Ciò che desidero è immergere la mano nel sacchetto dei ricordi ed estrarla con una manciata,a caso.
Penso che la vita si possa dividere in 3 parti:
il presente che ci coinvolge e scorre,minuto per minuto,con fatale rapidità;
il futuro,vago e incerto,su cui si possono fare un'infinità di piani interessanti,meglio ancora se azzardati e improbabili,tanto niente corrisponderà alle nostre elucubrazioni,ma almeno avremo avuto il piacere di progettare;
infine il passato,i ricordi e le realtà che stanno alla base della nostra vita attuale e che ci vengono improvvisamente restituiti alla memoria da un odore,dalla forma di un oggetto,da una vecchia canzone...da qualche inezia che,d'un tratto,ci fa dire:"mi ricordo",con uno strano e inspiegabile senso di piacere.
La persona intera non la si conosce mai.
Al massimo riusciamo ad avere qualche folgorazione sull'uomo che è in noi.
Da parte mia sono convinta che ci ricordiamo i momenti in cui si è manifestata la nostra vera personalità,il nostro io più autentico.
Ogni persona procede la sua strada.
Diretta dove?
Non si sa.
Ma è proprio questo che rende la vita eccitante.
Non è forse appassionante l'idea di far parte di qualcosa che sfugge alla nostra compresione?
Mi piace vivere.
E' capitato anche a me di essere in balia di una profonda disperazione,di un'infelicità acuta o di un terribile dolore...eppure so con certezza pressochè assoluta che essere vivi è una cosa straordinaria.
Una delle cose più belle che possono toccare a una persona è un'infanzia felice.
I miei genitori mi interessano non solo perchè sono i miei genitori ma anche perchè sono riusciti a raggiungere quell'obiettivo prestigioso che è un matrimonio felice.
Che valore può avere la migliore educazione al mondo,rispetto alla propria casa,alla propria famiglia,alla sicurezza degli affetti e al senso di appartenenza?
"A cosa stai pensando,Fred?"
"A niente"
"Com'è possibile che uno non pensi a niente?"
Per mia madre si trattava di un'affermazione incomprensibile,che la lasciava immancabilmente sconcertata.
A lei i pensieri attraversavano la mente rapidi come rondini in volo.
Lungi dal non pensare a nulla,mia madre di solito era impegnata con 3 pensieri alla volta.
Vedeva il mondo colorato a tinte più vive di quanto in realtà non fosse e la gente migliore o peggiore di quello che era.
L'elemento dominante dei miei giochi era la finzione.
Mi sono sempre creata dei compagni immaginari con cui giocare.
Non avevo ancora 5 anni e il mondo delle fiabe si era dischiuso davanti a me.
Da allora per Natale e per il compleanno chiesi in regalo dei libri.
Vedi come sei stata sciocca?
Che perdita di tempo tutte quelle lacrime!
Non piangere mai prima di essere ben sicura che ne valga la pena.
Fa' che non ti senta più parlare così a un domestico!
I domestici devono essere trattati con la massima cortesia.
Il loro è un lavoro specializzato che nessuno sarebbe in grado di svolgere senza una lunga pratica.
Devi sempre essere educata con le persone la cui posizione impedisce loro di essere scortesi con te.
Se sei maleducato finiranno per disprezzarti e a ragione,perchè non ti comporti come una signora!
Non osavo quasi guardare il mio splendido cane.
Anzi,finii per ignorarlo,tale era il bisogno di stare sola per assimilare tanta incredibile felicità.
E devo confessare di essere stata spesso vittima della stessa reazione nel corse della mia vita.
Perchè si è tanto idioti?
Se vuoi che non ti prenda in giro,perchè continui a corrergli dietro?
A chi gli avesse chiesto qualcosa in proposito,avrebbe probabilmente risposto di essermi antipatico.
Lo straripare delle emozioni mi induceva ad allontanarmi in direzione opposta quando lo vedevo arrivare e a volgere risolutamente il capo dall'altra parte quando eravamo a tavola.
So che sei timida ma non per questo devi essere sgarbata.
C'erano dunque mete che non si potevano raggiungere.
E'importante e salutare rendersene conto presto nella vita.
"Con tutti i sacrifici che abbiamo fatto per darti una buona educazione"...e così il figlio viene schiacciato dai sensi di colpa se non riesce a soddisfare le speranze dei genitori.
Nessuno ha il minimo dubbio che la riuscita dipende solo dalle occasioni che si presentano a ciascuno e non delle doti naturali.
E'un gran sollievo non essere costretti a manifestare doti che non si possiedono.
Quanto alla loquacità,non c'è stato niente da fare ed è forse questa una delle ragioni che mi hanno spinto a scrivere.
I personaggi della mia fantasia sono sempre stati più reali per me della gente in carne ed ossa che incontravo.
Gli infelici non possono difendersi.
Contrariamente alla stragrande maggioranza delle donne,non ho mai saputo cosa sia la noia.
Le donne,quando sono da sole,si annoiano e spesso non sanno come impiegare il tempo.
E'evidente che,se dipendiamo sempre da qualcuno per divertirci,quando restiamo sole non sappiamo cosa fare.
"Non ho niente da fare" è un'espressione che mi lascia sbigottita e quasi disperata.
E'strano,ma solo quando vediamo qualcuno in atteggiamento ridicolo,ci rendiamo conto dell'amore che ci ispira.
L'amore che si dovrebbe provare per il proprio uomo,infatti è una tenerezza mista ad affetto che resiste ai raffreddori e alle piccole manie dell'altro.
