Fin dall'infanzia,la scrittura è l'unico gesto quotidiano che riesca a trasmettermi serenità.
Nella vita privata rimango un timido che sconfina nell'imbranataggine.
Altro che mago!
Sono una manovale che ogni giorno si monta la testa e pensa di poter fabbricare un mondo migliore con le sue parole.
Un'illusione,certo.
Ma se non la credessi vera,mi passerebbe la voglia di provarci.
In un mondo dove si scappa dalle proprie responsabilità stando fermi,
sapere che c'è qualcuno che considera l'ignoto meno temibile dell'orrore in cui vive,
ci fa assaporare ancora il gusto della più bella e bestemmiata delle parole:libertà.
Diceva che bisogna piantarla di frignare,e nel dirlo,frignava.
Un vero maestro di italianità.
Il problema è che le regole sono come gli uomini:
anche le più intelligenti in un determinato contesto diventano stupide.
Tutti puntano a pararsi il fondoschiena perchè gli hanno insegnato che è comportandosi da fessi che si fa carriera.
La vera riforma della scuola sarebbe aprire corsi di recupero per genitori.
Sappiamo che il tempo non esiste o,nel migliore dei casi è relativo.
Che per gli ebrei e i musulmani questo non è il 2001.
Che basta spostarsi di un fuso per cambiare ogni prospettiva.
Eppure alla mezzanotte di Capodanno eravamo tutti lì con gli orologi sincronizzati e guai a distrarsi un attimo,a sgarrare di un millesimo l'apertura della bottiglia.
Poi,da oggi,gli stessi che al veglione cronometravano anche i respiri,ricominceranno la loro vita piena di tempo ma priva di ritmo,fatta di ritardi perenni,ansie nevrotiche e opere sperperate.
A cambiare il mondo saranno gli ingenui che si rifiutano di credere che sia ridotto così male.
Gli anziani sono sottoposti ogni giorno al rischio di aggressione da parte di ladri vigliacchi,che preferiscono estorcere 10.000 lire a chi non si può difendere piuttosto che un milione a chi ha il vigore per opporsi.
Siamo un popolo di Calimeri a cui piace fare la vittima.
Quando qualcosa ci va storto,la prima reazione non è chiederci dove abbiamo sbagliato ma chi è stato a fregarci e soprattutto perchè.
E'commovente questa convinzione che il mondo ce l'abbia con noi.
Poi un giorno scopriamo che il mondo non ci considera così importanti e cadiamo in depressione.
Questa vita Alka-seltzer ci fa digerire di tutto.
Gli esseri umani non meritano niente.
Non li vedi?
Hanno paura e si odiano a vicenda,eppure corrono da un negozio all'altro per farsi dei regali.
Le persone non si rivelano nè si giudicano da ciò che dicono,ma da ciò che fanno.
Perchè le parole e le idee,anche le più belle,escono pur sempre dal cervello,i gesti dal cuore.
Oggi la vera libertà è spegnere tutto,compreso ogni tanto se stessi.
Il silenzio ha perso.
Espulso dai funerali,dagli inni e persino dai "minuti di silenzio",che pure portano il suo nome e dove,invece,si grida e si applaude.
Nessuno lo ritiene più un valore e molti lo considerano un chiaro indice di asocialità.
La ragazza che in spiaggia ascolta la musica nelle cuffie passa per un'isolazionista,
mentre la sua vicina d'ombrellone che urlacchia nel cellulare ed erutta decibel da uno stereo a forma di silos sarà salutata come un tipo cordiale.
Lungomare italiano.
2 bambine che non avranno 6 anni stanno costruendo un castello di sabbia sul bagnasciuga.
Passa un marocchino sepolto da una vetrina semovente di vestiti.
Neanche si fermerebbe,sono le bimbe con mala grazia a chiamarlo:
"Ehi tu!Vieni qua!Fa'un pò vedere...."
Gettano sulla mercanzia degli sguardi smagati da negoziatrici di suk.
La più piccola tasta un braccialetto e fa una smorfia:
"Quanto viene? 2 euro....,a fila via,negro,torna nella caverna,sparisci!2 euro...4000 lire,siò sciò!"
L'amichetta la imita:
"Sciò sciò negro!"
Le madri,sprofondate nelle sdraio,invece di sgridarle,sorridono compiaciute:
la prole promette bene.
Il marocchino scuote la testa,poi la nasconde dietro il sipario delle stoffe e riprende la marcia sotto il sole.
Uno assiste a certi spettacoli e pensa:
"Erode in fondo era un eroe!"
Ma pensa male,perchè i 2 piccoli mostri hanno soltanto replicato una scena vista recitare per strada chissà quante volte dai genitori.
Se i valori sono le lettere di cui si compongono le parole della vita,noi vediamo ogni giorno all'opera torme di analfabeti esistenziali che ignorano le basi della convivenza umana,considerandole una forma di debolezza.
Pensano che farsi rispettare sia più importante che rispettare:
se stessi,gli altri.
E lo insegnano ai figli,che così non rispetteranno neppure loro.
Mentre era al lavoro nei campi,un povero mezzadro scozzese sentì un grido d'aiuto provenire dalla palude vicina.
Vide un bambino che affogava nelle sabbie mobili e,a rischio della propria vita,lo salvò.
Il padre di quel bambino era un nobile:
la sera stessa bussò alla casa del mezzadro e per sdebitarsi si offerse di pagare le scuole a suo figlio.
Così il figlio del mezzadro potè frequentare i migliori istituiti del Regno Unito e laurearsi in medicina fino a diventare famoso.
Il suo nome infatti era Alexander Fleming,lo scopritore della penicillina.
Qualche tempo dopo,il figlio del nobile che il mezzadro aveva salvato si ammalò gravemente di polmonite e la penicillina lo guarì.
Si chiamava Winston Churchill,il premier britannico che fermerà Hitler.
Senza saperlo,con un solo gesto il mezzadro scozzese aveva cambiato 2 volte la storia dell'umanità.
Perchè le azioni di un individuo producono sempre un risultato da qualche parte.
E hanno un senso preciso,anche quando chi le compie gliene dà un altro oppure nessuno,dal momento che non gli è concesso di conoscere tutto il copione.
Quelli che "io dall'amore non mi aspetto più niente",ma sperano ancora di aver detto una bugia.
Quelli che "se potessi tornare indietro" o "se riuscissi ad andare avanti" e intanto intralciano il traffico.
Quelli che si sentono esclusi,sconfitti,diversi,incompresi,inadeguati:
soli,eppure sono tantissimi.
