LA TRAMA:
Uno spaccato reale e tragicomico, grottesco e disincantato, della provincia italiana e dei suoi improbabili, quanto reali, protagonisti.
Le vicende si svolgono nell'immaginario borgo toscano di Monte Guelfi:
Nicolas Mantovani sta per ottenere un posto da redattore e tornare insieme a Giulia;
Marcello Francini, detto MarChe, è convinto di rappresentare una fetta della sinistra locale e conta di vincere un concorso comunale grazie al sostegno di un calciatore;
Diego Battaglia lotta con la propria superficialità, tentando di tenere in vita i pochi capelli in testa e il miraggio di trasferirsi a Barcellona.
I protagonisti ben presto si perdono in in vortice di sentimenti sballati e amicizie di comodo, amarezza e finta gioia, in un mondo fatto di lacerante attesa e di apparenze che ingannano, impelagati in differenti modi di intendere l'amore.
Un romanzo di formazione corale, appassionante.
Una fotografia agghiacciante e ironicamente malinconica del nostro (Bel?) Paese.
IL MIO GIUDIZIO:
Ambientato a Monte Guelfi, fantasioso borgo collinare sul litorale toscano, alle pendici della Costa degli Etruschi, narra le vicende di un giovane dei giorni nostri ( o meglio, di un giovane di 10 anni fa, visto che parliamo di fine 2009/inizio 2010).
Nicolas Mantovani è un trentenne come ce ne sono tanti: moderatamente bello, discretamente simpatico, sicuramente ambizioso, instancabile lavoratore e perdutamente innamorato della sua Giulia, ragazza elbana conosciuta anni addietro in una delle prime chat d'incontri apparse in rete.
Ma la sua bramata carriera (è un giornalista precario, molto precario!) stenta a decollare a causa di un direttore dittatoriale, irascibile e nevrotico ( in una sola parola: stronzo), che lo sfrutta e lo schiavizza, costringendolo a vivere ancora coi genitori, a causa dei pressochè nulli guadagni.
Anche l'amore gli dà dei problemi.
Il suo rapporto con Giulia riceve una forte battuta d'arresto e la sua (ex) fidanzata diventa sfuggente e mendace.
Attorno a lui una serie di stravaganti personaggi, dal comunista Marcello (detto MarChe) con poca voglia di lavorare e molta di fare soldi facili, al playboy di scarso fascino Diego, fissato con la Spagna e le belle donne.
Un romanzo corale nel complesso accattivante e originale ma, a mio avviso, decisamente prolisso e con troppe digressioni (una su tutte, quella del negozio di intimo "Sottosopra") che nulla aggiungono alla narrazione ma che appesantiscono e rendono frastagliata la lettura.
Forse (ma è solo il mio modesto parere) la stessa storia si sarebbe potuta esporre anche in maniera più sintetica e concisa, soffermandosi soprattutto su Nicolas (personalità davvero interessante e in cui mi sono spesso immedesimata), lasciando agli altri personaggi un ruolo più marginale.
O, magari, dedicando ad ognuno di loro un racconto a parte.
Così, invece, si è messo troppa carne sul fuoco e il risultato è, nel complesso, un romanzo piacevole ma caotico.
IL MIO VOTO:
Romanzo interessante ma un pò troppo prolisso e caotico.
LO SCRITTORE:
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