Ma un marito non è un amante e ciò che distingue il rapporto è proprio il rispetto,concetto forse antiquato ma da me pienamente condiviso.
Che strano effetto ripensare alla propria vita,agli avvenimenti di cui siamo stati partecipi e ai luoghi in cui si sono svolti.
Quante diverse situazioni!
Chissà quali hanno contato di più e cosa si nasconde dietro la selezione operata dalla memoria.
Cosa ci spinge a ricordare proprio quel fatto.
E'come se,frugando in uno di quei vecchi bauli pieni di cianfrusaglie che giacciono abbandonati in solaio,uno dicesse:
"Scelgo questo,questo e questo".
La vita è tutta una questione di punti di vista.
Il raggiungimento dell' "io" è il primo passo nel procedere della vita personale.
Oh,il meraviglioso senso di sollievo che si prova quando qualcuno capisce cosa ci affligge e lo dice per noi,liberandoci così dalla lunga schiavitù del silenzio.
Non si può tornare in un luogo che esiste solo nella memoria.
Anche supponendo che non fosse cambiato,cosa peraltro assai poco probabile,saremmo noi a non vederlo più con gli stessi occhi.
Ciò che è stato,è stato.
Non tornate mai in un luogo dove siete stati felici.
Se non lo fate continuerà a vivere dentro di voi.
Ma se tornate,l'incanto sarà distrutto per sempre.
Mi sono sempre chiesta,se nel grande mosaico della vita,esisteva un posto dove avrebbe potuto sistemarsi.
"Sai,tu non capisci tuo fratello.Lui ha bisogno di comprensione..."
La verità è che lo capivamo fin troppo bene.
Con qualche lieve modificazione a livello genetico sarebbe potuto essere un grande uomo.
Purtroppo gli mancava qualcosa.
Non so se l'equilibrio,il senso delle proporzioni o la capacità di integrarsi ma qualcosa gli mancava di sicuro.
Che strana faccenda sono i tabù.
Il culto dei morti ha davvero carattere sacro.
Forse in esso si cela il tentativo inconscio di evitare il dolore,come se,concentrandosi nei riti e nei cerimoniali esterni,fosse più facile dimenticare la persona amata e perduta.
Le altr dilapidavano allegramente i soldi che guadagnavano in frivolezze.
Si compravano cappellini nuovi o camicette colorate,spille e collane.
In un certo senso usavano il loro denaro come richiamo sessuale per attirare il maschio.
Ma lei,con il suo semplice completo nero,le sue sobrie camicette,lei che non si comprava mai niente di superfluo,era soggetto del loro scherno.
Marie era lontana da casa.
Perchè invece di prenderla in giro non cercavano di mettersi nei suoi panni?
Non ci sono dubbi:dovevo proprio essere una bambina noiosa.
Una di quelle di cui ci si chiede come faranno mai a inserirsi nella vita di società.
In effetti,non sono mai stata un tipo festaiolo.
Si vede benissimo che lei gli piace:non fa che fissarla quando sa di non essere guardato.
Non eravamo più una famiglia:eravamo solo 2 persone che vivevano insieme.
All'epoca non ci servivano nè tranquillanti nè stimolanti:
ci bastavano la fiducia e la gioia di vivere.
Certo,anche noi avevano le nostre delusioni o ci lasciavamo cogliere da momenti di sconforto,ma nel complesso ci piaceva vivere
Eravamo come delle piante rigogliose,spesso forse delle erbacce,prorompenti di vitalità e pronte ad insinuarsi attraverso le fessure del terreno e gli interstizi tra una pietra e l'altra pur di conquistarci uno spazio vitale,affermando il proprio piacere di esistere.
A volte qualcuno ci calpestava ma,dopo esserci rimesse dalle ammaccature,rialzavamo il capo.
Oggi,invece,alle suole si è sostituito un diserbante che distrugge senza possibilità di ripresa.
C'è gente che viene definita inadatta a vivere.
Allora nessuno ci avrebbe mai detto una cosa simile.
Inadatti a vivere erano gli assassini.
Ma oggi sono gli unici di cui non sta bene dirlo.
Ai miei tempi,per una ragazza,una futura donna,la vita era un meraviglioso gioco d'azzardo.
Non si sapeva cosa sarebbe accaduto.
Dite pure quel che volete ma a me sembra un ottimo atteggiamento per chi si appresta ad affrontare la vita.
Avevamo davanti il mondo intero,ma non spettava a noi scegliere:
si sarebbe incaricato il destino di dare a ognuna quello che le toccava.
E in fondo è proprio così che capita nella vita:
si va da qualche parte,non importa se volentieri o no ed ecco lì il proprio Destino.
Niente è più piacevole nella vita che avere del tempo a disposizione.
Mi svegliavo sempre pervasa da un sentimento che dovrebbe essere connaturato a tutti noi:la gioia di essere al mondo.
C'ero!
Ero viva!
Aprivo gli occhi e davanti a me avevo un altro giorno,un altro passo nel cammino verso l'ignoto.
Quel viaggio entusiasmante che è la vita.
Entusiasmante perchè è la nostra vita anche se,come vita,non è affatto entusiasmante.
Uno dei grandi segreti dell'esistenza è proprio questo:
saper apprezzare la vita che ci è stata data.
Non è detto che ogni giorno sia gradevole.
Ovviamente molto dipende dal temperamento.
Alcuni hanno una predisposizione alla felicità.
Altri sono naturalmente malinconici.
E'così e non c'è niente da fare.
Se potessi fare a un neonato il dono che preferisco,gli regalerai una disposizione felice verso la vita.