Quelli che non sentono più niente e,dopo averlo rincorso invano,adesso scappano dall'amore.
Quelli che tanto l'amore prima o poi li raggiunge.
"Il film di Muccino è un bel pugno nello stomaco".
Bene...è proprio di quei pugni che abbiamo la nausea.
Per scuoterci,adesso,ci servono carezze.
Per credersi buoni è più che sufficiente la bandiera della Pace alla finestra o l'offerta di qualche euro a una maratona televisiva.
Ciò che ha spinto per millenni gli uomini a dare ospitalità ai viandanti non era amore.
Era la certezza che un giorno sarebbero stati viandanti anche loro.
Ora,è vile ma umano che una persona spaventata si rifiuti persino di affacciarsi a una finestra se sente una richiesta d'aiuto provenire da fuori.
Ma è allucinante che quella persona si sia dimenticata che prima o poi sarà lei a guardare una finestra nella speranza che si apra.
J.D. Salinger si è opposto alla trasposizione cinematografica del "Giovane Holden",rifiutando offerte strabilianti da parte di Spielberg e Miramax.
Nella società dell'immagine,dove i romanzi si scrivono già pensando al film,si tratta di una decisione fuori dal tempo,ispida,assurda.
In una parola: meravigliosa.
Ora lo accuseranno di snobismo miope: in fondo il film garantirebbe al libro nuovi lettori.
Già,ma a quale prezzo?
L'interprete del film diventerebbe "il" giovane Holden per tutti.
E finirebbe per sovrapporsi all'Holden che ogni lettore si è creato da sè,partendo da quell'unico particolare inconfutabile:il berretto da baseball con la visiera girata al contrario.
Stimolare il cervello a produrre immagini,è il vero compito della parola scritta e orale:
favole,romanzi,canzoni.
Invece,dando un corpo definito alle fantasie,l'immagine ingabbia l'immaginazione e ci si disabitua a girare film nella nostra testa.
E' anche questa "atrofia" muscolare ad averci resi così superficiali,instabili,ansiosi.
Grazie,mister Salinger,per essersene ricordato.
Alla deputata laburista che in parlamento gridava a Winston Churchill:
"Se io fossi vostra moglie,vi servirei una tazza di the avvelenato!",
egli rispose:
"E se io fossi vostro marito,la berrei!"
La facilità non genera felicità.
Mai.
Viva il tempo vuoto che spinge a pensare!
Non sapeva che in piena notte e con 2 soldi,andare in cerca del suo sogno sarebbe stato impossibile.
Però sapeva che era il suo sogno,e questo gli bastava.
Quando un sogno ti resta incollato addosso significa che non è più un'illusione,ma un segnale che ti sta indicando la tua missione nella vita.
E per sapere se un sogno è giusto occorre prima rinnegarlo,affinchè la vita te lo restituisca per sempre con una rivelazione improvvisa.
Attenzione a chi rivende la normalità come se fosse un trionfo.
A chi,non soltanto minimizza i disagi,ma enfatizza il dovuto come se fosse un regalo.
Se i nostri diritti cominciano a essere spacciati per valore aggiunto,alla lunga finiranno col diventarlo davvero e costeranno ancora di più.
Contro l'astuzia di chi traveste il non disservizio da trattamento speciale,la rabbia non è mai un buon antidoto.
Molto meglio la risata.
Perchè non c'è nulla che confonda i piani dei furbi come il sospetto di passare per ridicoli.
Applausi alle commemorazioni e a chi va in pensione.
Applausi nelle strade e negli stadi.
Durante i minuti di silenzio che tali non sono più,dato che il silenzio fa paura.induce a piangere lacrime autentiche o addirittura a pensare.
Quel silenzio che un tempo era anche un segno di rispetto,ora viene interpretato come indifferenza e ostilità.
Il talento non conta nulla senza il carattere.
Pura potenzialità,se non c'è la tenacia a dargli una forma.
Una rivoluzione individuale:mettersi nei panni altrui.
Siamo in guerra.
E oggi le guerre,in Occidente,non si combattono con le armi,ma col menefreghismo che ci avvelena la vita ogni giorno.
Solidarietà è parola logorata dall'abuso.
Amore è troppo.
Disponibilità troppo vago.
Rispetto,ecco:
per aiutare il prossimo a non impazzire non si richiede di amarlo.
Sarebbe già più che sufficiente rispettarlo.
Per amare il rischio bisognerebbe non aver conosciuto la sicurezza e soprattutto non averla perduta.
Troppismo:
quel bisogno affannoso di riempirsi la vita per non pensare alla vita.
L'ozio è una condizione dello spirito meravigliosa,specie per chi lavora.
E'un fumetto che si apre all'improvviso sopra la testa.
Da riempire con i desideri repressi,i sogni nascosti,le idee mai create.
L'ozio costringe e pensare e ad ascoltare.
Puoi essere utile al mondo anche quando il mondo non ti considera importante se hai capito chi sei e se ami quello che fai.
La tribù dei call center:
semafori verdi per poter andare in bagno.
Il rumore del fax che perfora le cuffie come uno sparo,
Turni di 120 telefonate in 4 ore al termine delle quali la schiena sembra un inno alla scoliosi e il cervello è ridotto alla consistenza di un semolino.
Una catena di montaggio mentale che si consuma in ambienti sovraffollati,con stipendi che non bastano a pagare l'affitto di una monocamera.
Agli albori del turbocapitalismo ci eravamo raccontati la favola che i call center fossero il classico lavoro temporaneo che avrebbe permesso ai giovani di guadagnare qualcosa,in attesa di spiccare il volo.
Oggi,l'età media degli schiavi con le cuffie,è 40 anni.
Un impiego del genere,più che un trampolino,viene percepito come l'anticamera del fallimento esistenziale.
Pensiamoci,la prossima volta che digitiamo uno di quei numeretti che fanno ridere solo nelle pubblicità....
L'idea del bene comune che hanno molti italiani:
ciò che è "pubblico" non è di tutti.ma di nessuno.
Il desiderio disperato di sentirsi qualcuno,diffuso soprattutto in chi teme di essere nessuno.
Nelle dita di ciascun uomo è racchiuso un miracolo.
Bisogna rimettersi in pista,ogni volta che si esce.
Smetti di subire il mondo,esci dalla scatola delle tue paure e agisci da persona viva!
La mia adorata satira giace senza vita.
Forse è morta per asfissia:
la realtà è diventata così paradossale da aver tolto il fiato a un'arte che si nutre di paradossi.
Forse l'hanno pugnalata 2 sorelle siamesi:ignoranza e volgarità.
