non ve lo perdono.
La mia anima è l'unica cosa che mi resta da salvare
Almeno quella la difendo, non ve la lascio sporcare.
Sono in una gabbia che mi sono costruita
Giorno dopo giorno, una sbarra per ogni ferita
Una parte di me teme di volerla fare finita
L'altra parte di me si disseta con ogni goccia di vita
A 'sto punto so bene che sembrerò impazzita.
Rabbia e dolore, rabbia e dolore,
Vorrei che sparisse per sempre il terrore.
Rabbia e dolore, rabbia e dolore
Vorrei che morisse tutto questo rancore.
Rabbia e dolore, rabbia e dolore,
ridatemi indietro tutto il mio amore.

Perchè lasciare una bambina di sei anni in balia dei pensieri più brutti che una bimba possa concepire?
Perchè lasciare che il terrore mi paralizzasse? Perchè nessuno ha parlato con me?
Non bisogna mai lasciare un bambino solo con le sue paure. I bambini vanno ascoltati, sempre.
Altrimenti, da adulti avranno ancora quel lato infantile che ricerca disperatamente amore e sicurezza e che si ripercuoterà sulla loro mente, influenzando le loro relazioni sociali e affettive, per sempre.

Le persone possono cambiare, sia in meglio che in peggio quindi non è mai giusto appiccicare etichette alla gente.

Quando nessuno ti capisce, quando nessuno ti fa sentire al sicuro e protetta, quando nessuno ti ascolta, quando nessuno ti crede, è molto difficile vivere, soprattutto a quell'età.

Mi mancavano dei punti di riferimento, avevo bisogno che qualcuno credesse in me, avevo bisogno di essere apprezzata e incoraggiata. Ma non lo fece nessuno.

Tu non sei una madre, solo una mezza donna
Tu non ti sposi e ti meriti la gogna.
Tu metti poco trucco e non porti la gonna
Vergogna! Vergogna! Vergogna! Vergogna!
Tu non dare consigli, non hai figli e non sei degna.
Io non ho maschere sulla mia faccia
Io ho un solo volto e non spero che piaccia.
Io non strumentalizzo ignari bambini
Io provo a svegliare un gregge di cretini.
Io non faccio cronache delle vacanze
Io racconto paure, sogni e speranze.
Io apro il cuore, leggo e scrivo poesie
Io sono costretta a digerire porcherie.
Io non scrivo "buongiorno a tutti quanti"
Io non faccio nulla di ciò che fanno in tanti
Tu non sei una madre, solo una mezza donna
Tu non ti sposi e ti meriti la gogna.
Tu metti poco trucco e non porti la gonna.
Vergogna!Vergogna! Vergogna! Vergogna!

Per tutta risposta sento un "mi fai vergognare", parole che feriscono più di una coltellata.

Una pecora nera senza più il suo pastore.
Un'anima sperduta senza un sorso d'amore.
La sensazione costante di creare imbarazzo
Ma almeno sono vera e non mento mai, che cazzo|
Odio lo shopping e i centri commerciali
Odio in generale tutte le cose materiali.
Amo l'arte e la cultura in qualsiasi espressione.
Amo tanto scrivere, pare sia una vocazione.
Canzoni, poesie, libri, film in bianco e nero
I cantautori, Dostoevskij, il cinema, quello vero
Faber, Tenco, la Magnani, i miei riferimenti.
Chaplin, Nino, la Fallaci mi han lasciato insegnamenti.
Guardare un film o una partita è ciò che mi basta
Lo dico a testa alta e col cuore entusiasta.
E se questo non coincide con le vostre previsioni
Il problema è tutto vostro, quindi fuori dai coglioni.
Spiacente ma, pensandoci, non provo affatto vergogna.
Perciò guardatevi allo specchio e chiudete quella fogna.

Io, sulle foto dei bimbi nudi, avrei qualcosa da ridire.
Innanzitutto, sappiamo bene quante insidie nasconda internet: purtroppo, la pedopornografia è sempre dietro l'angolo. Oltre a questo, io reputo che i bambini, dal loro primo istante di vita, abbiano la loro dignità e il loro diritto alla privacy. Quando saranno più grandi, potrebbero non essere contenti di essere stati esibiti e messi in vetrina in tutti i modi sul web, soprattutto se fotografati nudi.

Voler comunicare, argomentare, tenere una discussione, non significa lamentarsi di tutto.
Non ho mai avuto la pretesa di cambiare gli altri, ho soltanto avuto la speranza di aprire i loro occhi su molti temi che andrebbero affrontati.

Il diritto di attribuirmi pesantezza ce l'ha solamente la bilancia.