Nel corso degli anni,la posizione della donna è mutata decisamente in peggio.
Non si può certo dire che ci siamo comportate da furbe.
Abbiamo fatto di tutto per avere il diritto a lavorare come uomini e gli uomini,che non sono sciocchi,ci hanno graziosamente accontentato.
Perchè mantenere una moglie quando lei insiste per mantenersi da sola?
Caspita,se le piace,che lo faccia.
Le donne del periodo vittoriano hanno avuto l'innegabile abilità di saper portare i loro uomini a fare quello che volevano loro,affermando contemporaneamente la loro fragilità,la loro delicatezza,la loro sensibilità,il loro bisogno di essere protette e vezzeggiate.
Erano davvero schiave e infelici,oppresse e umiliate?
Non è così che io le ricordo.
Se il tipo di esistenza che conduce il vostro futuro marito non vi convince,ritiratevi in tempo.
In altre parole,non sposatelo.
Non c'è niente che dia tanta soddisfazione quanto l'essere capaci di accettare e godere la vita.
Mia cara,non ceda mai al suo stomaco.Lei deve solo chiedersi:chi comanda,io o il mio stomaco?
Lo stomaco è un buon servitore ma un cattivo padrone,se lo ricordi.
Come Gesù Cristo nell'orto dei Getsemani,anche voi un giorno saprete cosa significa la solitudine.
Sentirete che gli amici vi hanno abbandonato,che quelli che amate e di cui avete fiducia vi hanno voltato le spalle,che persino Dio si è dimenticato di voi.
Eppure,se avete Fede,capirete che non è la fine.
Riflettendo,penso che,sin dall'inizio,abbiamo in noi il nostro destino.
Si ha un bell'abbandonarsi a fantasie del tipo:
"Se mi fosse successa la tal cosa,adesso non sarei qui".
In un modo o nell'altro si trova sempre la via che ci porta a realizzare noi stessi,a soddisfare lo schema per cui siamo fatti.
Sarebbe stato piuttosto imbarazzante anche per me,se me ne fosse importato qualcosa.
Il vantaggio più grande di essere uno scrittore è che lo si fa nella propria intimità e quando si ritiene meglio e così non si è costretti a fare la figura degli allocchi in pubblico.
Se qualcosa che si desidera disperatamente si dimostra impossibile da raggiungere,è meglio riconoscerlo e andare avanti,piuttosto che fermarsi a piangere sui propri rimpianti e sulle illusioni perdute.
Non ero fatta per esibirmi:quello che mi capitava in quei momenti era di non riuscire a controllare le mie reazioni fisiche.
Non c'è errore più grande che sentir parlare o vedere determinate cose nel momento sbagliato.
Non si è mai troppo piccoli per imparare e si ha sempre tempo per scoprire punti di vista inaspettati.
Sì,è sempre meglio scegliere da soli.
Le donne,quando sono innamorate,diventano molto più belle.
Una passione che dura tutta la vita è un privilegio,indipendentemente dal prezzo che ci chiede.
Non lascia in pace nessuno:
passa il suo tempo ad agitarsi,a sgridare la gente e a cercare di farle fare quello che vuole lei.
E'incapace di starsene tranquilla un attimo.
Ha un tale bisogno di felicità!
Dopo tanti anni di desolazione è arrivata ad averne paura,al punto da negarsi quasi il diritto ad essere felice.
Gli amici si possono dividere in 2 categorie.
Innanzi tutto ci sono quelli che provengono dal nostro stesso ambiente,con cui si hanno molte esperienze in comune e che mi ricordano un pò la vecchia danza dei nastri.
Come i nastri,infatti,entrano ed escono dalla nostra vita e lo stesso facciamo noi con loro,ricordandone alcuni e dimenticandone altri.
Poi ci sono gli amici d'elezione,non molto numerosi,a cui ci uniscono interessi comuni e a cui,se le circostanze lo consentono,si resta legati per tutta la vita.
Un'improvvisa eccitazione si impossessava di me e mi spingeva a buttare sulla carta quello che mi sgorgava nella mente.
Come fai a sapere che non sei capace se non hai mai provato?
Non sono mai stata ambiziosa per natura e rinunciai quindi a fare altri tentativi.
Non c'è niente di più demoralizzante che ostinarsi a fare qualcosa,sapendo che,nella migliore delle ipotesi,il risultato non sarà mai più che mediocre.
Non avevo mai creduto che il mio sogno sarebbe diventato realtà ma non ho rimpianti.
A volte il solo fatto di aver sognato qualcosa è sufficiente e basta saper smettere al momento giusto.
C'è un folletto perverso dentro di noi che ci induce a respingere ciò che è troppo giusto o troppo perfetto.
Io ero soltanto una ragazza che era riuscita a leggere dentro di sè,anche se quello che aveva letto le procurava una certa vergogna.
Hai collezionato molte vittime,vero? Beh,aggiungi anche me,se ti venisse voglia.
Avrei voluto che tutto fosse come prima per tornare a percorrere sentieri conosciuti.
Il mare aperto che avevo di fronte mi spaventava.
Bisognava avere fiducia e saper aspettare:qualcosa sarebbe sicuramente successo.
Visto che non potevamo rinunciare all'idea di vivere l'uno senza l'altro,tanto valeva restare uniti e sperare in un improvviso colpo di fortuna.
Aveva il dono di procedere senza interessarsi minimamente a quello che la gente pensava di lui,tutto teso com'era a perseguire i suoi personali obiettivi.
I treni!
Niente può battere un treno!
Un grande mostro sbuffante che si avventa per valli e per gole,oltrepassando cascate,montagne nevose e strade campestri percorse dai carri dei contadini.
