lunedì 8 maggio 2023

Frasi dal libro "Attraversare i muri: un'autobiografia" di Marina Abramovic

Non esistono ostacoli insuperabili se si ha forza di volontà e se si ama ciò che si fa.

È incredibile come la paura venga costruita dentro di te dai tuoi genitori e dagli altri che ti circondano.

Ero sempre preda della vergogna e dell'imbarazzo. Da ragazza, non riuscivo a parlare con la gente. Adesso posso stare davanti a tremila persone senza appunti, senza una traccia di quello che dirò, anche senza materiali visivi di supporto e posso guardare negli occhi ciascun membro del pubblico e parlare per due ore senza fatica. Che cosa è successo? È successa l'arte.

Essere artisti significava avere l'immensa libertà di lavorare con qualunque cosa o con nulla.

Non sapevo e continuo a non sapere chi o cosa crei questo mondo invisibile ma so che può diventare totalmente visibile. Mi sono convinta che, quando moriamo, il corpo fisico muore ma la sua energia non scompare, semplicemente assume forme diverse.

Sono giunta a credere all'idea di realtà parallele. Penso che la realtà che vediamo ora abbia una certa frequenza e che essendo tutti sulla stessa frequenza ci possiamo vedere reciprocamente. Ma cambiare frequenza è possibile: significa entrare in una realtà diversa. E penso che ci siano centinaia di queste realtà.

Ciò con cui convive ciascuno di noi, il piccolo sé che siamo in privato, una volta che entriamo nello spazio della performance si colloca in un sé superiore e non siamo più noi stessi. Non è il "sé" che conosciamo, è qualcos'altro. Su quel palco era come se fossi diventata, contemporaneamente, il trasmittente e il ricevitore di un enorme flusso di energia. Non c'erano più né paura né dolore. Ero diventata una Marina che ancora non conoscevo.

Certe ferite che sembrano lievi possono avere conseguenze terribili per tutta la vita, mentre altre paiono gravi ma uno può continuare a vivere senza grossi problemi.

Droghe e alcool non mi avevano mai interessata. Non per questioni morali, semplicemente non avevano effetto su di me. Quello che vedevo e pensavo normalmente era già abbastanza strano senza offuscarmi la mente.

In molti momenti importanti della mia vita, quando si trattato di fare una scelta, ho lasciato decidere al caso: in questo modo, la tua energia non è più coinvolta e la decisione acquista una dimensione cosmica e non più personale.

Cerco sempre di dimostrare a tutti che posso farcela da sola, che posso uscirne intera, che non ho bisogno di nessuno. E questa è una maledizione, in un certo senso, perché sono sempre occupata a fare cose, a volte troppe, e perché spesso sono state lasciata sola (come in un certo senso desideravo) e senza amore.

A viaggiare si rimane giovani perché non si ha il tempo di invecchiare.

La conoscenza liquida: penso che la conoscenza universale sia ovunque attorno a noi. La questione è solo come poter arrivare a questo tipo di conoscenza perché la conoscenza è lì che aspetta solo di essere attinta. Devi solo escludere tutto il rumore che ti circonda. Per farlo, devi scaricare il tuo sistema di pensiero e la tua energia. Devi essere completamente scaricato, non deve rimanere più nulla. Il tuo cervello deve essere così stanco da non riuscire più a pensare. Ed è allora che subentra la conoscenza liquida.

Per raggiungere un obiettivo devi dare tutto fino a non avere più nulla. A quel punto l'obiettivo si realizzerà da solo. È il motto di ogni mia performance. Do ogni grammo di energia e poi le cose succedono, oppure no. Per questo non so retta alle critiche. Mi interessano solo quando so di non aver dato il cento per cento. Ma se si tutto, e a volte do anche il centodieci per cento, possono dire quello che vogliono.


