giovedì 20 dicembre 2012

"Pianoforte vendesi" Andrea Vitali (2009)





LA TRAMA:

È la notte dell'Epifania, sera di festa a Bellano.
Dal treno scende "il Pianista" - così chiamato per via delle sue mani lunghe e affusolate -, ladro di professione.
Piove, fa freddo.
Perlustrando le contrade nell'attesa della folla che assisterà alla processione dei Re Magi,
il Pianista incappa in un cartello affisso su un vecchio portone: "Pianoforte Vendesi".
Incuriosito, dopo aver saputo che l'appartamento è disabitato e visto che il tempo non migliora,
rovinando così la festa e soprattutto trattenendo nelle loro case le sue possibili prede, decide di entrare...
"Pianoforte Vendesi" è la storia di un ladro che deve scegliere tra le buone e le cattive azioni:
il bianco e il nero, come i tasti del pianoforte.
I gesti che si troverà a compiere rivelano un grande desiderio di riscattare la sua umanità.
Sullo sfondo c'è un'intera collettività, un paese sospeso - per una notte - fra legalità e illegalità, fra lecito e illecito,
fra comandamento etico e abitudine.


IL MIO GIUDIZIO:

“Pianoforte vendesi” è probabilmente il romanzo + breve che Vitali abbia scritto.
Tutte le sue opere,vuoi x coinvolgimento,vuoi x scorrevolezza,
si leggono velocemente ma questo veramente si finisce nel giro di mezzora.

E’ un libro un po’ atipico rispetto agli altri che l’autore è solito scrivere:
innanzitutto non compaiono i nomi strampalati a cui ci ha abituato (neanche 1!!!),
tutto si svolge nel + completo anonimato e non appare nessuno dei protagonisti tipici delle storie vitaliane (il maresciallo Maccadò,il brigadiere Mannu,l’appuntato Misfatti,la perpetua Scudiscia etc..).

Inoltre,a differenza degli altri romanzi,la vicenda si svolge nell’arco di un’unica nottata,
quella dell’Epifania (ma in realtà sembra + la notte di Halloween!),
anche se la bravura del Vitali fa sì che queste poche ore sembrino in realtà interminabili.
Come ribadisce spesso anche “Il Pianista”,il protagonista del racconto,:”...quella notte non finirà mai...mai +...eterna...”.
Ed è proprio durante questa notte eterna,surreale,come sospesa nel niente ma ricca di pathos,
che i personaggi,all’interno di quella che fu l’abitazione della musicista Gioietta Rabaldi,
adesso totalmente disabitata se non x il pianoforte che dà il titolo al romanzo,si trovano a vivere un’esperienza al limite del paranormale.
Il calzolaio del paese sostiene che nella notte dei Re Magi,tutti i morti,anche quegli antichi e antichissimi,vengono fuori dalle tombe x fare festa e,bevendo ha la possibilità di vederli e sentirli sempre meglio,sempre di +.
In realtà è solo una scusa x ubriacarsi senza sensi di colpa ma non sa quanto invece questa sua fantasia corrisponda a verità...
In poche pagine,ancora una volta,lo scrittore riesce a catturare il lettore con un piccolo ma intenso racconto ricco di ironia e quella punta di sentimentalismo nostalgico che nelle storie del Vitali non manca mai.


IL MIO VOTO: * DISCRETO *

LO SCRITTORE:


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