I treni sono un'invenzione meravigliosa.
Il mio amore di sempre.
Viaggiare in treno significa vedere la natura,gli uomini,le città,le chiese e i fiumi,insomma,la vita.
E,in fondo,cosa ci attende?
Altri trionfi o la distruzione provocata da un eccesso di ambizione?
Penso che,nonostante tutto,l'uomo sopravviverà e,nel caso di una catastrofe,qualche comunità primitiva cresciuta nella semplicità e solo vagamente informata degli avvenimenti passati,riuscirà a ripercorrere il cammino della civiltà.
Le nostre carenze non dipendevano tanto dall'intelligenza,quanto dalla poca preparazione.
Era allegra e distribuiva vezzeggiativi a destra e a sinistra poi,dopo aver suscitato nelle persone che lavoravano con lei un senso di falsa sicurezza,le investiva in malo modo alla minima mancanza.
Era imprevedibile come una gatta,pronta a giocare o a graffiare,a seconda dell'umore.
La verità è che si finisce per abituarsi a tutto.
Ho sempre fatto molta fatica a esprimermi,soprattutto nei momenti in cui avrei avuto più bisogno di parlare con chiarezza.
Di solito non sono gli apprendisti a commettere errori:
la paura di sbagliare,infatti,costituisce una specie di garanzia.
Gli errori più gravi li commette l'esperto,la persona che fa il mestiere da anni.
La famigliarità che ha con il suo lavoro è tale da permettergli di farlo quasi sovrappensiero finchè,un giorno,qualche preoccupazione privata viene a sovrapporsi con più prepotenza del solito alla sua attività e gli provoca lo sbaglio fatale.
Decisi una volta per tutte che era assurdo cercare i propri personaggi nella realtà.
Bisognava proprio inventarseli.
Forse era meglio ispirarsi a degli sconosciuti incontrati in tram,in treno o al ristorante,che poi avrei potuto modificare a mio piacere.
Le radici non si inventano in un giorno ma crescono in noi,fino ad assumere,a volte,la forza distruttiva dell'edera.
A quell'epoca avevamo più tempo per noi.
Più tempo per pensare,per leggere,per dedicarci agli hobby o alle altre attività che sceglievamo.
Sono contenta di essere stata giovane allora.
La nostra vita scorreva relativamente libera da costrizioni e angosce,a un ritmo più sereno.
Non mi sentivo una professionista,nè ambivo a diventarlo.
Scrivevo solo perchè mi divertiva.
Tornai a casa e,quella sera,andammo al Palais de Dance.
Quella sera tra noi c'era un ospite invisibile,qualcuno che,a mia insaputa,mi si era aggrappato con tanta forza che non sarei più riuscita a liberarmene.
Era Hercule Poirot,l'investigatore belga.
La mia creatura.
Senza correre qualche rischio non si arriva a nulla.
Se non si è capaci di cogliere al volo quello che ci capita,la vita non vale la pena di essere vissuta.
"E' vergognoso!I tuoi parenti devono venire prima di ogni altra cosa!"
"Mi dispiace,ma non la penso così.Prima di tutto viene mio marito"
Se non stai vicino a tuo marito,se lo lasci solo per troppo tempo,finirai per perderlo.
Avevo pensato che avremmo affrontato le difficoltà fianco a fianco ma lui sprofondò sin dall'inizio in uno stato oscillante tra l'irritazione e una silenziosa malinconia.
Se mi sforzavo di essere allegra mi diceva che non mi rendevo conto della gravità della situazione.
Se invece ero depressa,osservava che non aveva senso prendersela.
Comunque mi comportassi,sbagliavo.
La ripetitività delle faccende domestiche e l'attività di tipo fisico che comportano,permettono alla mente di vagare libera e di comporsi in pensieri e invenzioni.
"Perchè no?"
Già,perchè no?
In fondo,era possibile.
Niente è più stimolante di un figlio che ci appartiene e ci è estraneo allo stesso tempo.
Noi siamo la porta che ha varcato per venire al mondo e a noi viene affidato per un certo tempo.
Dopodichè ci lascia e sboccia per conto suo e a noi non rimane che guardarlo vivere la sua vita in piena libertà.
E'come una pianta strana che ci siamo portati a casa,abbiamo piantato e ora aspettiamo con ansia che cresca per vedere i frutti che ci darà.
Certo che sei capace!
Chi si ostina a pensare di non essere capace,finisce per non fare mai niente.
La vita ha sempre un suo lato comico,in ogni tempo e in ogni luogo.
Così come in ogni tragedia c'è una componente di comicità.
Ho sempre preferito arrangiarmi,scrivendo personalmente a mano o a macchina.
Il suono della mia voce mi fa sentire a disagio e mi rende incapace di esprimermi.
Di noi la morte non lascia proprio altro che l'involucro.
Io non volevo distrarmi.
Volevo vivere con il mio dolore e superarlo piano piano.
Come scacciare il ricordo che si annida nei miei occhi?
Ma è poi giusto liberarsene?
Penso che sia sufficiente dare ai ricordi una breve occhiata.
Sì è accaduto,ma ora è finito.
E'un filo nel tessuto della mia esistenza che non posso rifiutare,ma è inutile soffermarvisi.
Se mi fossi data la pena di imparare a conoscerlo invece di accontentarmi di idealizzarlo,attribuendogli ogni perfezione,forse sarei riuscita a evitare tutto questo.
Non posso sopportare di non avere quello che desidero o di non essere felice anche se non possiamo essere tutti felici...qualcuno deve per forza soffrire.
