LA TRAMA:
La morte interiore può diventare occasione di rinascita, a patto di riuscire a guardare in volto i fantasmi del passato e affrontare le paure più terribili, senza schermi e maschere, ma solo con la volontà di ricostruire i frammenti dell'Io.
Uno o nove?
La verità sta nel mezzo.
IL MIO GIUDIZIO:
E' con estremo piacere che recensisco questo romanzo, una sorta di thriller psicologico ma non solo, opera prima dell'autore Leonardo Lippini, marito di una mia compagna di classe del liceo.
Non lo dico per piaggeria perchè, per quanto riguarda le letture, sono molto talebana: se un libro non mi convince, non lo leggo. E' già capitato, in passato, che abbia "rimandato indietro" dei romanzi di cui mi era stata richiesta la recensione, ma non perchè non fossero validi, ogni libro a modo suo lo è, probabilmente perchè non era una lettura adatta a me, almeno non in quel momento.
"9mbre", invece, coinvolge ed avvince sin dalle primissime pagine, ed è scritto in maniera molto semplice e scorrevole, con uno stile però curato e ricercato.
Per prima cosa, è necessario che diate un'occhiata al disegno qui sopra, un enneagramma, in quanto è di fondamentale importanza per comprendere il contenuto dell'opera.
L'enneagramma è un simbolo suddiviso in nove parti che, in ambito psicologico, rappresenta una sorta di mappa che descrive nove tipi di "personalità", raggruppate sulla base di tre "centri": quello istintivo, quello emotivo e quello razionale.
Ogni "personalità", pur avendo le proprie specifiche caratteristiche, include, in un modo o nell'altro, in varie proporzioni, le potenzialità di tutte le altre, come in una sorta di matrioska.
Questo significa che, per quanto si possa essere diversi, alla fine ci somigliamo un pò tutti, in quanto abbiamo tutti qualcosa in comune.
Allo stesso modo, niente ci vieta di "evolverci" e passare da un "enneatipo" all'altro.
Il discorso in realtà è davvero molto complesso, ho cercato, in parole povere (molto povere!), di darvi un'infarinatura su cosa sia e che significato abbia l'enneagramma.
La storia ha inizio a Montepiano, un paesino situato sull'Appenino toscano, nel comune di Vernio, in provincia di Prato.
Lì, Andrea, un farmacista trentenne riservato e un pò problematico, ha una casa dove si rifugia quando vuol starsene tranquillo, a ricaricare le batterie.
Una sera, si presenta alla sua porta una splendida ragazza di colore, in preda agli spasmi per un colica renale: il dolore è talmente forte che sviene proprio davanti ai suoi occhi.
Andrea le somministra un farmaco e poi la guarda dormire, ammaliato dalla sua bellezza.
La mattina seguente, la donna, dopo averlo ringraziato per le cure, se ne va, ma Andrea riesce a rintracciarla, scoprendo che si chiama Yara, che è una ricercatrice medica e che, il giorno stesso, terrà un convegno a Firenze, per parlare di un farmaco sperimentale che potrebbe essere risolutivo per la cura del cancro.
Andrea si reca al convegno, le parla e, vista la forte attrazione fra di loro, trascorrono la notte insieme, nell'appartamento che Yara ha preso in affitto in città.
Tornato a casa sua all'alba, per recarsi al lavoro, ma con il pensiero fisso a lei, decide di tornare a trovarla la sera stessa, trovandola però in un lago di sangue, gli occhi vitrei e priva di vita.
Qualcuno l'ha accoltellata a morte, estraendole il cuore dal petto!
Fortunatamente, Andrea ha un alibi di ferro e, in più, una vicina di casa di Yara (che a sua volta morirà poche ore dopo, tragica fatalità o altro? Chi può dirlo...), ha notato una donna alta e coi capelli rossi uscire frettolosamente dal suo appartamento, proprio nelle ore in cui si suppone che la ricercatrice sia stata uccisa.
La misteriosa "rossa" viene poi avvistata, casualmente o meno, dal commissario che si occupa delle indagini, proprio in prossimità dell'abitazione di Andrea.
Lo stesso Andrea, nei giorni successivi, mentre si sta recando a Montepiano, dallo specchietto retrovisore, si accorge di essere seguito da questa donna.
Accosta la macchina e, correndo, si inoltra nel bosco limitrofo, mentre lei lo rincorre.
Accosta la macchina e, correndo, si inoltra nel bosco limitrofo, mentre lei lo rincorre.
Poche ore dopo, un cadavere dal volto completamente sfigurato verrà recuperato in fondo a un dirupo, proprio nelle vicinanze del bosco...
