lunedì 15 febbraio 2021

"Il ventaglio" Rosa Russo (2021)


 


LA TRAMA:
Dopo un violento litigio con la moglie, Mario, trascorre la notte fuori di casa, per cercare di superare la discussione e calmarsi. L'indomani decide di farvi ritorno ma con chiari propositi.
Questo però non succede in quanto trova la moglie senza vita, con il cranio fracassato...


IL MIO GIUDIZIO:
Uscito di casa per far "calmare le acque", in seguito a un litigio con la moglie Agata, Mario, dopo una notte trascorsa a ramengo, fa rientro nella sua abitazione e trova la consorte morta, col cranio fracassato, in un lago di sangue.
Da qui, con un lungo flashback, si ripercorre l'ultimo anno della vita dei due: il loro primo incontro, il breve fidanzamento, i preparativi del matrimonio, affidati in toto alla solerte segretaria di Agata, Sara; la cerimonia, i primi, idilliaci mesi di convivenza, seguiti poi da qualche attrito dovuto all'eccessiva gelosia di Agata...ma Mario, almeno in passato, un po' "galletto" lo è stato, quindi, Agata, tutti i torti non li ha.
E adesso, questa improvvisa morte violenta.
Chi può essere stato ad uccidere Agata e, soprattutto, perché?
Chi poteva sapere che, quella notte, lei era sola in casa?
Mario è veramente estraneo ai fatti o forse nasconde qualcosa?
Magari, quell'ultimo diverbio non è stato poi così casuale...magari, Mario cercava un pretesto per uscire di casa e far sì che "qualcuno" agisse indisturbato...
Chissà!

Un breve romanzo o, se vogliamo, un lungo racconto, che si legge velocemente ma che coinvolge ed avvince dalla prima all'ultima pagina.

Una scrittura rapida, concisa, essenziale, senza tanti fronzoli ma divertente ed ironica, inframmentata da espressioni in dialetto siciliano (la storia è ambientata a Catania, negli anni '70) che vivacizzano ancora di più la narrazione.

Una piccola omissione rende il finale un po' dispersivo, o meglio, io ho avuto l'impressione di "essermi persa" qualche dettaglio per strada, tanto è vero sono tornata indietro a rileggere ma, effettivamente, come mi ha poi confermato la stessa autrice, non c'è, volutamente, nessun riferimento a quel particolare.
In ogni caso, ciò non va ad alterare il senso del romanzo che ho trovato, nel complesso, delizioso.


IL MIO VOTO:
Assolutamente consigliato!
Sia perché è un racconto delizioso, sia perché i proventi della vendita del libro saranno devoluti in beneficenza all'associazione napoletana "Il rifugio di Charly" che si occupa di accudire cani abbandonati, cercando, allo stesso tempo, di trovare loro una famiglia che li adotti.
Quindi, leggetelo: passerete un'ora di svago e sosterrete, contestualmente, una buona causa!


LA SCRITTRICE: 




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