mercoledì 8 aprile 2015

Frasi dal libro "Col corpo capisco" di David Grossman

Dal racconto "Follia":

Ci sono sostanze che si sprigionano nel cuore solo quando si è in compagnia di una determinata persona e non di un'altra.

Questa notte è comunque persa,perchè allora non trarne qualcosa di buono?

Come gli accade sempre quando ricorda un dettaglio del passato,si sente pervaso da uno strano senso di dolcezza e gratitudine.

Nelle sue viscere si scatena una ben nota tempesta,un ruggito,un gemito intrecciato a una risata amara che lo risucchia all'interno e minaccia di scaraventarlo contro un muro fino a sgretolarlo..qualsiasi muro,deve pur esserci un muro alla fine,o il fondo di un pozzo profondissimo.

L'intero corpo talvolta può dolere per la nostalgia di un abbraccio che non c'è più.
Soprattutto la mattina,nel momento in cui si aprono gli occhi.
Soprattutto la notte,nell'attimo prima di assopirsi.

Esti domanda titubante a Shaul se non ha mai chiesto a Elisheva di lasciare quell'uomo.
"Se anche glielo chiedessi o le dessi un ultimatum,lei smetterebbe di amarlo? Non sono padrone dei sentimenti di Elisheva...lei ha il diritto di amare chi vuole,no?"

Sente in bocca un sapore acido e dice a se stessa che ormai è stata sconfitta dall'adiposità.
"Il colesterolo dell'anima",così lo aveva definito un uomo incontrato anni fa,e sente in modo tangibile quel grasso avvolgerle il cuore,grumi spessi e striscianti che le riempiono i ventricoli.

E'stato davvero costretto ad allontanarsi da tutti,perchè doveva proteggere qualcosa.
Non poteva assolutamente lasciare che loro gli guardassero dentro.

Forse questo amore vale tutta questa sofferenza....ma non è sofferenza,questa è una tortura.

Lui si accetta così com'è,capisci?
Tutto quello che fa,non importa cosa,avrà sempre una certa distinzione,un certo stile,una certa raffinatezza,una certa nonchalance.
Gli uomini come lui,quelli che possiedono una simile pace interiore,non si curano di quello che pensano gli altri o di come li vedono...
Io,per esempio,a ogni passo penso cosa gli altri penseranno di me,cosa diranno...mentre lui fa semplicemente quello che vuole.
Non ha paura di niente.
Vuole qualcosa e la fa,e sempre in modo armonico,capisci?
Un uomo come lui non ha nemmeno avuto bisogno di dire a Elisheva che la voleva.
Lui ha la certezza totale che,per il fatto stesso di desiderare qualcosa,quel desiderio è destinato a trasformarsi in realtà.
Paul possiede una sorta di carisma.
Lui ha carisma e per chi ne ha,qualunque cosa desideri diventa subito quella giusta.
E'una forza della natura,il carisma,una forza superiore.

Perfino quando sono insieme,Elisheva ha nostalgia di lui.

...a ricoprire nel modo migliore il ruolo che da sempre gli è destinato in questa farsa.

Una coppia è un sacco di gente.

E'chiaro che è impossibile nascondere:sarebbe un peccato nascondere una cosa così bella.

Com'è possibile che tutto quello che lei mi nasconde,la sua vita,quella vera intendo,si trovi così vicina a me,a un millimetro di pelle e io non riesca a leggerla?
Che sia tutto un grande enigma?

Questa è l'unica cosa che fa nella vita:
aspetta lei.
Si prepara per lei.
Si carica per lei.

Tu mi ami più di quanto riesca ad amare me stessa.

A quanto pare ci sono molte altre cose difficili da immaginare in un uomo come lui.

Questa è la donna della mia vita.
Colei che io aspetto per 23 ore al giorno,da 10 anni.

Pensa a come gli sia rimasta fedele,a modo suo,per tutti quegli anni,ferma in quel punto,nella scintilla che lui aveva accesa in lei e che apparteneva solo a loro 2.
Non l'ha più rivisto,eppure non riesce ad accettare l'idea che non si ritroveranno più,in nessuna circostanza della vita.
Anche ora,quando pensa a lui,si sente come se stesse entrando in un rondò nella direzione sbagliata.

Di colpo,e senza potersi frenare,si mette a nudo per lui e urla e piange e ride e promette e supplica e spiega perchè sì e perchè no.
E perchè si deve e perchè è impossibile e perchè non c'è vita senza e perchè ci si lacera sempre nello stesso punto e si maledice l'attimo,si risorge e poi ancora,all'infinito.

Stai costruendo una tesi sulle briciole della sua vita.

Le aveva detto che lei era il grande amore della sua vita,ma ora gli appariva chiaro che era qualcosa di più:era la sua stessa vita.

Forse non ha bisogno d'altro dopo così tanti anni perchè ora lui le imperversa dentro come una volta,senza barriere,nell'anima e nel corpo.

Aveva abbassato la cornetta emesso il cuore sul tavolo.
Aveva preso un pestacarne e lo aveva colpito senza pietà.

