LA TRAMA:
Lettera di un padre alla figlia. Vantaggi del maltempo. Dal dentista. La verità di una dieta. Come si incassa un Superenalotto. Come si conosce una ragazza. Il guardaroba essenziale. Il pranzo della domenica.
E ancora: regole per la convivenza. Come si fanno i regali. Quando un amore comincia, ma anche quando un amore finisce. Donne che tornano a casa la sera. Cosa regalerò a mio figlio.
Sono solo alcuni dei temi affrontati da Riccardo Rossi nel suo nuovo, divertente e commovente libro.
L'autore ci regala uno spassoso e nel contempo delicato codice di educazione sentimentale che raccoglie e cataloga il bello e il brutto della quotidianità.
Un viaggio nella memoria di tutti noi e nel labirinto degli affetti, alla riscoperta della bellezza della vita e delle piccole cose di ogni giorno.
IL MIO GIUDIZIO:
Riesco, finalmente, a pubblicare la recensione di "Alla mia età" di Riccardo Rossi, opera di 170 pagine che si legge in poco più di un'ora ma per la quale io ho impiegato, bontà mia, quasi 2 mesi.
Motivo? Un po' perché, nell'ultimo periodo, mi sono dedicata alla revisione e alla pubblicazione del mio nuovo libro; un po' perché, vivendo e lavorando in un luogo di mare, sono in piena stagione estiva ma soprattutto perché mi dispiaceva finirlo e quindi, come mi era già capitato con Tiziano Ferro ai tempi di "30 anni e una chiacchierata con papà", ho centellinato le pagine.
Riccardo Rossi ha un modo di scrivere che affascina, lo stesso Fiorello, che di Riccardo è molto amico e lo ha voluto anche come suo autore, ha detto:"Uno che riesce a scrivere così lo invidio"; per questo ho cercato di leggerlo con parsimonia, per farlo durare il più possibile e per godermelo appieno.
Mentre "Pagine Rossi" era soprattutto una "trascrizione" degli sketch messi in scena a teatro, in "Alla mia età" c'è più l'uomo che non l'attore: Riccardo è andato a fondo, mostrando il suo lato più intimo e sensibile, e lo fa con una sorta di pudore, stemperando con l'ironia e la comicità certe sue fragilità e alcune esperienze che, nell'infanzia o nell'adolescenza, lo hanno in qualche modo segnato.
Quest'opera è stata pubblicata nel 2010, quindi 12 anni fa, ma gli scritti presumibilmente risalgono a qualche anno prima...diciamo che li ha composti indicativamente quando aveva sui 40/45 anni. Leggendo il libro adesso, con il senno di poi, è interessante notare la dicotomia fra ciò che era e ciò che è ora, nel pieno di una maturità che lo ha portato, a mio avviso, a essere ancora più profondo e sensibile di quanto già non lo fosse in gioventù.
"Alla mia età" è composto da una serie di pensieri e riflessioni, alternati ad aneddoti personali, su svariati argomenti che riesce a rendere, al tempo stesso, sia brillanti che commoventi: non è da tutti far risultare poetica una semplice colazione a base di caffè e pane e marmellata o ciò che prova una donna che rientra a casa la sera, stremata dopo una giornata dedicata al lavoro e alla famiglia.
Da questo punto di vista c'è da dire che l'autore ha un'empatia molto sviluppata che gli consente di immedesimarsi completamente nell'altro, anche se si tratta di persone del sesso opposto. Dote non da tutti.
Parlando di donne, mi riallaccio a uno dei suoi ultimi spettacoli teatrali, "W le donne", un omaggio a noi esponenti del genere femminile. Lo spettacolo è fruibile tramite l'app RayReplay e vi invito a guardarlo, se non lo avete già visto, perché è uno dei più bei lavori che abbia messo in scena: esilarante, profondo e ricco di pathos nello stesso momento. Alcuni dei capitoli presenti in "Alla mia età" sono stati qui ripresi e ampliati dando vita a una comicità intelligente e brillante.
Il "blocco" dedicato alla maestra delle elementari (riproposto poi anche durante una puntata de "I soliti ignoti" a cui ha partecipato) mi ha riportato indietro nel tempo di circa 35 anni, al Giugno 1988, a quel pomeriggio a pochi giorni dal termine della scuola in cui, chiusa nella mia cameretta, piangevo disperata perché di lì a breve avrei dovuto abbandonare per sempre le mie amate maestre che mi avevano preso per mano quando avevo appena 6 anni e mi avevano accompagnato fino alle soglie della preadolescenza. Con le sue parole, Riccardo è riuscito a dare perfettamente forma a quei pensieri che una Cinzia bambina non era stata capace, a suo tempo, di esternare se non con quei singhiozzi senza fine.
