martedì 24 maggio 2016

Dal racconto "La luce necessaria" di Roselina Salemi

Giocano a ferirsi e ci riescono.

Che cosa siamo senza memoria?
Gusci di noce.
Abiti smessi appesi dentro un armadio,fantasmi delle divise che abbiamo portato.
Con il dubbio vantaggio di non sapere se siamo stati buoni o cattivi.
Noi non siamo i nostri vestiti,le nostre case.
Noi siamo il nostro passato.
I ricordi sono pesci difficili:
fuggono in acque profonde.
Da qualche parte c'è il meccanismo che cancella la memoria del dolore (nessuno farebbe figli,sennò!) come un'onda che spazza via le impronte lasciate sulla sabbia.
Esistiamo.
Brevemente.

Sono geloso di quelli che ti guardano.
Di quelli che prendono il caffè con te.
Di quelli che ti fanno ridere.
E mi è così difficile ignorarti,fare finta di niente,quando vorrei abbracciarti davanti a tutti.
E mi dico:
"Al diavolo!Andiamo avanti!".

Ha riconosciuto la sua solitudine scontrosa,la sua difficoltà nel maneggiare i sentimenti e ha preso l'iniziativa.
Tutti pensano che il seduttore sia lui,mentre invece è stato il contrario.
Lei è stata sfacciata eppure innocente e l'ha sorpreso con un misto di innocenza e audacia.

Quello che provo per te mi spaventa.
Lui era la bellissima cornice al quadro della mia vita.
Tu hai cambiato il quadro e adesso la cornice non ha più importanza.

Ho bisogno di luce.
La luce è la cosa più antica dell'amore,ma l'amore viene subito dopo.
La luce e l'amore hanno molto in comune.
Bruciano,scaldano,consumano.
Fanno evaporare le nuvole.
Cancellano l'oscurità.
Seminano la vita e la tolgono.
La luce è essenziale ma non sempre e non tanta.
Le foglie degli aceri si accartocciano,le felci muoiono.
Ogni essere vivente deve avere la luce necessaria.
Non di più e non di meno.
Che cosa sono io?
Ero una foglia d'ombra finchè non ti ho incontrato.
Mi hai portato al sole.
Non lo dimenticherò.
Mi hai fatto sentire desiderata,importante e unica.
E adesso non posso più fare a meno di questa sensazione.

Non sa come funzionerebbe e se funzionerebbe.
Se potesse lanciare una copia virtuale di sè,proverebbe con una simulazione.
Ma la vita non lo permette mai.


Le cose che sono successe non possono essere cambiate.

L'amore è come la luce e ogni pianta ha bisogno di un certo tipo di luce.
Un'orchidea non può scegliere di essere un cactus.
Lei avrebbe voluto essere una rosa inglese:
resistente al freddo,spinosa e generosa nelle fioritura.
Invece è un gelsomino:
ha bisogno di un muro per arrampicarsi e di molta luce.
Ci sono piante killer infestanti che soffocano le altre piante e invadono ogni angolo.
Ma lei era soltanto un gelsomino.
E i gelsomini,se sono tristi,al massimo smettono di fiorire.

Dovresti cercarlo per capire se il tempo vi ha davvero separati.
Magari non era la persona sbagliata,ma era solo il momento sbagliato.

Appena entra,le chiede se vuole un caffè e poi la inchioda sulla porta.
"Ti sequestro!Non esci da qui,mai più!Diventerai un caso di cronaca:il mostro rapitore teneva una donna prigioniera".
Lo dice mentre sta tremando:
tutti i pezzi del puzzle si ricompongono.
E lei non sa se è amore,ma sa che è luce.
E'tutta la luce di cui ha bisogno.

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