sabato 18 ottobre 2014

Frasi dal libro "Grazie dei ricordi" di Cecelia Ahern

Nel prendere la decisione,comincio già a soffrire.
Il mio cuore continua a pompare.
Anche se spezzato,funziona ancora.

Dovrebbe esserci un nome per una cosa del genere.
Un termine che finisce in "ite"...coglionite!!!

...la beatitudine dell'ignoranza.

Non parla.
E che potrebbe dire chiunque al suo posto?
Non ne ho la minima idea.

Ho paura di tornare a un matrimonio senza amore.
Ho paura di vivere ogni giorno del resto della mia vita con Conor,
il quale continua a blaterare al telefono che vorrebbe essere qui insieme a me,
mentre io gli ripeto di non venire a casa,
una frase che negli ultimi giorni sembra diventata il mio mantra.
So che sarebbe normale desiderare che mio marito corresse da me,ma...
ci sono diversi "ma" nel nostro matrimonio.

Cosa fa promettere a 2 persone di trascorrere insieme ogni giorno del resto della loro vita?
Ah,sì!
E'quella cosa chiamata amore.

Mi rendevo conto sempre di più di quanto non ci si stanchi mai veramente di giocare e di travestirsi,poco importa quanti anni passino.
L'unica differenza è che adesso le nostre bugie sono più sofisticate,le nostre ingannevoli parole parole più eloquenti.
Da cowboy e indiani o da dottore e infermiera fino a marito e moglie non abbiamo mai smesso di fingere.

Ho attacchi di rabbia aldilà di ogni comprensione,così forti che vorrei pestare i pugni contro il muro,
poi mi viene da piangere e sento un vuoto dentro talmente grande che penso non si potrà colmare mai più.

E' snervante essere obbligati a guardarsi quando non si desidera affrontare qualcosa.
Qualcosa di duro e reale da cui non puoi scappare.
Si può mentire tutto il tempo a se stessi,alla propria mente e nella propria mente,ma se ci si guarda in faccia lo si sa.

Non bastava guardarmi per capirlo.
Non basta mai guardare qualcuno per capire.

Non sono niente di spettacolare,ma a volte riesco a essere speciale.

Dobbiamo affrontare la cosa adesso,altrimenti,senza nemmeno rendercene conto,tra 10 anni ci ritroveremo a chiederci come  sarebbe potuto essere ogni singolo giorno delle nostre vite infelici.

E'strano il modo in cui la gente segna la propria vita,i punti di riferimento che sceglie per decidere quali momenti sono più importanti di altri.
Perchè è di questo che è fatta l'esistenza.
Mi piace pensare che i miei momenti più belli siano nella mia mente,che mi scorrano nel sangue chiusi in una banca dei ricordi che nessuno a parte me può vedere.

Nella mia minuscola cameretta ci stanno solo un letto e un armadio,ma era tutto il mio mondo.
Il mio unico spazio privato nel quale pensare,sognare,piangere,ridere e aspettare di diventare abbastanza grande per fare le cose che non avevo il permesso di fare.
Il mio unico spazio nel mondo allora e adesso,a 33 anni,il mio unico spazio.
Come facevo a sapere che mi sarei trovata senza tutto quello che avevo desiderato e,peggio ancora,che continuo a desiderare?

A volte abbiamo bisogno di tutta la colla che riusciamo a trovare per tenerci insieme.

"Preferiresti che mantenessi la mia promessa passando il resto della vita con Conor,pur sapendo che non lo amo e che sarò infelice?"
"Se credi che il matrimonio mio e di tua madre fosse perfetto,allora ti sbagli,perchè una cosa del genere non esiste.Nessuno è sempre felice,tesoro".
"Questo lo capisco,ma se non si è felici mai?Proprio mai?"

Ho tra le mani il grande telecomando della mia vita e sono pronta a iniziare a premerne i pulsanti.

