martedì 2 febbraio 2016

"L'amica geniale" Elena Ferrante (2011)




LA TRAMA:
"L'amica geniale"comincia seguendo le 2 protagoniste bambine,e poi adolescenti,tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana,tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità.
L'autrice scava intanto nella natura complessa dell'amicizia tra 2 bambine,tra 2 ragazzine,tra 2 donne,seguendo passo passo la loro crescita individuale,il modo di influenzarsi reciprocamente,i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero,robusto.
Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione,Napoli,l'Italia,in più di un cinquantennio,trasformando le amiche e il loro legame.
E tutto ciò precipita nella pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari,dense e insieme veloci,profonde e lievi,rovesciando di continuo situazioni,svelando fondi segreti dei personaggi,sommando evento a evento senza tregua,ma con la profondità e la potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati.
"L'amica geniale" appartiene a quel genere di libro che si vorrebbe non finisse mai.
E infatti non finisce.
O,per dire meglio,porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell'infanzia e dell'adolescenza di Lila e di Elena,ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto.
La storia si dipana nei volumi successivi,per raccontarci la giovinezza,la maturità,la vecchiaia incipiente delle 2 amiche.

IL MIO GIUDIZIO:
Questo libro mi ha incuriosito a partire dal titolo e lo avevo già messo in lista di lettura.
Poi,per Natale,l'ho ricevuto in dono dalla mia migliore amica (a dimostrazione che fra me e lei c'è una telepatia pazzesca:ci intendiamo "a Vicenza",come diciamo noi) e ha assunto un valore ancora maggiore:
il simbolo della nostra ritrovata (anche se mai perduta) amicizia;
tanto da averlo ribattezzato,in un gioco di parole che capiamo solo io e lei,"L'amica Eu-genia".

Non avevo mai letto niente della Ferrante prima d'ora e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa dal modo di scrivere di questa "autrice fantasma" che,per certi versi,mi ricorda tantissimo quello di Elsa Morante ne "L'isola di Arturo" (e,se la Morante non fosse morta ormai 30 anni fa,penserei veramente potesse trattarsi proprio di lei!).

La narrazione,composta da tanti capitoli brevi,appare fluida e scorrevole,
assolutamente avvincente sin dalle prime pagine e,pur essendo a tratti molto descrittiva,non risulta mai noiosa nè monotona.

"L'amica geniale" si configura come un romanzo di formazione.
La storia parte dai giorni nostri quando una quasi settantenne Elena riceve la telefonata del figlio della sua migliore amica che le comunica che sua mamma è sparita e non si trova più.
Da qui,Elena inizia a raccontare,andando a ritroso nel tempo,di lei e di Lila:
2 ragazzine che sognano un riscatto dalla povertà e dall'ignoranza in cui sono costrette a vivere.

In questo primo capitolo (perchè "L'amica geniale" è di fatto una quadrilogia e quindi la storia prosegue,senza soluzione di continuità,nei 3 romanzi a venire),
ambientato in quartiere popolare di Napoli,
vengono narrate le vicende legate all'infanzia e all'adolescenza di Elena e Lila,
in un arco temporale che va dal 1944 (anno della loro nascita) al 1960,
dove le lasciamo appena sedicenni anche se sembrano già 2 navigate signore.

Oltre a loro 2,vi è un corollario di comprimari che ricorda "I Malavoglia" di verghiana memoria,i quali,talvolta, rendono la narrazione un pò dispersiva.
Fortunatamente,però,all'inizio del libro vi è un dettagliato indice di tutti i personaggi con relativo grado di parentela a cui ricorrere per districarsi in caso di "smarrimento".

Le protagoniste indiscusse restano comunque Elena e Lila.
Elena,nè bella nè brutta,studentessa modello ma con un profondo senso di inadeguatezza interiore,
lettrice accanita con ambizioni da scrittrice;
rispettosa ed educata,
è portata da tutti ad esempio come ragazza posata e giudiziosa,
anche se,nell'intimo,si rivela poi molto scaltra e disinibita,visto che non esita a concedersi subito al fidanzato.
Lila,dapprima bambina decisamente bruttina,
si trasforma poi in una bellissima donna dal fascino magnetico a cui nessuno riesce a resistere;
dotata di un'intelligenza fuori dalla norma e di una fervida fantasia,
carattere deciso,fiero,risoluto e determinato,tanto da rasentare,a volte,la perfidia,
nasconde invece,come Elena,una profonda insicurezza.
Ma,al contrario dell'amica e della fama che si è fatta nel rione (ossia quella di "zoccola"),
si rivela assai conservatrice e legata alle tradizioni.

Le due,bambine prima e ragazzine poi,
si reputano l'una "l'amica geniale" dell'altra e sono fra loro legate,da sempre,
da un tanto conflittuale quanto sincero e indissolubile rapporto di amore e gelosia,
di ammirazione e disprezzo,di attrazione e dipendenza,di sopraffazione e sottomissione.

In certi momenti si può arrivare a pensare che siano segretamente innamorate e che questa loro altalenante e ambivalente relazione sia solo un modo per nascondere il loro reciproco sentimento.

In realtà,ciò che le lega è un rapporto di pura Amicizia che,a modo suo,è senza dubbio la più vera e più alta forma di amore.

Il messaggio di fondo che l'autrice vuole darci con questa opera,
e lo si comprende in maniera inequivocabile nelle ultime pagine del romanzo,
è proprio questo:
l'Amicizia fra donne,per quante incomprensioni e momentanei distacchi ci possano essere,
non delude mai.
Fra Amiche può capitare di allontanarsi (come di fatto è successo anche a me e Linda),
ma se il sentimento è sincero,prima o poi ci si ritrova,più complici e affiatate di prima.
Stessa cosa,non si può dire,invece,del rapporto con gli uomini,che,per quanto amore e interesse possano mostrare nei tuoi confronti,alla lunga deludono sempre.


IL MIO VOTO:
"L'amica geniale" è andato di diritto ad annoverarsi fra i miei romanzi preferiti!
Da tanto tempo non mi capitava che un libro mi prendesse al punto tale da farmi estraniare dalla realtà.
Certo,i temi trattati,non sono impegnativi come quelli che so,di un David Grossman,ma è una lettura che trasmette emozioni,ti rapisce e ti ipnotizza.
Non essendo amante delle saghe,se avessi saputo che si trattava di una quadrilogia,pur incuriosita dalla trama,probabilmente non lo avrei mai letto....il caso ha voluto,invece,che mi fosse regalato dalla mia migliore amica e che lo abbia "divorato" con estremo piacere.
Come specificato sulla quarta di copertina,una volta immersi nella lettura,si vorrebbe che il racconto non finisse mai e infatti adesso ho una grande aspettativa per i capitoli successivi (che ovviamente mi sono già premunita di acquistare!) e vado subito a cominciare il sequel,ovvero "Storia del nuovo cognome".

* ECCELLENTE! *


LA SCRITTRICE:
Non sono disponibili foto dell'autrice,in quanto essa vuol mantenere l'anonimato.
E'molto probabile che Elena Ferrante non sia altro che uno pseudonimo dietro il quale si nasconda in realtà un'altra persona.

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