martedì 4 novembre 2014

Frasi dal libro "Fango" di Niccolò Ammaniti

L'ultimo Capodanno dell'umanità

Sherree Rose vedendo che la festa era riuscita perfettamente e che gli invitati ridevano e ballavano si chiese:
"Perchè qui tutti si divertono e io no?"
Sherree Rose non sapeva che in quel momento ogni invitato,nessuno escluso,aveva il suo stesso pensiero (Clive Blatty)

Ma quello era un giorno speciale.
L'ultimo dell'anno.
Giorno adatto più a tirare le somme della propria vita che a festeggiare.

E tu,mia cara,che hai da festeggiare?
Che ti aspetti dall'anno nuovo?
Beh...forse...potrei...
No!
Non ci provare.
Niente.
Un bel niente.
Tu la tua dose di merda te la sei già mangiata,anzi hai voluto strafare,ti sei strafogata.
Ora sei piena.
Quindi basta.

Questa è solo un'altra stupida convenzione sociale.
E'un altro prodotto di questa stupida civiltà del consumo.
Ti fregano a Natale,ti fregano alla Befana e pure a Capodanno.
Convenzioni.
Solo convenzioni.
La pace,la gioia si trovano nei recessi più nascosti delle nostre menti.
Là dentro c'è sempre una festa,bisogna solo trovare la porta per poterci entrare.

Mi sono buttata giù tutti quei sonniferi...perchè non sono morta?
Perchè la tua padrona,quella che tira i fili della tua vita,non ha voluto.
La tua unica padrona:la sfiga.

Ti sogno,con terrore

Perchè continuava a sognarlo?
Perchè il suo subconscio si ostinava a tirarlo fuori?
Un coniglio da un cappello a cilindro: et voilà!
Tutte le notti.Regolare.Un orologio.
Non aveva più niente da spartire con lui...eppure...

Punti di vista.
Basta regolare il proprio.
Ruotarlo fino a vedere le cose in un'ottica migliore.

Lo zoologo

Era un mondo strano quello in cui era finito.
Alcuni tentavano di ammazzarlo solo perchè dormiva sotto i cartoni e altri senza nemmeno conoscerlo perdevano la vita per aiutarlo.

Hai voglia a cercare lavoro quando non c'è!

Ma la conoscenza degli incantesimi e dei riti magici non gli era servita a difendersi dalla siccità,dalla fame.
Come tutti gli altri era dovuto partire,emigrare,confondere i suoi desideri con quelli di altri mille.
Desideri semplici come il pane.


Fango

Gli sembrava di essere davanti alla dannata televisione.
Desiderava solo un telecomando per spegnere quella fottuta festa.
Tutta quella baraonda là davanti non gli apparteneva.
Guardava la gente parlare,ingozzarsi come maiali,ridere con il boccone in bocca.
Se ne doveva andare.
Trovare una scusa.
E andarsene a casa.
Via.

Perchè quello ti succhia dentro.
E'un fottuto parassita.
Ti tiene i suoi artigli invisibili intorno alla gola.
E quando vuole stringe.


Carta

E'una curiosità morbosa,sporca,quella che in alcune occasioni della mia vita mi ha spinto a proseguire,a perseverare,nonostante ogni cosa intorno mi dicesse di smetterla,di lasciar perdere.



Nessun commento: