venerdì 30 agosto 2019

Frasi dal libro "Arcodamore" di Andrea De Carlo

Leo,porca miseria,ti rendi conto di quanto ci rinchiudiamo fuori dalla vita,per comodità,per abitudine e per semplice mancanza di occasioni?
Di come ci barrichiamo in un angolo e ci sembra anche di stare bene?
Con i cuscini e le poltrone comode e il whisky di malto e i sonniferi per non pensarci?
E fuori intanto c'è la vita e al più ci accontentiamo di immaginarcela o di guardarla filtrata o imitata in un film o in un libro ogni tanto?
La sfioriamo solo e il tempo passa via mentre noi siamo lì barricati nei nostri soggiorni arredati con tanta cura.
Ti rendi conto,Leo,porca puttana?

Non mi sembra di essere molto qualificato a dare consigli sentimentali.
Quando si è trattato di me ho sbagliato quasi tutto quello che potevo sbagliare.

E'un casino ma non tornerei indietro neanche se mi ammazzano.
Mi sembra di essere stato chiuso in un blocco di ghiaccio fino al mese scorso.
O sotto sedativi.
Senza sentire e vedere niente.
Come facevo?

Segui l'istinto,fai quello che ti viene di fare.
Alla fine è l'unica,credo.

Mi sentivo in vacanza dalla vita e avrei voluto restarci a lungo.

Non ti sembra che io e te ci conoscevamo già da prima di incontrarci?

C'era una vicinanza stupefacente nel suo sguardo e nel suo tono.
Non mi sembrava di aver mai parlato con qualcuno di così simile a me in vita mia.

Sei tu brava. A essere come sei.Davvero!

Mi sembrava di essere arrivato a un capolinea del tempo e dello spazio per poter mai tornare in circolo.

"Dov'eri?"
"In un posto orrendo.A pensare a te tutto il tempo"

"E poi?"
"Poi mi sono innamorata di te"

Ci siamo baciati.
Un bacio lungo e aspirato,come tornare in superficie dopo un'immersione interminabile.
Mi sembrava di ricongiungermi a me stesso ancora più che a lei.

Mi sembrava di essermi avventurato solo di un passo per un sentiero che portava in un territorio caldo e delicato già danneggiato in passato e sapevo già da prima di saperlo che non mi sarebbe stato facile venirne fuori.
Eppure andavo avanti,sempre più a fondo e sempre meno consapevole.

Stavamo minuti interi solo a guardarci,sospesi in una vibrazione quasi immobile.
Scivolavamo l'uno nell'altra,con gli occhi così vicini da non vedere più niente in modo definito,trascinati verso un punto difficile da raggiungere e difficile da lasciare.

Di colpo mi è sembrato di restare a riva mentre l'unica barca al mondo se ne andava via.

L'amore che ho per te mi sta seccando dentro.

Vorrei sapere se ci incontreremo e quando.
Se ci incontreremo troppo tardi o appena in tempo.
O ci incontreremo ma non riusciremo neanche a capire che eravamo noi e quanto eravamo importanti l'uno per l'altra.

Doveva succedere.
E'una di quelle storie inevitabili, che sono lì dormienti per anni e aspettano solo di prendere vita.

Quanto era torbida e venata di dolce e amaro la sua sensibilità.
Quanto erano fatti a curve e salite e discese improvvise i suoi percorsi interiori.

La vedevo talmente figlia di se stessa,diventata com'era senza dovere niente a nessuno.

A me non interessano i libri di formule.
Mi interessa sapere cosa ho dentro.
Anche a te dovrebbe interessare.
Qualsiasi persona intelligente che cerca delle cose dentro di sè dovrebbe avere il coraggio di mettersi in discussione.

E'stato come fare un viaggio.
Una specie di viaggio avventuroso e senza ritorno.

Mi sembrava di oscillare tra semplicità e complicazione e tra contentezza e preoccupazione come sul ponte di una barca.

Non sopportavo l'idea che mi tagliasse fuori quando stava male.

La sentivo come uno strumento musicale.
Come uno strumento che riuscivo a suonare con padronanza crescente.
Assecondava i miei movimenti e rispondeva mentre mi trascinava in alto con il ritmo del suo respiro e piccoli versi indistinti della sua voce.

Non c'era un solo suono da dentro l'albergo o da fuori.
Eravamo immersi nel puro piacere delle nostre voci molto vicine,nella vicinanza dei nostri corpi e nel tepore che si trasmettevano,nei brividi di comunicazione e di attrazione suscitati da ogni parola.

Quando ti senti libero di essere diverso da come eri prima,senza che nessuno stia lì a guardarti o ad aspettarsi che tu sia come sei sempre stato.

Ho fatto il meglio che potevo e tutti dicevano brava ma non ci ho guadagnato niente,a parte stress e delusioni.
Ma non sono arrivata da nessuna parte.

Mi sembrava il concentrato in una sola persona della volgarità e della vigliaccheria e della violenza e dell'ipocrisia e della prevaricazione e dei falsi principi e di tutto quello che avevo sempre detestato in vita mia.

Non avevo voglia che finisse.
Ero così intriso di nostalgia che avrei voluto restare sospeso con lei nello stesso stato per sempre,senza lasciare che nessuna delle nostre sensazioni venisse trascinata a far parte del passato.
Volevo restare sospeso con lei fuori dalla pressione dei dati di fatto e fuori dallo scorrere del tempo e fuori dal modificarsi delle cose,fuori dagli archi che i sentimenti formano da quando prendono vita a quando si esauriscono.

Ho solo cercato di vivere invece di stare lì imbalsamata.

Come cavolo lo hai trovato? Sulle Pagine Gialle,sotto la voce "porci"?