I rimorsi che provava lo spingevano a essere spietato.
L'unico modo per ricominciare era quello di allontanarmi dalle cause del mio naufragio.
Quando si è stati feriti è meglio non ricordare i momenti felici.
Se qualcosa ci riporta alla mente un giorno di gioia o un episodio lieto,c'è il rischio che il cuore si schianti.
Solo tu puoi sapere quello di cui hai bisogno.
Tornerà,se lo vuoi,ma devi dargli tempo.
La maggior parte ci ripensa,te lo assicuro.
Se ne vanno,per poi tornare.
Comunque,qualsiasi cosa accada,ricordati che la vita continua.
Sei una donna forte e coraggiosa e hai il futuro davanti.
So che papà mi vuole bene e che vorrebbe stare con me.
Forse sei tu,mamma,che non gli piaci tanto.
Dovevo scoprire che persona ero e se davvero avrei finito per dipendere dagli altri come temevo.
Da sola potevo abbandonarmi al gusto di esplorare luoghi nuovi,tutti quelli che volevo.
Potevo cambiare idea da un momento all'altro.
Dovevo tener conto solo di me stessa e non sapevo se mi sarebbe piaciuto.
Finora mi ero comportata esattamente come i cani che escono solo se qualcuno li porta fuori.
Forse era destino che restassi così ma io mi auguravo il contrario.
Finchè non si viaggia per conto proprio non ci si rende conto dell'interesse amichevole e protettivo che gli estranei provano per noi e non sempre con nostra soddisfazione.
Mio marito mi raccontò una volta che il fatto che tutti si rivolgessero agli arabi urlando l'aveva talmente indignato da indurlo a riproporsi di non usare mai lo stesso tono.
Ma aveva presto scoperto che ogni osservazione emessa con voce normale restava inascoltata,non tanto per sordità quanto per la convinzione che chiunque usasse quel volume in realtà stava parlando tra sè e sè.
Perchè,se avesse voluto farsi sentire,si sarebbe preso il disturbo di alzare la voce a livelli comprensibili.
Forse c'è un momento giusto per ogni cosa.
Era come se,ponendomi in posizione di osservatrice,riuscisse a vedermi vivere.
E' matto come un cavallo.
Quelli come lui sono persone eccentriche,ostinate,a cui manca poco ad essere dei geni ma che,il più delle volte,finiscono per diventare dei falliti.
Sono dei maghi della conversazione ma solo quando ne hanno voglia.
Altrimenti non rispondono nemmeno.
"E'ancora vivo?"
"No è morto qualche anno fa"
"Peccato...ma poi,lo è per davvero?"
Ho fatto proprio una bella vita,cercando solo il meglio,sempre.
Ho la caratteristica di prendere le cose come vengono,senza agitarmi inutilmente.
Lui è quieto e piuttosto parco di parole ma prodigo di fatti e le cose che fa sanno consolare e rassicurare come nient'altro.
Non mi commiserò nè mi invitò a non preoccuparmi dicendomi che tutto sarebbe andato bene,ma si limitò a prendere atto della brutta situazione in cui mi trovavo.
Ho imparato a essere me stessa,a fare le cose che so fare,quelle che sono realmente nelle mie capacità e non solo nelle mie aspirazioni.
Meglio un facchino riuscito che un capotreno fallito.
Non sono mai stata,nè mai sarò,una buona conversatrice.
Non so esprimermi facilmente parlando:mi riesce molto meglio per iscritto.
Cosa so fare?
Beh,tanto per cominciare so scrivere.
Non mi piace la folla,la gente che mi preme da vicino.
Non mi piacciono le voci forti,i rumori,le chiacchiere troppo prolungate e i ricevimenti.
Mi piace il silenzio.
Mi piace dormire,sognare,mangiare.
Mi piace l'odore del caffè.
Mi piacciono i mughetti e molto i cani e andare a teatro.
Insomma,bisogna pure che mi rassegni a essere quella che sono.
Ammiro molto la lealtà che,con il coraggio,mi sembra una delle virtù più preziose da possedere.
Il coraggio suscita la mia più incondizionata ammirazione.
E'una delle doti più importanti della vita.
Se si accetta la vita,bisogna viverla con coraggio.
La persona che può farci più male nella vita è il nostro uomo,perchè nessuno ci è più vicino di lui e con nessuno abbiamo lo stesso rapporto di dipendenza quotidiana e affettiva.
Una donna non è mai troppo vecchia per essere corteggiata.
Voglio raccontarvi un incidente capitatomi con un italiano e nato dalla mia ignoranza delle consuetudini di quel popolo.
Il signore in questione mi chiese se il carbone che veniva caricato sulla nave mi impediva di dormire,la notte,e io gli risposi di no,perchè la mia cabina era lontana dalla banchina.
"Oh"osservò"credevo che lei avesse la cabina 33"
"No,sono dalla parte dei numeri pari,ho il 68".
Dal mio punto di vista la conversazione era stata perfettamente innocente e non sospettavo affatto che vi si potesse intuire un invito a raggiungermi.
La cosa finì lì ma,passata la mezzanotte,il mio italiano comparve.
"Come osa venire nella mia cabina?"
"E' stata lei a invitarmi"
"Non mi sono mai sognata di fare una cosa simile!"
"E invece sì.E'stata lei a dirmi che la sua cabina era la 68!"
"Me l'aveva chiesto,no?"
"Certo che gliel'ho chiesto.Gliel'ho chiesto perchè volevo venirci e lei mi ha fatto capire che gradiva la mia visita!"
"Ma è assurdo!"