Qualunque sia la causa del decesso,il referto è implacabile:
se bisogna mettere i sottotitoli all'umorismo,significa che non lo si capisce più.
Comunicazione interrotta.
Riprenderemo a sorridere il più presto possibile.
Sperando che non sia troppo tardi.
Gli unici che osano ancora a coniugare i verbi al futuro sono gli innamorati.
Il futuro è il verbo di chi emana energia.
E l'energia più potente e più giovane rimane sempre l'amore.
Non sono un economista e nemmeno un sociologo,ma sento che dalla depressione economica e morale ci potranno salvare soltanto le persone innamorate:
di un'altra persona,di un sogno,del proprio talento.
Della vita.
Potessi esprimere un desiderio,vorrei che percepissimo più coraggio e dietro ogni porta che si chiude non vedessimo soltanto il muro,ma un'altra porta che si apre.
Chiedersi cosa prova l'innamorato che stiamo ingannando,il bambino che stiamo trascurando,il sottoposto che stiamo umiliando,l'animale,la foglia o la pietra su cui stiamo infierendo.
Si tratta di un esercizio di ginnastica dell'anima che un tempo veniva insegnato fin dalla tenera età.
Serviva a renderti un pò meno irresponsabile dei tuoi atti.
Ma soprattutto a farti sentire parte di qualcosa di più ampio delle tue paturnie individuali.
Invece questo solipsismo menefreghista spacciato per libertà ci ha ridotti a un balletto isterico di particelle staccate,perse dietro le proprie rivendicazioni personali,ma incapaci di prendere anche solo in considerazione quelle del prossimo.
Ciascuno sfoga la sua irrilevanza,torturando i pesciolini che può.
E ciascuno è a sua volta il pesciolino di qualcun altro.
Tutti,ma proprio tutti,abbiamo un talento,piccolo o grande,e l'unica cosa che conta è accorgersi di possederlo.
Non c'è nessuna differenza fra chi ripara orologi e chi viene chiamato a riparare il mondo,se entrambi infondono nel proprio lavoro il senso profondo di un'esistenza.
Soltanto uno dei 2 finirà sui libri di storia,ma poco importa.
Importa che anche l'altro potrà dire di aver vissuto davvero.
Solo chi riesce ad amarsi nel profondo,superando "le correnti gravitazionali",
avrà poi la forza di scacciare l'egoismo e di amare veramente il suo prossimo.
La febbre è una compagna preziosa.
Ti libera dallo stress e dalle scocciature.
E ti consegna a quello stato di ottundimento che è la condizione ideale per concentrarti sul linguaggio silenzioso del corpo,mediatore indispensabile per raggiungere la parte più inesplorata di se stessi.
E ogni volta,sempre la stessa scoperta:
il mondo va avanti anche senza di te.
Straziato dalla tua assenza,ma in qualche modo ce la fa.
La commissione urgente si rivela rinviabile.
L'appuntamento da non perdere,perdibilissimo.
E il tarlo affettivo e professionale che ti teneva sveglio la notte svanisce al cospetto di una fitta alla schiena.
Sei ai box a fare il pieno,a cambiare le gomme.
Mi piace pensare che la crisi assomigli all'influenza:
uno stato di malessere che prelude a un benessere meno isterico e più consapevole.
Ci avevano insegnato che sui giornali bisogna raccontare l'uomo che morde il cane,
Ma oggi è il cane che morde l'uomo la vera notizia.
Perchè in un mondo di esibizionisti violenti e isterici che hanno reso rivoluzionario il buon senso,essere normali sta diventando qualcosa di eccezionale.
Oggi vorrei scrivere qualcosa di veramente impopolare,per cui parlerò della gentilezza.
Della sua prematura e così poco rimpianta scomparsa.
La defunta non richiedeva sacrifici particolari e nemmeno eroismi.
Solo un pò di educazione e,prima ancora,di umanità.
Era una forma mentale,utile ad ammorbidire le asprezze della vita quotidiana.
"Grazie"
"Prego"
"Passi pure"
"Mi scusi"
"Ma si figuri"
"Ha bisogno?"
"C'era prima il signore"
"Non si preoccupi"
"Disturbo?"
Ciascuna di queste espressioni,e dei gesti che l'accompagnavano,era una pennellata di grasso sugli ingranaggi esistenziali.
Un balsamo che non migliorava le cose,ma consentiva di affrontarle per quel che erano,senza dovervi aggiungere lo sconforto che sempre ci assale quando abbiamo la sensazione di andare contromano.
A dire il vero,qualcuno che provi a essere gentile ogni tanto lo si incontra ancora.
Ma passa subito per retorico,approfittatore o ruffiano.
Perchè l'idea che nelle relazioni umane sia ancora possibile mettersi nei panni degli altri è considerata bizzarra.
Si diventa vecchi quando la nostalgia prevale sulla speranza e i rimpianti sui sogni.
E sempre più spesso si diventa vecchi da giovani,benchè non ci sia niente di più triste.
Una mamma è stata condannata a 360 euro di multa per stalking,dopo che per 2 anni e mezzo aveva perseguitato il figlio con una media di 49 telefonate al giorno.
Non stupisce che la mamma in questione abbia 73 anni e il figlio intorno ai 40.
In realtà l'unico particolare che stupisce è la nazionalità della mamma:austriaca.
Ma forse c'è una spiegazione:
le mamme italiane,avendo i figli di 40 anni ancora in casa,non hanno alcun bisogno di perseguitarli sul telefonino.
...per chi ha desideri sobri e normali,fra i quali quello di sdraiarsi su un'amaca all'ombra di una albero con un libro fra le mani e un amore sulle ginocchia.
In un'epoca di conformismi,nessuna vita è riconducibile a un questionario omogeneo di luoghi comuni.
Perchè urliamo?
Perchè nessuno ci ascolta.
O forse perchè non vogliamo ascoltare.
Ma soprattutto per liberare quella rabbia compressa e senza bersagli definiti,figlia della solitudine e dello smarrimento,che nessuna tastiera di un computer riuscirà mai a sfogare.
La meta del viaggio rappresenta solo lo stimolo per partire.
E chi incomincia presto a cercare ciò che ama,finirà quasi sempre per amare ciò che trova.
Da noi l'unica disgrazia che non sia di sinistra è la sinistra.
Sventurato il popolo che ha bisogno di eroi,scriveva Brecht.
Ma sventurati anche gli eroi che hanno bisogno del popolo.
Quasi 200.000 sardi fra i 18 e i 32 anni hanno partecipato al gioco di una catena di distribuzione intitolato "Vinci il tuo posto di lavoro".
Una bambina bendata ha estratto i 4 nomi che avranno diritto a un posto di commesso al supermercato,il prossimo anno.
Non è una gag,è una notizia.
L'ho letta 27 volte e ancora non riesco a crederci.
Non riesco a credere che il lavoro sia diventato un premio sorteggiabile come una pentola o un biglietto della Lotteria Italia.
Non riesco a credere che sia stato accolto come un successo di marketing l'immenso numero dei partecipanti,spia di una situazione economica drammatica,tanto più che in palio non c'era un impiego fisso,ma un lavoro precario e poco renumerato.
E non mi capacito che il sindacato abbia avallato l'iniziativa,allargando le braccia:
"Di questi tempi è meglio di niente",ha detto un dirigente locale della CGIL.
Soprattutto non riesco a credere che l'opinione pubblica digerisca un evento così avvilente per la dignità umana senza riscuotersi dal torpore in cui sembra precipitata.
Eppure l'articolo 1 della Costituzione recita ancora:
"L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro".
Andrebbe aggiornato:
"Fondata sulla raccomandazione e sull'estrazione".
L'unica alternativa possibile,a quanto pare.
Salve,faccio parte della tribù quasi estinta degli Imbarazzati.
Il tipico asociale che sul treno,appena il telefono comincia a vibrare,si alza ed esce in corridoio a biascicar parole a mezz'asta.
Poi rientro nello scompartimento per ascoltare le conversazioni degli altri.
Il mio telefono torna a vibrare e scappo di nuovo in corridoio.
"Perchè va fuori a parlare?" commentano alle mie spalle.
"Non vorrà che ascoltiamo quello che dice!"
Sì.lo ammetto,anche quello.
Però non solo quello.
C'è il timore d'infastidire il prossimo e un pò di vergogna:
cascami di maleducazione famigliare che purtroppo 30 anni di tv-verità non sono ancora riusciti a debellare.
A Peschici hanno trovato dei capodogli morti sulla spiaggia,con la pancia piena di sacchetti di plastica.
Soltanto 4 di essi avevano la plastica nello stomaco e il capobranco più di tutti.
Ma nelle pance degli ultimi 3 non è stato trovato niente.
Niente.
Hanno seguito il capo fino alla morte per puro spirito gregario:
assopimento di coscienza e mancanza di personalità.
E così rischiamo di diventare anche noi.
Divisi in capibranco famelici che ingurgitano qualsiasi cosa per pura bramosia di possesso e in cortigiani che si contendono i resti dello stesso nulla,spacciato per chissà che.
In scia,poco distanti,avanzano gli spettatori;
a stomaco vuoto,si accontentano di godere la visione del pasto altrui.
E seguono il capobranco senza chiedersi dove si sta andando.
Onda su onda,fino allo schianto finale.
A tutti può capitare di scrivere "egli a mangiato".
Ma in 2°elementare.
E' lì che si gioca la partita decisiva.
Quando capitò a me,la maestra mi fece riempire un intero quaderno di "ha".
Fu tale il trauma che me lo ricordo ancora.
Sarà per questo che mi ricordo di scrivere "ha".
Di sicuro non ho mai dimenticato le parole con cui lei accompagnò quel supplizio.
"La scuola dell'obbligo non serve a insegnarti un lavoro,ma a darti le basi per scegliere quello più adatto a te.
Chi scrive e parla male,pensa e vive male.
Io non allevo specialisti,ma esseri umani."
Sono passati 40 anni,signora maestra,ma se lo lasci dire:
grazie!
Quando avevo 5 anni mia mamma mi disse:
"Sii onesto,lavora sodo e salirai di livello"
Poi non va sempre così.
Ma di sicuro si sale:se non nella carriera,nella considerazione di se stessi.
Sono sconvolto dagli effetti apocalittici del terremoto di Haiti.
Mi chiedo perchè la morte di tutti quei bambini mi sconvolga tanto,mentre della loro vita non mi è mai importato un granchè.
So bene che non possiamo dilaniarci per tutto il dolore del mondo e che persino i santi sono costretti a selezionare i loro slanci di compassione.
Eppure non posso fare a meno di riflettere sull'incongruenza di una situazione che,complice la potenza evocativa delle immagini,mi induce a piangere per un bambino sepolto sotto i detriti,senza pensare che si tratta dello stesso bambino affamato che aveva trascorso le ultime settimane a morire a rate su quella stessa strada.
Così mi viene il sospetto che a straziarmi il cuore non sia la sofferenza degli haitiani,che esisteva già prima,ma il timore che una catastrofe del genere possa un giorno colpire anche qui.
Non la solidarietà rispetto alle condizioni allucinanti del loro vivere,ma la paura che possa toccare anche a me il loro morire.
Chiunque voglia migliorare la propria posizione deve diventare venditore:di se stesso.
A fare carriera infatti non è più il preparato,e tanto meno il più adatto,ma il più bravo a intessere rapporti personali.
Ma un sistema in cui le persone dedicano le migliori energie alle relazioni invece che ai prodotti è superficiale e mediocre:
2 aggettivi che ben si adattano,purtroppo,alla civiltà dei consumi.
Ieri sera ero a cena con Eduardo e Pirandello,e si chiacchierava dell'ultima ricerca di Richard Lynn,docente emerito e razzista ad honorem dell'Università dell'Ulster,secondo cui il Sud Italia è arretrato perchè i meridionali sono meno intelligenti dei settentrionali.
"Per quale motivo saremmo più stupidi di lui?" ha domandato Pirandello,senza smettere di guardare Calderoli,che mangiava al tavolo accanto.
"Secondo l'Emerito,dipende dalla mescolanza genetica con le popolazioni del Medio Oriente"
"Mo'pure i mediorientali sarebbero stupidi?"ha chiesto Eduardo.
"Sì.La tesi di Lynn è che più si scende,più si è fessi.
Il friulano è più intelligente del romano,il romano del napoletano,il napoletano del siciliano,il più fesso di tutti."
Eduardo ha guardato Pirandello e gli ha fatto una smorfia.
"E cos'altro ha detto,'sto intelligentone?"
"Che dal 400 il Sud non partorisce figure di spicco nelle arti e nella politica"
"Sulla politica non mi pronuncio"ha risposto Pirandello "per quanto Nitti,Crispi,Moro...ma le arti! Ha conosciuto un intellettuale più arguto di Beniamino Placido?"
"No"
"E il Nobel per la medicina vinto dal catanzarese Dulbecco?"
"Se è per questo,signor Pirandello,il Nobel lo vinse anche lei..."
"Forse 'sto Lynn ti avrà preso per uno svedese" ha detto Eduardo al suo commensale.