E così è che si fa quando il ritmo rallenta e i minuti sembrano un pò più lunghi.
Ce la si prende con calma.
Si respira lentamente.
Si aprono di più gli occhi e si guarda tutto.
Lo si assorbe.
Si rielaborano vecchie storie,si ricordano persone,momenti e occasioni passate.
Si lascia che ogni cosa richiami alla mente qualcos'altro.
Se ne parla.
Ci si ferma,ci si concede il tempo di notarle,le cose,e di dare loro importanza.
Si trovano le risposte ai cruciverba irrisolti del giorno prima.
Si rallenta.
Si smette di cercare di fare tutto adesso,adesso,adesso.
Si blocca la strada a chi ti cammina dietro,infischiandosene e sentendolo scalciare contro i calcagni,mantenendo comunque lo stesso passo.
Senza lasciare che nessuno imponga la propria velocità.

"Lo detestavi?"
"No.Era a posto.Era carino.Detestavo solo il fatto che tu non fossi felice".

Quando mi sveglio,devo ricordare a me stessa che i miei sogni non sono reali e che la mia realtà non è un sogno.

Il più delle volte le decisioni facili sono quelle sbagliate e,anche se di tanto in tanto abbiamo la sensazione di andare indietro,stiamo invece muovendoci in avanti.

Perfer et obdura;dolor hic tibi proderit olim.
Sopporta e resisti;un giorno questo dolore ti sarà utile.

E' vero,ha perso qualcosa,però ha anche guadagnato qualcos'altr che non ha mai avuto prima.

Io gli scatto una fotografia mentale per il mio album dei ricordi.

E'piacevole essere importanti ma è più importante essere piacevoli.

Alla fine le parole cominciano a traboccare,pare quasi che siano state impazientemente in cosa dietro le labbra chiuse durante quel raro silenzio.
Parole sparate fuori come al solito dal cuore,non dalla testa,e catapultate in bocca,per rimbalzare contro le mura delle labbra serrate.
Invece di uscire nel mondo,si accumulano simili a grasse cellule paranoiche che temono di rimanere senza cibo.
Ma poi la bocca si apre e loro schizzano in tutte le direzioni,simili a getti di vomito.

Devi gustarti i momenti,tesoro.
Non tuffarti sempre a testa bassa nelle cose,come un toro che vede rosso.

"Ti manca?"
"Ogni giorno mi manca più di quello prima.E'come il mio giardino,tesoro.Tutto cresce.Compreso l'amore.E siccome tutto cresce,anche la mancanza di lei non può certo svanire nel nulla,ti pare?Ogni cosa aumenta,perfino la nostra capacità di farvi fronte.E' così che si va avanti."

Anche in un giardino ci sono le erbacce,tesoro,
Crescono spontaneamente,da sole.
Si arrampicano e soffocano le piante che vivono nella loro stessa terra.
Tutti abbiamo i nostri demoni,il nostro pulsante dell'autodistruzione.

Una coppia che non si dice niente o che non ha niente da dirsi.
Preferisce la prima.

Ai miei tempi le cose semplicemente erano.
Non si analizzavano le questioni cento volte.
Non c'erano corsi di laurea in "Perchè e percome".
A volte,tesoro,bisognerebbe dimenticare tutte queste parole e andare a fare una bella lezione di "grazie".

Questo è un momento in cui ciò che un tempo era chiaro è diventato torbido e ciò che un tempo era invece considerato strano è diventato una possibilità.
E'nelle situazioni difficili come questa che le persone iniziano a vederci chiaro,benchè gli altri le osservino con preoccupazione e cerchino di convincerle del contrario.
Le menti assennate lo sono semplicemente in conseguenza dei loro nuovi pensieri.
La gente guarda con cinismo coloro che sono passati attraverso una disgrazia e sono usciti dall'altra parte e a un tratto abbracciano delle nuove convinzioni in modo incondizionato.
Perchè?
Perchè,quando si hanno dei problemi,si cercano risposte con più impegno rispetto a chi non ha,e sono proprio queste risposte che aiutano a superare i momenti difficili.
Sono convinta che,in genere,le risposte arrivino da sole.
Non sono nascoste sotto i sassi,nè camuffate fra gli alberi.
Sono lì,davanti ai nostri occhi.
Ma se non si ha motivo di guardare,probabilmente non le si può trovare.