C'è da dire, inoltre, che molte, troppe donne si sposano o fanno figli solo perchè si sentono inferiori alle altre. Purtroppo succede anche questo. Bisognerebbe sempre fare solo ciò che vogliamo realmente, ciò che la nostra anima anela, non quello che la società si aspetta da noi.

Sui social è pieno zeppo di estremiste che etichettano le donne senza figli come "mezze donne", comprese quelle sterili o che per tanti motivi non ne possono avere. Poco fa vi ho detto di aver maturato l'idea di non voler diventare madre, ma chi vi dice che io non sia anche sterile? Magari lo sono e mi è solamente andata di lusso, dato che non ho il desiderio di farmi una famiglia. Ma se non fosse così? Come si fa ad attaccare una donna che vorrebbe ma non può? Li avete mai osservati bene gli occhi di una di queste donne mentre guarda passare una ragazza col pancione? Vi siete mai soffermati sul loro sguardo quando vi parlano vagamente dell'ennesimo aborto spontaneo? Io li ho guardati bene, quegli occhi, e vi assicuro che si può morire, in quel vortice di dolore che trasmettono. Sono sguardi che non dimentichi, quelli. 

Non metto assolutamente in dubbio il forte legame madre/figlio ma questo non significa che una donna che non ha partorito sia una deficiente.

Non ho mai nessuno con cui spartire un'emozione: c'è una costante e spiacevole impossibilità di condividere emozioni con altre persone.

A me piace il silenzio, la calma, il poter parlare in santa pace. Non voglio passare per quella che non sono ma a un giro in un negozio preferisco un bel film. Mi piace ascoltare musica, mi sono sempre trovata bene a teatro, mi piacciono le poesie. Altre volte scrivo a ruota libera, per sfogarmi.

Fabrizio De Andrè è una sorta di maestro di vita, la pensiamo allo stesso modo su molti argomenti.
Luigi Tenco invece lo considero più una specie di anima gemella: lui era uguale a me, sotto tanti aspetti. Alcune volte leggo o ascolto le sue interviste e certe dichiarazioni le sento particolarmente mie.

Anna Magnani non è stata un'attrice ma arte. Anna era arte pura e non penso che possa essere paragonata a nessuna. Provo una specie di venerazione per lei. Il suo sguardo, i suoi occhi. Aveva qualcosa in più, qualcosa di totalmente diverso da tutte.

Questi miei interessi piuttosto differenti da quelli degli altri contribuiscono a far sì che io sia etichettata come "strana, pesante e noiosa". Ma c'è una buona notizia: una volta mi preoccupavo del pensiero della gente, oggi non me ne frega più nulla.
Non bisogna mai rinunciare alle proprie passioni, o addirittura nasconderle, se queste vengono considerate strane dalla maggioranza della gente o per essere apprezzati dagli altri. Solo così possiamo sentirci davvero liberi.

Fra tutti i peccati degli esseri umani, ce ne sono alcuni di certo più gravi. Fra questi, è innegabile, c'è l'omertà per cui nessuno parla e nessuno sa. Bocche e finestre chiuse, fare finta di niente almeno nulla si vede e neanche si sente.

L'empatia è una dote rara e non c'è modo di insegnarla. La gentilezza è merce rara e non è facile trovarla.

Mi piacerebbe solamente non essere giudicata, soprattutto dalla gente che non c'è mai passata, che non mi conosce affatto oppure se l'è svignata. Stare vicino a me è un'impresa molto seria, so di avere un caratteraccio ma in compenso sono sincera. Io sono la prima a litigare con me stessa e ammetto pure di essere parecchio complessa. Ma dal momento in cui appari nella mia esistenza e per miracolo riusciamo ad entrare in confidenza, sappi che davanti a te c'è un'anima di cristallo, limpida e fragile, disgustata da un mondo fasullo. Per cui tienimi stretta, dammi protezione, potrei darti la mia vita se mi mostri comprensione.

Lei mi capiva, anche se non mi ha mai detto mezza parola buona. Sapeva leggermi dentro e io avevo bisogno di una persona con la sua sensibilità e la sua maturità. Lei, invece, detestava essere letta dentro. Lei poteva farlo con me ma non io con lei.

La gente sa come mi sento? No. La gente non sa nulla, niente di niente. E allora perchè parla?

Ilaria combatte tutti i giorni contro le sue paure per riuscire a camminare con le proprie gambe.
Ilaria non accetta più maldicente, chiacchiere e stronzate da parte di chi la conosce appena.
Ilaria si sente bene solo quando scrive.

Sono una persona estremamente sensibile e spesso anche molto fragile, ma non mi risulta che questa sia una colpa.

Chi ama comprende, chi ama difende. E invece ti hanno messa in croce, in croce da innocente. Chi è moro crocifisso non ti giudica, lui ti sente. Le sentenze le lasciamo a questa povera gente. Ora vai in pace, la vita è solo un brutto sogno.

Che i genitori e le famiglie, ancora prima delle scuole, si prendano la responsabilità di insegnare questo principio: la donna non va toccata, se non vuole, l'uomo non ne ha il diritto. Le ragazzine non dovrebbero nemmeno avere la necessità di imparare a difendersi. Sono i ragazzini che devono rifiutare l'idea di mettere le mani addosso a una ragazza contro la propria volontà, poichè è un atto vile.

A volte ho l'impressione di aver fatto un gran lavoro, a volte perdo pure quel minimo di decoro. A volte mi sembra di aver buttato via il mio tempo, a volte non so nemmeno io come mi sento.

A me chi mi si fila? Che devo fare per essere vista e ascoltata?

Piangere dinanzi a qualcuno è sinonimo di fiducia. E'come se le lacrime dicessero:"Io mi fido di te, aiutami".

Capii che non volevo condividere la mia storia con gli altri, perchè avevo bisogno di parlare con lei e basta. Non volevo intrusi.

Io, per natura, distruggo sempre tutto. Il mio carattere spesso non mi ha aiutata. Sono testarda, non scendo a compromessi, sono permalosa, gelosa, facilmente irritabile e non sono molto delicata, nel linguaggio. Ma ho anche dei difetti!

Impara a dare significato anche ai tuoi silenzi. Spesso, questi momenti sono molto significativi.

Gli istanti immediatamente successivi  a una seduta di psicoterapia sono quelli più importanti. Entri in una stanza ma quando esci non sei mai come prima. C'è qualcosa di nuovo, dentro di te. Ogni volta, dentro di te, qualcosa cambia. Ed è proprio per questo che bisogna riconoscere un merito a chi intraprende questo percorso: il coraggio. Ammettere di avere dei problemi e affrontare i propri fantasmi è tutt'altro che facile. Perciò, la psicoterapia non va assolutamente vista come un lusso, dato che spesso si soffre, si piange, si lotta contro se stessi. Ci sono delle volte in cui torno a casa sfinita, poichè si spendono tante energie mentali. Altre volte mi sento più carica e fiduciosa. Le parole assumono un altro peso, se dette da lei.

Comunque vada io posso solo ringraziare questa donna per avermi salvata tante volte da diversi tipi di morte. Non esiste solo la morte fisica. Le sarò grata per sempre, anche se dovessimo scannarci un'altra volta. Il bene che mi ha fatto non si potrà mai cancellare.

"Devi prendere marito".
Lo percepite anche voi il senso di ribrezzo che provo io? Ma quanto schifo c'è in questa frase? Il sesso, il membro maschile come rimedio a ogni male, come strumento di guarigione o correzione. Vi siete accorti che ancora oggi esiste questa idea malata? Diciamoci la verità: ognuno di noi ha sentito almeno una volta dire a una donna: "Fatti una scopata che almeno ti calmi". A me sembra assurdo che nel 2021 riesca a sopravvivere questo pensiero sudicio.

Mi fa ribrezzo questo stereotipo secondo cui una donna debba trovarsi per forza un uomo e fare figli solo perchè la società ci convince che debba essere così. Mi dispiace molto sapere che ci sono ragazze condizionate talmente tanto dal giudizio altrui al punto da modellare la propria vita in base alle aspettative degli altri.

In questa società, l'uomo può essere un eterno bambino, mentre la donna deve sbrigarsi a fare figli. L'uomo quarantenne single è un uomo indipendente, probabilmente uno con un'intensa attività sessuale. Un tipo da invidiare e prendere come esempio. La donna quarantenne single è una sfigata, una zitella acida o, al contrario, una puttana egoista. Un oggetto da evitare e da non prendere assolutamente come esempio. Pena prevista: il rogo.

Non ne azzecco una manco per sbaglio, nella vita ogni decisione presa, col tempo, si rivela errata. Da una parte li capisco se mi chiamano fallita, qualunque cosa io decida, puntualmente è una cazzata.

Di' a tutti che ti è venuta d'improvviso la voglia di mollare, ve lo presento: ecco a voi il mio nuovo fallimento. Buttare soldi e tempo è la mia più fedele abitudine, che ve ne pare del mio nuovo fallimento? Sottopongo la mia vita a un continuo sfinimento.

La natura mi ha fatta particolarmente sensibile ed empatica. Credo che la sensibilità sia un'arma a doppio taglio: è una bella qualità, umanamente parlando, ma rischia di rovinarti la vita.

Io sto bene solo quando scrivo. Quando sto seduta al pc a scrivere o sdraiata sul letto, in piena notte, a comporre, sento che sto facendo quello che voglio e quello che devo.



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