"A noi meridionali manca tutto,tranne l'intelligenza.
Il guaio nostro è che ne abbiamo così tanta che pensiamo di poter campare solo con quella.
Sarebbe meglio darne via un pò"
Detto fatto,ha preso etto della sua intelligenza e l'ha spedita in Ulster.
La bambina che non voleva dormire ha salvato la vita di tutti coloro che non volevano svegliarsi.
Ricordiamoci di lei,ogni volta che ci rassegniamo alle spiegazioni rassicuranti e rimuoviamo la realtà per non essere costretti ad affrontarla.
Che gioia,che goduria,nel poter affermare che gli altri fanno schifo come noi,e che il vero scandalo non è che tutto sia uno schifo,ma che ne sia venuto a galla soltanto il pezzo che ci riguarda.
Gesù diceva:
"Chi è senza peccato,scagli la prima pietra"
Ma lo diceva per indurci a perdonare il prossimo,non a sollevare polveroni dentro i quali far scomparire le responsabilità individuali.
Siamo inadeguati a reggere l'eventi più innaturale che esista:
la morte di un figlio,che è morire in 2 rimanendo vivi.
E rimanendolo in mezzo ad altre persone che soffriranno con noi solo per un pò,oppure per sempre,ma in modo diverso.
L'amore di una madre è un amore assoluto che dà senza chiedere.
Nel libro "Una madre lo sa" di Concita De Gregorio,un'ostetrica racconta che,appena nasce un bambino,le persone in attesa fuori dalla sala parto,le chiedono subito come sta il figlio.
Solo una chiede prima come sta la mamma.
Sua mamma.
Purtroppo,in un mondo che non fa che togliere ringhiere da tutte le parti,è molto più facile cadere.
Io la chiamo "Difesa della Sconfitta":
la capacità di sopportare lo strappo del cuore senza smarrire il rispetto di sè.
Ho ricevuto una lettera dalla realtà.
L'ha scritta una ragazza che ha letto che ci fu un tempo in cui i giovani volenterosi lavoravano gratis per qualche anno,però dopo venivano assunti,non licenziati o pagati a rate.
Un tempo in cui ricevere uno stipendio era condizione sufficiente per abitare la vita con dignità.
Vorrebbe sapere se il futuro consisterà nel guadagnare come un indiano in un paese dove tutto costa il triplo che in India.
Se Dio aveva deciso di castigare i baccanti della Love Parade,perchè ne ha sterminati solo 21,risparmiando gli altri?
Ma soprattutto:
perchè ha preso di mira una moltitudine di giovanotti che,per quanto sballati,non stavano dando fastidio a nessuno,mentre non si accanisce con altrettanta precisione su assassini,ladri,stupratori e tutto ciò di ben più orribile e peccaminoso di una danza sfrenata che viene messo in scena ogni giorno dalla tragicommedia umana?
Ieri al giornale ho ricevuto questa telefonata.
Non l'ho registrata ma vi prego di credermi:è vera!
"Buongiorno,dottore,vorrei che lei esprimesse l'indignazione di noi cittadini comuni per i politici senza senso dello Stato.
Piazzano le amanti in televisione.
Svendono al cognato l'appartamento del partito.
Sistemano i figli nelle società a cui poi danno in appalto i soldi pubblici.
Cosa si aspetta a cambiare la Costituzione?
-L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro-.
Ma non scherziamo!
L'Italia è una Repubblica di famiglie fondata sulle raccomandazioni.
E in ogni famiglia c'è una moglie che a sua volta è madre,figlia o sorella di qualcuno da piazzare.
Come un trapano,ogni mattina,ricorda al marito:
"Hai chiamato?Hai sentito?Hai saputo?"
E il politico trapanato cosa fa?
Abbozza!
Finchè lei spara la bordata micidiale:
"Allora vuol dire che non conti proprio niente!"
L'onorevole maschio si sente ferito nell'orgoglio e fa la telefonata che doveva fare.
Eh,bisognerebbe che entrassimo in politica noi,dottore caro.
Aria nuova!Aria fresca!
A proposito,secondo lei ci sono spazi al giornale per un collaboratore giovane?
Ho un nipote che vorrebbe fare il giornalista...è mia moglie,sa,che mi dà il tormento...capisce..."
Le colpe del mondo non le sembrano una buona ragione per limitarsi a denunciarle senza fare niente.
Lei fa.
Quel poco che può,che poi è tanto.
L'apparenza non inganna.
Bisogna imparare a darle retta.
Troppo spesso mettiamo la sordina al nostro intuito infallibile per smarrirci fra le trappole della dietrologia.
Invece le cose e le persone sono come appaiono.
Quel politico,quel capufficio o aspirante fidanzato che vi sembra un bugiardo,mentre gli altri vi dicono che è un sognatore...fidatevi:
99 volte su 100 è un bugiardo.
La centesima,anche peggio.
Quando un uomo si arrabbia,ha carattere.
Quando si arrabbia una donna,ha il ciclo.
Oppure non lo ha più.
Quando noi diciamo che qualcosa muore,in realtà sta solo cambiando il nostro modo di percepirlo.
Oggi sappiamo godere di più cose insieme,ma di nessuna troppo a lungo.
Tutto ci distrae e subito dopo ci annoia.
Una musica o una storia,per attirarci,devono essere brevi.
Ma ciò che poi ce le fa dimenticare in fretta non è la brevità.
E'la mancanza di passione.
L'ospite non va in tv per parlare e ascoltare.
Ci va per impedire agli altri ospiti di oltrepassare soggetto,verbo e (nei casi fortunati) complemento oggetto,ripetendo ossessivamente una parola qualsiasi ("capra capra capra!" "mavalà mavalà mavalà!"),al fine di confondere il malcapitato e obbligare il regista a staccare sulla propria faccia.
Conquistata l'inquadratura,farà una premessa:
"Io non l'ho interrotta,lei non interrompa me!".
Poi comincerà a parlare,venendo immediatamente interrotto.
Forse agli inizi il pubblico si divertiva.
Adesso vorrebbe una storia,un pensiero,un discorso compiuto.
Non la visione di uomini e donne stravolti dall'ansia di insultare il nemico o difendere il padrone.
Domenica scenderò in piazza contro chi disprezza il corpo e l'anima delle donne.
Contro chiunque considera il corpo delle donne un fatto pubblico,quando invece è un bene privato da esibire soltanto a chi si vuole,nell'intimità.
Nella primavera del 2007,a Palermo,un alunno di scuola media aveva canzonato un compagno,dandogli simpaticamente del finocchio e facendolo simpaticamente piangere davanti a tutta la classe.