Faccio un sospiro stanco,cosciente che nulla nella mia vita ha più senso,e non solo dal giorno in cui sono caduta.
Quel giorno è stato soltanto ...il giorno in cui sono atterrata.
Il primo giorno del resto della mia vita.
Nel giro di 24 ore sono stata investita da uno tsunami di emozioni che mi ha trascinata sotto e sopraffatta.

Ridere,ridere,ridere,ridere.
Di niente e di tutto.

Mi rendo conto di quanto la felicità e la tristezza siano vicine.
Così strettamente legate.
Una linea sottile,un confine segnato da una riga tremolante tirata nel mezzo delle emozioni che confonde i territori degli esatti opposti.
Il movimento è minimo,come quello del debole filamento di una ragnatela che vacilla sotto il peso di una goccia di pioggia.

Penso a come i miei momenti bui e spaventosi,una volta che li avevo affrontati,si erano trasformati in quelli di maggior coraggio.
Quando ci si sente deboli si finisce per mostrare più forza e quando ci si sente in basso si viene all'improvviso sollevati più in alto di quanto non si sia mai arrivati.
Ogni opposto sconfina nell'altro e noi ne veniamo cambiati in un batter d'occhio.
La disperazione può svanire grazie a un semplice sorriso regalato da un estraneo.
La sicurezza può diventare paura con l'arrivo di una presenza inquietante.
Tutto è al limite,sempre in bilico,basta un leggero scuotimento,una vibrazione,a farlo ruzzolare giù.
Quanto sono simili le emozioni.
Quanto in fretta si può passare dal sentirsi a proprio agio con qualcuno all'essere impacciati.
Nell'istante stesso in cui si raggiunge il fondo di un vicolo cieco,la convinzione di sapere esattamente dove si stava andando si trasforma.
Lo si capisce in meno di un secondo.
Un lampo.
Tra i 2 opposti c'è un velo,un'esile trasparenza che ci ammonisce o ci conforta.
Adesso odi qualcuno ma se guardi attraverso quel velo puoi vedere la possibilità dell'amore.
Adesso sei triste,ma se guardi dall'altra parte puoi scorgere la felicità.
Da una calma assoluta al più completo caos.
Accade talmente in fretta,in un batter d'occhio.

Il mondo non è un posto tranquillo.

Le cose di ogni giorno,l'ordinario,il quotidiano sono ciò che ci spinge a proseguire.
Com'è straordinario l'ordinario,uno strumento che ciascuno di noi usa per andare avanti,un modello di buonsenso.

Non è fredda,non è dura nè arrabbiata.
E' tranquilla.
E' ferita.
Il che è anche peggio.

"Sei come me:soffri anche tu di NRUC?"
"E che cos'è?"
"Non Ricordo Un Cazzo!"

Nel mondo del giardinaggio si chiamano "linee del desiderio".
Sono i sentieri e i passaggi che le persone si creano.
Tu hai sempre evitato i percorsi stabiliti da qualcun altro.
Sei sempre andata per la tua strada,trovandola da sola,non hai mai seguito le rotte ufficiali.
Perchè i desideri non sono lineari:non c'è un modo diretto per arrivare dove si vuole.

Forse ho corso tutta la vita,buttandomi a capofitto nelle situazioni senza pensarci.
Attraversando velocemente i giorni senza notarne i minuti.
Non che le occasioni in cui ho rallentato e pianificato mi abbiano dato risultati migliori.

Nulla mia appartiene più e sono felice che io possa cominciare di nuovo tutto daccapo,seppure portando con me le cicatrici del passato.

Sono stata costretta a pensare alla mia vita passando così attraverso la disperazione,il senso di colpa,la tristezza,la rabbia,la solitudine,la depressione e il cinismo,fino a trovare finalmente la strada verso la speranza.







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