mercoledì 10 febbraio 2021

"Lo scrittore fantasma" Giulia Cappello (2021)





 LA TRAMA:
Sono passati due anni da quando Francesco ha deciso di essere una sorta di moderno Mattia Pascal: un uomo che scompare dalla circolazione da un giorno all'altro e che crede di poter cancellare il proprio passato facendo finta che non sia mai esistito.
Sono passati due anni dall'ultima volta che i suoi occhi azzurri hanno guardato gli occhi azzurri di Vittoria.
Sono passati due anni da quando ha assistito al seppellimento della bara di Gabriella in una piccola cappella del cimitero.
Ed è proprio in questa cappella che Francesco capisce che il suo passato è ancora vivo.
Scrive qualcosa su un foglio del suo inseparabile taccuino e lo strappa, lasciandolo sopra il marmo bianco della tomba.
Prende un taxi ma non ritorna a casa. Va in un posto che conosceva bene. Ma qui, qualcosa è cambiato.
Anzi, qualcuno. Francesco realizza così che deve pagare il prezzo di ciò che ha fatto.
E tra rivelazioni psicologiche, canzoni melodiose, amarezze d'amore e subdole paure, Francesco decide di  fare qualcosa che avrebbe dovuto fare tempo fa. Prima che sia troppo tardi.


IL MIO GIUDIZIO:

Ho scoperto questo libro, opera prima di una giovane ventottenne siciliana, grazie a Gabry, Stefy e Vale, le ragazze che gestiscono l'interessante pagina Facebook "La mia casa, i miei libri", che sempre pubblica le mie recensioni del blog.
Giulia è una loro amica e, sapendo che mi occupo di critica letteraria, mi hanno chiesto se fossi interessata a leggere il suo libro.
Mi ha fatto anche un pò sorridere l'analogia dei nostri cognomi: una Cappelli che recensisce una Cappello, sembra uno scioglilingua!

Ma, bando alle ciance, veniamo al romanzo in sé.
Il titolo "Lo scrittore fantasma" si basa su un gioco di parole: Francesco, il trentacinquenne protagonista, è uno scrittore che però non riesce a scrivere un libro suo, quindi si dedica a scrivere quelli degli altri, è quindi un "ghost writer", come si dice nel gergo editoriale, uno scrittore fantasma, appunto.

Però, Francesco, un po'fantasma lo è davvero: in seguito alla morte di una persona a lui cara, sentendosi in parte responsabile del suo decesso, come un moderno Mattia Pascal, scompare nel nulla e, per due anni, non dà più notizie di sé. 
Poi, grazie all'aiuto di una psicologa con cui intraprende un percorso introspettivo, decide che è arrivato il momento di fare i conti con il proprio passato ma anche con tutte le paure che si porta dentro e che gli hanno sempre limitato la vita; per arrivare, finalmente, a non essere più uno "scrittore fantasma" ma uno scrittore in "carne e ossa".
Così, torna nella sua città d'origine e, con un coraggio che non pensava di avere, affronta le persone da cui era scappato dopo il grave lutto che lo aveva colpito.

Diverse sono le tematiche che vengono affrontate in questo racconto.
In primo luogo, appunto, le paure.
Quelle paure subdole e meschine che albergano dentro di noi e che, con voce infingarda, ci paralizzano, invitandoci a restare immobili, a non rischiare, ipotizzandoci scenari apocalittici nel caso in cui solo osassimo muovere un passo e condannandoci in questo modo a una "non vita" trascorsa nell'infelicità.


Ma si parla anche dei sentimenti, di quanto sia difficile opporsi a essi quando sono autentici e sinceri, anche se la persona di cui siamo innamorati è talvolta problematica o non sa scegliere, non sa prendere una decisione e preferisce restare nella sua triste "zona comfort" piuttosto che rischiare di provare a vivere una vita serena e appagante.
Fino a che punto si può arrivare ad amare, quando siamo da soli ad amare, quando si deve amare per due? Qual è il punto oltre il quale non si può e non si deve andare, perché, altrimenti, si rischia di perdere se stessi?


Un romanzo semplice, attuale, coinvolgente, con quel tocco di mistero che tiene alto l'interesse anche se, via via che si va avanti con la lettura, le ombre si fanno più chiare e si cominciano a mettere insieme le fila della storia.
Un romanzo davvero ben strutturato per trattarsi di un'opera prima.
Come direbbe Vasco Rossi: brava Giulia!


IL MIO VOTO:
Un romanzo semplice ma avvincente, dalle tematiche attuali e con un pizzico di mistero che tiene alta l'attenzione. Consigliato!


LA SCRITTRICE:





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