La vecchia professoressa di lettere si era accanita contro il mattacchione e lo aveva messo dietro il banco a scrivere 100 volte sul quaderno "io sono un deficiente".
Lui aveva scritto 100 volte "deficente" senza la i,dimostrando così di avere le carte in regola per sfondare non solo in tv ma anche in Parlamento.
Poi era corso a lamentarsi da papà,che di fronte all'affronto intollerabile inferto al ramo intellettuale della famiglia,aveva denunciato la prof,non prima di averle urlato in faccia:
"Mio figlio sarà un deficiente,ma lei è una gran c..."
C'è voluto del tempo per ottenere giustizia,però ieri,alla fine,l'aguzzina è stata condannata:
1 anno di carcere con la condizionale per abuso di mezzi di disciplina.
Che vi serva da lezione,cari insegnanti.
La prossima volta che un alunno umilierà un compagno di fronte a tutti,aggiungete al coro il vostro sghignazzo e non avrete nulla da temere.
A patto che l'umiliato non si impicchi in bagno,come altre volte è accaduto,perchè allora vi accuseranno di non aver saputo prevenire la tragedia.
E il simpatico umorista di Palermo,finalmente vendicato?
Lo immaginiamo ormai cresciuto,tutto suo padre,intento a scrivere 100 volte sul quaderno "io sono intelligiente" e stavolta senza dimenticare la i.
L'amore,le rare volte in cui è davvero tale,non è un'emozione e neppure solo un sentimento.
E'un'energia.
E l'energia non la puoi fermare.
Purtroppo
O per fortuna.
Mi sono sempre immaginato la vita come un film di Woody Allen,dove gli attori recitano le scene senza che il regista mostri loro l'intero copione.
Solo al termine delle riprese vengono ammessi in sala montaggio e finalmente comprendono il motivo per cui si erano baciati o presi a schiaffi.
Per tutta la vita ci sentiamo sballottare da eventi che non afferriamo e siamo pervasi da un senso di inadeguatezza,come se ogni cosa sfuggisse al nostro controllo e il cinismo rappresentasse l'unico antidoto allo smarrimento.
Ma appena diamo tregua al cervello e inneschiamo il cuore,sentiamo che tutto ciò che d'incomprensibile ci succede contiene un significato.
E il fatto di trovarci al buio non significa che la stanza sia vuota,ma solo che bisogna aspettare che si accenda la luce.
Perchè il vero tratto distintivo di questa casta di macchiette che è la politica italiana,non è più nemmeno l'incompetenza.
E'la mancanza di vergogna.
Non è vero che il dolore devasta soltanto.
Quando penetra in un'anima sensibile,ne rischiara gli angoli bui,consentendo di scoprire tesori altrimenti ignorati.
In fondo,la DC era anche questo.
Non pretendeva di estirpare i vizi.
Si accontentava di farseli pagare.
E'una delle follie di questo capitalismo finanziario:
il disprezzo per i lavori che producono beni materiali e richiedono uno sforzo fisico diverso dal tirare calci a un pallone.
Ora,mi spiegate perchè uno che passa 8 ore davanti al pc,a fare nemmeno lui sa cosa,dovrebbe sentirsi più elevato socialmente di un altro dalle cui mani escono cose tangibili:un vestito,una scarpa,una pagnotta?
Si può fare il barbiere e leggere Umberto Eco,come lavorare in uno studio legale e rimanere un caprone.
Siamo disposti a smetterla di considerarci pedine impotenti di un gioco incomprensibile per riappropriarci del nostro destino?
A svegliarci dal torpore lamentoso degli schiavi e a lottare con orgoglio per quello in cui crediamo?
Nulla è inarrestabile,nemmeno il declino.
Ci sarà un tempo per ricordarsi di aver avuto pausa.
Ma non è questo il tempo.
Ora bisogna dare tutti qualcosa in più.
Amare questa comunità e portarla in salvo.
Facciamo a cazzotti con la rassegnazione,almeno.
Dobbiamo smettere di rispecchiarci in qualche eroe mitizzato e risvegliare in piccolo Steve Jobs che sonnecchia dentro ognuno di noi.
Più che Berlusconi temo i berluscloni.
Su Twitter si parla soprattutto di cose serie.
Per esempio si segnalano libri che nessuno avrà tempo di leggere perchè per farlo bisognerebbe staccare di tanto in tanto gli occhi da Twitter.
Il cittadino è disposto a sacrificarsi se gli si offrono una direzione di marcia e una prospettiva di riscossa.
Ma se ci si limita a spaventarlo col babau della povertà,lungi dal reagire,si dispera e si arrende.
Un bambino che ama i congiuntivi!
Quanto imbarazzo!
Quanta vergogna!
Il congiuntivo non è solo una brutta malattia degli occhi,ma un modo sbagliato di affrontare la vita.
Se incominci a parlare bene,poi desideri pensare bene.
E magari,orrore!,agire bene.
Se,per disgrazia,il problema dovesse protrarsi fino all'età adulta,gli sarebbero precluse moltissime attività,a cominciare da quella politica.
Torino.
Semaforo di Largo Orbassano.
Scatta il rosso e un giocoliere invade l'asfalto per dare spettacolo ai motorizzati in attesa.
Purtroppo non è giornata:
una clavetta cade a terra e anche il cappellino,invece di roteare diligentemente lungo la schiena,preferisce andarsene altrove.
Lo sguardo avvilito,il giocoliere si piega a raccattare gli attrezzi del mestiere.
Un uomo su una moto sta per allungargli una moneta,ma lui sorride e scuote la testa.
"No,grazie.Troppo errore" spiega in un italiano stentato.
E si rifugia sull'aiuola accanto al semaforo per esercitarsi.
Riassumento:
il giocoliere ha rinunciato al compenso perchè ha ritenuto la propria prestazione inadeguata.
Era visibilmente imbarazzato per la figuraccia e invece di sedersi ad aspettare il rosso successivo,magari prendendosela con la sfortuna,ha preferito utilizzare quei pochi secondi di pausa per allenarsi.
Ciascuno pensi al proprio ambiente di lavoro e faccia i paragoni che crede.
Dovrei imparare a vergognarmi meno del presente,perchè prima o poi diventerà un passato da rimpiangere.
Le maestre elementari della scuola pubblica italiana che hanno tirato su una nazione con stipendi da fame,ma meritandosi qualcosa che molti potenti non avranno mai.
Il nostro rispetto.
Per ragioni non riassumibili in 20 righe,un cavaliere della Tavola Rotonda si ritrovò sposato a una donna vecchia,sdentata e puzzolente.