Fuori di me dalla rabbia lo invitai ad andarsene ma lui si ostinò a rimanere.
Infine la sua indignazione superò la mia tanto che cominciai a scusarmi per non aver capito la tacita offerta contenuta nella sua domanda.
Riuscii a liberarmene solo quando capì che non ero la donna navigata che credeva e si calmò del tutto dopo che gli ebbi rivelato che,da buona inglese,ero irrimediabilmente frigida.
Pensaci finchè vuoi ma sono sicuro che mi sposarai.
L'ultima cosa che volevo era quella di risposarmi.
Dovevo difendermi.
Difendermi dalla sofferenza.
Tutto era così semplice tra noi,così naturale che sembrava fossimo già sposati.
Mi sono detto che,rivedendoti,avrei capito se mi ero illuso sul tuo conto.
Invece no,eri proprio come ti ricordavo e sei tu quella che voglio.
Se non si rischia,non si ottiene niente.
E vale la pena che tu corra dei rischi per stare con un uomo con cui ti senti felice.
"Mamma,quando sarai sposata con Max,dovrai dormire nel suo stesso letto,lo sai?"
"Sì"
"Già,pensavo che lo sapessi.Dopotutto sei già stata sposata con papà ma credevo te ne fossi dimenticata!"
Com'era bello starsene seduti sotto gli ulivi,appagati e felici di essere insieme in quella specie di paradiso terrestre.
Pensano solo al lavoro,al dovere da compiere.
Ma cos'è il lavoro,cos'è il dovere,rispetto a un essere umano?
E una moglie è un essere umano,no?
Una moglie malata viene prima di ogni altra cosa,il resto non conta.
Cosa sono le responsabilità,il lavoro,il dovere rispetto all'affetto?
Stentavo a considerarmi una scrittrice.
Quando compilavo un modulo,arrivavo alla dicitura "professione" e mai e poi mai avrei pensato di scrivere qualcosa di diverso dal venerabile appellativo di "casalinga".
Come attività secondaria scrivevo dei libri,ma non ho mai ritenuto che quello che facevo rientrasse nell'ambito pomposo di una carriera.
Mi sarebbe sembrato ridicolo.
Ero tanto impegnata a vivere che avevo finito per ridurmi a scrivere in qualche momento morto.
Non ho mai avuto un luogo preciso che fosse mio o dove mi ritirassi a lavorare e questo mi ha causato un certo imbarazzo perchè,quando un giornalista veniva a intervistarmi,la prima cosa che mi chiedeva era di fotografarmi al mio tavolo di lavoro.
"Mi faccia vedere dove scrive"
"Mah un pò dappertutto"
"Ma avrà bene un posto dove lavora abitualmente!"
E invece non ce l'avevo.
Non mi serviva altro che un tavolo robusto e una macchina da scrivere.
Mi sentirei a disagio se dovessi annunciare che vado a scrivere.
Ma se riesco a squagliarmela,chiudendomi la porta alle spalle e isolandomi dal resto,allora procedo a pieno ritmo,completamente assorta in quello che faccio.
Arrivava a difendere l'amore dove era già stata la morte.
Miss Marple e Poirot.
C'è gente che continua a scrivermi,proponendomi di farli incontrare.
E perchè poi?
Sono convinta che non si divertirebbero affatto.
Quell'egocentrico di Poirot non gradirebbe di farsi dare delle lezioni da un'anziana zitella come Miss Marple.
Lui,l'investigatore di professione,si troverebbe completamente spaesato nel mondo di Miss Marple.
Miss Jane Marple è un tipo di anziana signora molto simile a "zia-nonnina":
nonostante la sua cordialità si aspettava sempre il peggio da tutto e da tutti e le sue previsioni si dimostravano quasi sempre esatte.
Non era cattiva,Miss Marple,solo non si fidava della gente ma,nonostante si aspettasse sempre il peggio,era anche capace di accettare le persone per quelle che erano.
Quando Miss Marple era nata aveva già un'età oscillante tra i 65 e i 70 anni.
Pessima età,come quella di Poirot,vista la durata del nostro rapporto.
Se avessi avuto la capacità di prevedere il futuro,avrei scelto come mio primo investigatore un ragazzino,di modo che potesse invecchiare con me.
Le idee mi vengono nei momenti più impensabili:
mentre cammino per la strada,o guardo una vetrina mi capita di essere colpita da un'improvvisa ispirazione.
Nessuno si sarebbe mai sognato che un giorno i gialli sarebbero stati letti per il loro contenuto di violenza e per il compiacimento sadico di una brutalità fine a se stessa.
Allora era normale che la comunità reagisse con orrore ai fatti che la ferivano,mentre ora sembra che la crudeltà sia diventata il nostro pane quotidiano.
La cosa non manca di stupirmi soprattutto se si pensa che la maggior parte della gente che si conosce,giovani e vecchi,è gentile e servizievole,aiuta volentieri le persone anziane e cerca spesso di rendersi utile.
Quelli che odiano la vita costituiscono una minoranza limitata che però,come tutte le minoranze,si fa sentire più della maggioranza.
Dove non c'è umiltà c'è la rovina.
Non dimentichiamoci che quelli che consideriamo difetti,una volta erano invece qualità.
Se non fosse stato crudele,spietato e assolutamente impietoso,l'uomo avrebbe da un pezzo cessato di esistere,spazzato dalla faccia della terra.
Il malvagio di oggi può forse corrispondere all'uomo del passato,ma ciò che allora era necessario,oggi è inutile e pericoloso.
Dio abbia pietà di loro e visto che non hanno voluto redimersi in questa vita,li aiuti a farlo nella prossima.
Chi conta davvero sono gli innocenti,quelli che vivono con sincerità e senza paura e che chiedono di essere protetti e difesi dal male.
E' di loro che bisogna preoccuparsi.
Ho deciso di non star troppo a risistemare questo libro.
Ormai sono una persona anziana e non c'è niente di più faticoso che rivedere quello che si è scritto per arrangiarlo secondo un ordine logico.
Forse finirò per aver fatto una lunga chiacchierata con me stessa,come capita a chi fa lo scrittore.
Mi è successo di camminare per strada parlando tra me,non troppo forte spero,e accompagnando le parole con smorfie espressive,per accorgermi a un certo punto che la gente mi fissava,scostandosi al mio passaggio,come se fossi stata pazza.
Beh,in fondo,non è cambiato molto da quando parlavo coi Gattini a 4 anni.
Anzi,forse sto ancora parlando con loro.
Di fronte ai capolavori che l'uomo ha saputo fare con le sue mani ci si sente orgogliosi di appartenere alla razza umana.
L'uomo è creatore e,come tale,condivide la santità del Creatore Supremo che ha fatto il mondo e tutto quello che lo abita e ha voluto che fosse bello.
Ma ha lasciato qualcosa da fare anche all'uomo e,poichè l'aveva fatto a sua immagine e somiglianza,gli ha dato la capacità di creare con le sue mani e di creare il bello.
Gli uomini possono essere malvagi,molto più dei loro fratelli animali,ma riescono ad innalzarsi fino al cielo nell'estasi della creazione.
Ci sono cose nella vita di cui,dopo un primo momento di incredulità,siamo costretti a prendere atto con infinita tristezza.
E'molto più facile pulire una stanza grande che arrivare in tutti gli angolini di una stanzetta,dove finiamo quasi per essere d'impaccio a noi stessi.
Scrivo perchè è il mio lavoro e non solo i miei libri vengono pubblicati,ma ricevo continue pressioni per scriverne degli altri.
Ci si dimentica sempre quello che si provato finchè non ci si ritrova nello stesso stato d'animo,il senso di infelicità,di disperazione e di assoluta incapacità a compiere qualsiasi attività.
Eppure è anche questa una fase che va vissuta.
Finchè non si è provato quello strano senso persistente di disagio e non si sono accumulate lunghe ore di noia assoluta,non ci si può sentire normali.
Il cervello non ci serve più a niente,neanche a fare le parole crociate.
Ci si sente paralizzati e non si sa come reagire.
Poi,per qualche ragione misteriosa,dentro di noi scatta qualcosa.
Ci si rimette in moto perchè si sa che "la cosa"sta arrivando e che la nebbia si sta diradando.
Dopo 3 anni di guerra non si sapeva più cosa fosse vivere in tempo di pace.
Quello che rende i romanzi storici così falsi è il fatto che parlano sempre di personaggi importanti.
Nessuno sa bene come fossere il re Pepi o la regina Hatscepsut e fingere di saperlo non è che presunzione.
E'meglio seguire la propria strada,qualunque essa sia,per non avere rimpianti.
Quell'incertezza che tutti provano e che porta a chiedersi:
"Chi sono io?Che cosa sono in realtà?Cosa pensano di me le persone che amo?Hanno di me l'immagine che io penso di dare o un'altra?"
Improvvisamente il mondo ci sembra diverso e noi cominciamo a guardarlo con altri occhi.
Cerchiamo di rassicurarci,ma il sospetto ritorna.
E con esso l'ansia.
E'una strana sensazione quella di sentire un libro che ci cresce dentro,sapendo che arriveremo a scriverlo,e accorgendoci che,pezzo per pezzo,si sta formando fino ad assumere in modo esplicito le caratteristiche che erano già tutte presenti in embrione.
Perchè dentro di noi tutto è già pronto e non ha bisogno altro che di uscire dalla foschia che lo nasconde.
Magari era stupido,scritto male e pieno di altri difetti,ma era scritto con integrità,con sincerità come l'avevo voluto scrivere e questa è la gioia più grande che un autore può provare.
Mi chiedo da dove nascano questi impulsi interiori a creare e,a volte,penso che siano i momenti in cui ci si sente più vicino a Dio,perchè ci è stato concesso di provare la gioia della creazione.
Siamo riusciti a fare qualcosa di diverso da noi,in una specie di unione ideale con l'Onnipotente perchè,arrivati alla fine,al nostro settimo giorno,possiamo anche noi dire che quello che abbiamo fatto è buono.
Voglio qualcosa a cui attaccarmi.
Qualcosa da ricordare.
Non ci si può fidare della memoria.
Tutto svanisce.
Ci sono cose che non si ha voglia di ricordare.
Cose che si devono accettare perchè sono accadute ma a cui si preferisce non ripensare.
Un giorno mi figlia mi telefonò e mi disse che suo marito era stato dichiarato disperso.
Questa atroce incertezza è la cosa più crudele che possa capitare a una moglie.
Che il proprio marito resti ucciso è già una cosa terribile,ma è un fatto preciso che bisogna imparare ad accettare.
Ma questa sospensione delle speranza,invece,è crudele.
E non c'è nessuno che possa essere d'aiuto.
Una delle cose più tristi e più dure da sopportare nella vita è la consapevolezza che qualcuno che si ama molto stia soffrendo e che non si può fare niente per risparmiargli questa sofferenza.
E'possibile aiutare le persone sul piano fisico ma non si può fare nulla per alleviare le pene del cuore.