Dal racconto "Col corpo capisco":

Anche supponendo che tu sia stata nella tua luce per qualche istante,facevi contemporaneamente ombra a qualcuno,no?
Non è questo il principio bacato dello "stare nella luce"?

Strofinalo,spalmatelo su tutto il corpo,goditelo:
non c'è odore migliore di quello del nostro sudore.

Talvolta una persona può sentirsi orfana persino di se stessa.

Allora ricaccio questo mio "orgoglio di seconda mano"il più in fondo possibile,nelle cantine-rifugio che non ho mai utilizzato.
Laggiù,allineati sugli scaffali,pieni fino all'orlo e sigillati,ci sono tutti i miei vasetti di marmellata d'orgoglio (e di allegria,di entusiasmo,di gioia di vivere e altri intrugli).

"Io non riesco a ridere 2 volte della stessa cosa"
"Io riesco a ridere 10 volte della stessa cosa,non mi è difficile.E piango anche 10 volte per la stessa cosa"

Sente pulsare in lei la cicatrice che si è aperta e richiusa un'infinità di volte,il suo punto dolente:
quello dell'abbandono.

Lo evocavo grazie ad arcani meccanismi di suggestione che mi portavano a estraniarmi dalla realtà per qualche secondo,facendomi correre su una corsia secondaria,infondendomi un senso di vertigine e di rapido mancamento,come in un attacco d'epilessia particolare e unico,non del tutto sgradevole,inventato da me.
Una sorta di allucinazione privata.
La mia piccola creazione che perfezionavo ogni giorno.

Ha cercato d'insegnarmi a proteggere me stessa,a non permettere al dolore del mondo,a qualsiasi altra cosa,di insinuarsi dentro di me.
Nemmeno al grande amore della mia vita,nemmeno alla persona che amo di più al mondo.

E'dolce il nostro corpo,ci procura benessere e gioia se solo lo trattiamo bene,se gli prestiamo ascolto.
Perchè è saggio e sa sempre prima di noi cosa vogliamo,cosa è bene per noi.
Col corpo,capisco.

Se avessi dei figli,mi dico,forse saprei come comportarmi in simili frangenti.
Se sapessi come comportarmi in simili frangenti,furba che non sono altro,forse avrei dei figli.

Se solo sapessi cosa avviene dentro di lui e chi combatte in questo modo.
Se solo mi dicesse chiaramente di cosa ha bisogno...
Chissà cosa sta accadendo dentro di lui,nella sua scura conchiglia.

"A volte penso alla gente come se fossero tutte delle marionette"
"E io cosa sono?Sono una marionetta o sono reale?"
Kobi la osserva da pochi centimetri di distanza.
Dentro di lei si muovono delle dita invisibili,che lasciano impronte nel profondo.
Alla fine,con qualche fatica,Kobi risponde:
"Tu sei reale".

Questo ragazzo è stato all'inferno e ne è tornato:
conosce la strada.

Cerco di imprimerla nella memoria per farne scorta.
Per quanto mi sforzi,non riesco a capacitarmi che tra un pò,forse qualche settimana o qualche giorno questa persona non ci sarà più.
Non esisterà più una Nili al mondo.
Penso alle cose che non ci saranno più.
A quelle che esistono solo tra me e lei,e che forse dimenticherò quando non sarà più con noi.

Come puoi annullare te stessa pensando che non potresti esistere senza di lui?

Pensa alle cose di seconda mano a cui si abitua quando si vive troppo tempo nell'ombra,o nel riflesso di chi sta in piena luce.
Quando si rimane sbiaditi in silenzio mentre lei riempie la stanza,tutte le stanze,con la sua voce,la sua risata,i suoi colori.
E quando,a poco a poco,questo restare in disparte si trasforma in ideologia.
Allora si inneggia all'ombra,si giura fedeltà al grigiore,con stupido e misero orgoglio si evita tutto ciò che è di prima mano.
Finchè,molto presto,ci si dimentica di cosa è possibile volere,di cosa è consentito.
Ci si abitua alla fotosintesi alla luce della luna.

Non mi amo particolarmente.
O meglio,per essere più precisi,provo pena per me.
So cosa penserei se mi incontrassi per strada,o mi ritrovassi schiacciata contro di me in metropolitana.
Signora,mi sussurrerei,si calmi,rilassi i muscoli del culo,non sia sempre così convinta di avere ragione.

Guardavo le coppie di innamorati nel modo in cui si guardano gli ammalati:
pazzi che si sbranano l'anima con le labbra,e di come,nella vasca da bagno,mi convincevo che il mio corpo era circondato da un alone marcio e bluastro,che io stessa emanavo.

Ricordo solo nomi e volti,e soprattutto le spalle che mi sono state voltate.
Sono stata ridotta in briciole.
Ho raschiato il fondo del barile,finchè una volta ho sentito accanto a me una voce che diceva:
"Forse basta così:pensa solo al prezzo che hai pagato!"