Dopo il supplizio della festa di nozze,il cavaliere raggiunse la camera da letto con passi lenti da condannato.
Quand'ecco spalancarsi la porta e apparire la megera,trasformata in una fanciulla incantevole.
Abbracciò lo sposo e gli disse:
"Sono vittima di un sortilegio.Devi scegliere:preferisci avermi orrida di giorno e radiosa di sera,o viceversa?".
Il cavaliere disse alla sua sposa che una scelta così importante poteva spettare soltanto a lei.
La strega sorrise:
"Allora io scelgo di rimanere bella per tutto il tempo,dal momento che tu mi hai rispettata,lasciandomi libera di decidere il mio destino".
Dedicato ai maschi privi di educazione sentimentale e incapaci di evolvere,che perseguitano le donne che non li desiderano o non li desiderano più,arrivando a picchiarle e addirittura a ucciderle.
Gli italiani non riescono a essere seri nemmeno quando si arrabbiano.
Però siamo dei paraculi fantastici.
Sofferenza e amore sono vibrazioni di una stessa corda.
Chi,per non soffrire,la strappa,non sente più niente.
Ed è quella l'unica morte di cui avere paura.
Le ramanzine,i discorsi,le parole in genere,sono sterili.
L'unica forza che smuove i cuore è l'esempio
Il gesto che accompagna o sostituisce la parole.
Chi cambia per il gusto di cambiare è un isterico.
Chi si abbarbica al vecchio,un illuso e talora un vigliacco.
Sul lavoro,in amore e in ogni altra cosa,il cambiamento vero è la rottura di uno schema.
Un distacco che fa paura e produce sofferenza,ma una sofferenza indispensabile,preludio alla gioia.
Perciò va affrontato col futuro negli occhi e il passato nel cuore.
Quando ho saputo che Antonio Piazza,presidente in quota PDL dell'Azienda lombarda per l'edilizia residenziale,da 3 anni parcheggia la sua Jaguar nello spazio riservato ai disabili,ho borbottato:
"Ohibò!"
Quando ho saputo che il presidente Antonio Piazza,dopo aver parcheggiato per 3 anni la sua Jaguar nello spazio riservato ai disabili,è stato finalmente multato dai vigili su segnalazione di un disabile che non trovava mai posto per parcheggiare,ho gridato:
"Urrà!"
Quando ho saputo che il presidente multato Antonio Piazza,pervaso dalla rabbia,ha tagliato le gomme dell'auto del disabile che lo aveva segnalato ai vigili,mi sono chiesto:
"Ma dove siamo?"
Quando ho saputo che il presidente multato e taglia-gomme Antonio Piazza ha tentato di rimediare,chiamando precipitosamente un gommista,mi sono risposto:
"Siamo in Italia"
Quando ho letto le dichiarazioni del presidente multato,taglia-gomme e chiama-gommista Antonio Piazza: - "Perchè dovrei dimettermi dal mio incarico politico per un errore tecnico?-,mi sono detto:
"Con un corso accelerato di educazione civica,alternato a pesanti corvèe nei servizi sociali,forse lo recuperiamo ancora"
Ma quando ho ascoltato in tv le successive dichiarazioni del presidente multato,taglia-gomme,chiama-gommista ed errante tecnico Antonio Piazza:- Solo un pezzo della mia Jaguar sporgeva nel posto riservato ai disabili,in realtà da 3 anni io parcheggio nel posto accanto,in divieto di sosta:qual è il problema?-,ho capito di essere sostanzialmente un illuso.
Questa è gente che non si recupera più.
"Non bisogna aver paura dei camorristi.Sono loro che devono aver paura di noi.Noi dobbiamo continuare ad uscire per la strada a testa alta.Sono loro che si devono nascondere.Noi siamo di più".
Noi siamo di più.
Non ci avevo mai pensato.
Con tutti i nostri difetti (perchè ne abbiamo a iosa,sia chiaro!) noi siamo di più.
Siamo di più dei mafiosi,dei corrotti,dei finanzieri senza scrupoli.
Siamo più numerosi di qualunque minoranza coesa che cerchi di dominarci con le armi del potere e della paura.
Averne consapevolezza,lo so bene,non basta.
Ma è la premessa per svegliarsi dall'incubo e provare a trasformarlo in un sogno.
Prima di imputare ai ragazzi dei sogni sbagliati,mi chiederei chi glieli ha messi in testa,educandoli a desiderare una carriera da calciatori e veline,invece che inseguire i propri talenti.
Perchè cos'è in fondo l'amore,se non l'eterna storia di 2 naufraghi che decidono di salvarsi a vicenda?
Gli schiavi sono i precari illusi e sfruttati.
I lamentosi,arrabbiati fuori ma arresi dentro,che si limitano a far tintinnare le loro catene.
Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà all'influenzata Barbara D'Urso che,tossendo e starnutendo,si scaglia contro Trenitalia,colpevole di non averle ancora spedito la tessera di platino che le consentirebbe di attendere il treno al calduccio della sala vip invece che sul marciapiede della stazione,in balia di refoli gelidi come sorbetti.
Tanto più,e la conduttrice ci tiene giustamente a sottolinearlo,che l'aggressione batteriologica di cui Trenitalia è complice con la sua ignavia va a colpire un organismo già fiaccato da 5 ore di diretta pomeridiana.
Una minaccia costante per il fisico,sottoposto al continuo logorio dei casi umani.
Solo le persone comuni vivono in un microcosmo allietato dalla speranza:
che domani il treno arrivi,o almeno che parta.
Sono persone semplici,sane,felici.
A volte appena un pò furibonde,ma sempre con classe.
Terza classe.
In possesso di una speciale tessera di platino che le mette al riparo da un malanno ultimamente piuttosto diffuso:
le cadute nel ridicolo.
Essere "figli di" non è una colpa nè un merito.
E' un fatto.
Nella vita avrai più opportunità degli altri e pagherai questo privilegio con la maldicenza.
Un tempo si diceva:
"Nessun Maradona rimane a lungo in panchina".
Non è più vero.
Adesso anche Maradona rimane in panchina tutta la vita,se non è figlio di un altro Maradona.
Oggi il primo diritto civile che la politica è chiamata a garantire con è la possibilità giuridica del matrimonio gay,ma la possibilità di qualsiasi matrimonio.etero e gay,e di qualsiasi divorzio,
perchè persino lasciarsi sta diventando un lusso per benestanti.
Il Superometto pensa ancora che il coraggio consista nell'oltrepassare i propri limiti,anzichè nell'accettarli per trovarvi un senso più profondo.