Emozionante, e lo era lui stesso, emozionato, nonostante abbia performato il pezzo chissà quante volte, l'omaggio finale a sua madre, grande donna, che lo ha educato al rispetto delle altre donne, oltre ad averlo indirizzato verso gli studi letterari (lui, appassionato e conoscitore della musica, avrebbe voluto invece fare il musicista).
Probabilmente sono di parte perché mi piace e lo seguo da quasi 30 anni ma, a me, Riccardo Rossi arriva al cuore; se dovessi descriverlo con un'unica parola, lo definirei "adorabile". Come si può non adorare un uomo che, proprio fra le pagine di questo libro, ammette candidamente di commuoversi (ri)guardando i cartoni animati della Disney?
Adoro la sua educazione, il suo garbo, la sua intelligenza emotiva che lo porta, sul palco come in ciò che scrive (e suppongo sia così anche nella vita di tutti i giorni), a essere brillante senza mai scadere nel volgare e gli dà la capacità di rendere poetici e toccanti anche gli argomenti più semplici: se vi capita, vi invito a guardare sul suo canale YouTube il video del tavolo di marmo oppure a leggere, sul suo profilo Instagram, il post inerente a Ottobre...bisogna avere una profondità d'animo notevole per riuscire a tirare fuori tutte queste emozioni da un banale tavolo o da un mese dell'anno.
Non tutti hanno la dote che ha Riccardo Rossi, ovvero quella di riuscire a farti ridere di gusto (lo dico sempre, ma non sono l'unica a pensarla così, che è il miglior antidepressivo naturale che ci sia in circolazione) ma allo stesso tempo di saperti scaldare l'anima di commozione.
Ce ne vorrebbero di più di uomini come lui ma, purtroppo, pare che siano in edizione speciale e limitata. Per cui, teniamocelo stretto.
E leggete il suo libro!
Fra i vari passaggi che più mi hanno colpito di "Alla mia età" (e ce ne sono diversi) vi cito queste parole che, a mio avviso, racchiudono un po' la vera essenza dell'autore, quell'animo nobile e sensibile che si cela dietro una risata contagiosa:
"Oggi, nel pieno delle nostra mezza età, stiamo facendo una cosa importantissima, senza rendercene conto, non sappiamo come funziona, ma noi stiamo preparando i ricordi che avremo da vecchi, li stiamo mettendo in un posto che non sappiamo di avere. Stiamo facendo tutto questo in automatico ed è un miracolo perché questi ricordi ci serviranno quando il futuro sarà solo un'incognita e avere questo serbatoio di riserva ci salverà da quel nulla nel quale potremmo precipitare, grazie alla benzina dei ricordi di momenti che non sembravano niente e invece erano pietre miliari:
- quando ho comprato il mio primo paio di pantaloni senza mia madre che mi ordinava quali scegliere
- quando, per regalare un anello a una ragazza, ho chiesto un prestito in banca
- quando mia nonna mi disse: "Non guardarla, non ti girare, mai!", e io non capivo a cosa si riferisse e solo anni dopo ci sono arrivato
- quando mi sono chiuso dietro la porta della casa dove ero cresciuto per traslocare in quella mia
- quando una sera, tornando ubriaco e solo a casa senza il letto riscaldato da nessuna ragazza, ho capito che non ne potevo più di quelle serate
- quando ho buttato giù tutte le cose che mi ero costruito per stare in piedi per ricominciare a camminare in equilibrio
- quando mi sono svegliato in una camera d'albergo e allo specchio ho visto un uomo che non conoscevo ed ero io
- quando ho perso una donna che amavo per un errore e quando poi me ne sono reso conto capendo che aveva ragione lei oppure quando a un bambino che ti guardava non sei riuscito nemmeno a chiedere: "Come ti chiami?"
- quando hai smesso finalmente di occuparti di te stesso e ti sei accorto che c'era una donna che ti guardava "così" da tempo, e quando le hai chiesto: "Vuoi sposarmi?", lei ti ha detto il "sì" che non hai più dimenticato
- quando sei riuscito a fare pace con un tuo amico che ti aveva tradito e quando poi lo hai fatto hai avuto paura di aver aspettato troppo, ma una mano sulla spalla di chi sapeva ti ha detto che non era tardi
- quando perderai inevitabilmente i tuoi genitori e capirai che davanti non hai più nessuno e in prima fila davanti a tuo figlio ci sei solo tu.
Tutti questi momenti il nostro cervello li sta catalogando per farci dire, un giorno, quando saremo vecchi: "Sì, io ce l'ho fatta e non ho rimpianti", perchè quelli erano i momenti che senza saperlo ci facevano diventare grandi, per farci diventare uomini".
IL MIO VOTO:
Pensieri, riflessioni, aneddoti e ricordi, raccontati con garbo e sensibilità facendoci, allo stesso tempo, ridere e commuovere. L'intelligenza emotiva non è dote di tutti ma Riccardo ne ha da vendere.
In una sola parola: adorabile. Lui e ciò che scrive.
LO SCRITTORE:
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