Si desidera tanto fare la cosa giusta per chi si ama,quella che fa soffrire meno.
Si crede di sapere quale sia ma non si può esserne certi.
E'difficile non essere sopraffatti da un'ondata di rabbia quando si ripensa alla guerra.
L'orribile sensazione che si prova è che la guerra non risolve niente e che vincere una guerra sia disastroso quanto perderla.
Ora dobbiamo imparare a evitare la guerra,non perchè siamo migliori o non vogliamo fare del male,ma perchè la guerra non è utile e non ci sono nè vincitori nè vinti.
Tutti quelli che combattono ne vengono ugualmente distrutti.
A volte mi pare che non si apprezzi abbastanza la seconda virtù della famosa trilogia:fede,speranza e carità.
Di fede ne abbiamo avuta fin troppa e la fede può rendere gli uomini duri,amari e implacabili.
Quanto all'amore,sappiamo che è essenziale.
Ma spesso ci dimentichiamo che esiste anche la speranza e trascuriamo di pensarci.
Siamo pronti a disperarci.
Siamo pronti a dire che tutto è inutile ma io sono convinta che la speranza sia la virtù da coltivare maggiormente in questa nostra epoca.
Ci siamo costruiti uno stato del benessere che ci ha liberati dalla paura,dandoci sicurezza,il pane quotidiano e qualcosa di più.
Eppure mi sembra che ora,in questo stato del benessere,sia sempre più difficile guardare al futuro.
Niente vale più la pena.
Perchè?
La ragione sta forse nel fatto che non dobbiamo più lottare per l'esistenza o la vita non ci interessa più?
Non apprezziamo il semplice fatto di esistere.
Per quel che mi riguarda,io tendo sempre a sperare e sono convinta che niente riuscirà ma a spegnere in me la speranza.
Si spera sempre,no?
Penso che questo dovrebbe diventare il nostro motto nella vita.
Perchè rinunciare alla speranza quando c'è ancora vita?
Mi viene in mente una storiella:
2 rane cadono in un secchio di latte e una dice all'altra:
"Sto affogando".
L'altra risponde:
"Io non affogherò.Continuerò a muovermi come una pazza".
Il giorno dopo la prima rana era annegata e la seconda sedeva felice su un panetto di burro.
Mi sembrava fosse partito ieri e adesso era tornato.
Noi,eravamo tornati.
Era giunto il momento di raccogliere i pezzi sparsi e di riprendere i fili dell'esistenza.
Durante la guerra,tenendo conto dell'eventualità di restare uccisa,avevo scritto 2 libri,il primo,in cui era presente Poirot,lo scrissi per Rosalind,mentre il secondo,con Miss Marple,per Max.
"Quando tornerete dal mio funerale" spiegai e entrambi"vi sentirete meglio all'idea di aver ereditato un libro ciascuno".
Mi risposero che preferivano avere me.
"Spero bene" esclamai e scoppiammo a ridere.
Non c'è dubbio,i miracoli avvengono.
Fu una serata memorabile.
E ogni tanto,frugando nella memoria,la tiro fuori,la riguardo e mi dico:
"Che sera,quella!"
Nessuno era meno adatto di me ad avere il ruolo della primadonna.
Io non sono capace di fare discorsi.
Non ne ho mai fatti e mai li farò.
E forse non è neanche un male perchè i miei discorsi sarebbero orrendi.
Sapevo che qualsiasi discorso avessi fatto sarebbe stato penoso.
Era molto meglio non pensare a niente tanto,arrivato l'orrendo momento,qualcosa avrei finito per dire e non sarebbe stato peggio dell'esposizione balbettata di un discorso preparato in precedenza.
E così,arrivata al Savoy mi dissi:
"Ecco Agatha che finge di essere una scrittrice di successo e che va alla sua grande festa con l'aria di essere qualcuno per tenere un discorso che non è in grado di fare".
"Ha mai pubblicato un libro che considera veramente brutto?"
Replicai indignata che non era mai accaduto.
Nessun libro era proprio come avrei voluto fosse e di nessuno era mai completamente soddisfatta ma,se avessi ritenuto che un libro era veramente brutto,mi sarei rifiutata di pubblicarlo.
Si dice che ogni scrittore sia pessimo giudice dei suoi libri.
Ho 75 anni.
Ora vivo di tempo preso a prestito,attendendo nell'anticamera la chiamata che inevitabilmente verrà.
E anche allora andrò avanti,verso ciò che mi aspetta,qualsiasi cosa sia.
Per fortuna è una cosa di cui è inutile preoccuparsi.
Ma intanto che attendo nell'anticamera della morte,per ingannare l'attesa cerco di divertirmi,nonostante la lista delle cose piacevoli si accorci sempre più.
Sono finite le lunghe passeggiate,i bagni in mare,i filetti di manzo,le mele,le more selvatiche (i miei poveri denti!!!) e non se ne parla più nemmeno di leggere i caratteri piccoli di stampa.
Ma mi restano comunque molte altre cose.
Le opere e i concerti.
La lettura e l'enorme piacere di infilarsi a letto e dormire e i sogni di ogni tipo.
E poi la cosa più bella di tutte:
quella di sedersi al sole a sonnecchiare.
Ecco,mi sono nuovamente perduta nei ricordi.
Era esistita una volta ma il suo tempo era passato.
Ma poichè quel che è esistito esisterà per l'eternità è ancora lì.
Un bimbo dice:
"Grazie,mio Dio,per la mia buona cena"
Cosa posso dire io a 75 anni?
Grazie,mio Dio,per la mia buona vita e per tutto l'amore che ho avuto.
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