Che cosa straordinaria è essere un prescelto!
E,si era detta,piena di speranza,che probabilmente c'entrava con la capacità di compiere la scelta giusta tra le tante a disposizione.
Col passare degli anni,però,aveva rinunciato alla speranza di fare la scelta giusta,quella che il tempo e la vita avrebbero dimostrato fondata,senza farsene beffe in un modo o nell'altro.
Naturalmente aveva anche rinunciato al desiderio,stupido e presuntuoso,di essere una prescelta.

Lui è là e lei è qua.
Mantengono il contatto in un unico punto.
2 persone nell'universo che per un istante si toccano provandone piacere.
E'possibile vivere un'intera vita senza un contatto simile.

Ultimamente non si fida più di se stessa,nemmeno per cose più insignificanti di questa.
Come se ogni suo movimento producesse ferite,lesioni e fallimenti.
Come se lei fosse un re Mida che trasforma tutto in latta.
Come se ogni sua scelta si trasformasse immancabilmente in errore per il solo fatto di averla compiuta.
Vai a sapere cosa è giusto e cosa no.
Cosa si può dire a qualcuno e cosa no.

Domande.
Ne avrei 1000,ma taccio.
E'impossibile rimediare a ciò che è stato.

Sente che tra loro si è creato un legame perchè entrambi,ognuno a suo modo,non hanno avuto una vita facile.

A me resta soltanto la nostalgia,che però ora non mi uccide.
Non so come mai,ma non mi uccide.

Fino a che punto possiamo trascinarci dietro l'infanzia?
E'possibile sottomettersi ad essa?
Bisogna andare avanti,lasciarsela alle spalle,in qualche modo.

Non capisce più niente.
Non vuole capire.
Pensa a come è facile ingannarla.
Cosa c'è in lei,dannazione,che suscita negli altri il desiderio di prenderla in giro a questo modo?
Maledice gli anfratti in cui viene sempre tradita.

"C'è un intero mondo lì dentro"
E indica la mia testa.

Ha nostalgia di un essere umano che ha toccato la sua vita là dove nessun altro è mai arrivato.

"E chi verrà nel tuo ristorante?"
"E'questo il punto:non mi importa se verrà una persona all'anno,io comunque la farò sedere a un tavolo di 20 metri e le servirò un pasto che non ha mai mangiato in vita sua,con un sacco di portate,solo per lei,con tutti i contorni e tutto quello che c'è nel menù..."
"Un momento..e cosa farai gli altri giorni dell'anno?"
"No,non hai capito:io preparerò un pasto come questo ogni giorno.Ma il cliente verrà solo una volta all'anno."
"E cosa farai gli altri giorni?"
"Gli altri giorni lo aspetterò"

Le è chiaro che questa è la grande dote di Zahy:
trovare la strada che più gli si confà,ascoltare se stesso senza non avere dubbi.

Mi invade un'ondata di gioia per questo mio breve racconto.
E'un luogo,una casa,a cui posso tornare dovunque mi trovi.

Sa a quali profondità si possa giungere con il solo tocco di una mano,sfiorando punti vulnerabili che non hanno un nome,e neanche qualche semplice parola,a rivestirli e a proteggerli.

Sa che con il suo modo di fare tranquillo,misterioso,Zahy è riuscito a insinuarsi dentro di lei,là dove sgorgano le sue forze,e ne attinge senza remore.
Lei si sente indebolita ma le è proibito negarsi,perchè se qualcuno è così audace e disperato da arrivare laggiù,allora tutto gli è concesso.

Aveva pensato agli uomini che l'avevano stretta.
Aveva ricordato il contatto di corpi amati,il loro odore,il loro calore,l'armonia del loro movimento all'interno del suo corpo e un piacere dolce e travolgente l'aveva invasa.

Aveva frizionato i polpacci sottili da cerbiatto e le ginocchia un pò infantili e aveva augurato loro di non piegarsi o inchinarsi davanti a nessuno.
Di essere forti e di sostenere con orgoglio e coraggio il magnifico essere umano a cui appartenevano.
Unico nel suo genere,aveva pensato.

Non importa quello che ti hanno detto,se hanno riso di te o ti hanno preso in giro.
Non importa come ti chiama tuo padre,che nomignoli ti appioppa.
Non importa sapere perchè ti abbia picchiato o perchè abbiano allontanato Kobi da te.
Loro non capiscono niente.
Sono all'esterno,nel rumore,non riescono a sentire quello che senti tu.
E tu senti in modo splendido,sappilo.
Non ho incontrato molte persone che sanno sentire come te.
Non arrenderti.
Non dargliela vinta.
Il tuo cammino sarà duro ma vorrei tanto che tu ce la facessi.
Dovrai essere un vero Ercole per uscire da laggiù,per liberarti da tutto questo e rimanere chi sei.

Era una terra promessa e una condanna.

A lungo era rimasta supina,tranquilla,piangendo qualcosa che le aveva sfiorato il viso.
Qualcosa di trasparente e raro,che si era librato per un istante ed era sparito.

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