Era debole,più che altro.
Non sapeva neanche cos'è la vita,aldilà di tutti i discorsi e gli atteggiamenti.
Avevo sbagliato io a proiettargli addosso quello che non era.

Tutti i tuoi discorsi sul tuo percorso e la tua ricerca interiore e poi vai a fare la schiava del primo piccolo carnefice travestito da vittima che trovi.

Non riuscivo a capire la natura precisa del rancore furioso che mi aveva rovesciato addosso,nè di quello che avevo provato io:se nascevano dall'incomprensione o dal capirsi troppo bene,dall'amore o dal desiderio di controllo o dall'insicurezza o dal senso di perdita.

E'che noi uomini facciamo tanto casino e diciamo tanto e non riusciamo a prendere una decisione neanche se ci tirano con la corda al collo.
Invece le donne stanno zitte e non ti fanno capire niente di quello che gli passa per la testa.
E da un momento all'altro viene fuori che non c'è più niente da fare: non c'è più verso di farle tornare indietro.

La vedevo lontana e fuori portata,che guardava i miei gesti senza capirli e si spaventava della mia attenzione e perdeva il filo dei pensieri e l'equilibrio dei movimenti per cercare di difendersi dalla parte sbagliata.

Mi sei mancato tanto.
Dove eri,porca miseria?
Tutte le volte che mi sembrava di essere una specie di pazza fissata che pretende chissà cosa dalla vita?
Tutte le volte che mi sono sentita fuori luogo e fuori tempo?

Non riesci a vederlo che non ho il minimo spazio mentale per nessuna all'infuori di te?

Mi sembrava che avremmo potuto lasciarci per sempre o fare l'amore o farci del male serio a seconda di come prendeva luce quello che avevamo dentro.
Eravamo comunque su un orlo pericoloso.

Tu gli proietti addosso tutte le tue ombre.
Lo fai diventare un mostro,gli trasferisci tutta la violenza e la cattiveria che hai dentro.

"Non sono ruffiano ma tardo può darsi.Mi ci vuole sempre del tempo per capire le cose.Mi sembra sempre di avere qualche elemento in meno rispetto agli altri.Non sono mai stato un afferratore,uno che coglie subito le occasioni.Uno che appena ne vede passare una scatta,come un camaleonte che fa schizzare fuori la lingua e prende una mosca a mezzo volo."
"Neanche io sono mai stata così.Ci ho sempre messo un sacco prima di capire le cose.Ho dovuto sempre pagarla cara,prima".

E'questo che mi fa stare male:il tempo,porca miseria.
Tutto il tempo che hai dedicato ad altri prima che io e te sapessimo anche solo di esserci.

L'amore è una specie di arco.Ci sei sopra e fino a un certo punto ti sembra di salire,salire soltanto.

E ti fermi e sei in alto e ti sembra che possa durare così per sempre e non ti rendi conto che stai già cominciando a scendere di nuovo verso terra.

Forse è solo che tutto finisce e di quello che non finisce ci si stufa.

Anche io ho sempre pensato di trovare un arco d'amore che non finisce mai.

Sono gli uomini che si fermano,che si lasciano affondare nei loro ruoli finchè rimane solo distanza e noia.
E le donne restano deluse.
Poi,alla fine,per forza perdono interesse.
Ma almeno ci provano,prima.

Non è incredibile?Solo stare vicini?Senza fare niente di speciale?Solo esserci.

"Ho 30 anni,non sono una moglie,non sono una madre e non sono una figlia.Non sono arrivata da nessuna parte.Sono riuscita solo a correre in giro,a fidarmi di uomini stronzi e non mi è rimasto niente."
"Ma sei rimasta tu...e se non fossi come sei,sarebbe una tale perdita per il mondo!" 

Penso a due che vivono insieme e hanno la loro casa,i loro bambini,le loro abitudini,gli orari e i modi di fare,gli amici e le vacanze e i ricordi.
Hanno il frigorifero,i vestiti,i libri che hanno letto insieme...e di colpo uno dei due perde la testa per una persona sconosciuta e di colpo non gliene importa più niente di tutto quello che aveva messo insieme con tanta cura.
E l'altro non se l'aspetta. Se ne sta lì immerso nella sicurezza delle cose che conosce e di colpo scopre di non avere più nessuna sicurezza.
E'come ammazzare uno nel sonno,no?

Le nostre due tristezze si erano sovrapposte fino a diventare insostenibili.

Passava da uno stato all'altro senza il minimo preavviso.
Si riempiva di luce o di ombra a seconda del momento.

Mi sforzo di mantenere un equilibrio solo perchè rischio di perderlo in qualunque momento.

Se siamo al punto più alto vuol dire che da qui possiamo solo scendere e non ne ho voglia.
Non ho voglia di nessun arco del cavolo.
Voglio una linea diagonale che sale soltanto o almeno una linea che continua dritta all'infinito.

Sei talmente impregnata dello schifo del tuo passato che non riesci a immaginarti che qualcuno possa essere diverso.

Non riuscivo a capire come un uomo e una donna che non si conoscono possano passare in breve tempo dalla curiosità più leggera e giocosa al più cupo e fondo desiderio di possesso.
E dal desiderio di possesso frustrato alla rabbia.
E dalla rabbia frustrata al rancore.
E dal rancore all'odio più sordo.
Non capivo i passaggi di queste trasformazioni,nè la natura delle scie che si lasciavano dietro,nè il colore o i contorni dei sentimenti che mi passavano attraverso.

Non capivo come dei semplici suoni concatenati possano cancellare intere concatenazioni di gesti e cambiare il senso di una storia dalla fine verso l'inizio.
Scavare veri abissi di fronte a cui qualunque ponte sospeso di semplici suoni concatenati sembra inadeguato.

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