venerdì 21 dicembre 2012
Incontro
Ogni passo un brivido
e non era il freddo dell’inverno.
Ogni passo il cuore
mancava un battito.
Voglia di procrastinare l’attesa
e desiderio di fondersi nella brace.
Bruciare in un attimo
che vorrebbe diventasse eternità.
Ma non aspettare oltre,
non indugiare in inutili romanticismi
che non si addicono al tuo vero essere perverso.
Hai già finto anche troppo e puoi gettare la maschera,
una delle tante che tentano di abbellire il tuo vero volto da mostro infame.
Mordile il collo,
mordila fino a farle sanguinare l’anima.
Il cuore no
quello non esiste più,
ridotto ormai in un’inutile poltiglia.
Lasciale addosso i segni della tua supremazia,
del tuo crederti uomo,
che invece uomo non sei,
piccolo essere ignobile ed inetto.
Sbattila contro il muro,
ancora e ancora,
falle male e godi nel farlo.
Dille che è una porca,
e che ti piacciono le porche come lei,
che te ne fai quante ne vuoi di porche come lei.
Perché solo così ti senti vincente,
nel vedere la delusione nel volto di chi ti ama davvero.
E poi lasciala lì,
sola su un letto sfatto.
Freddo sulla pelle ma nel cuore molto di più.
Fra squilli di cellulare.
Una Judy Garland che canta di un posto aldilà dell’arcobaleno.
Fotografie con volti di donne senza nome,
fugaci avventure di un tempo ormai passato e adesso portate come trofeo
di una dubbia virilità.
E sale,tanto sale.
E una pasta scotta e amara come il sapore della sconfitta,
di chi inutilmente cerca di combattere contro i mulini a vento.
E fredda,
com’è fredda la vita quando più un senso non ha.
Lasciala lì.
Non ti curar di lei,
un grumo di emozioni ormai marcite.
E non ti disturbare oltre,
la strada per tornare a casa la conosce da sola.
Scritto nel Marzo 2010 @cinzina77
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento