giovedì 20 dicembre 2012

"Il pacco" Enzo Limardi (2009)

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LA TRAMA:
"Il pacco", considerato nel suo significato di "collo dal contenuto alimentare, per lo più di prodotti tipici...",
è un atto d'amore dell'autore verso la propria terra.
Da una donna o da un uomo ci si può separare dalle proprie radici no, anche perché il pacco come la mamma sa sempre dove venirti a trovare. Nell'era di internet, del progresso accelerato, della riduzione delle distanze tra un punto e l'altro del pianeta, nell'era della scoperta delle nuove frontiere della fisica quantistica, il pacco rimane una certezza, comunque ti arriva, col treno, magari in ritardo, dopo 12 ore di viaggio, e sempre con lo stesso spago legato intorno; quel vasetto di melanzane sott'olio preparato da tua zia, sfidando le nuove teorie spazio tempo, dribblando eventuali mondi paralleli, comunque ti raggiunge.

IL MIO GIUDIZIO:
Primo libro di un comico che come tanti altri ha deciso di darsi alla scrittura,
ma a differenza di molti che portano la propria comicità nelle loro opere letterarie,si è cimentato in una sorta di saggio antropologico sull’origine del pacco postale.
Specifico “pacco postale” xchè un’opera che si intitola “Il pacco”,scritta da un comico,
potrebbe dare adito ad altra interpretazione del termine …invece,strano a dirsi,ma proprio del pacco postale si tratta (pacco postale alimentare x l’esattezza).
Dopo la scoperta del fenomeno Faletti,a mio avviso tanto scarso come comico ma vero talento come autore,
sono sempre curiosa di sapere cosa possa sfornare la mente di un comico che si crede uno scrittore,a maggior ragione quando il comico in questione è uno dei miei preferiti.
x cui,dopo varie peripezie,sono riuscita ad avere il libro (sembra che qui in Toscana sia reperibile solo su ordinazione) e a leggerlo.
Ammetto che dopo le primissime pagine,il mio primo pensiero è stato: “Meglio se fa solo il comico...”.
Effettivamente l’incipit è particolarmente ostico,pieno di parole artefatte e frasi complesse che da uno che si è abituati a vedere a fare lo scemo in tv magari non ci si aspetta.
Un esempio fra tutti:”...arrivata a destinazione non è + la stessa cipolla,mantiene sì le sue caratteristiche organolettiche,
ma smette di essere solo quello che è.
Le sue connotazioni fisico-chimiche diventano secondarie,o meglio,inglobate in una + completa ascensione spirituale in cui il contenuto evocativo e culturale illumina la vera essenza dell’uomo”.
Andando avanti con la lettura, il libro diventa xò molto + coinvolgente,a capitoli descrittivi (viene descritta minuziosamente la preparazione del pacco,dalla fase iniziale - la costruzione della scatola- fino alla fase finale-la spedizione- specificando ovviamente anche come vanno disposti gli oggetti all’interno),se ne alternano altri puramente romanzati ( ho apprezzato particolarmente x motivi personali/affettivi quello del pacco smarrito) ad altri in cui l’autore ripropone aneddoti di vita vissuta da lui o da persone a lui vicine ,
e qui emerge chiaramente la sua vena ironica.
Ed essendo lo scrittore calabrese di nascita, in chiave ironica vengono descritti anche usi e costumi,vizi e virtù dei suoi concittadini...
che x chi calabrese non è,possono sembrare come popolo di primitivi trogloditi che trattano le mogli come bestie da soma,
vanno in giro a sgozzare polli e maiali davanti a bambini inorriditi,che non parlano italiano ma solo dialetto e si esprimono x lo + a fischi,gesti e grugniti.
Xchè in effetti il libro è riservato principalmente ai calabresi,che riconoscendosi nelle vicende narrate lo apprezzeranno maggiormente rispetto a chi calabrese non è...ma è comunque una buona occasione x tutti x scoprire qualcosa di + su questo popolo x sua natura abbastanza chiuso e restio a farsi conoscere.



IL MIO VOTO: difficile dare un giudizio,conoscendo personalmente l'autore. Non potrei essere obiettiva....

LO SCRITTORE:
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