LA TRAMA:
Sono le otto del mattino e Tiziana come ogni giorno, si prepara ad accompagnare il figlio a scuola.
Escono di casa, scendono al piano terra.
Tiziana scambia due parole col portiere, mentre Filippo gioca con l'ascensore.
Gli adulti parlano, il bambino si annoia.
Poi qualcuno chiama l'ascensore.
Filippo è dentro, vede le porte richiudersi e non può fare niente.
Filippo adesso è sparito.
IL MIO GIUDIZIO:
A poco più di un anno dalla pubblicazione di "Disegni", Nicola torna rinfrescarci l'estate grazie ai brividi che proveremo leggendo il suo ultimo romanzo, come sempre un thriller psicologico,"Fino al quarto piano".
Ambientato nell'ipotetica città di Asteria, che già aveva dato i natali al buon Roberto Ventura de "La strada della follia" (altro personaggio mica da ridere!), la narrazione si svolge, fatto salvo per alcuni flashback, all'interno di un palazzo borghese e signorile, denominato Nevada Resort.
L'evento da cui scaturisce il plot narrativo è tutto sommato banale:
una madre che sta uscendo di casa con suo figlio, per accompagnarlo a scuola, si ferma un attimo in portineria per scambiare due chiacchiere con il portiere.
Il bambino, annoiato dai discorsi degli adulti, gioca ad entrare e uscire dall'ascensore fino a quando, mentre vi si trova all'interno, l'ascensore viene chiamato da qualcuno ai piani superiori, le porte si chiudono e l'ascensore inizia a salire con il ragazzino dentro.
Poco male, si può pensare: com'è salito, riscende.
Ma al Nevada Resort (e in tutti i romanzi di Nicola), niente è come sembra!
E, in quell'ascensore, il piccolo, che si chiama Filippo e ha 10 anni, potrebbe iniziare una salita, o forse è meglio dire una discesa, agli inferi.
Il bambino, annoiato dai discorsi degli adulti, gioca ad entrare e uscire dall'ascensore fino a quando, mentre vi si trova all'interno, l'ascensore viene chiamato da qualcuno ai piani superiori, le porte si chiudono e l'ascensore inizia a salire con il ragazzino dentro.
Poco male, si può pensare: com'è salito, riscende.
Ma al Nevada Resort (e in tutti i romanzi di Nicola), niente è come sembra!
E, in quell'ascensore, il piccolo, che si chiama Filippo e ha 10 anni, potrebbe iniziare una salita, o forse è meglio dire una discesa, agli inferi.
Per questo la madre, seguita come un segugio dal portiere, inizia a percorrere affannosamente quelle 4 rampe di scale (tante quanti sono i piani dell'edificio) che, passo dopo passo, sembrano diventare kilometri e che, attimo dopo attimo, si riempiono di nefasti presagi, portando la tensione alle stelle.
Ed ecco che la narrazione si trasforma in una sorta di viaggio nella psiche degli abitanti del palazzo, su ognuno dei quali si potrebbe scrivere un romanzo a sè stante.
A partire da Tiziana, la madre di Filippo, che vive al Nevada Resort da circa un anno, ovvero da quando il suo (ormai ex) marito Paolo l'ha sbattuta, di punto in bianco e senza un apparente motivo, fuori dalla casa coniugale, insieme al bambino.
Donna bellissima e benestante, più vicina ai 50 che ai 40, titolare di una delle più rinomate boutique del luogo, ha in realtà una personalità alquanto problematica e disturbata:
Donna bellissima e benestante, più vicina ai 50 che ai 40, titolare di una delle più rinomate boutique del luogo, ha in realtà una personalità alquanto problematica e disturbata:
fa uso ed abuso di troppi farmaci, soffre di ansia e di manie di persecuzione che l'hanno portata sull'orlo della depressione e l'hanno anche spinta,in passato, a compiere gesti autolesionistici.
Astiosa, cattiva e vendicativa, cova dentro di sé una grande rabbia e un odio profondo verso il resto dell'umanità, dovuto anche a un forte egocentrismo e a una totale mancanza di empatia nei confronti del prossimo.
Astiosa, cattiva e vendicativa, cova dentro di sé una grande rabbia e un odio profondo verso il resto dell'umanità, dovuto anche a un forte egocentrismo e a una totale mancanza di empatia nei confronti del prossimo.
Ma anche i suoi vicini di casa, incluso il portiere Giovanni, non sono da meno.
Ogni famiglia del Nevada, all'apparenza perfetta come si richiede a chi abiti un luogo così rinomato, ha diversi scheletri nell'armadio da nascondere dietro a una facciata di distinto perbenismo, un po' come un sepolcro situato in un cimitero monumentale, maestoso al suo esterno ma che, di fatto, dentro di sé contiene un putrido cadavere: perversioni, fissazioni, manie,idiosincrasie, disagi fisici e psicologici più o meno evidenti ma anche lutti, perdite e mancanze.
Ogni famiglia del Nevada, all'apparenza perfetta come si richiede a chi abiti un luogo così rinomato, ha diversi scheletri nell'armadio da nascondere dietro a una facciata di distinto perbenismo, un po' come un sepolcro situato in un cimitero monumentale, maestoso al suo esterno ma che, di fatto, dentro di sé contiene un putrido cadavere: perversioni, fissazioni, manie,idiosincrasie, disagi fisici e psicologici più o meno evidenti ma anche lutti, perdite e mancanze.
Ogni volta che Tiziana suona al campanello di un piano,la porta si apre non solo su un appartamento ma soprattutto su un vissuto personale che, come dicevo prima, potrebbe dare il via ad un'altra appendice del romanzo, e ogni vicino,a suo modo, potrebbe avere un'intrinseca motivazione per aver rapito Filippo.
Su tutti gli abitanti vorrei però soffermarmi in particolare su Andrea Rossi (nome quanto mai comune!), che vive al Resort con la moglie Antonella e i figli Valentina e Giulio e altri non è che l'alter ego dello stesso Nicola.
Chi conosce l'autore non stenterà a "stanarlo" sin dalle prime righe di presentazione:
Chi conosce l'autore non stenterà a "stanarlo" sin dalle prime righe di presentazione:
stessa situazione familiare, stesso lavoro,stessi hobbies,stesse passioni, stessa personalità (e, fortunatamente, è una delle personalità più "normali" dell'abitato).
Un po' come il suo amico e collega Mirko Tondi, anche Nicola, ha voluto, per una volta, fare un cameo in una sua stessa opera.
Un po' come il suo amico e collega Mirko Tondi, anche Nicola, ha voluto, per una volta, fare un cameo in una sua stessa opera.
Per quanto riguarda il finale, invece, a differenza degli altri romanzi dello scrittore, devo ammettere che questo è un po' sottotono, anche se sicuramente molto originale e soprattutto lascia aperte le porte a un probabile seguito.
Però, visto che i libri di Nicola sono tutti, per sua scelta, autoconclusivi, starà al lettore stesso, immaginarsi il proseguo che più gli aggrada!
Però, visto che i libri di Nicola sono tutti, per sua scelta, autoconclusivi, starà al lettore stesso, immaginarsi il proseguo che più gli aggrada!
IL MIO VOTO:
Un thriller psicologico coinvolgente e ben scritto che ci farà rabbrividire in questa calda estate.
Consigliato! (Come tutti i romanzi di Nicola, del resto!)
LO SCRITTORE:
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