I fallimenti sono molto importanti. Li trovo sempre molto significativi. Dopo un flop, entro un una profonda depressione in una parte oscura del mio corpo, ma presto torno alla vita, pronta a qualcos'altro. Se fai esperimenti è inevitabile sbagliare. Sperimentare significa andare in territori dove non sei mai stato, dove il fallimento è molto probabile. Bisogna avere il coraggio di affrontare l'ignoto.

Ulay mi disse che frequentava una ricca americana.
"Perché non facciamo una cosa a tre?", gli chiesi. Questo per dire come ero caduta in basso...non dimenticherò mai quella notte per il resto della mia vita: Ulay e io facemmo sesso, molto brevemente, poi loro due scoparono davanti a me. E fu come se non esistessi. Anche io, per qualche ragione, avevo dimenticato di esistere. Mi ero sottoposta a tanto dolore che ormai non sentivo più nulla, ero priva di sensazioni.Eppure l'avevo fatto apposta: avevo dovuto mettere me stessa in quella situazione e procurarmi tutta quella sofferenza emotiva per liberarmene ed esorcizzare Ulay. Ce la feci ma a un costo molto alto. Mi sembrava di essere paralizzata, anestetizzata. Ma poi mi alzai, feci una doccia e me ne andai. In quel momento smise di piacermi il suo odore. E così capii che era finita.

Ripetere il mantra in continuazione ha un effetto stabilizzante sul corpo e sulla mente; sonno e veglia diventano indistinguibili; i sogni fluiscono nella realtà. E nel momento in cui entri in questo stato mentale, attingi a un'energia illimitata , a un luogo dove puoi fare ciò che vuoi. Non sei più un piccolo "io" con tutti i suoi limiti, la persona che piange come una bambina mentre si taglia affettando una cipolla. Quando si presenta questo tipo di libertà è come essere connessi a una coscienza cosmica.

Come sembra essere il destino di tutti i romantici, nulla era come lo avevamo immaginato.

Perché la realtà è che alla fine sei sola, qualunque cosa tu faccia.

Mai dare gli ostacoli per scontati. Bisogna affrontarli e vedere se è possibile superarli.

Come collaboratori e come amanti, Ulay e io eravamo stati insieme per 12 anni. Altri 6 mi sarebbero serviti per smaltire il colpo.

Vidi una gallina con i suoi pulcini e per me fu una rivelazione spirituale, un momento di gioia in mezzo a cesti pieni di polli fatti a pezzi. Ovviamente quella gallina sarebbe stata la prossima a finire in padella. Allora pensai:"È proprio così. Anche se ci capita di avere un breve momento di felicità, presto anche noi finiremo in padella".

Non è importante ciò che fate, è importante la condizione mentale con cui lo fate.

Sono stanca di cambiare aereoplano così spesso. Di aspettare in sale d'attesa, stazioni e aereoporti. Sono stanca di aspettare che mi controllino il passaporto. Shopping rapido in centro commerciali. Sono stanca di programmare la mia carriera, di inaugurazioni in musei e gallerie; di ricevimenti che non finiscono mai, di andare in giro con un bicchiere di acqua facendo finta di essere interessata alla conversazione. Sono stanca dei miei attacchi di emicrania, delle stanze d'albergo solitarie, del servizio in camera, delle telefonate intercontinentali, dei film orribili in televisione. Sono stanca di innamorarmi sempre dell'uomo sbagliato. Sono stanca di vergognarmi del mio naso troppo grande e del mio culo troppo grosso; stanca di vergognarmi della guerra in Jugoslavia. Voglio andare così lontano da non poter essere raggiunta da fax e telefonate. Voglio diventare vecchia, così vecchia da non preoccuparmi più di niente. Voglio capire e vedere chiaramente che cosa c'è dietro tutto questo. Voglio smettere di volere.

L'unica arte che mi interessa è quella in grado di cambiare l'ideologia della società. L'arte di chi insegue valori esclusivamente estetici è incompleta.

