lunedì 24 gennaio 2022

La settimana dell'autore: Marica D'Aprile



Nome
Marica D'Aprile


Data di nascita
Sono nata il 2 Febbraio ma l'anno...ehm...lo lascio all'immaginazione di chi leggerà l'intervista. Io, comunque, continuo a sentirmene meno di quelli che anagraficamente ho.


Città di nascita
Putignano (Bari)


Città di residenza
Noci, un paesino di ventimila anime a una cinquantina di km da Bari.

Come è nata la tua passione per la scrittura?
Ad essere sincera, credo che sia nata assieme a me. Fin da quando ho imparato a tenere in mano la penna e a leggere, ho avvertito subito la parallela passione per la scrittura. Mi sembrava di aver acquisito quasi un "super potere", quello di dare una forma concreta alle mie emozioni, a ciò che in quel momento mi attraversava la mente e il cuore. Era una festa ogni volta che in classe c'erano il tema di italiano oppure lo studio dei principali poeti e autori, fin dalle elementari.


Un autore che è un po' il tuo mentore, il tuo maestro?
Eh, cosa bene ardua fare solo un nome. Ho diversi "maestri" in realtà. Da Dante, il Padre della Lingua Italiana, al caro Giacomino Leopardi, la cui figura, a mio avviso, dovrebbe essere un pò rivalutata. Voglio dire: smettiamola con lo stereotipo del depresso sfigato. Era un gran figo (umanamente parlando), in realtà. Realista in maniera anche un pò cruda ma nonostante quanto "schifo" provassse verso la realtà che lo circondava, aveva il coraggio di continuare a sognare, di ritagliarsi un mondo tutto suo.


Primo libro letto
Il mio primo vero libro letto è stato "Pollyanna" e mi è rimasto impresso il "gioco della felicità", che dovremmo fare tutti anche, e soprattutto, noi adulti. Qualche volta, confesso, che ancora ci provo.


Scrittore preferito
Anche qui ci sarebbe un elenco chilometrico da fare, ma cito solo alcuni nomi: Oscar Wilde, Cesare Pavese, Pier Paolo Pasolini, Luciano De Crescenzo, Dacia Maraini ed Emily Bronte.

Libro preferito
Me ne vengono in mente due, così su due piedi: "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde e "Cime Tempestose" di Emily Bronte.

Un film tratto da un libro che ti è piaciuto più del libro
Vado controcorrente rispetto al pensiero di molti e ti rispondo "Il miglio verde".

Cosa consigli a chi vorrebbe avvicinarsi alla scrittura?
Dunque, il requisito fondamentale è sentir bruciare dentro "il fuoco della scrittura". Deve scorrerti proprio nelle vene. Ci si accorge di quella "fiamma" dall'esigenza quasi vitale di appuntarsi alcune cose, a cui dar poi una forma migliore. Se vi capita di dover lasciare in un momento qualunque della giornata
qualsiasi cosa stiate facendo e dover buttare giù alcune righe, allora sì che avvicinarvi alla scrittura fa per voi. Se invece per voi vale il discorso:"Tanto ormai scrivono tutti, perchè non io? Non mi piace scrivere ma vorrei farmi piacere a tutti i costi la cosa", allora lasciate perdere tranquillamente.


Cosa significa per te leggere?
Equivale al fare le valigie e partire per un viaggio. Un viaggio che non so quali luoghi e quali personaggi mi farà incontrare, nè quali emozioni mi regalerà. Parto, e per me non esiste il resto del mondo.

Cosa significa per te scrivere?

Sempre isolarsi dal resto del mondo e partire: solo che, in questo caso, comporta una responsabilità in più, perchè sono io alla guida del treno che farà viaggiare i passeggeri. E dovrò fare da Cicerone, presentando al meglio luoghi e persone. A volte, però, è una pura esigenza catartica: personaggi, vicende ed emozioni mi si agitano dentro, scalpitano per venire alla luce e mi è impossibile non accontentarli.