Da qui prendono il via una serie di racconti, differenti tra loro ma, in un certo qual modo, lo si intuisce, concatenati l'un l'altro dallo stesso filo conduttore, proprio come nell'enneagramma.
Tutto gira intorno alla medicina, a un ipotetico vaccino per sconfiggere il cancro, testato perlopiù su malati terminali e, in ogni storia, il protagonista deve fare i conti con se stesso e con un passato che non riesce a ricordare; un passato in cui è successo un qualcosa che adesso lui deve espiare, girovando per il mondo come un nomade, per poter finalmente riacquistare la memoria e trovare la pace interiore.
Siamo quindi ora a Genova, ora a Milano, ora in uno sperduto paesino sulle montagne bellunesi, ma anche in Turchia, fra le meraviglie di Istanbul.
Il periodo storico dei racconti è quello attuale, il 2020 con tutte le difficoltà relative al Covid che quest'annata ha comportato ma, grazie al Ponte di Einsten Rosen, facciamo anche un salto spazio temporale indietro nel tempo di oltre cinquanta anni, per poi trovarsi catapultati in un ipotetico 2025.
Facciamo la conoscenza con Angelo, con Tiziano, con Nereo, con Pietro, con Vladimiro, ma pure con tanti altri personaggi che resteranno sicuramente nei nostri cuori: Fabiana, solerte infermiera vedova e con un bambino piccolo da tirare su; Fairouza, principessa guerriera; Linus, senzatetto con un difficile trascorso familiare alle spalle; Alfredo, simpatico barista alle prese con un figlio scapestrato; Ulisse, eccentrico erborista; Annalisa, giovane locandiera dagli occhi azzurri ed altri ancora.
Fra "vedove nere", streghe che dal sogno prendono forma nella realtà, incantesimi e viaggi astrali, questo romanzo, che in alcuni punti mi ha ricordato "Le cinque persone che incontri in cielo" di Mitch Albom, mentre in altri mi ha fatto venire in mente il film di Pupi Avati "Una gita scolastica", vuol darci un insegnamento spirituale: troppo spesso "ci lasciamo offuscare dalla razionalità e ci precludiamo la possibilità di vedere" perchè "la mente umana non può capire quanto grande sia il mistero dell'Universo, la razionalità non è una barriera efficace, esistono altre dimensioni che noi nemmeno immaginiamo e dobbiamo mettere da parte la nostra cieca convinzione, guardando con gli occhi dell'anima e non con quelli della ragione".
Ognuno di noi, nel corso della propria esistenza, ha sempre, in qualsiasi situazione si trovi, la possibilità di "rimettere insieme i pezzi", di prendere in mano la propria vita e darle la direzione che desidera, perchè il futuro non è già scritto, o meglio, è scritto è "nelle nostre mani e nei nostri occhi" e siamo noi a decidere che impronta dargli.
Uno dopo l'altro, a ritmo incalzante, i pezzi tornano al loro posto e il puzzle si ricompone, proprio come nel famoso enneagramma dove, per dirla alla Pirandello, tutti sono "uno, nessuno e centomila".
Un romanzo scorrevole, curato fin nei minimi dettagli; si vede che Leonardo ci ha lavorato tanto e bene.
Per essere l'opera di esordio di uno scrittore emergente non ha davvero niente da invidiare ai suoi "colleghi" più esperti e navigati, anche perchè il genere "thriller psicologico" non è assolutamente facile da trattare. Quindi, complimenti e tanto di cappello!
Dalla lettura emerge inoltre, senza ombra di dubbio, la vasta cultura dell'autore che spazia dall'arte,alla musica (ha citato persino il mio amato De Andrè!), dalla letteratura alla scienza; cultura che non è saccenza ma che, anzi, dà un valore aggiunto a tutta l'opera.
Opera che vi consiglio assolutamente di leggere, in primis, ovviamente, se siete amanti di questa categoria letteraria, ma anche se volete approcciarvi con un romanzo originale, avvincente che coinvolge ma, allo stesso tempo, fa riflettere.
Chi fosse interessato ad acquistare il libro, visto che per il momento non è reperibile nè in libreria nè online, può contattare direttamente Leonardo al suo indirizzo email leonardolippini@gmail.com
e lui vi darà tutte le informazioni a riguardo.
IL MIO VOTO:
Un'opera prima di un autore emergente da 10 e lode.
Un thriller psicologico originale che coinvolge, appassiona e fa riflettere.
Assolutamente consigliato.
LO SCRITTORE:
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