Hai fatto del tuo meglio, adesso non pensarci più, le cose andrà come dovranno andare. A volte facciamo tutto il possibile per ottenere qualcosa, ma è inutile perché le leggi cosmiche vanno in una direzione diversa.

Tutti noi dobbiamo arrenderci ai cambiamenti, e la morte è il più grande cambiamento di tutti.

Sì, siamo stati in guerra. Sì, siamo in mezzo a una grave crisi. Si, il paese è a pezzi. Eppure c'è energia e c'è speranza.

Ho sempre pensato che la morte dovrebbe essere una festa. Si entra in una nuova dimensione. È un passaggio radicale. I sufi dicono:" La vita è un sogno, la morte è risveglio".

A mio modo di vedere, siamo su questa Terra per uno scopo e lo dobbiamo realizzare.

Se gli animali vivono a lungo insieme, cominciano ad amarsi. Gli uomini, cominciano ad odiarsi.

Paolo se ne andò definitivamente. Impazzii. 
Mi mettevo a piangere nei taxi. Mi mettevo a piangere al supermercato. Scoppiavo in lacrime in mezzo alla strada. Non riuscivo a mangiare, non riuscivo a dormire. Ero a pezzi, ma che cosa potevo fare? Andai avanti.

Personalmente, disprezzo il suicidio. Penso sia il modo peggiore per lasciare la vita. Sono ardentemente convinta che se hai il dono di creare non ti è consentito ucciderti perché è tuo dovere condividere con gli altri questo dono.

Quando ripenso a tutto ciò che è successo fra me e Ulay e fra me e Paolo, spesso mi chiedo che parte ho avuto in ciascuna separazione. E non posso fare a meno di credere che il bisogno di essere amata e accudita, mai soddisfatto da mia madre, fu una ferita che portai nel mio rapporto con ogni uomo, qualcosa che nessuno di loro fu in grado di sanare.

Il mio ufficio è più una famiglia che un ufficio: tutti quelli che lavorano per me fanno parte della mia vita. Vanno in vacanza quando ne hanno bisogno, vanno a casa quando hanno finito il loro lavoro. Sono tutti responsabili di quello che fanno. Per fortuna ho dimenticato tutte le lezioni che la dittatura comunista cercò di insegnarmi.

Sembra che un artista debba sempre soffrire ma io avevo sofferto abbastanza nella vita.

Penso che sia essenziale includere la morte nella propria vita, pensarci ogni giorno. Non c'è idea più sbagliata di quella di essere permanenti. Dobbiamo capire che la morte può bussare in ogni momento, quindi bisogna essere pronti.

Ci sono 3 Marine: la Marina guerriera, la Marina spirituale e la Marina incasinata. Mi sono soffermata sulle prime due Marine mentre ho sempre cercato di tenere a bada la terza. La povera Marina che pensa di sbagliare tutto quello che fa; la Marina grassa e brutta che non è desiderata da nessuno. Quella che, quando è triste, si consola guardando brutto film, divora intere scatole di cioccolatini e mette la testa sotto il cuscino, facendo finta che i problemi non esistano.

La lucidità per me è essenziale anche se è piena di dolore.

Le cellule del nostro corpo sono dotate di memoria ed è possibile liberarle dai brutti ricordi, immettendo in esse una memoria diversa, come l'amore per se stessi.

Devi imparare ad amare te stessa, non posso farlo io al posto tuo, devi farlo da sola. Devi dare amore a te stessa. La memoria delle tue cellule deve essere riempita d'amore. Non devi fare altro. 

Devi sapere che non sei di questo pianeta. Il tuo DNA è di una lontana galassia. Sei venuta su questa Terra con uno scopo. Il tuo scopo è di aiutare gli esseri umani a vincere il dolore.

Forse, insieme, possiamo cambiare la consapevolezza e trasformare il mondo. E possiamo cominciare da qualunque parte.




Nessun commento: