lunedì 17 maggio 2021

"Un cuore condiviso" Vincenzo De Lillo (2021)

 




TRAMA:
In questa fresca raccolta di 43 micro racconti, ai quali si aggiunge uno struggente ricordo del padre, Vincenzo ci conduce per mano attraverso la sua vita e ai suoi affetti. Distante dalle autobiografie convenzionali, il collage formato da queste brevi storie rende l'autore co-protagonista di una saga corale, fatta di aneddoti familiari, disavventure amorose, tragedie non sempre sventate, che si snodano dall'infanzia fino al tempo odierno, in cui Vincenzo (Enzo, per gli amici) è un marito innamorato e padre amorevole e ironico di due piccole pesti. Testi che divertono e commuovono e che ci fanno appassionare alle vicende di questa normale, straordinaria famiglia partenopea: i De Lillo's, come direbbero gli americani.


IL MIO GIUDIZIO:
È con enorme piacere che sono a recensire questa nuova opera dello scrittore emergente Vincenzo De Lillo, già autore del romanzo "Delirio" (che non ho ancora letto ma conto di provvedere a breve).
Seguo con interesse Enzo su Facebook ormai da diverso tempo e i capitoli di "Un cuore condiviso", racconti rigorosamente autobiografici, li avevo già letti praticamente tutti (tranne un paio) sul suo profilo social ma è stato divertente, a tratti commovente, leggerli nuovamente.

Enzo è un mio coetaneo, classe 1977 come me, e di lui, oltre all'innato dono di saper scrivere, mi piacciono la simpatia, l'ironia ma anche la semplicità, l'estrema sensibilità, l'umiltà mista a timidezza e il grande amore che nutre per la sua famiglia: per Maria, quel "donnino" (come la definisce con lui con affetto) che è sua compagna di vita da oltre 20 anni e per i suoi due bambini Diego (il quale porta il nome del suo grande idolo calcistico, Diego Armando Maradona) e Gabriele, il piccolo di casa. 

Come me, Enzo ama mettere nero su bianco gli eventi nello stesso momento in cui accadono per imprimerli per sempre nell'eternità, magari chiudendosi in bagno per scrivere freneticamente le emozioni che gli stanno passando per la testa.
Facendo un piccolo excursus su cosa veniva proiettato al cinema in quel periodo, quali canzoni venissero trasmesse in radio e quali politici erano al potere in Italia e nel mondo, l'autore apre il suo cuore al lettore, ripercorrendo la storia della sua famiglia e quella di figlio, fratello, fidanzato prima e marito poi e padre; il tutto infarcito con espressioni dialettali napoletane che danno un valore aggiunto e assolutamente esilarante all'opera.

Quindi, facciamo la conoscenza con nonna Antonietta che ha avuto 24 gravidanze e che stava sempre seduta taciturna per non farsi notare dal vorace marito; oppure con il bisnonno Paternò, dato per disperso in guerra, che invece fece ritorno a casa e, trovando la moglie sposata a un altro uomo e con nuovi figli avuti da esso, si dette alla macchia come un Mattia Pascal qualunque per non fare perdere la pensione di reversibilità alla donna e, soprattutto, per non perdere l'onore egli stesso.

E, ancora: l'infanzia vissuta in un popolare e pittoresco quartiere partenopeo, fra contrabbandieri gentiluomini e improvvisate venditrici di merendine lungo la strada che conduce a scuola.

Simpatici, ma talvolta anche dolorosi, aneddoti di vita familiare di quando era bambino e viveva con mamma e papà, lei sarta e lui magazziniere di giorno e cuoco di sera,e poi di quando era fidanzato e successivamente sposato con Maria.

L'amore folle per i figli, quei figli che "vederli crescere è difficile ma è uno spettacolo meraviglioso", anche se talvolta ti fanno fare indicibili figure di cacca come quella volta in cui il piccolo Gabriele, allora treenne, finse di non riconoscerlo come padre quando andò a prenderlo all'asilo, facendolo passare agli occhi delle maestre e della direttrice come un rapitore seriale di infanti.

Momenti di quotidiana routine come, ad esempio, il ritrovarsi in bagno per fare la pipì durante la notte, padre e figlio insieme, assumono sfumature dolci ma allo stesso tempo esilaranti.

Fino al capitolo finale che è pura poesia, con quel tocco di commovente sovrannaturalità.

"Un cuore condiviso" è una finestra sulla vita di Enzo e sulla sua deliziosa famiglia, una famiglia dove si ride e ci si diverte (in tal senso vi invito a seguire Enzo anche sul suo profilo Facebook dove, oltre ai suoi pensieri, spesso pubblica degli spassosissimi screenshot  delle conversazioni WhatsApp fra lui e sua moglie) ma dove, oltre ogni ragionevole dubbio, regna l'amore. 
Amore che Enzo ci tiene a condividere con il suo pubblico.
Quel "cuore condiviso" che, appunto, dà il titolo a un'opera che vi invito assolutamente a leggere. 
Perchè nel cuore vi resterà.

Note per l'acquisto: Disponibile su Amazon nel solo formato cartaceo.


IL MIO VOTO:
Un libro godibilissimo, coinvolgente, esilarante e commovente allo stesso tempo. 
Da leggere tutto d'un fiato.
Assolutamente consigliato!


LO SCRITTORE: 






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