Chi ti ha fatto scoprire il piacere della lettura?
Un ruolo determinante lo hanno avuto sia mia madre e i nonni che la mia insegnante delle elementari. Avevo solo pochi mesi e, mentre dormivo, mia mamma mi leggeva delle storie. Papà ne rideva: "Ma sciocca, ha solo pochi mesi e oltrettutto sta anche dormendo, che senso ha?", le diceva. Ma la mamma continuava imperterrita. La mia insegnante delle elementari poi, la signora Perna, ci ha inculcato la passione per la lettura e pretendeva che fosse pienamente compreso il senso di ciò che si andasse a leggere. Quanto ai miei nonni , per incanalarmi a leggere con scioltezza, mi chiedevano di leggere per loro con la scusa di essere stanchi o di non vederci bene.


Da bambino sognavo di diventare...
Una giornalista e, in un certo senso, è successo anche se solo a livello locale.

Cosa bevi durante le tue sessioni di scrittura
Tisane con i gusti più strambi che mi piace sperimentare. Cose tipo cannella , cacao e arancia, uvetta e rum (solo aromatizzata, niente liquore!), mandorla e vaniglia e molte altre.

Un personaggio letterario che ti porti nel cuore
La povera Sybil Vane di "Il ritratto di Dorian Gray"e la coppia Catherine e Heathcliff di "Cime Tempestose". C'è poi un personaggio non dei romanzi ma originariamente di un fumetto (quindi credo che l'aggettivo "letterario"in un certo senso valga ugualmente). Si tratta di Eric Draven, del fumetto underground "Il Corvo", poi diventato quel capolavoro cinematografico con Brandon Lee che tutti conosciamo.


Quanti libri leggi all'anno?
Non ne ho mai tenuto il conto. Per me è sempre stato più importante il "quali" che il "quanti". Ad ogni modo è un numero molto variabile rispetto al tempo che ho a disposizione e al momento personale che sto attraversando. E 'difficile, comunque, che io legga meno di tre/quattro libri l'anno.


Cartaceo o digitale?
Cartaceo tutta la vita: devo annusare, sfogliare, sottolineare.

Dove preferisci leggere?
Divano di casa o accoccolata accanto al termosifone d'inverno. Per l'estate, ho la mia panchina all'ombra di un grande albero che si trova presso la nostra oasi verde.

Da cosa nascono i tuoi romanzi?
Quello su Guido Pasolini (il fratello minore del celebre Pier Paolo) è nato dall'esigenza di portare alla luce una storia sconosciuta veramente a molti, proprio perchè "oscurata", in un certo senso, dalla notorietà del fratello e anche da motivi di "politically correct". L'altro romanzo (non ancora edito ma disponibile su una piattaforma di lettura) si intitola "L'amore avvelenato" ed è ambientato negli anni '20 del '900. Vede protagonista una eroina anticonformista che, rasentando quasi la pazzia, si vendica spietatamente e  indiscriminatamente dal torto subito dal genere maschile.

Scrivi a penna o sul computer?
Amo scrivere a penna, alla "vecchia maniera" ma, ahimè, mi sono dovuta adeguare all'uso del computer.

Hai qualche gesto scaramantico legato alla scrittura?
No, devo ammettere di no.

Preferisci leggere/scrivere in silenzio o con un sottofondo musicale?
Amo la musica, scelta sempre commisuratamente al tema che tratta il libro in questione.

Il libro che non avresti mai voluto leggere
Ahia! Domanda scottante. Non citerò il titolo nè l'autrice (essendo un'autrice locale e quindi non una "stella" della scrittura), anche perchè credo nel rispetto del lavoro altrui anche se non incontra i nostri gusti. Ad ogni modo, era un libro che trattava in maniera particolareggiata (davvero troppo particolareggiata) degli incontri sessuali che la giovanissima protagonista ha avuto in seguito alla "mediazione" di social e app dedicate.

Cosa c'è di te nei protagonisti dei tuoi romanzi?
Dipende: a volte tanto, a volte assolutamente nulla. Nel caso di Guido Pasolini, un pò di storia familiare c'è, dal momento in cui anche il fratello della nonna materna morì da partigiano. La protagonista dell'altra storia, al momento inedita, invece è proprio completamente lontana da me. E le invidio il suo coraggio e il suo carattere, in un certo senso.

Qual è il personaggio dei romanzi a cui sei più affezionato?
Per quanto mi abbia catturata la storia di Guido Pasolini ne "La Via Crucis secondo Ermes", sono legatissima a Rebecca, la protagonista del romanzo "L'amore avvelenato" che per adesso potete leggere solo su piattaforma Wattpad ma spero che riesca a "intrufolarsi" presto anche lei tra le pagine di un cartaceo. Una vera guerriera; una "vendicatrice" ante litteram delle donne vessate, umiliate e raggirate.




Scrivere è la tua principale attività o ti occupi anche di qualcos'altro?
Faccio parte della redazione di una testata giornalistica locale online. Quindi, in un certo senso, sì: per ora scrivere è la mia attività principale.

BIBLIOGRAFIA:


Titolo:
"Ti resta nonno" edizioni Pietre Vive, 2015

Sinossi:
"Ti resta nonno" di Marika D’Aprile è un libro famigliare, spesso intimo, pieno di calore e gratitudine persino nelle sue pagine più tristi. La storia di un rapporto d’amore e di complicità fra una bambina e suo nonno, rivista attraverso una serie di aneddoti, di ricordi lievi, dolci o buffi, o ancora strazianti, che ricostruiscono, nella loro disarmante semplicità, la grandezza di un affetto assoluto.



Titolo:
"L'amore avvelenato" piattaforma Wattpad 2020

Sinossi:
Puglia, anni '20 del '900: Rebecca Vicenti ha 23 anni ed è innamorata persa di Andrea Colaleo. Tutto è pronto per le nozze: abito bianco ricamato, lista degli invitati, banchetto e soprattutto la cospicua dote che la ragazza, figlia di una delle più nobili famiglie del paese, incasserà con il matrimonio. La sera prima delle nozze, Rebecca scopre in modo brusco che Andrea non l'ha mai amata. L'unico suo obbiettivo? I soldi! Lo stesso inganno, sarà posto in essere da Giulio Svaldi, con cui Rebecca prova faticosamente a rifarsi una vita. Con una reputazione ormai rovinata dalle calunnie dei due ragazzi, decide di diventare davvero la donna di facili costumi che tutti in paese descrivono. Il suo motto? Sfruttare gli uomini per il suo puro ed esclusivo piacere, divertendosi a mandare in frantumi anche i cuori dei più sensibili, che in quell'amore iniziano a crederci veramente. A chi osa propinarle prediche morali, Rebecca risponde semplicemente: "Non è quello che fanno gli uomini con noi donne? Ci usano e poi ci scaraventano via, una volta ottenuti i loro sporchi tornaconti! Non siamo diverse, anche noi abbiamo il diritto di "giocare e divertirci" un po'" Scopertasi portatrice sana di una sifilide contratta da uno dei suoi spasimanti, Rebecca utilizzerà come arma di vendetta contro il genere maschile, proprio la malattia che in lei è destinata a rimanere latente, ma che potrebbe uccidere chi condividerà il letto con lei. Tra le sue vittime quasi tutti ragazzi d'alto lignaggio: Giacomo De Luca Resta, figlio di un'altra "blasonata" famiglia; Eliseo Verardi e Diego De Caro. Unici giovani di più bassa estrazione sociale sono Damiano Petrera, figlio di braccianti che ha sempre sognato le donne dell'aristocrazia, e Tiziano Palazzi, squattrinato ma talentuoso attore di teatro. Nella "tela della mantide", finirà per rimanere imbrigliato proprio chi mai ella avrebbe voluto: il bellissimo marchesino Beppe Guglielmi, l'unico che abbia mai davvero amato.







Titolo:
"La Via Crucis secondo Ermes"  edizioni Leucotea, 2021

Sinossi:
Al cognome Pasolini viene automatico associare il nome del celebre poeta, scrittore e regista Pier Paolo. Questa è la storia, inevitabilmente romanzata, di un altro Pasolini: suo fratello Guido che, nel 1945, a diciannove anni, decide di prendere la via della montagna e di unirsi ai partigiani. 
Sono i personaggi a tenere le redini narrative, raccontando gli eventi in prima persona e ciascuno secondo i propri punti di vista, per garantire al lettore una full immersion al livello di immedesimazione.




La mia recensione:
http://saporedilibri.blogspot.com/2022/01/la-via-crucis-secondo-ermes-marica.html?m=1

La mia videorecensione:
https://youtu.be/DZ90yo22KFQ










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