Le parole trasmettono emozioni e pensieri.
Il silenzio,sentimenti.
Questo bisogno di buttare sempre tutto fuori,per paura di sentire che cosa c'è dentro,fra la pancia e la testa:
il cuore.
Se Dio esiste,ci sono forti dubbi che sia democristiano.
Il potere logora chi non ce l'ha ma sporca tutti coloro che lo toccano.
Non è vero che tirare a campare è meglio che tirare le cuoia,come recita uno dei tweet più celebri di Andreotti.
Proprio perchè a tutti succede di tirarle,prima o poi,tanto vale campare a testa alta e a cuore acceso.
E'una società schizofrenica quella che ti regala brividi di onnipotenza sul telefonino,mente nella vita reale ti ricorda di continuo che non conti nulla.
Ciascuno di noi è un essere irripetibile che nel suo piccolo può cambiare un pò il mondo.
Magari meno di Steve Jobs,ma ciascuno nel suo orticello,scovando e liberando il proprio talento,che quasi mai coincide con quello che ci viene indicato o imposto dagli altri.
Chiamatemi illuso.
Eppure se ogni persona,nella vita privata e in quella pubblica,pensasse di poter davvero lasciare un segno indelebile del suo passaggio,
forse al mondo ci sarebbero meno corruzione,meno miseria,meno squallore.
Sabato scorso un ciclista parcheggia la sua bici da 3000 euro sulla punta del molo di un porticciolo di Agrigento per andarsi a fare un giro in barca.
Al ritorno dalla gita,il ciclista scopre che la bicicletta è stata rubata e,senza troppe speranze,sporge denuncia all'autorità competente.
Invece,nonostante siano sotto organico e oberate da ogni genere di reati,le forze dell'ordine trovano il tempo di visionare insieme con il derubato le immagini dell'impianto di videosorveglianza,smascherano il ladro in men che non si dica e recuperano la superaccessoriata refurtiva.
Sempre sabato scorso,un ciclista parcheggia la sua bici da 200 euro intorno al palo che fronteggia un bar di Pavia per andarsi a fare un giro in centro.
Al ritorno dalla passeggiata,il ciclista scopre che la bicicletta è stata rubata e,senza troppe speranze,sporge denuncia all'autorità competente.
Purtroppo,poichè sono sotto organico e oberate da ogni genere di reati,le forze dell'ordine non trovano il tempo di visionare le immagini dell'impianto di videosorveglianza,rendendo impossibile lo smascheramento del ladro e il recupero della sottoaccessoriata refurtiva.
Dagli scarni indizi sopra esposti,vi sfido a scoprire quale dei 2 ciclisti sia il signor Angelino Alfano,ministro degli Interni,e quale la signora Tina Bianco,lettrice de "La Stampa".
Se la cronaca vi disgusta e tutto vi provoca una sensazione sconfortante di già visto,nel fine settimana potreste sempre chiedere asilo emotivo alla Repubblica di Poesia.
E' una terra non troppo frequentata e questo presenta i suoi vantaggi:
si trova facilmente parcheggio e gli abitanti sono riservati e accoglienti.
Ogni desiderio negato,purchè profondo,è ancora vivo e lo si può realizzare finchè si è vivi.
Forse si comincia a morire proprio quando si smette di credere che quel che solo ogni tanto succede,potrebbe succedere sempre.
Alla notizia della morte di Nelson Mandela,milioni di persone hanno inviato un pensiero riconoscente al leader della lotta al razzismo.
Per mezzo minuto nessuno ha pensato esclusivamente ai fatti propri.
Nessuno tranne uno.
Lui.
Nel dettare alle agenzie di stampa il coccodrillo sull'esimio scomparso,ha mescolato narcisismo e capacità mimetica per calarsi con voluttà nei panni di Silvion Mandeloni.
Riga dopo riga,dietro l'uomo che ha sconfitto l'apartheid ne affiorava un altro di nostra conoscenza,
"un eroe della libertà capace di non arrendersi mai,anche quando le forze del male sembravano imbattibili".
E anzichè i razzisti sudafricani,venivano alla mente i magistrati norditaliani e i presidenti napolitani.
Il finale era all'insegna dell'immedesimazione totale:
"Mi auguro che molti,tra coloro che in queste ore ne tessono le lodi,imparino a praticare la riconciliazione nella verità e nel rispetto reciproco".
Praticamente ha brandito il ritratto dello zio d'oltremare,imprigionato per reati d'opinione,pur di chiedere alla sinistra nostrana la grazie per un evasore fiscale.
Stamattina i mezzi pubblici funzioneranno?
Andranno a singhiozzo con pause riflessive di un'ora tra una corsa e l'altra?
Salteranno le fermate dispari,costringendoci a camminare per un quarto d'ora sotto la pioggia?
Sono questi i dilemmi che danno un senso alle nostre giornate.
Ogni anni,ai primi di Marzo,Klepetan lascia il Sudafrica e intraprende un viaggio di 13.000 km per incontrare Malena.
La storia va avanti da 12 anni,da quando i 2 vivevano insieme nel villaggio croato di Brodski Varos.
Un cecchino sparò a Malena e la colpì in una zona vitale,costringendola per sempre su una poltrona.
Klepetan avrebbe voluto restare con lei,ma la vita lo reclamava in Sudafrica e lui non aveva mezzi per portarla con sè.
Così la condusse dall'unica persona di cui si fidava,un bidello in pensione di nome Stiejepan Vokic,che da allora ospita Malena nella sua piccola mansarda.
Klepetan però non è scappato dall'amore e tantomeno lo ha dimenticato.
Ogni anno,da 12 anni,con il sopraggiungere della primavera si prende una vacanza.
E pur non avendo altro sostegno materiale che il desiderio,attraversa l'Africa e l'Adriatico con le proprie forze,fino a raggiungere il villaggio croato e bussare alla porta della mansarda.
Malena è lì che lo aspetta sulla poltrona,impaziente.
Ogni anno,da 12 anni.
I 2 si sfiorano e,mentre il bidello si allontana con una scusa qualsiasi,con grande naturalezza fanno l'amore.
Esauriti i giorni dell'estasi,Klepetan ritorna in Sudafrica,dando appuntamento a Malena per l'anno successivo.
Non ha mai tradito la promessa,pur essendo un maschio
E lei non gli ha mai fatto scenate,pur essendo una femmina.
Si amano,senza complessi nè rimpianti.
Hanno trovato un senso alla parola "eternità".
Può darsi che li favorisca il fatto di non essere umani,ma cicogne.
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