Tutto ciò che esce dalla bocca mi disturba. Più della bava, le parole, a volte.
A un certo punto la vita accelera. Dopo resta tutto fissato a un' immagine, a un suono del momento. Sì torna sempre lì.
Eravamo giovani ma non invincibili. Eravamo fragili. Scoprivo da un momento all'altro che potevamo cadere, perderci e persino morire.
La vita segreta dei figli. Sappiamo che esiste, ma non siamo mai pronti a toccarla. Restano per sempre angeli senza sesso nel chiuso delle nostre teste. Indifferenziati, mai del tutto partoriti.
È già successo, non c'è niente di nuovo. È vero, ma mentre diamo un nome a ciò che è già successo io mi sento mancare.
La differenza di colore è netta eppure non dà fastidio. Significa che lì c'era una ferita che è stata curata.
Non so se parlo alla bambina che si attarda o alla donna che sarà. Ma i figli quando cominciano a essere davvero grandi?
Nessun posto è sicuro, dove arriva l'uomo può portare il male.
La natura è bella per i ricchi, non se devi lavorare come uno schiavo.
La bellezza intorno a noi non ci riguardava. Non ammiravamo la natura, dovevamo combatterla. Bastava un temporale sul grano maturo a impoverirci. Lottavamo contro il vento, le malattie degli animali e i parassiti delle piante. La natura che ci nutriva era la stessa che ci affamava.
La strada c'è già da qualche parte ma lei deve ancora trovarla.
Lei non può più perdere tempo, gli anni passano, gli altri vanno avanti, occupano posti...ma non capisce che lei a quella corsa non ci partecipa.
Forse la nostra unica eredità sono le ferite.
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